1861
Durante i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria provvisoria, emergono imponenti resti delle mura serviane e alcune insule imperiali.
12/6/1872
Doopo la costituzione dell'Impresa dell'Esquilino, viene fatta una richiesta di variante al progetto di Espanzione I del nuovo Quartiere Esquilino, chidendo l'eliminazione (perchè non economicamente conveniente) del tridente viario che sarebbe dovuto partiva dalla stazione termini, permettendo una lottizzazione a scacchiera di Villa Massimo. Il comune approva la richiesta, eliminando dal progetto di espanzione le due strade laterali e ridimensionando di due isolati la piazza della Stazione.
1876
Durante la terza campagna di scavi presso la stazione termini, mentre si procede allo spianamento completo del Monte di Giustizia, affiora un grande tratto di Mura Serviane lungo 94 m, e viene scavata anche la Porta Viminalis. Torna alla luce un bottino delle acque Marcia Tepula e Julia, di forma circolare, in tufo e travertino. La Compagnia Ferroviaria, chiede all'Amministrazione Capitolina il permesso di demolire i ruderi per consentire l'ingrandimento dei servizi stazione.
11/7/1876
Approvata la sistemazione del piazzale della stazione termini, con la realizzazione di due edifici gemelli monumentali, dotati di portici rivestiti in granito, denominati isolati I e IX nella lottizazione I del nuovo Quartiere Esquilino.
4/3/1879
La Direzione Generale dei Musei e degli Scavi di Antichità proclamava le mura serviane scoperte presso la Stazione Termini necessaria la «conservazione integra del rudere preziosissimo, secondo i voti espressi dai cultori delle antichità patrie e relatori sinceri del decoro del Governo e della Nazione».
1883
La Società Anglo Romana costruisce presso la stazione di Termini, una Centrale termica della potenza di 90, per sperimentale l'illuminazione elettrica della ferrovia e dei piazzali.
5/6/1887
Inaugurazione del Monumento ai Cinquecento caduti di Dogali, posto di fronte alla stazione Termini. Presenti i sovrani, i membri del governo, molti parlamentari e il Sindaco Leopoldo Torlonia. La Piazza Termini cambia nome nell'occasione in Piazza dei Cinquecento. Una lapide commemorativa viene anche posta su Palazzo Senatorio.
11/10/1888
Il Kaiser di Germania Guglielmo II giunge a Roma per una visita ufficiale. Arriva in treno alla Stazione, dove è riceveto da re Umberto, col principe ereditario, il duca d'Aosta e il duca di Genova, con le loro case militari, il presidente del Consiglio, il generale Pallavicini e D'Oncieu (comandanti dell'VIII corpo e della divisione di Roma), il prefetto Gravina ed il prosindaco marchese Guiccioli. Verso il piazzale esterno è stato eretto un padiglione în velluto e broccato: copre il marciapiede un ricco tappeto di Bruxelles. Alle due estremità del padiglione s'ergevano due pennoni che sorreggono, quello di destra lo stendardo imperiale tedesco, quello di sinistra lo stendardo italiano. Guglielmo II ed Umberto I prendono posto insieme al principe di Napoli, in una carrozza di Corte scoperta, con le livree rosse, percorrono la piazza di Termini dove è rinnovata l'antica fontana, e s'avviano per Via Nazionale. La grande strada, lungo la quale s'innalzavano più di 300 pennoni, eguali a quello del quale diamo il disegno, è straordinariamente affollata. Dai balconi e dalle finestre stipate di signore cadono sulla carrozza fiori e piccole bandiere con i ritratti dei due sovrani e i colori delle due nazioni alleate. La carrozza dei due sovrani si fa strada lentamente in mezzo alla folla fino al portone del Quirinale, dove l'imperatore sarà ospitato negli appartamenti imperiali realizzati al piano nobile della Manica Lunga. In onore di Guglielmo Il, si è preparata una grande dimostrazione popolare. L'architetto comunale Giocchino Ersoch è stato incaricato di realizzare un palco in stile eclettico intorno all'obelisco di piazza del Popolo e un quinta scenica al fondo di piazza del Campiglio, collegando Palazzo Senatorio e Palazzo Nuovo con una costruzione effimera in stile.
20/4/1893
L'Imperatore di Germania Guglielmo II giunge a Roma, in occasione dei festeggiamenti per le Nozze d'argento di Re Umberto I e della Regina Margherita. Viene organizzato un corteggio lungo Via nazionale, passaggio dalla stazione al palazzo del Quirinale.
