Secondo una tradizione (risalente alla fine del V secolo e riportata sul Liber Pontificalis), il papa Alessandro I subisce il martirio per decapitazione sulla Via Nomentana.
Durante la guerre gotiche, Totila danneggia i Ponti Nomentano, Salario e Mammolo, interrompendo la viabilità sulla via Nomentana, Salaria e Tiburtina.
Il ponte Nomentano viene riparato dal generale bizantino Narsete, ripristinando la viabilità su Via Nomentana.
Il condottiero Niccolò Fortebraccio, insieme ad Antonio da Pontedera, muovendo contro Roma prendono il controllo del ponte Nomentano.
Diffusa la voce che papa Innocenzo VIII stava per morire, Paolo Orsini, Signore di Mentana, conquista Ponte Nomentano.
Papa Pio IV fa allargare il primo tratto di Via Nomentana per metterla in asse con la nuova Porta Pia e con via Antica Semita, l'attuale via XX Settembre.
Il cardinale Mariano Pierbenedetti da Camerino acquista una Vigna su via Nomentana per trasformarla in residenza di prestigio.
Antonio Bosio riscopre ed esplora le catacombe di Sant'Agnese sulla via Nomentana.
Il cardinale Cardinale Giulio Alberoni acquista la vigna Pierbenedetti a Via Nomentana e intraprende importanti lavori di sistemazione degli edifici e del giardino (di cui rimane oggi visibile solo la fontana a parete addossata al piccolo fabbricato attiguo al Casino Nobile).
Simón Bolívar arriva a Roma. Mentre percorre la Nomentana, nella zona di Monte Sacro, gli viene raccontata la vicenda dei Tribuni della Plebe. Notando analogie con la situazione delle Colonie americane, qui pronuncia il solenne giuramento di liberare i popoli dell’America meridionale oppressi dal dominio spagnolo.
Viene scoperto un colombario romano nella Vigna Ruffini sulla via Nomentana, oltre la Basilica di Sant'Agnese dal lato destro.
Rogito del Notaio Apolloni con la vendita di un terreno a vigna presso Sant'Agnese a Via Nomentana, del Signor F. Argenti a Lorenso Lezzani.
Il ponte Nomentano viene riparato, ripristinando la viabilità su Via Nomentana.
Le truppe pontificie si scontrarono a Mentana con i volontari di Giuseppe Garibaldi. Le camice rosse erano diretti a Tivoli per sciogliere la Legione, a seguito della mancata insurrezione dei romani. L'Esercito pontificio è composto da circa 3 000 uomini, oltre ai circa 2500 uomini del corpo di spedizione francese. I primi combattimenti avvengono presso il casale di Vigna Santucci lungo la via Nomentana. Le truppe garibaldine, ripiegate in difensiva nel castello di Mentana, si arrendendono la mattina successiva.
Alle 5 del mattino inizia l'attacco alla città da parte delle truppe piemontesi. Il cannoneggiamento delle mura inizia a Porta San Giovanni, seguito dai Tre Archi di Porta San Lorenzo e da Porta Maggiore. Dopo cinque ore di cannoneggiamento su un altura (tra le vigne dei Lancellotti e Capizucchi) a via Nomentana, le truppe piemontesi agli ordini del Generale Cadorna riescono ad aprire una breccia nelle mura tra Porta Pia e Porta Salaria, entrando nella città. Nello scontro cadono 49 soldati Italiani e 19 Pontifici. Gli Zuavi prigionieri sono concentrati a Piazza Colonna.
Sono poste targa dedicate a Garibaldi: in ricordo del soggiorno nel 1875 a Villa Casali e Palazzo Baldassini; nel 1879 a via Vittoria 59.
Nei disterri per la costruzione della nuova batteria Nomentana, posta sullo spigolo del colle che domina il ponte sull'Aniene, in terreno acquistato dal signor Mangani, è stata scoperta una quantità considerevole di ossa umane ridotte in minuti frantumi, e miste a vasellame italo-greco monocromo, a patina iridescente.
Sono stati messi in disparte i seguenti campioni: Ciotola del diametro di mill. 141. Simile di mill. 95, con la sigla Y grafRta all'esterno. Simile di mill. 75. Vaso a cilindro, largo nel diametro mill. 81, profondo 40.
Orciuolo elegantissimo, con una sola ansa e becco laterale, alto mill. 82. Una lucerna di tipo arcaico. Due orciuoli di argilla giallastra, alti mill. 120. Alcuni frammenti di bronzo.
Lo strato di suolo vegetale che contiene gli ossami, ricuopre uno strato vergine di argilla, ghiaia e sabbia fluviatile, piena di avanzi della fauna fossile, propria della valle del Tevere. I pezzi migliori, che sono di dente di elefante, sono stati messi in disparte.
Nel fossato della batteria che guarda la valle di Bocca di Leone, sono apparso alcune fondazioni di muri antichi, presso i quali si è raccolta una bella lucerna fittile, il rilievo della quale rappresenta un Genio alato, con arnese incerto nella destra.
Dalla parto opposta della Nomentana, dove si esercitano alcune antiche cave di tufì, è stata scoperta la base di una parete collo zoccolo di giallo, e gli specchi superiori lavorati di stucco. Rimaneva in opera un solo frammento, con la rara e singolare rappresentanza di uno scheletro (piede destro e stinco): mentre si stava delineando, cadde in frantumi.
Nell'istesso luogo si trovano fra la ghiaia ossami fossili giganteschi.
Rodolfo Lanciani.
Un chilometro fuori la porta Pia, nell'area della vigna già Torlonia, sono state scoperte traccie di un colombaio, con olle fittili munite di coperchi, lucerne con eleganti rilievi ecc. Ho raccolto in questo luogo, già abbandonato dai lavoranti della banca Tiberina, alcuni globuli di collana d'oro, ed un fondo di tazza aretina col nome graffito: SULPIC
Rodolfo Lanciani
Nell'area già di villa Patrizi, scavandosi per le fondamenta di un convento di Suore Francesi, alla distanza di m. 50 dal margine della odierna via Nomentana e di m. 320 circa dalla Porta Pia, si è incominciata a scoprire una fila di colombai, già visitati e spogliati ab antico.
Uno solo è interamente sgombro dalle terre: ha pareti di reticolato, con due ordini di loculi a tutto sesto; è lungo m. 4,55, largo m. 2,30, profondo m. 6,00 sotto il piano della villa. Vi sono stati raccolti frammenti di vasellame funebre, di fabbrica romana, e alcune scheggio di coppe a vernice nera iridescente.
A m. 8,50 ad oriente del colombaio, in un pozzo profondo di fondazione, si è scoperta un'altra parete di sepolcro, cui è ancora affìssa una lapide marmorea. Non ho potuto trascriverla, perchè nascosta dalle sbadacchiature.
Rodolfo Lanciani.
Scavandosi per le fondamenta di una casa di proprietà Ruffo, nell’area della villa già Patrizi, è stato scoperto un colombario, con le pareti esterne di cortina arruotata, perfettissima. La cella interna, completamente devastata ab an-. tico, serba tracce di pitture murali a fondo bianco, e di pavimento a mosaico assai elegante. Presso lo spigolo nord-est del colombario, sta murato in opera un grosso cippo di travertino, alto m. 1,65, grosso e largo m. 0,64, con rozza scorniciatura, e con l'epigrafe. Ampliate le esplorazioni, vi sono stati raccolti parecchi frammenti che appartengono alla decorazione del sepolero ed alla suppellettile funebre, ossia: riquadri di mosaico a cinque colori, con tessere di quattro millimetri; pezzi di intonaco dipinti; lucerne finissime della fabbrica di Strobilo; fregi di terracotta ecc. Sono state parimente ritrovate, fuori di posto, le seguenti due lapidi.
Rodolfo Lanciani.
Nell'area della stessa villa Patrizi, costruendosi un monastero di suore francesi, nel primo isolato a destra di chi esce dalla porta Pia, è stato incominciato a scoprire un gruppo sepolcrale di molta importanza, rinchiuso da una parete comune, lunga in fronte diciotto metri, ed accessibile per mezzo di una unica porta, larga m. 1,40 ed ornata da una coppia di pilastrini laterizî.
