Il sabino Appio Erdonio occupa con quattromila armati il Campidoglio tentando di farsi padrone della città. Il console Valerio Publicola lo sconfigge dopo 4 giorni.
Mitologico episodio delle Oche del Campidoglio, che con il loro starnazzare svelarono il tentativo di assalto notturno dei Galli.
Il console Lucio Furio Purpureo avvia la costruzione del Tempio di Veiove sul Campidoglio.
Inaugurazione del Tempio di Veiove sul Campidoglio.
Il tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco viene assassinato durante un comizio nei pressi del tempio capitolino.
Un gravissimo incendio devasta il Campidoglio. Il Tempio di Giove Ottimo Massimo viene quasi totalmente distrutto e con esso i Libri sibillini.
Dopo l'incendio di cinque anni prima, Quinto Lutazio Catulo si occupa della nuova sistemazione del Colle del Campidoglio. Viene livellata la sella dell'Asylum e viene costruito il Tabularium, l'archivio di stato della città. Il tempio di Veiove viene ricostruito completamente, mantenendo la pianta invariata.
Le spinte autonomistiche cittadine guidate da Giordano Pierleoni, portano alla Renovatio Sacri Senatus e all'istituzione del libero Comune di Roma. Il documento che viene siglato dalla formula Senatus Populusque Romanus, fa decadere definitivamente il pontefice Lucio II da qualsiasi funzione di natura temporale. Viene abolita la carica di prefetto (che era appannaggio di un incaricato pontificio) e viene istituita la carica di patrizio rappresentante della città e della repubblica che aveva il compito di presiedere il senato. La città viene suddivisa in 16 rioni (non è compresa l'Isola Tiberina, né alcuna area sulla sponda occidentale del fiume). Ciascun rione potrà scegliere 10 elettori che eleggeranno a loro volta, i 56 senatori che costituiranno la nuova assemblea. Alla carica principale di patrizio, viene eletto Giordano Pierleoni, artefice della rivolta popolare.
Papa Lucio II, insieme alle milizie rimastegli fedeli, attacca il Campidoglio, sede del nuovo Senato. La reazione del popolo impedisce l'assalto. Alcuni cardinali sono uccisi e lo stesso papa viene ferito gravemente alla testa da una pietra tirata dalla rocca. Ferito gravemente, e trasportato al convento di San Gregorio al clivo scauro.
Ludovico il Bavaro riunisce in Campidoglio i nobili romani, che gli conferiscono, per solenne plebiscito, la Corona Imperiale ed i titoli di Senatore e Capitano del Popolo.
Partendo dalla chiesa di Sant'Angelo, con 100 uomini armati e una gran folla al seguito, Cola di Rienzo occupa il palazzo del governo comunale al Campidoglio. L'assemblea popolare, elegge due tribuni: Raimondo d'Orvieto, vicario del pontefice, e Cola di Rienzo, con maggiori poteri.
II Barone Giovanni Pipinosi muove alla testa delle milizie dei Colonna, verso il Campidoglio per vendicarsi con Cola di Rienzo. Il tribuno pronuncia un discorso appassionato per convincere i romani a combattere e respingerli, ma il popolo gli si rivolge contro e fugge a Civitavecchia.
I Quattro rioni Sant'Angelo, Ripa, Colonna e Trevi (zone che sottostavano all'influenza dei Savelli e dei Colonna) insorgono contro Cola di Rienzo. La folla viene guidata al Campidoglio da un suo ex capitano. Il tribuno, abbandonato da tutti i suoi fedeli, tenta per l'ultima volta di arringare i romani, che però rispondono dando fuoco alle porte. Tenta allora la fuga, uscendo travestito da popolano pezzente e alterando la voce gridando "suso, suso a gliu tradetore!". Viene però riconosciuto dai braccialetti (che non si era tolto) e condotto a forza sulla sommità della scalinata, vicino al leone, dove resta un'ora prima che un certo Francesco de Vecchio gli assestasse il primo colpo: «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.». Il cadavere viene trascinato a San Marcello in via Lata, di fronte alle casetorri dei Colonna, dove resta appeso per due giorni e una notte.