3/7/1895
Arrivo dei duchi d'Aosta a Roma dopo il matrimonio: "Gli sposi arrivarono la mattina di sabbato 6 luglio alle ore 9 e mezza. Erano ad attenderli alla stazione il Principe di Napoli, il Conte di Torino, il generale Ponzio Vaglia, i sottosegretari di Stato, il prefetto, il presidente della deputazione provinciale, il sindaco ed altre autorità dvili e militari. Appena il treno si fermò discese il Duca d'Asta che aiutò a discendere la Duchessa. Gli sposi strinsero la mano al Principe di Napoli, al Conte di Torino e quindi entrarono nel salone reale. Intanto una compagnia degli allievi carabinieri con bandiera e musica rendeva gli onori militari, li pubblico nell'interno della stazione e fuori applaudiva agitando i fazzoletti. La Duchessa ringraziò e si trattenne affabilmente a parlare con le autorità.
18/9/1895 II Gara Nazionale di Tiro a Segno: "S'inaugura il tiro a segno di Tor Quinto. Un imponente corteo de' tiratori muove in mezzo a una folla sterminata da piazza Termini, percorre le via Nazionale, del Corso, Fontanella di Borghese, della Scrofa, la salita dei Crescenzi e si schiera in piazza del Pantheon.
25/11/1896 Il re di Serbia Alessandro I giunge con treno speciale a Roma, nella cui stazione di Termini era schierata una compagnia del 1° fanteria: "sul piazzale esterno, presso alla porta d’ingresso, stavano numerosi ufficiali ad attenderlo. S. M. il Re, accompagnato dal generale Ponzio-Vaglia, da numeroso seguito e dai ministri, gli andò affabilmente incontro, mentre la banda suonava l'inno serbo e gli applausi risuonavano, saluto all'ospite regale. 1 due Sovrani si abbracciarono e baciarono; quindi passarono in rivista la compagnia d’onore, soggetto d'uno dei nostri disegni. Re Alessandro era in alta tenuta di generale serbo: divisa rossa con spalline d'oro e stivaloni; berretto di pelo bianco. È bruno, d'aspetto deciso, simpatico; ha baffi nacenti. Essendo: molto miope, porta gli occhiali. Parla speditamente l'italiano, e in italiano s'intrattenne coi ministri. Finite le presentazioni, i Reali preceduti dai corazzieri in alta tenuta, si recarono al Quirinale; molte case erano imbandierate, molta folla lungo le vie."
2/6/1897 Ricciotti Garibaldi a Roma. "A sera, più di tremila persone erano riunite sotto la tettoia e sul piazzale della stazione di Termini: molte associazioni vi si erano recate con bandiere, Ricciotti fu accolto da fragorosi evviva: Viva Ricciotti! Viva gli eroi della Grecia!...
14/7/1900 Grande dimostrazione dei Romani ai bersaglieri in partenza per la guerra in Cina: "Alle 6 e mezzo, nel cortile della Caserma di San Francesco a Ripa un caporal-tromba dei bersaglieri suona assemblea. Immediatamente il cortile si riempie di soldati partenti. Si mettono su due righe. Ciascun tenente ha fatto l’appello del proprio plotone. Nessuno manca. Terminato l'appello, vi è un affettuoso scambio di saluti, di abbracci, di baci, fra ufficiali e soldati.
26/4/1911 La AATM inaugura la II linea, da piazza Colonna alla stazione Termini (piazza dei Cinquecento).
10/1911 Un imponente corteo accompagna alla stazione Termini, i soldati in partenza per Tripoli.
14/5/1915 A sera, Gabriele D'Annunzio arriva a Roma. Centomila romani, alla stazione di Termini, lo acclamano in piazza, dopo il quinquennio di esilio francese.
1/1/1919 Il presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson, giunge a Roma, dove permane per 6 giorni. Appena arrivato sfila in corteo sulle automobili "reali" Fiat al fianco di Vittorio Emanuele III per dirigersi ospite al Quirinale.
3/11/1920 Le bandiere degli oltre 300 corpi di armata si muovono verso il Quirinale. Un grante corteo si ritrova alla stazione Termini, si sofferma a piazza Esedra, percorre via Nazionale e raggiunge la reggia del Quirinale. 1/12/1921 Viene soppressa la linea 29 (già linea V) da piazza Indipendenza alla barriera Trionfale. Viene istituita una nuova doppia linea per il quartiere Sebastiani, con capolinea ad anello percorso dalle due linee 32 e 33 nei due sensi. La linea 32 parte da piazza della Regina e attraverso piazza dei Cinquecento ritorna per via Po a piazza della Regina; la linea 33 percorre invece, in partenza da piazza della Regina, via Po e al ritorno è instradata per piazza dei Cinquecento.
