Nella vigna già dei signori della Missione, in via Portuense n. 10, scavandosi alla base del monte (verde), si scoprì sul principio di dicembre un gruppo di fabbriche del secolo V, a filari alternati di tegolozza e di tufi, costruite sugli avanzi di fabbriche reticolate, appartenenti senza dubbio ai noti Giardini di Cesare.
Il luogo merita attenzione, perchè la vigna n. 16 trovasi di mezzo alla vigna Bonelli, celebre per le scoperte del 1859 (tempio palmireno, base di Silvano, Venere ecc.), ed ai terreni occupati nel 1862 dalla stazione della strada ferrata Roma-Civitavecchia, anche essi molto ricchi in oggetti d'arte e di antichità.
Le fabbriche nuovamente scoperte comprendono: a) Una parete di sostruzione al monte, con fontana in forma di nicchioue ; la parte bassa della parete, che è antica e reticolata, conserva l' intonaco a polvere di marmo dipinto in rosso, b) Un portico a pilastri di m. 1,30 X 0,80, distanti l'uno dall'altro m. 2,40. e) Un'abside di basilica, 0 di una sala di tipo basilicale, della quale apparisce la sola curva esterna. Avrà un diametro superiore ai 10 metri.
Il luogo non è stato mai scavato: ciò si deduce non solo dalle condizioni del terreno, composto di cementi per nove decimi, e dall'abbondanza dei marmi, anche di pregio : ma si deduce pure dalla scoperta fatta a fior di terra, di un sistema di condutture per le acque irrigue, composto di anfore bucate ed innestate l'una all'altra; il quale sistema mostra di non essere stato mai disturbato.
È stato ritrovato un frammento di statua marmorea muliebre (Amazone o Diana), di stile perfetto, e di freschezza meravigliosa. Il solo marmo scritto, proveniente dal vicino sepolcreto di via Portueuse, dice: P VALERIVS P F GAL CACCA MAENIA L L AND.ROMACA MAENIA L L COMA
Proseguite poscia le indagini, si riconobbe una sala di forma basilicale, divisa in tre navi da doppia fila di colonne scanalate, di bigio, lunghe m. 3,40, con elegantissimi capitelli dorici, intagliati in tutti i membri. Vi si raccolse: un fusto integro di colonna; due basi; un capitello sano, e tre pezzi di capitello.
Un'altra sala rettangola, parallela alla basilica, presenta traccio di pavimento di raro alabastro e di broccatello. Nella parete nord si vede una scalinata marmorea, larga m. 5,50, divisa in due rampanti da un parapetto intermedio. Le pareti di questa sala erano intonacate di marmo.
Sono stati poi scavati questi oggetti: Busto virile, barbato, teniato, con leggera frattura al naso ed alle labbra; Plinto di statua, con due piedi spezzati alla clavicola, di lavoro eccellente; Avanzi di fregio di terracotta con mascheroni, greche, nascimenti, fave ecc.; Tubo di piombo con la leggenda EX OFI IVLI CONCORDI Sette frammenti di vasi aretini, bellissimi. Una coppa scanalata di vetro.
Giuseppe Fiorelli.
Nell'area della nuova stazione ferroviaria, espropriata alla casa religiosa della Missione, e conosciuta nell’ istoria dei giardini di Cesare appunto col nome di vigna della Missione, è stato scoperto il pavimento di una strada antica, che sembra correre parallelamente alla Portuense, lungo il piede delle colline Gianicolensi, alla distanza di m. 100 dal margine destro di detta via.
Rodolfo Lanciani.
Gli sterri che si vanno eseguendo sulle colline di Monte Verde, come cave di prestito per le terre necessarie a rialzare il piano della nuova stazione ferroviaria, hanno messo allo scoperto una lunga serie di fabbriche antiche, di varia costruzione.
Nel sito ov'era la vigna Mangani, e dove anticamente estendevansi i celeberrimi giardini di Cesare, si sono trovate tracce di un portico, costruito con pilastri di opera reticolata, il quale prolungavasi verso ponente, a mezza costa in circa della collina.