I fratelli Niccolò e Giovanni Colonna, intenzionati a detronizzare Bonifacio IX in favore dell’antipapa Benedetto XIII, entra a Roma con 400 cavalieri e altrettanti fanti, ponendo l'assedio al Campidoglio e alla chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Ma la decisa opposizione del senatore Zaccaria Trevisan e del fratello del papa, Giovannello Tomacelli, lo costringono a ritirarsi nelle sue fortificazioni al Quirinale e poi ripiegare presso le sue fortificqazioni a Palestrina. Paolo Orsini, corso in difesa del pontefice, attacca con 2000 cavalli, uscendo vittorioso dalla battaglia.
Durante il conclave, i fratelli Niccolò e Giovanni Colonna insieme agli alleati Battista Savelli e Adinolfa Conti, si accordano per assalta con le loro milizie il Campidoglio. Sconfitto, i Colonna torna a barricarsi nelle roccaforti al Quirinale.
Giovanni Cenci, convocato in Campidoglio dal Senatore Alidosi, viene decapitato nella Sala Maggiore e la sua testa gettata dalla finestra. La punizione per aver preso parte alle sommosse organizzate da Niccolò e Giovanni Colonna.
Sulla Piazza del Campidoglio viene bruciata viva la presunta fattucchiera Finnicella.
La statua del Marco Aurelio viene spostata dal laterano a piazza del Campidoglio.
L'ammiraglio Marcantonio II Colonna celebra il trionfo dopo la vittoria sui turchi ottenuta a Lepanto dalla Flotta della Lega Santa. Il corteo si muove da Porta San Sebastiano a San Pietro, con tappe all'arco di Costantino, di Tito, di Settimio Severo e dal Campidoglio al Vaticano. La porta era adorna di festoni e della rappresentazione "di varie spoglie tolte ai nemici; si scorgevano timoni, remi, antenne, galee fracassate, artiglierie ed altre cose relative alla battaglia navale". Sulla grande arcata della predetta porta, così come sui tre antichi archi di trionfo ch'egli avrebbe attraversato lungo la Via Trionfale e la Via Sacra, erano state affisse delle grandi iscrizioni in latino inneggianti alla vittoria navale ed ai suoi artefici. La prima di esse, in particolare, recava la dedica del Senato e del Popolo Romano a "Marco Antonio Colonna, ammiraglio della flotta pontificia, altamente benemerito della s. Sede, della salute degli alleati e della dignità del popolo romano". I festeggiamenti proseguono per sette giorni.
Con deliberazione del Comune di Roma, l’obelisco, giacente in terra dall’epoca dei lavori michelangioleschi per la nuova piazza del Campidoglio, viene concesso (forse per meriti civici) al “magnifico Domino” Ciriaco Mattei, che ne aveva fatto pressante richiesta per la villa che stava costruendo al Celio.
Giacomo della Porta sposta le statue dei Trofei di Mario, dalle nicchie del ninfeo all'Esquilino, alla nuova balaustra del Campidoglio.
La fontana di piazza della Concha viene modificata. Il condotto dell'Acqua Vergine è troppo basso, e non permette di raggiungere una buona pressione. Pertanto la vasca in granito viene posizionata in una piscina per ovviare il problema della pressione mentre il grande gruppo marmoreo viene spostato in piazza del Campidoglio, sul muro dell'incompiuto terzo palazzo.
Alle ore 7 cominciano ad essere illuminate a gas la Via Papale, Piazza di San Pietro (dove sono realizzati 4 lampioni a Candelabro con sette luci), il Corso, il Campidoglio (dove sono posizionati 18 lampioni), Piazza del Gesù e Piazza Venezia. L'Officina ed il gasometro di Via dei Cerchi inizia la sua attività producendo 60.000 mc. di gas al giorno.
I patrioti Giuseppe Monti e Augusto Tognetti compiono un attentato facendo esplodere due barili di esplosivo contro la Caserma Serristori degli Zuavi Pontifici. Con il crollo parziale dell'edificio, causato dall'esplosione, perdono la vita venticinque militari e due civili romani. A sera un manipolo d'insorti tentano senza successo un assalto al Campidoglio, un altro invece s’impadronisce di Porta San Paolo e disarma il corpo di guardia.
Papa Pio IX fa una breve sosta nella Piazza del Campidoglio, dopo la visita alla Basilica dell’Ara Coeli.