11/1/1926 Funerali di Stato della Regina Margherita.
3/8/1926 Umberto Nobile accolto in trionfo a Roma dopo la trasvolata polare:
14/1/1930 Variazione di itinerario della linea tramviaria 15 che viene deviata per via Merulana verso piazza dei Cinquecento.
9/9/1936 La legione dei fasci italiani all'estero, di ritorno dall'Africa Orientale, sfila dalla Stazione su Via Nazionale, acclamata dalla folla, e vengono passati in rivista dal Duce Mussolini davanti al Palazzo Venezia.
24/10/1936 Il Regente d'Ungheria Nicola de Horthy, giunge in visita a Roma per due giorni. Viene accolto dai sovrani alla stazione di Termini. La carrozza giunta a Piazza Esedra, si ferma per far leggere al Governatore di Roma Principipe Colonna, il saluto del popolo romano.
9/5/1938 VI giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. A bordo di una carrozza reale, Hitler accompagnato dal Re, lascia il Palazzo del Quirinale e percorrendo le vie romane fra una folla acclamante, arriva alla Stazione Termini e dopo aver passato la compagnia d'onore dei Granatieri, scambia i saluti col sovrano e si congeda dal Duce Mussolini, col quale si troverà poche ore dopo a Firenze.
1947 Ripresa dei lavori per realizzare la stazione sotterranea della metropolitana di Termini. Si effettua un grande sterro a Piazza dei Cinquecento, demolendo i due monconi meridionali della vecchia stazione. Resta ancora in piedi solo la vecchia facciata con i suoi padiglioni colonnati.
1/1947 Durante i lavori di realizzazione della Metropolitana B a Piazza dei Cinquecento, viene avviato un esteso scavo archeologico, che porta alla luce dapprima due insulae e successivamente un grandioso edificio signorile di epoca Antonina (II secolo d.C.).
1949 Termina la campagna di scavo alla Domus della Stazione Termini. Sono stati messi in luce un salone d'ingresso, un impianto termale, un ninfeo e un'ampia sala absidata, riccamente decorata da mosaici con motivi floreali e pavoni. I ruderi murari sono demoliti per proseguire i lavori per l'ingresso della stazione Metropolitana. Gli elementi decorativi di pregio, sono distaccati e spostati al Museo Nazionale Romano (oggi gli affreschi a Palazzo Massimo, i mosaici alle Terme di Diocleziano).
1949 Si conclude la demolizione della vecchia Stazione Termini, con lo smantellamento dei due edifici di testata.
18/2/2011 Inaugurazione della scultura dedicata a Giovanni Paolo II di Oliviero Rainaldi a piazza dei Cinqucento, donata alla città da parte della Fondazione Silvana Paolini Angelucci Onlus. La scarsa somiglianza con il papa avvia un intensa critica sull'opera.
18/11/2012 Nuova inaugurazione del Monumento a Giovanni Paolo II a Piazza dei Cinquecento, dopo i lavori di riqualificazione. Presenti l'artista, il sindaco Gianni Alemanno, il Sovraintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale Umberto Broccoli e Mons. Matteo Zuppi, Vescovo Ausiliare di Roma.
Alle ore 9.45 i Principi uscirono dalla stazione, accolti da entusiastici applausi dalla folla ed al suono della marcia reale. Davanti alla stazione era schierata l'ufficialità del presidio, le associazioni e folla Immensa che acclamava gli sposi, men-tre le truppe, che facevano ala , presentavano le armi I Duchi d'Aosta ed i Principi presero posto nelle berline di gala, quindi i1 corteo si mosse verso il Quirinale. Pro-cede un battistrada di Corte; segue la berlina con un aiu-tante di campo del Duca d'Aosta e un gentiluomo di servizio della Duchessa d'Aosta. Viene poi un drappello di corazzieri e la berlina con gli sposi. Il generale Orcro ed il capitano dei corazzieri cavalcavanu ai lati. S'avanzano poi le berline col Principe di Napoli e il Conte di Torino e al loro seguito un drappello di corazzieri.