La parete è di maniera « massenziana » a strati di tufa e tegolozza. Al suo piede corre il selciato di una strada (che non è certamente la Nomentana), e sotto il selciato si dirama in vario senso una fitta rete di chiaviche, coperte a capanna, con chiusini di travertino.
Quanto alle celle sepolcrali interne, si sa che serbano iscrizioni al posto, ma conviene attendere ancora alcuni giorni per discendere a tanta profondità senza rischio.
Rodolfo Lanciani.
Nella ex villa Patrizi, e nel taglio della prima via a d. della Nomentana moderna, incominciano ad apparire belli e grandiosi avanzi di un fabbricato del primo secolo dell’ impero, delineato alla meglio nella pianta del Bufalini. Le mura, grosse oltre un metro, sono di reticolato, senza fascie e legature di mattoni. Ho veduto scoprire due pareti parallele, e distanti fra loro m. 1,40. L' intervallo è occupato da una scala di travertino, che discende a latomie scavate nel cappellaccio, ed impraticabili a causa delle frane. Nelle terre di scarico sono stati ritrovati brani d’intonaco a polvere di marmo, con dipinti ornamentali finissimi, lumeggiati in oro, e frammenti d'una grossa colonna di sette basi..
Rodolfo Lanciani.
Sulla sponda opposta, al di là del ponte Nomentano, essendosi aperta una cava di prestito, al piede del così detto Monte Sacro, e precisamente dietro l'osteria di Filippo Averardi, sono state messe in luce le fondamenta di un mausoleo, in opera a sacco, di m. 5 X 5 X 5, le quali piantano sul banco marnoso di color giallo vivace. Dietro il mausoleo si sta discoprendo un fabbricato considerevole, di buon laterizio, con pavimenti a spiga, di mattoncini. Il modo col quale procedono i lavori, a taglio verticale, rende impossibile ogni rilievo. Nulla potrei dire intorno agli oggetti che si credono ritrovati in questo scavo.
Rodolfo Lanciani.
Nell'area di Villa Patrizi, e sul margine destro della Nomentana antica è stata scoperta un'arula marmorea di rozza fattura, coi simboli della libazione sni fianchi, e con la seguente memoria incisa sulla fronte:
D M L L AENIO TERITIO PA TRONO BEN E MERENTI A RAM POSVIT L LAEVIVS ASI ATICVS
Sono tornati poi alla luce i monumenti che seguono. Lastra marmorea, incisa a caratteri di forma eccellente, e troncata nell'orlo inferiore:
CN MVNATI CN L PARIDIS VESTIARI DE DIANIO MVNATIAE CN L ANATOLENI M PETRONI SP F COL SABINI MVNATI CN L SECVNDA E CN MVNATI CN L PHILEROTIS VESTIARI
Colombario assai rozzo, con loculi a due a tre ed a quattro olle, e con pavimento di mattoncini a spiga. Vi sono stati raccolti in gran numero ossuarî fittili; ossuarî di vetro; lucerne fittili ; figurine ; arule; ornati diversi in osso, e questo titoletto.
Rodolfo Lanciani.
Nell'area della villa gia Patrizi, e in vicinanza del monumento dei Rabirii, è stata scoperta una tomba, a grandi bugne di peperino, il cui vano interno, pavimentato di musaico, misura m. 4,00 in lunghezza e m. 2,50 in larghezza.
Sulla fronte del monumento, che risponde lungo l'antica Nomentana, si legge l'epigrafe incisa in lastrone di travertino, lungo un metro, alto m. 0,70.: C CLODIVS C L DIONYSIVS CAPRILIA CN L SVRA
Rodolfo Lanciani
Fondandosi un nuovo edificio nell'area della già villa Patrizi, sul lato destro della via Nomentana, si è rinvenuto fra le terre un antico orologio solare marmoreo. È della consueta forma concava, e poggia su due mensole ricavate nello stesso blocco di marmo. Manca soltanto lo gnomone, che era collocato nel punto ove convergono le linee orarie.
Giuseppe Gatti
Nell'area della villa già Patrizi, spianandosi il terreno destinato a giardino, che è annesso ad un nuovo convento di Suore francesi, ed ove avvennero le scoperte descritte nelle Notizie 1885, p. 528; 1886, p. 23 e 53, è tornato all'aperto un monumento sepolcrale, di bella costruzione, che è stato totalmente disfatto prima che potesse prendersene esatta notizia.
Esso era conservatissimo, e per quanto può argomentarsi dalle meschine tracce che ne rimangono, componevasi di due stanze, una delle quali serviva forse come vestibolo, l'altra come cella sepolcrale.
La prima era costruita intieramente in massi rettangoli di peperino, e misu- rava m. 2,20 di lunghezza, m. 4,95 di larghezza. Da una porta, larga circa m. 2,50, si passava nella seconda stanza costruita in laterizio, lunga m. 4,90 e larga parimenti m. 4,95. All'esterno il monumento era coronato da una grandiosa cornice in peperino.
Nota del prof. Rodolfo Lanciani su di un'antica terma di villa romana scoperta nel territorio di Nomento.
Il principe di Sulmona don Paolo Borghese ha incominciato a scavare gli avanzi di un edificio balneare, posto in una gola dei colli di Nomento, a dieciassette chilometri da Roma, e a 600 metri a levante della via antica. Il nome della contrada - quarto Torricella - deriva dagli avanzi di un cospicuo mausoléo, posto sulla vetta del colle, e che deve aver servito di sostegno a qualche opera di difesa medioevale.
L'edifizio balneare testè messo in luce, è di modeste proporzioni, ma assai elegante, e nobilmente decorato di marmi. Comprende una sala rettangola, lunga m. 7,17, larga m. 3,40, contornata da due piscine e da un sudatorio, conforme è delineato in questa piantina dimostrativa.
A. Le pareti della sala sono per tre lati di laterizio, per il quarto di reticolato: hanno zoccolo e cornicette di marmo bianco, con fascette e riquadri di rosso antico. Il pavimento, che in origine era di lastre regolarmente squadrate di marmo bianco, conserva restauri tumultuarii del secolo IV, fatti con materiali di varia specie, frammenti di broccatello, di bigio, di portasanta, di settebasi, capitellini di pilastro, iscrizioni e frammenti di titoli sepolcrali, murati a rovescio. Eccone le principali:
Lastra marmorea rubricata con Frammenti: D M | T AEL EVTYCHETI ET | T AEL VICTORINO | FECERVNT PATRONI LIB | BENE MERENTIBUS
B. Piscina absidata, al cui piano, profondo m. 1,19 sotto quello della soglia, si discende per mezzo di tre gradini marmorei, alti rispettivamente m. 0,30, 0,40, 0,46. La conservazione di questo elegantissimo bagno è perfetta. Le pareti sono rive-. stite di lastroni di candido marmo sino all'altezza di m. 1,19, ove gira una fascia con doppia cornicetta. L'acqua cadeva nel bacino da un'urna, sostenuta da una figura di ninfa o di fauno, della quale figura rimane soltanto il plinto, nel centro dell'abside.
C. Conserva o ricettacolo, della capacità di m. 6,26, con pareti foderate di signino.
D. Piccolo bagno semicircolare, cui si discende per mezzo di due gradini, e fiancheggiato da due sedili d. d. Il piano del bagno è stato restaurato in tarda età, con un lastrone sepolcrale scorniciato. Parte delle lacune del testo epigrafico può essere supplita, mediante l'impronta a rilievo visibile nella calce, che all'iscrizione formava letto e sostegno.
E. Piccola essedra, rivestita e pavimentata di marmo.
F. Sala con pavimento di mosaico bianco-nero, più basso di quello della sala A. Vi si discende per mezzo di tre gradini. Addossati all'essedra sono panconi o sedili di muro, intonacati di signino. i
G. Sala con avanzi del pavimento marmoreo, pensile sull'ipocausto, e sostenuto da pilastrelli di mattoncini rettangoli.
H. Fornace, profonda un metro circa sotto il piano dei pavimenti, e piena di terriccio nerastro, con traccie di materie carbonizzzate.