Plebiscito per sancire l'annessione al Regno d'Italia del territorio di Roma e del Lazio dopo la presa di Roma. A Roma i risultati mostrano una schiacciante vittoria dei sì, 40.785, a fronte di 46 voti per il no, considerando però la spinta delle schiere cattoliche all'astensionismo. La Proclamazione dei risultati avviene dalla Gran Loggia del Palazzo Senatorio al Campidoglio.
Il Consiglio Comunale di Roma, delibera di collocare sul Campidoglio “in un apposito casotto lungo la scalinata del Campidoglio, una lupa vivente come emblema di Roma”.
Presso l'estremità nord del portico del Museo Capitolino, e precisamente sotto il cancello del giardino posto sotto la scala dell'Aracoeli, è stato trovato un pavimento a musaico bianco della buona epoca, quasi a fior di terra.
Spurgandosi le sostruzioni della torre campanaria capitolina, sono stati raccolti nel terrapieno molti orciuoli e frammenti di maioliche del secolo XVI.
Rodolfo Lanciani.
Inaugurazione del Monumento ai Cinquecento caduti di Dogali, posto di fronte alla stazione Termini. Presenti i sovrani, i membri del governo, molti parlamentari e il Sindaco Leopoldo Torlonia. La Piazza Termini cambia nome nell'occasione in Piazza dei Cinquecento. Una lapide commemorativa viene anche posta su Palazzo Senatorio.
Nel demolire una parte della gradinata, che dalla piazza del Campidoglio sale all'ex-convento d'Aracoeli, si sono trovati nel terrapieno i seguenti oggetti, i quali portano tutti le tracce di aver subìto un incendio.
a) Due frammenti di fregio in stucco, decorati con graziose e ben modellate figurine. 5) Due pezzi di piccoli mattoni col bollo: L ATINI:
c) Un grande dolio in terracotta. d) Vari frammenti di vasellame aretino. e) Tre pesi di marmo bianco, di forma ovale, segnati rispettivamente col numero delle libbre: II III X
f) Un pezzo di peso rotondo, in pietra di paragone, originariamente di dieci libbre.
g) Un vaso di bronzo, in forma di fiasca, guasto e mancante di una parte del collo.
h) Molti pezzi di utensili in ferro ed in bronzo, danneggiati e fusi insieme dal fuoco.
î) Una grande quantità di sottili lastre di marmi colorati, per pavimento a commesso, di svariate forme geometriche.
Giuseppe Gatti.
Il Kaiser di Germania Guglielmo II giunge a Roma per una visita ufficiale. Arriva in treno alla Stazione, dove è riceveto da re Umberto, col principe ereditario, il duca d'Aosta e il duca di Genova, con le loro case militari, il presidente del Consiglio, il generale Pallavicini e D'Oncieu (comandanti dell'VIII corpo e della divisione di Roma), il prefetto Gravina ed il prosindaco marchese Guiccioli. Verso il piazzale esterno è stato eretto un padiglione în velluto e broccato: copre il marciapiede un ricco tappeto di Bruxelles. Alle due estremità del padiglione s'ergevano due pennoni che sorreggono, quello di destra lo stendardo imperiale tedesco, quello di sinistra lo stendardo italiano. Guglielmo II ed Umberto I prendono posto insieme al principe di Napoli, in una carrozza di Corte scoperta, con le livree rosse, percorrono la piazza di Termini dove è rinnovata l'antica fontana, e s'avviano per Via Nazionale. La grande strada, lungo la quale s'innalzavano più di 300 pennoni, eguali a quello del quale diamo il disegno, è straordinariamente affollata. Dai balconi e dalle finestre stipate di signore cadono sulla carrozza fiori e piccole bandiere con i ritratti dei due sovrani e i colori delle due nazioni alleate. La carrozza dei due sovrani si fa strada lentamente in mezzo alla folla fino al portone del Quirinale, dove l'imperatore sarà ospitato negli appartamenti imperiali realizzati al piano nobile della Manica Lunga. In onore di Guglielmo Il, si è preparata una grande dimostrazione popolare. L'architetto comunale Giocchino Ersoch è stato incaricato di realizzare un palco in stile eclettico intorno all'obelisco di piazza del Popolo e un quinta scenica al fondo di piazza del Campiglio, collegando Palazzo Senatorio e Palazzo Nuovo con una costruzione effimera in stile.