La piazza del Quirinalo, era gremita di folla plaudente. I Duchi d'Aosta salirono il grande scalone ai cui piedi furono ricevuti dal conte Giannotti. I Sovrani ed i loro seguiti vennero ad incontrare i Duchi d'Aosta nel salone di entrata. L'incontro fu affettuosissimo. li Ree la Regina abbracciarono e baciarono il Duca e la Duchessa che era visibilmente commossa. I Sovrani ed i principi si recarono quindi ella vicina galleria dove segui la presentazione alla Duchessa d'Aosta del cavalieri dell'Annunziata, dei preaidenti del Senato e della Camera e dei ministri.Fonte: L'Illustrazione Italiana del 14 luglio 1895
Il corteo è composto da 301 società. Sono 3285 tiratori in tutto. La società più numerosa è quella di Roma. Precedono il corteo le guardie municipali e gli allievi Carabinieri. Quindi viene la rappresentanza del Comitato centrale della gara, composto dai deputati Menotti Garibaldi, Fortis, Galletti, signor Silvano Lemmi, colonnello Guastalla e comm. Ferrando. La rappresentanza dell'esercito reca una stupenda corona destinata alla tomba di Vittorio Emanuele. Questa corona è deposta sulla tomba del gran Re dal Comitato cent della gara, dalla presidenza della federazione ginnastica italiana, dalle rappresentanze delle società e dell'esercito, mentre, le scorte di Roma, a cui fanno ala i vigili di Roma rimangono nell'atrio del Pantheon. Lungo tutto il percorso del corteo, applausi della folla ai tiratori, applausi alle bandiere, e grida di Viva l'Italia!
Nel pomeriggio, tutte le rappresentanze colle bandiere e colle musiche, si sono riunite oltre Ponte Molle, sulla via del Lazio; il corteo dei tiratori sfila lungo lo stradone di Tor di Quinto e ivi si schiera. Tutte le bandiere si sono raccolte dinanzi al padiglione reale. Scoppiano applausi ai Sovrani che giungono; si trovano già ad attendere le Loro Maestà nella tribuna reale tutti i ministri, i sottosegretari, le rappresentanze della Camera e del Senato, molti generali in divisa, senatori e deputati. L'onorevole Crispi pronuncia un discorso, a cui risponde l'avv. Nova pei tiratori bresciani."Fonte: L'Illustrazione Italiana del 29 settembre 1895
Fonte: L'Illustrazione Italiana del 6 dicembre 1896
A stento egli potè uscire nel piazzale, tanta era la ressa degli acclamanti. In piazza i garibaldini tentarono di difendere Ricciotti, facendo un quadrato, ma non vi riuscirono. Finalmente egli riesce a raggiungere il suo Jandeau, e vi sale. “Stacchiamo i cavalli!”, si grida da ogni parte. Ricciotti si oppone, ma non gli si dà ascolto.
I cavalli furono allora circondati, finchè la folla riuscì a toglierli, e la carrozza, tirata e circondata dal popolo acclamante, percorse, senza incidenti, la via di Termini, il piazzale omonimo e imboccò la via Torino. La banda precedeva lo strano corteggio; la folla gridava, e Ricciotti, col figlio, salutavano togliendosi il cappello ed agitando le braccia."Fonte: L'Illustrazione Italiana del 13 giugno 1897
Alle 7 precise, a passo di corsa, escono dalla caserma. Precede la fanfara; seguono tutti gli ufficiali del 5° con a capo il tenente colonnello Ferrucci: vengono poi i quattro plotoni di partenti. Non appena i berretti rossi si mostrano sulla porta della caserma un applauso fragoroso parte dalla numerosa folla (tutta di trasfeverini) che staziona da oltre mezz'ora sulla piazza. I plotoni che hanno tentato di uscire a passo di corsa, fatti appena cinquanta metri, sono costretti mettersi a passo e non è più possibile mutare, tanta e tale è la folla acclamante.
Traversato il ponte Garibaldi, fin dalla Via Arenula si comincia a veder meglio la grandissima parte che la popolazione romana prende alla partenza. Una ventina di signorine allacciate in cinque finestre al terzo piano del palazzo Del Vecchio lanciano centinaia di mazzolini di fiori ai partenti. Sulla piazza Sant'Elena (in prossimità del teatro Argentina) si sono intanto raccolte la fanfara degli ex-militari, le Società di Tiro a Segno, associazione universitaria, fratellanza italiana, fratellanza militare, exbersaglieri, ex-carabinieri, ecc., tutte con bandiere.
Le fanfare intuonano allegre marcie; quindi insieme colle Società si mettono in testa al corteo che ormai si compone di oltre 50.000 persone. Ma la folla, la maggior folla la troviamo dal largo del Corso Vittorio Emanuele a Via del Plebiscito, e Via Nazionale. Tutta Roma vi è accorsa; dal principe romano al falegname, dalla dama alla stiratrice, dal senatore all'usciere della Camera, dal monsignore al sagrestano. E tutti applaudono.