I. Sala di forma irregolare, con pancone o sedile attorno alle pareti. Il pavimento ha una crociata di lastrerelle di marmo, e quattro riquadri di astraco, con pezzettini di marmo, disposti a maniera di mosaico. Un solo bollo di mattone è stato messo in disparte.
Non sono riuscito a ritrovare traccie della sorgente locale, onde era alimentata questa piccola terma. Può darsi che l'acqua vi giungesse da lontano, per mezzo di condottura di piombo. Sul dorso della collina soprastante si vien discoprendo una conserva d'acqua, lunga oltre i 20 metri, e chiusa da muraglione grosso un metro e mezzo.
Presso il termine chilometrico XVI, e precisamente a 25 metri a monte, ho notato un angolo di cippo marmoreo a fior di terra, con traccie di scorniciamenti. Fatto sgombrare il sito da un bracciante degli scavi sopradescritti, ho restituito alla luce un enorme cippo, alto dallo zoccolo alla cornice m. 1,25, largo m. 0,95, con timpano pulvinato ed ornato di alti rilievi.
La iscrizione è incisa a grandi e belle lettere, della prima metà del secolo secondo: VLPIAE EVHODIAE | CONIVGI OPTIMAE | T FLAVIVS AVG LIB | DELPHICVS | TABVLARIVS ARATIO | ROC RATION | THESAVRORVM | HEREDITATIVM | FISCI ALEXANDRIN
Nel terreno del sig. marchese Patrizi, e precisamente dietro l'abside della cappella appartenente alle monache belghe, è stato scoperto l'angolo di una stanza destinata ad uso di sudatorio.
Ha le pareti, con la fronte interna reticolata, la esterna di cortina: il pavimento di mosaico a chiaroscuro riposa sopra uno. strato di cocciopesto grosso metri 0,135, il quale è sostenuto alla sua volta dai pilastrelli dell'ipocausto.
La singolarità del trovamento consiste in ciò che, tanto l'ipocausto, quanto i tubi caloriferi sono pieni di materia carbonizzata. Attorno a questa sala girano chiaviche di scolo, con la volta retta da tegoloni a capanna. Lo scavo ha dato la consueta messe di fittili, e di monetine di nessun pregio, ed un globulo di collana intagliato in corniola.
Sgombrata interamente dalle terre la piccola stanza da bagno (sudatorium), scoperta presso la nuova chiesa di alcune suore belghe, nell'area dell'antica villa Patrizi (cfr. Notizie 1888, p. 392), si è ritrovato il pavimento di essa in mosaico bianco e nero. Vi è rappresentata, alla grandezza del vero, una figura atletica in atto di portare la mano destra al capo, forse per cingersi di una corona, mentre con la sinistra tiene un ramo di palma.
Tutta la testa, la spalla sinistra e parte del petto sono perite: la parte media del corpo venne restaurata in antico. A destra della figura leggesi in grandi lettere il nome: EVTY CES QV IET NYN NYS
È stata pure recuperata, presso il medesimo edificio, una parte della condottura in piombo, che vi recava l'acqua; e sui tubi si è letto il nome dello stagnaio: L VERATIVS DICAEVS FEC
Giovanni Scagnetti apre, presso l'antico casale di Vigna Lancellotti a via Nomentana, l'Osteria Pozzo di San Patrizio.
Con Regio Decreto si decide l'allargamento da dieci a quaranta metri della Via Nomentana come opera di pubblica utilità, dando avvio ai conseguenti espropri.
Presso l'angolo del viale de’ Parioli con la Nomentana moderna, in terreno appartenente al sig. ingegnere Del Frate, è stato scoperto un altorilievo in travertino, lungo m. 1,65, alto m. 0,72, chiuso da listellone grosso m. 0,08. Contiene quattro busti-ritratti, scolpiti di maniera franca e vivace; il primo, il terzo ed il quarto virili, il secondo muliebre. L'iscrizione incisa sotto i busti, reca i nomi:
C ALETIVS ALETIA C ALETIVS C ALETIVS
Dall'opposta parte della Nomentana, nei terreni già Patrizi, ora delle Suore belghe, è stato scoperto un monumento sepolcrale di m. 1,63 « in fronte », m. 1,59. «in agro », costruito a massi di travertino coronati da cornice di tufa. Sulla fronte, rivolta alla Nomentana antica, è incisa, a lettere bellissime, questa iscrizione:
EX TESTAMENTO C ALARIO C L NICEPHORO ARBITRATV C ALARI C L MENAE L
Scavandosi il terreno per la costruzione di un muro di sostegno al giardino delle Suore Belghe in villa Patrizi, si è scoperto il piantato del piccolo sepolcro degli Alarii, già descritto nelle Notizie dello scorso mese (p. 70).
Consta di una cornice modinata di doppia gola, e di una bugna di travertino, alta m. 0,59, lunga m. 1,63. Fuori del piantato sono stati scoperti due cinerarii fittili, pieni di ossami semiconsunti: un fondo di tazza aretina con il bollo OVVIRVS CALIDI ed il nome graffito L COMISI: ed altro frammento di uguale natura col bollo HILOG ...NES
Rodolfo Lanciani.
In quella parte della Villa Patrizi che prospetta il casino Mayor, tagliandosi il terreno per livellare una nuova strada, è tornata in luce a soli 70 centimetri di protondità una statua muliebre alquanto maggiore del vero, drappeggiata, mancante della sola mano sinistra. Il simulacro, forse ritratto di dama romana del secolo secondo, è alto m. 2,10 ed è scolpito di buona maniera.
Rodolfo Lanciani.
Nell'area già di villa Patrizi ed ora delle Suore Belghe, costruendosi una chiavichetta alla considerevole profondità di dodici metri sotto il pianodella villa stessa, sono stati scoperti nel proprio luogo due cippi di travertino, terminati a semicerchio, con foro rotondo attraverso lo zoccolo. Contengono le seguenti iscrizioni, ancora rubricate:
VIVIT C POMPONIVS C L MELITO COSCONIA O L FLORA VXO R POSTEREISQV EORVM IN FRONTE P XII IN AGRVM P XVIII
P RABIRI P L APOLLONI ET P RABIRI P L DAMAE IN FR P XIIX IN ACR XVII
Rodolfo Lanciani.
A seguito dell'entrata in servizio della della Stazione di Roma Trastevere, la SRTO chiede e ottiene la concessione per nuove linee tramviarie: da piazza Venezia a San Pietro per corso Vittorio Emanuele; da piazza Venezia alla stazione di Trastevere per ponte Garibaldi, con raccordo alla linea di San Paolo; da via Cernaia a Sant'Agnese per via XX Settembre con diramazione da Porta Pia a Porta Salaria.
Rogito del notaio Bini dove il barone Alberto Blanc, senatore del Regno d'Italia, acquista per 75.000 lire dalla contessa Violante Filippi, la vigna e il casino Lezzani a via Nomentana.
Nel villino Ricotti, sulla destra della via Nomentana, a circa m. 300 dalla porta, costruendosi una scuderia, è stato scoperto un avanzo di antico colombario, costruito in opera reticolata. In una soltanto delle pareti sono quattro ordini di loculi; e sulla medesima resta qualche avanzo di intonaco dipinto a colore rosso.
Giuseppe Gatti.
Nel terreno adiacente al casale denominato Case nove, di proprietà del sig. Paolo Merolli, presso il 18° chilometro della via Nomentana, si è rinvenuto, fra la terra che copriva un avanzo di antico sepolero costruito in laterizio, un cippo di travertino, su cui leggesi: C VETTIDIVS C L PHILEMO VINICIA C L NICE PIAFRVG C VETTIDIVS C L ANTEROS EsSSERVIVS L L. AVCINS IN FRO P XXI INAGR P XII
Giuseppe Gatti.