A breve distanza da tali ruderi, si è rinvenuto il seguente frammento epigrafico, inciso su grosso lastrone marmoreo di m. 0,40X0,34X0,08:
VLIVS
NICETVS
TO SVSCEPTO
PRIMAM PORTIC OLIS CVM MARMORIE
OPERE NOVO AMPLIA
NTIS INCHOATIS SV
A A SOLO RESTITVIT
ATORVMPONTIFICV
Non è improbabile, che appartenendo questa lapide ai primi tempi dell'impero, sia da riferire al portico stesso, di cui sono tornati in luce gli avanzi, e che fu ampliato e riedificato da Giulio Aniceto, per voto fattone a qualche divinità. Le lettere superstiti nell'ultimo v., confrontate con le iscrizioni edite nel C. Z Z. VI, 712 e 2186, suggeriscono spontaneo il supplemento: SVa impensA A SOLO RESTITVIT permissu calATORVM PONTIFICVm et flaminum, cui immunitas data est ab eis sacrum faciendi.
Nella vigna contigua, già appartenuta ai Signori della Missione; ed ora proprietà del sig. De Cavi, si è rinvenuto fra le rovine di antichi edifici, posti quasi sulla sommità della collina, un plinto di marmo bigio, largo m. 0,40, lungo m. 0,51, alto m. 0,09; sul quale posava una statua od un busto, di cui rimane ancora l'incassatura, di forma quasi pentagonale, nel lato superiore della pietra. L'iscrizione incisa su cotesto plinto attesta, che il ritratto marmoreo sovrastante rappresentava Cleobulo, uno dei sette celebri sapienti della Grecia
Giova ricordare, che in immediata vicinanza di quel luogo medesimo, fu trovato sul finire del 1883 un busto di Anacreonte, designato col proprio nome ANAKPEWN AYPIKOC (v. Notizie 1884, p. 42), e che anco in tempi anteriori vi sì rinvennero ermi e busti di celebri letterati e filosofi, massime dell'antica Grecia (cf. Bull. com. 1884, p. 31).
In seguito ai movimenti di terra sopra accennati, sì è parimenti rinvenuto un pezzo di grande lastrone di marmo, alto m. 0, 96 e largo nella parte conservata m. 0,70, sul quale ad. alto rilievo: di assai buona scoltura è rappresentata la consueta scena del Mitra taurottono.
Vi rimane la metà della figura del mistico nume, col mantello svolazzante, e con la gamba destra tesa lungo la zampa del toro: dietro ad essa, in alto, il busto del Sole radiato, e il corvo; sul piano inferiore, uno dei ministri lampadofori con la face sollevata. Sotto al toro vedesi lo scorpione, che ne abbranca i genitali; e più in basso la coda del serpente.
Dell'altra metà della tavola scolpita — la quale proviene certamente da un grandioso mitrèo scavato nella collina di Monte Verde, ma di cui finora niuna traccia è comparsa — sono stati pure raccolti fra le terre parecchi frammenti.
I più notevoli sono quelli che contengono l'intiera figura del cane, il quale si solleva per lambire il sangue sgorgante dalla ferita del toro; la testa quasi intiera dell'animale ucciso da Mitra; e parte dell'altro lampadoforo.
È finalmente da ricordare, che nei terreni situati al piede della collina di Monteverde, ed in modo particolaré nell'area già posseduta dai Signori della Missione, frequentemente s'incontrano a poca profondità antiche condotture di acqua e fistole plumbee, che si diramano in molteplici direzioni.
Il sig. De Cavi ha raccolto una grande quantità di cotesti tubi aquarii, per la maggior parte anepigrafi; ed inoltre ha messo in disparte una piastra di cassetta di divisione, vari pezzi di tubi innestati e saldati fra loro, ed una lamina quadrata, parimenti di piombo e tutta forata, alla quale è ancora unita parte del condotto.
Questa lamina spettava certamente ad una fontana, e serviva ad impedire l'intromissione di materie galleggianti nei canali di sopravanzo.
Giuseppe Gatti e Luigi Borsari.