Feteggiamenti per il Cinquantenario dello Statuto. "Alla mattina, grande rivista al Macao. Alle 14, sfilano le berline di gala colle rappresentanze del Senato e della Camera: vanno al Campidoglio, dove la festa toccherà l'apice della solennità. Grandi orifiamme sventolano in piazza del Quirinale a pennoni che portan gli stemmi delle città italiane e corone d'alloro. La gradinata della chiesa di Ara Coli nereggia d'una folla compatta che, all'apparie dei Sovrani, lancia all'aria un evviva fragoroso.
Nella sala del Campidoglio, un'altra scena. Tutto intorno, pendono le bandiere regalate dai municipii italiani per la liberazione di Roma. Il trono è eretto all'ombra del gonfalone rosso e arancio della città eterna. Folla di senatori, di deputati e di trecento sindaci. Fra gli abiti neri brillano le uniformi militari, ma, caso strano, non vi sono signore.
Il ritorno dei Sovrani al Quirinale fu un'altra scena. Le associazioni popolari erano là, ad attendere i Reali. Le loro cento venti bandiere s'agitavano in festa. Immense le ovazioni ai Sovrani, che comparvero al balcone; il Re, austero, agitando l'elmo, la Regina; sorridente, agitando il fazzoletto bianco.
Alla sera, illuminazione fantastica con quelle grandi palme laminose in Piazza Colonna col Colosseo e col Foro Romano illuminati a bengala."
Il Consiglio Comunale di Roma delibera sulla toponomastica, per omaggire il defunto Re Umberto I. La galleria in costruzione sotto il Quirinale viene denominata Galleria Umberto I e Via del Corso cambia il nome di Corso Umberto I. Per la realizzazione dell'opera e proseguire la strada verso piazza di spagna, verranno sacrificati il lato sinistro del Palazzo Boccapaduli Gentili Del Drago e la chiesa di San Nicola in Arcione. A sera viene organizzata una grande dimostrazione popolare di lutto. "Alle ore 21 un immenso corteo delle Associazioni con bandiere abbrunate partì da piazza del Popolo tra fitte ali di popolo in religioso silenzio, traversò il Corso, piazza Venezia e sì recò al Campidoglio.
Il sindaco e il Consiglio Comunale, che avevano allora deliberato sulle onoranze ad Umberto con singolare unanimità, ricevettero il Comitato del corteo nella sala degli Orazii e Curiazii.
Il sindaco pronunziò un applaudito discorso concludendo così: “ Romani, il Re è morto, evviva il Re!Lungo il passaggio del corteo, composto di migliaia e migliaia di persone, tutti i pubblici esercizi furono chiusi."
Apoteosi di Guglielmo Marconi al Campidoglio. Giunto alle ore 10, il sindaco Colonna gli conferisce la cittadinanza Onoraria nella sala delle Bandiere. Alle 16 pronuncia una conferenza sulla sua scoperta: "Immensa, fitta la folla, che s'addensa al Campidoglio, ansiosa di vedere il trionfatore, desiosa di porgergli un saluto. Essa non Potrà penetrare nell'aula della conferenza; lo sa; ma vuol dimostrare al suo muovo eccelso concittadino ammirazione. Quando al Colle, inondato di luce, arriva il Marconi, la moltitudine applaude, acelama. È il Marconi vien ricevuto dal sindaco. Quindi arriva il Duca di Genova, che si ferma ad aspettare i Sovrani. E, alle 16 precise, salutati dall'inno reale e dagli evviva, il Re e la Regina giungono col Duca d'Aosta, col Conte di Torino, col Duca degli Abruzzi, in carrozza scortata dai cotazzieri." Conclude la giornata partecipando ad un banchetto organizzato in suo onore, nella sala maggiore del Grand hotel (trasformato in serra fiorente).
Primo convegno internazionale del Touring Club a Roma: "ha quivi fatte accorrere da ogni parte d'Italia le squadre ciclistiche dell'Audar Italiano, recanti al sindaco della Capitale dalle città sorelle pergamene augurali, e dando occasione ad una splendida dimostrazione di ciclistica solidarietà. Trenta e più erano le sezioni dell'Audax italiano rappresentate alla festa, e il sindaco Colonna ricevendo da ciascun caposquadra la pergamena augurale, rivolse a tutti belle parole di ringraziamento."