Presso il villino Ricotti, a destra della via Nomentana, tagliandosi la terra per l'allargamento della strada, a m. 1,40 sopra il piano attuale si è ritrovato un sarcofago fittile, senza coperchio, lungo m. 1,80, largo m. 0,55. Ed alla distanza di m. 32 dal medesimo, sono riapparse due delle solite tombe formate di tegoloni, e coperte alla cappuccina. In questi sepolcri non si sono trovate che poche ossa sconvolte e frammiste alla terra.
Nel sito stesso sono riapparsi informi avanzi di mura reticolato, spettanti a sepoleri, che erano sul margine dell'antica via.
Giuseppe Gatti.
A destra della via detta dei Villini, nell'area dell'antica villa Patrizi, sono tornati all'aperto avanzi di antiche costruzioni; cioè due muri paralleli, in buonissima opera reticolata, lunghi m. 11,50, i quali da un capo formano spigolo ad angolo retto, dall'altro sono chiusi da un muro absidato, che era il fondo di una grande stanza.
A circa m. 12 da tali muri, verso ovest, è stata scoperta una stanza di m. 4,80 X 3,80, col pavimento a musaico bianco e nero, sostenuto da pilastrini per il riscaldamento. Le pareti sono costruite in opera reticolata, ed in basso erano rivestite di grandi tegoloni formati con grappe di ferro. Simili tegoloni, che hanno m. 0,60 di lato, si trovarono pure posati sui pilastrini dell'ipocausto per formare il piano del pavimento. Non pochi di essi portano il noto bollo di Cn. Domizio Amando (C.I.L. XV, 1097 f) che in molti esemplari fu trovato nelle costruzioni laterizie del Colosseo, ed è perciò anteriore all'anno 80 dell'era volgare.
Fra la terra è stato raccolto un frammento di grande piatto aretino, dell'officina di M. Perennio, come dimostra il sigillo rettangolare che vi è impresso: MPERE. Un altro frammento di vasetto aretino, trovato nello stesso luogo, reca il bollo: ARCILAVS I FIGANNIRI
Giuseppe Gatti.
Per rialzare il livello in una parte dell'area del Policlinico, è stato intrapreso lo sgombro delle terre in una zona prossima alla villa Patrizi. In questo lavoro sono riapparsi qua e là avanzi di muri, spettanti a sepolcri della via Nomentana; e si sono raccolti alcuni piccoli pezzi di colonne di portasanta, di cipollino e di granito.
Si è pure trovato un cippetto scorniciato, in travertino, alto m. 0,22 X 0,10: un pilastrino di marmo con fogliame intagliato, alto m. 0,36 X 0,32 X 0,05; ed un frammento di transenna marmorea traforata, lungo m. 0,35 X 0,20 X 0,08.
Nella via detta dei Villini, entro l'area già occupata dalla Villa Patrizi ora citata, è si raccolta fra le terre una testina marmorea di fanciullo, alta m. 0,09, ed una base di colonna, alta m. 0,20, col diam. di m. 0,60.
Giuseppe Gatti.
Fra le terre, che dall'area dell'antica villa Patrizi, a destra della via detta dei Villini, si trasportano al Policlinico, sono stati rinvenuti unitamente ad un piccolo sarcofago marmoreo, senza ornati di sorta, due pezzi di marmi sepolcrali inscritti. Il primo è un frammento di cippo, alto m. 0,34 X 0,34 X 0,22, su cui rimane: D M ...CORNELIO. L'altro è un pezzo di lastrone di marmo, alto m. 0,25 X-0,23 ove leggesi: filIAE DVLcissimae q V ae | vixIT ANN VI DIEB X... | PROFVTVRVS ET MO... | paRENTES | infeLICISSIMI
Giuseppe Gatti.
Eesercitazioni tattiche a Casal de’ Pazzi: "Al ponte Nomentano e ai prati di Casal de’ Pazzi, nella mattina del 27, la folla era a stento trattenuta dai carabinieri. Si trattava d'uno spettacolo che non si ripete di frequente.
Ecco, il partito bianco va ad occupare le alture di Coazzo, tenendosi a cavaliere di via Nomentana; il partito nero si colloca sulle alture che circondano Casal de’ Pazzi, occupando la via di Cecchina ed estendendosi su una fronte di circa due chilometri.
Il primo è formato della brigata Casale, di quattro batterie, e d’uno squadrone di cavalleria, al comando del generale Gobbo; il secondo è composto d’una brigata di fanteria, di due battaglioni di bersaglieri, d'una compagnia del genio, tre batterie e tre squadroni di cavalleria, al comando del generale Aymonino. La riserva consta della legione degli allievi carabinieri: questa sì colloca davanti alla palazzina di Casal de’ Pazzi. Una bandiera gialla sventola sul ponte di Cecchina: indica che il ponte è minato.
Alle ore 9.30 arriva il re di Serbia accompagnato da Re Umberto. Alessandro I cavalca un magnifico cavallo bianco e indossa una tunica nera con alamari d’oro, calzoni neri con fascie rosse, berretto d’astrakan bianco. Umberto cavalca il suo bajo prediletto; è în bassa tenuta da il tema comunicato dallo Stato Maggiore, si svolge con grande effetto coreograflco. Gustatissimo è lo scontro fra le due cavallerie. I giudici dichiarano che, per l'impeto della cavalleria nera, quella bianca, non ostante sia appoggiata dal fuoco dell'artiglieria e della fucileria, sarebbe messa ormai fuori di combattimento.
Brillantissimo l'assalto finale alla bajonetta, specie dei bersaglieri, veloci come fulmini, e degli allievi carabinieri. I soldati gridano unanimi: Savoja! La folla entusiasta grida essa pure, è invasa dallo stesso ardor bellicoso, e corre all’impazzata colle truppe.
La sfilata riesce uno spettacolo superbo per l'imponenza e l'ordine perfetto. I bersaglieri, che sfilano al passo di corsa, strappano l'ammirazione del re serbo e di tutti. La folla prorompe ancora in applausi sventolando i fazzoletti."
Sulla linea per Sant'Agnese viene eseguita una prova di trazione tramviaria con alimentazione da accumulatori.
Caccia alla Volpe data in onore di S. A, R. la duchessa d'Aosta:
"Quella fu la caccia più notevole della stagione sportiva, svoltasi sin qui. La riunione a Porta Nomentana, fuori di Porta Pia. Pel tempo troppo asciutto, sfavorevole alla caccia, eran state fino a quel giorno sospese le riunioni, ma appena emanato l'avviso della Società della Caccia alla volpe, spitò un vento da mettersi di cattivo umore.
Le signore non se ne spaventarono. E al meet fissato pel mezzogiorno, mentre soffia il vento noioso di tramontana e la giornata è rigida e i monti vicini appaiono coperti di neve, intervengono molte intrepide dame: lady Hamilton, le principesse di Santafiora e Potenziani; la contessa Suardi, Pasolini, Gloria, Zaicowski. Amazzoni: S.A.R. la Duchessa d'Aosta, la marchesa di Roccagiovine, donna Giovannella Caetani, donna Lina Corsini, donna Francesca Prinetti d'Adda e contessa Scheibler. Fra le signorine, notate: donna Bice Potenziani, le marchesine Spinola, le contessine Faa di Bruno.
Master: il marchese di Roccagiovine, Hunteman, il signor Moriconi. Seguono la caccia sessantacinque cavalieri, compreso S. A. R, il Conte di Torino, e gli ufficiali del corso di Tor di Quinto al completo."
Presso l'ingresso alla villa Patrizi, costruendosi una fogna, alla profondità di m. 0,60 si è incontrato un grande pavimento a lastroni di marmo, per la lunghezza di otto metri; e presso il medesimo è stato scoperto un avanzo di altro pavimento, a musaico grossolano, in scaglie di selce. Fra la terra si è trovata una base rotonda di colonna, che ha il diametro di m. 0,60.
Giuseppe Gatti.
Nell'area dell'antica villa Patrizi, a circa 400 m. di distanza dalla porta Pia, togliendosi il terrapieno, sono state rimesse all’ aperto parecchie tombe costruite con tegoloni fittili e coperte alla cappuccina. Erano a m. 0,60 sopra il livello stradale, e tutte franate e disfatte. Fra la terra si trovarono quattro tegoloni recanti il noto bollo, degli ultimi anni del secondo secolo (C.I.L. LZ. XV, 193); un'olla ed un piccolo sarcofago in terracotta.