Nel terreno del sig. De Cavi, già appartenuto ai Signori della fissione, circa il primo chilometro della via Portuense, è stato rimesso all'aperto grande bacino per acqua lustrale, di forma cilindrica, alto m. 0,80, col diametro toa di m. 0,80 alla bocca e 0,83 alla base, la quale è intagliata a foglie di alloro e di acanto. Tutt'all'intorno è ornato di figure in bassorilievo; e vi si vede rappresentata pila lotta dei Lapiti contro i Centauri. Buona e di bell'effetto ne è la composizione; l'arte, mediocre.
Ivi stesso sì è rinvenuto un frammento di lapide cimiteriale cristiana, la quale'dice:
LVCROSAIN Pace LESZ BASILIOVCCOns
Per sostituire la vecchia Stazione ferroviaria di Porta Portese e realizzazione un secondo grande scalo nel versante meridionale della capitale, sono espropriato i terreni della Confraternita Israelitica della Carità e Morte fuori Porta Portese.
Durante i lavori di demolizioni delle mura Gianicolensi per l'apertura di Viale Trastevere, sono ritrovate numerose lapidi dell'antico cimitero ebraico a Porta portese, utilizzate come materiale da costruzione.
Durante i lavori di allacciamento della costruenda stazione ferroviaria di Trastevere (presso l'estremità meridionale del piazzale), sono scoperti i resti di un Sacello degli horti cesariani, consacrata a Hercules Cubans.
Con il Regio Decreto n. 60660, viene approva la richiesta della Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo (gestore della Rete Mediterranea), per la costruzione della linea ferrovia Roma-Capranica-Viterbo. Il progetto, preve che il capolinea di Roma sia realizzato accanto al nuovo Viale del Re, in modo da collegare la stazione con il centro di Roma.
Apertura al pubblico del Viale del Re, la nuova strada del Trastevere, che connette il centro con la nuova stazione di Trastevere.
A seguito dell'entrata in servizio della della Stazione di Roma Trastevere, la SRTO chiede e ottiene la concessione per nuove linee tramviarie: da piazza Venezia a San Pietro per corso Vittorio Emanuele; da piazza Venezia alla stazione di Trastevere per ponte Garibaldi, con raccordo alla linea di San Paolo; da via Cernaia a Sant'Agnese per via XX Settembre con diramazione da Porta Pia a Porta Salaria.
La società Orto-agricola romana "prende in affitto per due anni un terreno in Trastevere di proprietà della Compagnia fondiaria e di altri e chiede quindi al Municipio la licenza di cingerlo di muro coi relativi ingressi e di livellare l'area interna di praticare i lavori necessarii per lo scolo delle acque e di costruire locali per magazzini", con l'obiettivo è far sorgere un orto per metà irriguo e per metà casalino, nonché un ampio padiglione per la mostra dei prodotti dell'orticoltura romana.
La SRTO attiva una nuova linea a trazione elettrica, dalla stazione di Trastevere alla stazione Termini (in trazione elettrica mista, con filo aereo e accumulatori in via Nazionale, attraverso piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio Emanuele, via di Torre Argentina, via Arenula, ponte Garibaldi, piazza d'Italia e il viale del Re).
Nel trapezio irregolare compreso fra il viale del Re, via san Francesco a Ripa e via Mastai, gettandosi dall'impresa Borrelli le fondamenta di una nuova casa, nel cavo frontale a metri 6 circa dal piano stradale ed a metri 7 dall'angolo che forma la via Mastai col viale del Re, venne in luce ed in parte rimosso per necessità costruttive un filo di quattro grossi blocchi di travertino, lunghi m. 1,00, alti m. 0,50 e dello spessore di m. 0,65, fra loro collegati con sbarre di ferro, imperniate nel centro dei singoli massi.
VI, 65, 66, 67).
Tale costruzione, che accenna a continuare verso ovest, è orizzontata da est ad ovest, come il tratto di blocchi squadrati in tufo, venuti in luce l'anno 1897, allorquando si diè mano alla fabbrica del convento dei Trinitari presso S. Crisogono.
VI, 65, 66, 67).
Nei lavori di sterro poi si è rinvenuto un piccolo blocco di marmo bianco di m. 0,24 X 0,10 e dello spessore di m. 0,12, sul quale, in un riquadro di m. 0,16 X 0,08, si legge la seguente iscrizione, grossolanamente scolpita in rozzi caratteri: THEOGENEA RVTILI BONAE DEAE V S M I.
