Durante lo sterro del giardino Antonelli a largo Magnanapoli, l'archeologo Lanciani rinviene un arco di camera balistica ed un breve tratto di muro in opera quadrata di tufo granulare grigio delle mura serviane.
Resti di maggiore importanza vennero a luce nei lavori della via nazionale, sia presso il giardino Aldobrandini, che nelle fondamenta del palazzo Antonelli, di fronte alla chiesa di s. Caterina da Siena.
Quivi comparve il grande emiciclo che prospettava lo stadio delle Terme di Costantino, con una parte delle mura dello stesso stadio con nicchie, nonchè varie stanze, frammenti di colonne, ed un’ampia scala dispogliata de’ suoi marmi, che metteva al piano superiore dell'edifizio medesimo.
Giuseppe Fiorelli.
I lavori di sistemazione della via Nazionale al Quirinale portarono la scoperta di una parte del vasto emiciclo dello stadio o palestra, innanzi alle Terme Costantiniane, della cui esistenza sotto il giardino Aldobrandini non avevano dubitato i topografi.
Delle medesime Terme tornò pure a luce nello scorso mese, presso la via della Consulta, un ambiente largo circa m. 5,80, con residui del suo pavimento marmoreo, nonchè un muro di costruzione laterizia in forma di abside, il quale internandosi sotto il palazzo, in corrispondenza di un muro consimile esistente presso il lato orientale non ancora interamente dissotterrato, costituiva l'altro limite dell'indicata palestra.
All'interno di questo emiciclo è addossato un terrapieno fatto di scaglioni marmorei e selci, e disposto a guisa di gradini. Sembra che tale abside segnasse, il termine occidentale delle menzionate Terme, poichè esternamente ad esso apparvero avanzi considerevoli di una strada lastricata a grandi poligoni, che dirigendosi verso la non discosta palazzina Antonelli, tiene dall'altro lato una serie di solide costruzioni laterizie dell'epoca antoniniana, con piani soprapposti.
Fra le terre si raccolsero taluni bolli di mattoni spettanti alle figuline di Domitia Lucilla, oltre a pochi frammenti insignificanti di epigrafi sepolcrali.
Giuseppe Fiorelli.
Nel proseguimento della via Nazionale, continuandosi il taglio delle terre sotto il palazzo Rospigliosi, nel declivio del Quirinale, s'incontrarono altri avanzi di fabbriche private di epoca diversa, sottostanti alle Terme Costantiniane, presso le quali si raccolse una statuetta di putto dormiente sopra pelle di leone, larga alla ‘base met. 0.80; e metà di una testa marmorea, quasi di grandezza naturale, coperta da pileo come nel tipo solito delle figure dei Daci. Vi si scoprirono pure quindici anfore, ed al livello delle Terme, nella parte superiore, un avanzo di musaico bianco e nero a figure geometriche di non cattivo stile.
Furono quindi rimessi a luce muri laterizii, attaccati esteriormente alla grande exedra delle menzionate Terme, in direzione dell'orto Mercurelli; archi in continuazione del criptoportico o ninfeo, annunziato precedentemente; ed infine sotto la palazzina Lattanzi, accanto alla chiesa di s. Silvestro, residui delle mura urbane di Servio, con indizi di abitazione privata, ivi costruita nei tempi imperiali.
Giuseppe Fiorelli.
L'Impresa Tramways inaugura la tramvia Piazza Venezia Via Nazionale Termini. La trazione è a due cavalli, ma nel tratto molto acclive da largo San Romualdo a piazza Magnanapoli sono aggiunti due muli, realizzando una quadrupla trazione animale.
Il capo del governo Francesco Crispi, bandisce un secondo concorso di idee, per la realizzazione di un un unico palazzo dove collocare le due Camere del Regno. A sei anni da un primo concorso senza vincitori, in cui non era stata definita una collocazione certa, viene ora proposta l'area di Magnanapoli (tra la Villa Aldobrandini e il Convento dei Santi Domenico e Sisto). Il concorso si conclude con la premiazione ex aequo di cinque architetti: Basile, Broggi, Moretti, Sommaruga, Ristori. Il progetto non viene comunque portato a compimento.