Si raccolse pure una lastra di marmo, di m. 0,30 X 0,30, con l'iscrizione: D M THEODOROFILI O B M QVIS V ANN XII M IIl D XV FECITSPH RONIME MATER
Giuseppe Gatti.
Eseguendosi un cavo per condottura del gas sul viale Castro pretorio, in corrispondenza della terza torre a destra di porta Pia, si è incontrato, a m. 0,60 sotto il piano stradale, un avanzo di pavimento a musaico bianco e nero, di fattura grossolana e senza ornati. Fra la terra sono stati raccolti tre lastroni di marmo e due frammenti di cornici.
Questi resti spettano allo stesso antico edificio, di cui nello scorso anno si trovarono circa lo stesso luogo altri avanzi (cfr. Notizie 1900, pag. 255).
Giuseppe Gatti.
Nello sterro per la costruzione di un fognolo, in prossimità della basilica di s. Agnese, si è rinvenuta una lastra marmorea, di m. 0,60 X 0,30, che porta incisa l'iscrizione sepolcrale: D M LOCTAVIVS IVCVNDVS P A
Le lettere P A furono aggiunte al titolo primitivo: il significato ne è incerto.
Giuseppe Gatti.
Avvio dei lavori di allargamento del primo tratto di Via Nmentana. Viene demolita Villa Bolognetti e la sua Cappella. Le iscrizioni della consacrazione sono trasferite nella vicina chiesa San Giuseppe di recente costruzione.
Sistemandosi il nuovo tratto della via Nomentana fra la via Reggio e il viale della Regina, si è incontrato, presso l'angolo della via, a m. 1,80 sotto l'odierno piano stradale, il selciato dell’antica via romana. Fra la terra si è raccolto un frammento di lastra marmorea, che conserva un avanzo epigrafico. La pietra è in gran parte consunta per attrito, e perciò tal e incerte.
Giuseppe Gatti.
Proseguendosi i lavori per l'allargamento e la sistemazione Br della via Nomentana, sono stati scoperti nella villa Torlonia e di fronte alla via Alessandria, avanzi di muri in opera reticolata, appartenenti ai sepolcri che fiancheggiavano il margine destro dell'antica via. Quivi si sono pure rinvenute quattro arche sepolcrali fittili, una delle quali in forma di labrum con largo bordo; alcune olle cinerarie ed altri vasetti in terracotta; due anfore; una lucerna monolicne col bollo del fabbricante C. Clodio Successo (C. I. L. XV, 6377 e); un peso circolare, in travertino, del diam. di m. 0,05; una spilla d'oro, rotta, della lunghezza di m. 0,04 e parecchi pezzi di mattoni, sui quali sono impressi i bolli già noti (C. I. L. XV, 157. 731 b. 817. 1244 a. 1326. 2238).
Giuseppe Gatti.
Nel costruire la nuova fogna, sulla stessa via Nomentana, presso il muro di recinto dell'Istituto delle suore della Provvidenza (all'incirca di fronte a VIlla Torlonia), si è rinvenuto, a m. 4,50 sotto il livello stradale, un cippo in marmo, alto m. 1,40 X 0,85 X 0,59, sulla cui fronte è incisa a belli e grandi caratteri l'iscrizione:
DIIS MANIBVS
CLAVDIAE PELAGIAE
TI CLAVDIVS AVG L
MOSCHVS LANIP
FILIA E PIISSIMAE
Sui lati del cippo sono scolpiti il prefericolo e la patera.
Giuseppe Gatti.
Proseguendo i lavori per l'allargamento e la sistemazione della Via Nomentana, è stata scoperta nella villa Torlonia, un’altra tomba costruita con mattoncini di tufo e coperta con tegoloni a doppia pendenza. Questa tomba misura m. 2,10 X 0,90 X 0,50. Fra la terra si è raccolta una apola di m. 0,52 X 0,40, col bollo circolare (C. I. £. XV, 1537): OP VS DOL EX FIGVLI. Si rinvennero pure due vasetti fittili, comuni; una lucerna semplice, senza ornati, ed il piatto di un’altra lucerna, ove è figurato un leone che assalta un cavallo.
Giuseppe Gatti.
Nel proseguire i lavori di allargamento e di livellazione della via Nomentana, è stato recuperato, presso il principale ingresso della villa Torlonia, un cippo marmoreo, con cornice e zoccolo. Sulla fronte vi sono scolpiti, in bassorilievo, due busti, uno maschile l’altro femminile; e sotto di essi leggesi l'iscrizione: POBLICIAE CALE BONAE DEAE SACRVM MARTIALIS SERVOS. Nei lati del cippo si hanno i consueti simboli del prefericolo e della patera. La seconda lettera del nome POBLICIAE è rescritta: prima era stato inciso PVBLICIAE.
Giuseppe Gatti.
Per l'allargamento della via Nomentana, viene mutilata un'ampia fascia del parco di villa Mirafiori sul fronte strada. Smontata e non più ricostruita la grandiosa serra a cristalli.
Continuandosi nella villa Torlonia gli sterri per l'allarga- mento e la sistemazione della via Nomentana, sono stati trovati due frammenti di antiche iscrizioni sepolcrali. Furono pure recuperati: un tegolone, di m. 0,60 X 0,60, col bollo di L. Aquilio Fausto (C.I.L. XV, 828); un piccolo balsamario ed un vasetto, ad un solo manico, L ta; un peso circolare, di travertine, del diametro di m. 0,06.
Giuseppe Gatti.
Per l'allargamento della via Nomentana, eseguendosi uno sterro nella villa Mirafiori, sono stati trovati i seguenti avanzi di antiche iscrizioni sepolcrali. Frammento di lastra marmorea, di m. 0,14 X 0,15: D M VALENTIN... VIX A ... VENIC. Lastrina da colombario, di m. 0,25 X 0,11: C SALLVSTIVS C(rovesciata) L PRIMIGEN. Frammento di simile lastrina, di m. 0,12 × 0,12: SIVS A LIBER EPHOR. Frammenti di lastre marmoree diverse. È stato pure recuperato un coperchio di urna cineraria, largo m. 0,40 X 0,26, che nella fronte porta in altorilievo una decorazione a fogliami.
Giuseppe Gatti.
Nella villa Mirafiori, sulla via Nomentana, in seguito ai lavori per l'allargamento della strada, sono stati recuperati i tre frammenti, che seguono, di antiche iscrizioni sepolcrali, incise su lastre marmoree: a) DOMIT b) C IVLI DON c) D M SVCCESSINAE
Furono pure raccolti: un pezzo di mattone col sigillo di C. Giulio Fortunato (C. XV, 712); una lucerna col bollo di fabbrica FORTIS; un'altra lucerna semplice, monolicne; un'anfora fittile, alta m. 0,45.
Giuseppe Gatti.
Sterrandosi per la costruzione di una nuova fogna sulla destra della via Nomentana. a circa 500 metri dalla porta è stato scoperto un tratto di antica strada, lastricata a poligoni di selce, larga m. 2,50 e limitata da ambo le parti da un ciglio, pure a poligoni di selce, alto m. 0,10. Questa strada, che trovasi a m. 1,70 sotto il piano moderno, ha la direzione da nord a sud, e doveva congiungere il Castro pretorio con la via Nomentana.
Giuseppe Gatti.
Per l'allargamento della via Nomentana, sono state recuperate, nella villa Mirafiori, due anfore alte m. 0,40 ed i seguenti frammenti epigrafici. Lastra di marmo, di m. 0,20 X 0,18: D M CERIAli CONIVgi ...SE BENe MERENti. Lastrina da colombario, di m. 0,17 X 0,10: PHERA MEDIA DEXT. Lastrina di marmo, di m. 0,31 X 0,23: SVS MED PRIMVSA M IMASVI CT... Quest'ultimo frammento appartiene ad un'iscrizione cristiana, e certamente proviene da uno dei prossimi cimiteri sotterranei.
Giuseppe Gatti.