Giova ricordare che, in quei pressi, oltre una base marmorea fu rinvenuto il cippo, che ancora può vedersi fisso nel muro del conservatorio di S. Pasquale Baylon, ricordante la restitutio del simulacrum e la costruzione dell'aedes della Bona Dea, protettrice dell' insula Bolani.
A. Valle.
Trasporto dei pezzi per la statua equestre del Monumento a Vittorio Emanuele II: "Nella notte del 24, su due carri appositi trascinati da otto pariglie di cavalli, furono trasportati a Piazza Venezia due dei giganteschi pezzi di quella statua, opera del Chiaradia, e cioè la parte posteriore e la parte superiore del cavallo, su cui poserà il torso del Re.
I lavori di caricamento, iniziati la mattina avanti, riuscirono difficilissimi. Si dovette abbattere, per farli uscire, buona parte del portico esistente nell'ospizio di San Michele e prospicente la fonderia Bastianelli dove fu fatta la fusione.
Gli immensi massi di bronzo, del peso complessivo. di circa otto tonnellate, protetti da nizze di castagno, furono quindi trascinati a forza di argani fino sulla via. Occorsero poi sedici uomini per collocare i pezzi sulle piattaforme dei carri.
Il convoglio si mise in moto alle 2 del mattinò proseguendo per Via Anicia, Via San Francesco, Viale del Re, Ponte Garibaldi, Corso Vittorio, Piazza Venezia; ai piedi del monumento il convoglio non giunse che la mattina del 25 alle 8.
Appena i due pezzi saranno sistemati sulla base che li attende verranno trasportate le altre parti della gigantesca statua, cioè la parte centrale del cavallo e il torso del Re. I lavori di collocamento definitivo, di saldatura, di pattinatura, di indoratura totale richiederanno altri quattro mesi."
Il Duce presenzia alla celebrazione del XVII Annuale della fondazione del reparto Moschettieri, con una rivista lungo Viale Trastevere. Dopo aver passato in rassegna il Battaglione e le rappresentanze della Milizia il Duce ha assistito al giuramento dei nuovi ammessi ha distribuito le ricompense al valore mili tare ei brevetti ai nuovi piloti.
La via del Re viene rinominata Viale Trastevere.
Il sindaco Cioccietti inaugura il Busto dedicato a Bartolomeo Pinelli a Viale Trastevere.
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Ospedale Nuovo Regina Margherita
1970 ospedali
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Intensivo di Rebecchini a Viale Trastevere
1970 edifici
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Intensivo di Lafuente a Viale Trastevere
1957 edifici
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Istituto San Gaetano
1946 scuole
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Palazzo degli Esami
1936 edifici
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Autorimessa ATAG a Trastevere
1932 edifici
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Palazzo di Rebecchini a Viale Trastevere
1920 palazzi
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Palazzo Ministero Pubblica Istruzione
1914 palazzi
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Palazzina Du-Challiot
1910 palazzine
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Istituto Mastai
1895 edifici
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Cappella dell'Istituto Mastai
1895 cappelle
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Vecchia Stazione di Trastevere
1890 stazioni
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Cappella della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione
1877 edifici
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Palazzina di Viale Trastevere 40
1872 palazzine
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Mura Gianicolensi
1641 fortificazioni
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Oratorio della Confraternita della Beata Vergine del Carmine
1620 oratori
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Convento di Sant'Agata ora Arciconfraternita di Santa Maria del Carmine
edifici
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Convento di San Crisogono
conventi
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Palazzo razionalista a Viale Trastevere
edifici
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Monumento a Bartolomeo Pinelli
memoriali
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Sacello della Bona Dea a Trastevere
templi
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Palazzo Nicolini
edifici
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Palazzo a Via di San Francesco a Ripa 129
palazzi
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Mercato dell'Orto Agricolo
edifici
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Sferisterio Garibaldi poi Teatro Piero Cossa
teatri
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Madonna dell'orazione a viale Trastevere
edicole sacre
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Condominio Lapadula a Viale Trastevere
edifici
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Palazzo Ufficio Telegrafico di Viale Trastevere
palazzi-corte
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Horti Caesaris
archeologia
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Templum Fortunae Fortis al I migliod ella via Campana
templi