La Statua Equeste del Marco Aurelio viene smontata e spostata nei Musei Capitolini, per procedere ad un restauro. Viene lavata fuori e dentro, otturando con il piombo i fori presenti.
Il Comune di Roma bandisce un concorso per il congiungimento stabile dei tre Palazzi Capitolini. Il concorso viene vinto da Marcello e Pio Piacentini:
"Poichè, scaduto il termine concesso all'Amministrazione bloccarda per demolire le braccia di cartapesta alzate ad allacciare al Palazzo dei Senatori le gallerie dei Musei ed i saloni gloriosi del Palazzo dei Conservatori, le mascherature burlesche non cadevano, l’atitorità governativa alzò la sua voce di comando. Il Comune allora, disposto a non cedere nemmeno di fronte alla forza, bandì un concorso pel congiungimento definitivo dei tre edifici superibi."
Il progetto che la reca e nasconde il nome dei suoi autori sotto il motto simbolico di Noli me tangere considera la questione del congiungimento in rapporto alla sistemazione stradale, al definitivo assetto degli uffici capitolini, a problemi severi di Arte e di Archeologia. Move da un progetto della Commissione direttiva del Monumento a Vittorio Emanuele che considerava l’accesso alla mole sacconiana dalla parte posteriore e prevedeva una rampa svolgentesi nelle aree di demolizione chiuse tra il Monumento, l'Ara Coeli, e le chiese di Santa Marina e di San Pietro in Carcere.
Nella planimetria dei Piacentini, questa rampa, dopo aver lasciato alla sua destra una via parallela, che alla quota del Tabularium conduce all'ingresso monumentale ideato per la sede delle Rappresentanze, sale fino alla Piazza del Campidoglio aprendo a sinistra del Palazzo Senatorio una superba terrazza adorna di balaustre e di statue e protesa sul suggestivo panorama dei Fori balzati completi dalla liberazione sapiente del contorno. Così invece di accecare la piazza, si darebbe ad essa una vista ampia quanto mai, lasciando al sole ed all'azzurro un trionfale varco.
"P.S: ll Consiglio superiore per le antichità e le Belle Arti aveva dovuto, con ripetuti pareri, in quale si rispettava l'apparenza della piazza del Campidoglio, ma si lasciava ai concorrenti piena libertà di trovare il passaggio pel congiungimento dei tre palazzi in qualunque parte eva qualunque livello del colle. Intanto il Consiglio superiore si è pronunciato in senso sfavorevole al concorso."
Discorso interventista di Gabriele D'Annunzio alla folla riunita a Piazza del Campidoglio. Al termine alcuni cittadini penetrano nella torre e suonano la campana.
Solenne manifestazione del popolo al Campidoglio, per l'aniversario dell'entrata in guerra.
Orazione di Gabriele D'Annunzio davanti una grande folla radunata a piazza del Campidoglio. Dalla loggia del Palazzo Senatorio, spiega la bandiera che il maggiore Randaccio spiegò nel 1917 alla foce del Timavo., "perché Roma la consacri e "dia mandato al poeta di portarla, quale pegno di amore e di fede, a Fiume ricongiuntasi alla Patria".
Nella sala degli Orazi e Curiazi al Campidoglio, si svolge una cerimonia di conferimento della cittadinanza romana all'on. Mussolini. A seguire, gruppi di Sindacati fascisti, sfilano nella piazza davanti al Presidente del Consiglio.
Inaugurazione del giardino della Vittoria tra il Vittoriano e il palazzo Senatorio.
Benito Mussolini subisce un attentato a Piazza del Campidoglio, da parte di una nobildonna inglese, Violet Gibson. Mussolini era appena uscito dal palazzo dei Conservatori, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando la Gibson gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso.
"Alle ore 11 di stamane in Piazza del Campidoglio, all'uscita del Congresso Internazionale di chirurgia, contro il Primo Ministro on, Mussolini, attraversante nella sua automobile la folla che l’acclamava, una vecchia donna sconosciuta ha sparato quasi a bruciapelo un colpo di rivoltella. Il Primo Ministro ha riportato una leggerissima ferita alle pinne nasali.