Per i lavori di allargamento della via Nomentana, si sono trovati, nella villa Mirafiori, questi avanzi epigrafici. Frammento di lastra marmorea, di m. 0,22 X 0,20: T CAETR T L HERM... T CAETRAIN (sic) ...MAXIMV. Stele marmorea, alta m. 0,47 X 0,32, terminata a semicerchio, con antefisse agli angoli: corona lemniscata D M SEX MODI SALVIANI VETERANI EX COH VI VIgilum. Frammento di lapide cimiteriale cristiana, di m. 0,26 × 0,25: ...LABINIAE ....VIXIT ...NS X ET ...VTA ...AL FER. È stato pure recuperato un piccolo torso di statua femminile, con veste allacciata alla cintola, alto m. 0,40; ed un simile torsetto di figura panneggiata, alto m. 0,20.
Giuseppe Gatti.
Per i lavori della sistemazione stradale nel tratto della Nomentana fra la villa Mirafiori e la basilica di s. Agnese, si è recuperato un pezzo di lastra marmorea di m. 0,30 X 0,20, che conserva parte di una iscrizione sepolcrale: L VETVI... SIBI E... L VETV...
Si rinvennero pure due frammenti di sarcofagi marmorei, con piccoli resti di genietti alati, in alto rilievo; un pezzo di cornicione in travertino, lungo m. 2,45 x 0,30 X 0,65; ed un frammento di tegola col bollo di Marcio Demetrio, dell'età di Vespasiano, C.I.L. XV, 1273a.
Giuseppe Gatti.
Nell'abbassare il livello della via Nomentana, lungo il tratto compreso fra la villa Angelina e la basilica di s. Agnese, sono state raccolte fra la terra molte iscrizioni, quasi tutte frammentarie, spettanti agli antichi sepoleri di quella via.
Si raccolsero pure nel medesimo sterro: due arche fittili, una lunga m. 2,00 X 0,50 X 0,35, l'altra lunga m. 0,75 X 0,30 X 0,33; tre anfore, una delle quali, alta m. 0,70, ha sotto il collo le lettere GMS dipinte in rosso; quattro balsamarî, pari-
menti in terracotta; un cantone di sarcofago, in marmo, con baccellature sulla fronte; un pezzo di tegola segnato col bollo circolare: P VLPI VLPIANI EX PVN APR ET PAETIN COS. Questo sigillo, dell'anno 123, è inedito. Nel v. 1 le sigle V. N., dopo la formola EX Praedis, sono iniziali dei nomi del proprietario del fondo in cui era la fornace.
Giuseppe Gatti.
Nell'area dell'antica villa Patrizi, sulla via Nomentana, stata raccolta fra la terra una lucerna fittile, quasi intiera, lunga m. 0.21, con manico semilunato e recante in rilievo una Vittoria alata. Un altro frammento di simile lucerna, cioè il manico con piccola parte del piatto superiore, si è pure rinvenuta nel medesimo luogo.
Giuseppe Gatti.
Nella tenuta di Aguzzano, sita circa il sesto chilometro fuori di porta Pia, di proprietà degli eredi del principe Aldobrandini-Sarsina, aperta una cava di tufo, sono state trovate due antiche lapidi sepolcrali. La prima è una grande lastra marmorea, larga m. 1,24, alta m. 0,64, grossa m. 0,16, con elegante cornice ornata di ovoli, ma tutta scalpellata in tre lati, restan- done intiero soltanto quello inferiore, Vi è incisa la seguente iscrizione:
M AVRELIVS M L ASCLEPIADES AVRELIA M L SALVIA | FECERVNT LIBERTEIS SVEIS ET LIBERTABVS | M AVRELIVS M ET C(rovesciata) L EVCRATVS | M AVRELIVS M ET C(rovesciata) L HYGINVS M AVRELIVS M L SPINTHER | AVRELIA M ET C(rovesciata) L EROTIS M AVRELIVS M L FIDELIS | AVRELIA M ET C(rovesciata) L NICOPHENE AVRELIA M L HILARA | AVRELIA M L CHRESTE AVRELIA M ET O L PRIMA | AVRELIA M L ATHENAIS M AVRELIVS M ET CC(rovesciata) L PRINCEPS | AVRELIA M L PHYLLIS M AVRELIVS M ET C(rovesciata) L SALVIVS | AVRELIA M L GRAMME C CALPVRNIVS C(rovesciata) LAMIANTVS | AVRELIA M L(sic) AVRELIA M L AVRELIA C(rovesciata) L MENOPHILA
L'altra è una stele di marmo, alta m. 1,16, larga m. 0,59, grossa m. 0,20, con cornice, zoccolo e fastigio semicircolare, .entro il quale è leggermente scolpito un piccolo topo in atto di addentare un pane. L'epigrafe sepolcrale dice:
D M M GAVIO AMPHIONI.MVRI M GAV MAXIMI PR PR LIB M GAVIVS IVVENIS FILIVS PATRI OPTIMO FECIT
A topolino scolpito nel fastigio allude al soprannome Mus del defunto, il quale era un liberto di M. Gavio Massimo, che per venti anni fù prefetto del pretorio È sotto Antonino Pio, ed è personaggio neto nella storia e nelle iscrizioni.
Giuseppe Gatti.
Costruendosi sulla destra della via Nomentana, a circa mezzo chilometro dalla porta Pia, una nuova chiesa che sarà dedicata a s. Giuseppe, si è trovato un antico pozzo, in opera reticolata di tufo, il quale ha il diametro di m. 0,95.
Alla profondità di m. 7,50 esso comunica con un cunicolo scavato nel terreno vergine.
Nello sterro sono stati recuperati un torso di statua marmorea, panneggiato, di mediocre lavoro, alto m. 0,70, ed alcuni piccoli frammenti di figure, in bassorilievo, spettanti ad antichi sarcofagi.
Giuseppe Gatti.
Accomunati dal gusto di ritrarre dal vero la natura, Cesare Biseo, Giuseppe Cellini, Ettore Ferrari, Paolo Ferretti, Edoardo Gioja e Alessandro Morani, riuniti a tavola al Pozzo di San Patrizio sulla via Nomentana, fondano il sodalizio dei Vassalli della campagna romana. La loro attività era rappresentata dalla gita domenicale in aperta campagna armati di tele e di pennelli - che si concludeva allegramente in trattoria, dove il dipinto più bello era premiato col rimborso del viaggio e del pranzo e con l'omaggio di un ferro di cavallo.
I conti Leopardi Dittajuti avviano la costruzione di una casina padronale con affaccio su via Nomentana e con un vasto parco retrostante. I lavori vengono affidati all'ingegner Giuseppe Miscia.
Al decimoquarto chilometro della via Nomentana, nella tenuta denominata di s. Antonio, perchè appartenuta un tempo ai monaci Antoniani di Francia, e propriamente sul pendio dell'ultima collina che trovasi a confine col tenimento di Monte Gentile, sono stati casualmente scoperti a fior di terra due antichi sepoleri, scavati nel terreno tufaceo. Uno di essi conteneva uno scheletro, in grande parte disfatto; l'altro conteneva due scheletri, collocati in direzione opposta fra loro, anch essi quasi totalmente sconvolti, ed un'olla fittile che sì trovò in frantumi, senza alcun oggetto di suppellettile funebre. Le due tombe erano coperte con tegole messe in piano, prive di bollo di fabbrica, e di impasto grossolano.
A distanza di circa tre metri da questi sepolcri si trovò, quasi capovolto e fuori di posto, un cippo di marmo, ornato di fastigio e pulvini, con teste di ariete sugli angoli, dalle quali pende un grande festone di fiori e frutta, in alto rilievo, che occupa gran parte della fronte del cippo. Nel listello, che è sotto la cornice leggesi il nome: CL AVDIAE TA DI. I due fianchi del cippo portano scolpiti i consueti simboli rituali della patera e del prefericolo.