Parecchi balconi di Via Nazionale sono ornati di bandiere, Affacciato al suo balcone, in Via Nazionale, di fronte al palazzo Aldobrandini, il presidente del Consiglio on. Saracco è commosso. I tramtways, impediti nella loro circolazione, servono di balcone a moltissimi che sì sono arrampicati fin sul cielo di essi.
Le adjacenze della ferrovia rigurgitano di altra folla, che ha acclamato i soldati di artiglieria giunti nella notte a Roma e che già hanno preso posto nello stesso treno che deve accompagnare i nostri bersaglieri.
Nelle sale di aspetto della ferrovia si sono intanto raccolti: il sottosegretario di stato alla guerra generale Zanelli, il sindaco principe Colonna con tutti gli assessori non esclusi quelli clericali; parecchi generali, il maggiore Agliardi, e una larga rappresentanza del ministero della marina.
Non era certo desiderio delle autorità politiche, militari e ferroviare, di far entrare la folla sotto la stazione. Ma contro la volontà della folla non si reagisce; i cordoni sono spezzati, i cancelli aperti, e dai diversi ingressi vere fiumane di popolo entrano sotto la grande tettoia gridando: Evviva l’esercito! Quando i bersaglieri, con la fanfara alla testa entrano sotto la stazione, l'entusiasmo è un delirio, Preso posto alla meglio nei vagoni loro destinati, continuano le scene affettuosissime, fra soldati e popolo.
Alle 8,40 i fischi delle due locomotive annunciano la partenza; allora vi è un secondo di profondo silenzio. Ma quando la prima vampata di vapore si sprigiona dagli stantuffi delle macchine e produce il primo mezzo giro delle ruote delle vetture, un grido solo sì innalza da migliaia di petti: Viva l’esercito, Viva Savoja, Viva l'Italia!"Fonte: L'Illustrazione Italiana. 22 Luglio 1900.
Il convoglio partito da Bordighera alle 11,30 del 10 gennaio, nel tragitto fino a Roma, effettua 92 soste per permettere l'omaggio delle popolazioni.
Alle ore 9, il convoglio giunge a Termini da dove iniziarono i solenni funerali con arrivo e la sepoltura della Regina al Pantheon.
"Veramente solenne è stato il ricevimento alla stazione da parte del Ministero dell’Aeronauti e del Governatore di Roma e coll'intervento delle maggiori autorità della capitale.
L'imponente corteo, a capo del quale è l'automobile col generale Nobile e alcune autorità, si snoda attraverso le vie della città affollate da un pubblico plaudente, ac mante, commosso. Una pioggia di fiori cade dall'alto; lo spettacolo è meraviglioso, surge alla grandezza dell’apoteosi.
Si compone il corteo, che tra gli evviva del popolo plaudente e commosso, per; via Nazionale, Piazza Venezia — dove sosta brevemente per un tacito e devoto saluto al Milite ignoto e dopo aver attraversato Corso Umberto, giunge a palazzo Chigi.
Piazza Colonna è gremitissima. L'incontro fra l'on. Mussoli e il generale Nobile, alla presenza di tutti i sottosegretari di Stato, è veramente commovente. Quando il Duce, insieme col Nobile e i suoi cinque compagni, appare al balcone d'angolo di Palazzo Chigi, un immenso clamore si leva dalla folla.
L'on. Mussolini, con un forte discorso, saluta i vincitori del mistero e del rischio, rievocando le ore di trepidazione quando la lio, pregio ed orgoglio d'Italia, per due giorni tacque. «Roma fu triste è parve che un velo di malinconia avvolgesse gli uomini e le cose: ma quando Roma seppe che avevate attitito la mèta fu uno di gioia. Dio vi aveva assistito»
L'on. Mussolini, appare commosso e, dopo avere stretto calorosamente la mano all’ Eroe del Polo, lo abbraccia e lo bacia tra un irrefrenabile impeto di applausi."
Fonte: L'Illustrazione Italiana. 8 agosto 1926.
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Monumento a Giovanni Paolo II
2011 statue
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Fontana dell'Ala Mazzoniana
1947 fontane
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Stazione Termini
1937 stazioni
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Cappella dell'istituto Massimo
1883 palazzi
☆ ☆ ☆ ★ ★
Palazzo dell'istituto Massimo
1883 palazzi
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Vecchia Stazione Termini
1861 stazioni
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Palazzi Peretti a Termini
1588 palazzi
☆ ★ ★ ★ ★
Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle terme
musei
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Albergo Continentale
palazzi
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Domus e Insule della Stazione Termini
domus
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Aggere delle Mura Serviane
fortificazioni
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Castellum Aquae dell'acquestotti Marcia, Tepula e Julia
acquedotti
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Palazzo delle Poste delle FS
palazzi