Egli ha conservato la più perfetta calma e il più grande sangue freddo e ha dato immediatamente rigorose disposizioni perchè sia evitata qualsiasi ripercussione nell'ordine pubblico.
La donna è stata tradotta al carcere delle Mantellate. La sparatrice sembra sia di nazionalità irlandese."
Presentazione della nuova Fiat 514 al Campidoglio. La vettura risale dalla cordonata del Campidoglio.
In occasione del Natale di Roma e con il completamento dell'Isolamento del Campidoglio, il nuovo governatore di Roma Giuseppe Bottai, trasferiresce la gabbia della Lupa capitolina, dalla cordonata del Campidoglio alle falde della Rocca tarpea, con l'aggiunta di una nuova gabbia dove viene ospitato un esemplare d'Acquila.
Avviati dei lavori di costruzione di un corridoio che collega Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo passando sotto Piazza del Campidoglio. Sono scoperti altri ambienti delle insule dell'Ara Coeli e i resti del Tempio di Veiove, preservato dalla distruzione per il progressivo accumulo delle fondamenta degli edifici che sorsero sul Campidoglio. Nelle vicinanze viene trovato anche un tesoretto formato da 77 monete d'argento delle prime serie romano repubblicane, e da esemplari celtici e magnogreci.
III giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. Di ritorno dopo il viaggio a Napoli, arriva in treno alla stazione Termini, ricoperta da una scenografia posticci a causa dei lavori in corso. Dopo una visita alla Mostra Augustea della Romanità, il Duce Mussolini, Hitler e il Re Vittorio Emanuele III partecipamo ad una rivista militare alla presenza in via dei Trionfi. Segue un solenne ricevimento in Campidoglio ha offerto all'Ospite il Governatore di Roma dor Piero Colonna ed una festa folcroristica popolare a piazza di Siena.
Il Duce Mussolini, insieme al Govarnatore Piero Colonna, inaugura nella Sala Giulio Cesare del Campidoglio, il III Congresso mondiale del dopolavoro. Dopo il saluto ai congressisti, il Duce su affaccia sulla piazza del Campidoglio gremita di rappresentanze del Dopolavoro. Tra i diversi festeggiamenti che il Dopolavoro ha organizzato in onore dei convenuti nell'Urbe per il Congresso, una sfilata di imbarcazioni sul Tevere.
Cerimonia di inaugurazione dei gagliardetti delle scuole elementari: "Cinquemila alunni erano presenti ed hanno entusiasticamente acclamato il Duce Mussolini quando S. E. Starace, minsitro segretario del partito e S. E. Bottai, ministro dell'educazione nazionale, sono giunti al Palazzo Capitolino."
In occasione del Natale di Roma, il Duce Mussolini inaugura il nuovo pavimento di Piazza del Campidoglio, che sostituisce la precedente sistemazione, costituita da semplici guide radiali in travertino che, partendo dalla statua imperiale suddividevano l'ovato in otto settori. La nuova pavimentazione stellare è realizzata, su iniziativa di Antonio Munoz, in base a un'incisione del 1567.
Viene inoltre inaugurato il nuovo collegamento tra Palazzo Senatorio e quello dei Conservatori.
Per proteggere la statua del Marco Aurelio dagli eventi bellici, viene spostata da piazza del Campidoglio, nelle cantine del Tabularium.
La statua del Marco Aurelio viene riportata al centro della piazza del Campidoglio.
Il cantante Domenico Modugno e Franca Gandolfi si spoano con rito civile al Campidoglio.
Alla presenza dei rappresentanti delle sei paesi fondatori della Comunità Economica Europea, nella Sala degli Orazi e i Curiazi del Palazzo dei Conservatori viene firmato un trattato che istituisce la Comunita Economica Europea, primo passaggio verso la futura unità Europea.
Cerimonia presenziata dal sindaco Tupini, per il ritorno delle fiere simbolo di Roma, nei giardini del Campidoglio. La lupa, chiamata Rea Silvia, torna nella gabbia al lato della cordonata. L'aquila, chiamata Muzia, resta nella gabbia nei giardini del Campidoglio lungo via del teatro di Marcello.