Sul declivio della medesima collina ho riconosciuto l'imbocco di varî cunicoli destinati a raccogliere le acque sorgive e condurle in un'ampia piscina, di cui sì veggono più in basso alcuni avanzi costruiti in opera laterizia. L'acqua, che in questo luogo era anticamente raccolta, fluisce adesso in un fontanile che trovasi in fondo della vallata, ed alimen‘a un fosso che separa l’ultimo limite della tenuta di s. Antonio da quella di Monte Gentile.
Giuseppe Gatti.
Nel terreno di proprietà Moretti, posto sulla sinistra della via Nomentana poco oltre la basilica di s. Agnese, facendosi uno sterro per ampliamento dei fabbricato, si è incontrata una galleria franata spettante al cimitero sotterraneo cristiano di s. Agnese. Fra la terra furono raccolte queste iscrizioni sepolcrali:
Lastra di marmo, di m. 0,62 X 0,44: D M Q ATTICIVS FELICISSINA SO Q LIB ET AEGRILIA FYRMINA FYRMI FIL HOC MONIMENTVM SE BIBO SIBI ET SVIS FECERVNT LIBERTIS LIBERTABVSQUVE POSTERISQVE EOR H M D M ABEST; Frammenti di lastrine marmoree: a) di m. 0,20 X 0,15: D M NICO... ...OIVGI B N M FE... IT NOM... b) di m. 0,11 X 0,08: M ...IAT PO C... ...NH T H... OP...; Lastra di marmo, di m. 0,72 X 0,30: EVIEASYS RESIVTO FECIT OMINI BONO; Simile, di m. 0,46 X 0,20: SECVNDIANVS STATEIAE COIVGE B N M O VIXANNXXVI. Queste ultime due memorie appartengono all’ipogeo cimiteriale cristiano.
Giuseppe Gatti.
Per l'ampliamento della via Nomentana, il fronte sulla strada di Villa Torlonia è arretrato di circa 20 metri. Sono abbattuti: l'ingresso del Valadier, i Rudere di anfiteatro, il Tempio diruto di Minerva e la Coffee house.
In uno sterro nel terreno delle suore del Protettorato di s. Giuseppe a s. Agnese, si è rinvenuto un capitello marmoreo ionico (m. 0,40 x 0,30)
Dante Vaglieri.
Al n. 329 nel terreno del sig. Giulio Natalucci sì è rinvenuto un piccolo torso marmoreo con veste legata alla cintura (m. 0,20 X 0,20).
Dante Vaglieri.
Nell'area della già Villa Patrizi, mentre si scavano le fondamenta della nuova Sede della Direzione generali delle Ferrovie, vengono scoperte antiche cavità nei banchi di tufo:
Sono stati riconosciuti quattro strati le quote dei quali furono esattamente determinate mediante una serie di scandagli eseguiti dalla Cooperativa edilizia.
Questi pozzi di esplorazione, corrispondenti nelle misure e nel sito ad altrettanti piloni di fondamento dei fabbricati da costruirsi, furono spinti dalla quota media di m. 64 s m. (che era quella della villa Patrizi) alla quota di m 40 circa.
A questa profondità, non essendo più possibile abbassare gli scandagli con mezzi ordinari, fu mestieri ricorrere all'uso della trivella, la quale toccò nei singoli pozzi la quota media di m. 30 sul mare inferiore di ben 34 metri a quella della villa predetta:
1) quota 40,30 - 43,00 m.: si è trovato un banco di tufo lamenare cinereo solcato da gallerie rettilinee perfettamente squadrate, latomie antichissime non posteriori all'epoca dei Re.
2) quota 46,50 - 49,00 m.: si è trovato un banco di pozzolana solcato da gallerie irregolari quali cioè usavano scavare i fossori del Cinquecento.
3) quota di 53,20 - 55,30 m.: si è trovato un banco di tufo granulare o pozzolanella, nel quale sono scavate le catacombe di Nicomede e altre gallerie d'estrazione non anteriori al secolo XVI
4) quota di 55.00 m.: le più profonde vestigia di costruzioni romane (prescindendo dalle latomie).
5) quota di m 60,30 - 63,75 m.: antiche fabbriche sopraterra, strade, sepolcri, ville, case ecc, scoperte nello sbancamento del suolo di scarico
6) quota di m 60,30 m.: il piano dei sotterranei del nuovo palazzo delle Ferrovie.
Latomie profondissime: Per determinare l'età approssimativa delle latomie alla quota di m. 40.00-43,00 s. m., vi sono due mezzi, cioè il paragone con altre che offrano uguali caratteristiche tecniche, in identici banchi di materiale tufaceo grigio, e la cronologia delle fabbriche romane nelle o per le quali si è fatto uso del materiale predetto.
Il paragone non è difficile: le latomie scoperte alla quota di m. 40-43 sono identiche nella tecnica del taglio delle gallerie, nel loro inerociarsi al angolo retto, nel sistema del distacco dei blocchi, nella misura dei blocchi stessi alle latomie di Vigna Querini, salvo che queste ultime erano a cielo aperto, mentre le nostre erano sotterranee.
Cave di Pozzolana: alla quota di m. 46,50-49,00. È cosa accertata dai fatti che sono per esporre come tutta la superficie del sottosuolo urbano e suburbano, a partire dalle Quattro Fontane sino al viale della Regina, sia per forata da latomie di pozzolana, scavate senz'ordine, senza precauzioni di sicurezza, senza rispetto alcuno alle fabbriche del soprassuolo, nei secoli XV-XVII.
Gallerie di Pozzolanella: Questo strato alla quota di m. 53,20-55,30, è di poca importanza. Disprezzato dai pozzolanari del rinascimento per la cattiva qualità del materiale, se ne valsero i seicentisti e i settecentisti quando non c'era. più altro da scegliere nelle vicinanze immediate della città. In questo banco di pozzolanella, furono scavate sulla fine del secolo III, le piccole catacombe di Nicomede.
Nell'area della già villa Patrizi si è rinvenuta parte di una base marmorea (di candelabro?) ornata nel modo più tino. Misura m. 0.23 X 0,84 X 0,12 . Ha sofferto il fuoco. In giro, ai lati di un grifo, entro uicchiette (m. 0,10X0,08) sono rappresentate alternativamente una Nereide su un ippocampo e una Sirena. Sopra, in mezzo a grandi foglie, si vedono puttini e animali (una tartaruga, due lucertole, un ranocchio, un granchio, una lumaca ecc.).
Si rinvennero pure: un cornucopia marmoreo (m. 0,35) retto da una mano (m. 0, 16); metà del tronco di una piccola statua iiiaruioiea ignuda (m. U,12 X 0,12); la testa e parte del collo di un animale in peperino clie mangia delle frutta (m. 0,-'>8 X 0.18); un mascherone di peperino (tn. 0,16X0,34); un frammento di tavola marmorea con avanzi di capelli in bassorilievo (m. 0,17 X 0,24); una colonna di africano (m. 1,65 X 0,40); una di bigio, scanalata (m. 1,15 X 0,25); un rocchio di colonna di peperino, scanalata (m. 1,15 X 0,25); un capitello di peperino (m. 0,30); due mensole di marmo (m. 0,32 X 0,16 X 0,12); un pilastrino marmoreo, scanalato (m. 0,82 X 0,25 X 0,12); tre anfore, di cui una (m. 0,65 X 0,68) con la marca sull'ansa: C R
Dante Vaglieri.
Nella tenuta Prati fiscali a Ponte Nomentano, di proprietà del sig. Agostino Giuliani, facendosi lo scassato, sono tornati in luce numerosi frammenti architettonici, assai ricchi, parecchi dei quali hanno però sofferto per incendio.