Si avvia l'esercizio di una linea con trazione ad accumulatori da piazza Venezia a porta Pia (attraverso via Nazionale). La tratta da piazza Venezia a piazza Magnanapoli resterà però alimentata con filo aereo, per l'elevata pendenza del tracciato.
Nell'angolo formato da Via delle Tre Cannelle e dalla via Nazionale, si è asportata la terra che riempiva tutto lo spazio compreso fra i muri esterni della Scuola femminile superiore Erminia Foà Fusinato e quelli che limitavano le due vie ora ricordate. Si sono scoperti avanzi di selciati e di muri di costruzione diversa, disposti come vedesi nella piantina qui riprodotta.
A chiarimento della quale, avverto che i muri indicati con linee incrociate sono ad opera reticolata. L'avanzo di selciato a era a due metri di altezza dal piano di via Nazionale, nel punto più vicino; quello b a m. 1,70 dal piano di via delle Tre Cannelle. Lateralmente a quest'ultimo avanzo di selciato erano due muri laterizi paralleli e assai vicini, dello spessore di m. 0,45; al più esterno di essi era addossato un pilastro, pure laterizio, largo m. 1 e aggettante dal muro m. 0,90.
Nell'ambiente c (il cui angolo orientale deve essere stato distrutto quando fu costruito il muro che qui limita via Nazionale), a m. 0,50 sopra il piano di via Nazionale, era un pavimento a spina di pesce, che terminava nell'angolo formato da avanzi di muri laterizî, che vedesi entro quest'ambiente. L'ambiente e, limitato ad ovest da muro laterizio e negli altri lati da mura reticolate, aveva a metri due dal piano di via delle Tre Cannelle, un pavimento a spina di pesce; e sopra questo, ad una maggiore altezza di m. 1,40, un altro pavimento, pure a spina di pesce, che passava sopra il muro reticolato f, e si inoltrava sotto le fondazioni della scuola femminile già nominata.
Il terreno era assai povero; vi si rinvennero solamente due tegole recanti il bollo C.I.L., XV, 657 c, e due piccoli parallelepipedi di marmo (uno di m. 0,33 X 0,20 X 0,9; l'altro m. 0,18 X 0,15 X 0,07) con un incavo rettangolare lavorato a gra- dina in una delle facce maggiori, profondo m. 0,015, lungo m. 0,115 e largo m. 0,09. A ciascun angolo delle due facce minori opposte, era una prominenza. In uno di questi due oggetti, che probabilmente dovettero servire come piccole basi di sostegno di erme o di piedi di mobili, l'incavo era scorniciato da tre lati. Si rinvennero inoltre, al piano del pavimento dell'ambiente c, ma fuori posto, alcune soglie di porte, che avevano l'incavo di scorrimento della postis.
Angiolo Pasqui.
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Aiuola di Largo Magnanapoli
1875 giardini
☆ ☆ ★ ★ ★
Palazzo Antonelli
1858 palazzi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cappella di Palazzo Florenzi Antonelli
1858 cappelle
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Palazzo Englefield
1842 palazzi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Targa del Rione Monti a Largo Magnanapoli
1744 targhe
☆ ☆ ★ ★ ★
Santa Caterina a Magnanapoli
1628 chiese
☆ ☆ ★ ★ ★
Convento di San Domenico e Sisto
1575 conventi-chiostri
☆ ☆ ★ ★ ★
Villa Aldobrandini
1575 ville
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Convento di Santa Caterina a Magnanapoli
1574 conventi
☆ ☆ ★ ★ ★
Santi Domenico e Sisto 1569 chiese
☆ ☆ ★ ★ ★
Torre delle Milizie
1230 torri
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cisterna del Convento di Santa Caterina
cisterne
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Ex Cinema Rialto
cinematografi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Palazzetto di Canevari a Largo Angelicum
edifici
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Ambienti romani a via delle Tre Cannelle
archeologia
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Fontana di Monte Magnanapoli
palazzi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Porta Sanqualis
porte
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Camera Ballistica delle mura Serviane a Palazzo Antonelli
fortificazioni