Verso le ore 21, arriva sul Campidoglio l'ultimo tedoforo della staffetta olimpica. Il tripode viene posto sulla scalinata di Palazzo Senatorio, e rimane acceso tutta la notte.
Papa Paolo VI in visita al Campidoglio.
Si interrompe la tradizione di esporre una Lupa ed un acquila nei giardini del Campidoglio.
Claudio Villa sposa in Campidoglio Patrizia Baldi. Il matrimonio viene celebrato dal consigliere comunale del Partito Comunista Italiano Ugo Vetere. Pippo Baudo è testimone di nozze.
La statua del Marco Aurelio viene smontata e rimossa dalla piazza del Campidoglio per avviare un importante fase di restauri.
La statua equestre di Marco Aurelio torna restaurata in Campidoglio. Viene posta in una sala dei Musei Capitolini.
Nella piazza del Campidoglio viene collocata una copia in resina bianca della statua del Marco Aurelio, in attesa di quella definitiva in bronzo.
Nella piazza del Campidoglio viene collocata la copia in bronzo della statua del Marco Aurelio.
Papa Giovanni Paolo II in visita al Campidoglio. Affacciato al balcone verso la piazza ricorda ai molti presenti che Roma letto al contrario si legge amor!
Nella Sala degli Orazi e i Curiazi al Palazzo dei Conservatori, i capi di Stato e di Governo dei 25 Paesi dell'Unione Europea, firmano il testo definitivo della Costituzione europea.
Funerali dell'attore Gigi Proietti. Il corteo funebre parte dalla clinica Villa Margherita, arriva in cima al Campidoglio, dove eccezionalmente effettuta il giro intorno al Marco Aurelio, accolto dal saluto militare di tutte le forze di polizia. Poi riparte per via del Corso, Piazza Barberini, via Veneto per concludere Al Globe Theatre di Villa Borghese, il teatro elisabettiano che Proietti ha diretto per 17 anni. Le esequie religiose si sono svolgono nella in forma privata Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo.
Nella Sala Protomoteca capitolina, viene allestita la camera ardente di Raffaella Carrà.
Nella Sala Protomoteca capitolina, viene allestita la camera ardente del giornalista e politico David Sassoli.
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Lapide ai Caduti di Dogali su Palazzo Senatorio
1887 targhe
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Monumento a Cola di Rienzo
1887 memoriali
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Lapide per Roma capitale su Palazzo Senatorio
1886 targhe
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Lapide a Vittorio Emanuele II su Palazzo Senatorio
1870 targhe
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Targa di Pio VII presso Santa Maria in Aracoeli
1819 targhe
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Fontana del Marforio
1734 fontane
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Palazzo Nuovo
1603 palazzi-corte
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Fontane dei Leoni al Campidoglio
1588 statue
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Fontana di Palazzo Senatorio
1587 fontane
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Torre Capitolina
1582 torri
☆ ☆ ★ ★ ★
Palazzo dei Conservatori
1563 palazzi-corte
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Torre di Martino V a palazzo Senatorio
1427 torri
☆ ★ ★ ★ ★
Santa Maria in Aracoeli
1348 basiliche
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Torre di Niccolò V a palazzo Senatorio
torri
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Tabularium archeologia
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Palazzo Senatorio palazzi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Targhe del Palazzo Senatorio
targhe
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Tempio di Veiove
templi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Lapide ai Caduti romani su Palazzo Senatorio
targhe
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Torri di Bonifacio IX a palazzo Senatorio
torri
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Lapide del Plebiscito su Palazzo Senatorio
targhe
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Statue del Nilo e del Tevere al Campidoglio
statue
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Portico dell'Ara Coeli
portici
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Case delle Corporazioni
edifici
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Statua del Marco Aurelio
statue
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Musei Capitolini
musei
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Portico del Vignola
portici
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Convento e chiostro dell'Aracoeli
conventi-chiostri
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Statue di Costantino al Campidoglio
statue
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Trofei di Mario al Campidoglio
statue
☆ ☆ ☆ ★ ★
Statue dei Dioscuri al Campidoglio
statue
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Pietre miliari della via consolare Appia
archeologia
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cordonata del Campidoglio
edifici