Notiamo fra essi: parte di una colonna di granitello (m. 1,50 X 0,46 X 0,38); un rocchio della stessa (m. 0,49); scaglie di una colonna di portasanta (m. 0,85 X 0,50; m. 0,660,50); una colonna di marmo (m. 1,45 X 0,25 X 0,23); frammenti di cornicione (m. 1,20 X 0,47 X 0,40; m. 0,90 X 0,30 X 0,43; m. 0,17 X 0,15 x 0,07); blocchi di peperino e di tufo; frammenti di decorazioni fittili, tra cui una (m. 0,20 × 0,11) con la rappresentanza d'un Satiro che regge un cesto di frutta, ed un'altra (m. 0,20 X 0,14) con un vaso ed una palmetta. Si rinvennero pure: la parte inferiore di due statue marmoree, di cui una (m. 0,40 X 0,26 X 0,12) con tunica e manto, e l'altra (m. 0,56 X 0,32) interamente coperta, appoggiata ad un'erma (flg. 5), e le seguenti iscrizioni: 1. Architrave marmoreo (m. 0,96 X 0,30 X 0,17): POPILLIA PSACAS CVM THAINE EGA SVA B D D D cioè: Popillia Psacas cum Thaine [collega sua B(onae) d(eae) d(onum) d(edit). 2. Frammento di lastra marmorea (m. 0,58 X 0,23 X 0,09) con grandi lettere: ...NTI ...VI ...ICIS LEIBER; 3. Cippo marmoreo (m. 0,90 X 0,32 X 0,26), pulvinato e con corona sul frontone, prefericolo e patera: DIIS MANIBVS CAESELLIAE OMPHE VXORI CARISSIMAE CAESELLIVS PRISCVS PATRON VS CVM QVA VIXIT ANNIS XL 4. Lastra marmorea (m. 0,30 X 0,20): ...SALVIVS T... | ...ASCLEPIADI... | ...QVI VIXIT A... | ...M C; Un fondo di vaso aretino reca il bollo: C L V M H.
Vennero in luce pure dei poligoni di selce, fuori posto, appartenenti al lastricato di una via, e alcune tombe alla cappuccina.
Dante Vaglieri.
Nell'ex villa Patrizi nello sterro per il palazzo della Direzione Generale delle Ferrovie è venuta in luce un'anfora di m. 0,50 X 0,30 contenente una grande quantità di antoniniani per lo più della seconda metà del III secolo, che ora si stanno esaminando. A m. 52,20 dal muro del recinto e sul livello della via si è scoperta una fistula di piombo (m. 0,66 X 0,11) con l'iscrizione (cfr. C.I.L. XV, 7382): TI CLAVDIVS FELIX
Tornarono in luce pure parecchi frammenti di sculture marmoree, cioè cinque teste, di cui una (m. 0,15 x 0,08) con capelli che scendono sulle spalle, un'altra (m. 0,11 X 0,10) con ciuffo legato sulla nuca; un tronco di statuetta muliebre (m. 0,88 X 0,18); un putto coricato sul fianco sinistro (m. 0,24 X 0,19); un piccolo tronco di statua virile (m. 0,14 0,19); un frammento di un gruppo, nel quale si vede il tronco di una persona e parte di un'altra e moltissimi altri frammenti appartenenti a statue, che ora si stanno restaurando nel Museo Nazionale. Si rinvennero altresì molti pezzi di smalto di pasta vitrea e di bronzo.
Furono scoperte pure tre basi (m. 0,44 X 0,30), una colonna scanalata (m. 1,26 X 0,44), un capitello (m. 0,44 x 0,30), tutti di peperino, ricoperto di stucco dipinto. Un'altra colonna è di granitello (m. 0,87 X 0,40) ed un'altra di bigio (m. 1,24 X 0,30).
Dante Vaglieri.
Nello sterro dell'ex villa Patrizi, oltre ad un tratto della via Nomentana, al cui lato sorgo un monumento sepolcrale quadrato non amcora esplorato, tornarono in luco alcuni muri antichi. Uno di ossi conservava la parte in inferiore dell'intonaco, con rappresontanze di pianto. Si scoprì pure un pavimento a marini colorati, a m. 1.00 sotto il livello stradale; misurava m. 2,80 X 1,90.
Si rinvennero delle basi quadrate di peperino (m. 0,60 X 0,60 X 0,32), che costituivano un peristilio; altre basi di peperino ornate di foglie e ricoperte di stucco (m. 0,22 × 0,42); colonne di peperino scanalate e ricoperte egualmente di stucco (diam. m. 0,40 e m. 0,37); un capitello simile (m. 0,43 X 0,32); una base quadrata di serpentino (m. 0,60 X 0,60 X 0,25); scaglie di colonne scanalate di porta santa; basi di marmo (m. 0,60 X 0,22; 0,42 X 0,22; 0,32 X 0,15; 0,28 X 0,25; 0,13 X 0,11); frammenti di stipiti marmorei con foglie o scanalati; mattoni con i bolli C.I.L. XV, 290, 1080 b, 1184, 1451. Si rinvennero a posto tre altre fistule di piombo con l'iscrizione (cfr. C. I. L. XV, 7382 e sopra pag. 173) (diam. m. 0,15);
Si rinvennero a posto tre altre fistule di piombo con l'iscrizione (cfr. C.I.L. XV, 7382 e sopra pag. 173) (diam. m. 0,15); TI CLAVDIVS FELIX F due col nome: ANTONIAE CAENIDIS (diam. m. 0,15), cui su una segue: IIIIA sette (diam. m. 0,12) con l'iscrizione: XX IMP CAES N ANTONINI ET VERI AVG SVB CVR SVC QTER SCAVRI PROC EPICTETVS LIB FEC dove è da notare la ripetizione sub cur(a) suc(cura). E sull'istesso lato della fistola a m. 0,42 di distanza (a. 164 d. Cr.): MACRINO E CELSO COS
Tornò pure in luce un cippo di travertino (m. 0,45 X 0,38 X 0,09) con l'iscriP NONI APOLLO ET ANCHIALI BIBVLI L
E inoltre: frammenti di anfore con le le marche C.I.L. XV, 2567 a, 2604 d,
2831 d e sul manico: FFG; sul collo: MERCV RCANN; parimenti sul collo: COL MAL
Dante Vaglieri.
Nell'area della già villa Patrizi è tornata in luce parte dell'antica via Nomentana, lastricata a poligoni di selce. Attiguo alla via si è scoperto il basamento di un sepolcro (lungo all'esterno m. 3,55, largo m. 1,09). con solida muratura in pietrisco nell'interno, e rivestimento in travertino sagomato nel lato che guardava la via e in tufo negli altri lati. I blocchi di travertino erano congiunti con grappe di ferro, quelli di tufo con grappo di legno a coda di rondine, ricoperte di cemento; del legno rimanevano pochi avanzi e il disegno delle fibre nel cemento stesso.
A 11 m. di distanza, sempre lungo la via, era un altro monumento sepolcrale in tufo, lungo all'esterno m. 5,20, largo m. 5,15. Prossimo alla via era un condotto di piombo: SEX COC SERTORIANI
Qui furono puro rinvenuti quaranta denari di argento degli imperatori Nerva.
Tornarono pure in luce le seguenti iscrizioni: 1. Cippo di travertino (m. 1,55 x 0,30 X 0,16): L CORNELIVS LL EVPORVS SIBEI ET SVEIS 2. Frammento di lastra marmorea (m. 0,26 x 0,19 X 0,025): M.CO OCTAV SIBI ET SVis CONIVG FECIT VIX M COEACONIVGE. La linea 3 è stata aggiunta posteriormente; 3. Id. (m. 0,13 X 0,12 X 0,02): LIA EF I... ET M ... DONATVS; 4. Id. (m. 0,40 X 0.22 X 0.04): ...ATELLI IVSTY... AV...; 5. Id. (m. 0,19 X 0,14 X 0,045): ...ILIS ...VIXIT ...FECIT; 6. Id. (m. 0,15 X 0,07 X 0,05): ...E M... ...FTS...; 7. Id. (m. 0,18 X 0,11 X 0,065): ...ONIANI...
E inoltre: una piccola statua marmorea femminile (m. 0,34 X 0,14), acefala, a patina verdastra, seduta su trono dipinto in rosso, con cornucopia; mezzo bustino di marmo bianco (m. 0,09 0,07); un dolio di terracotta, piano da un lato (m. 0,78 una statuina di terracotta (m. 0,08 X 0.05); frammenti di un fine pavimento a mosaico; pezzi di arnesi in ferro; altre fistule acquarie plumbee con la leggenda: Ti. Claudius Felix e Antoniae Caenidis; mattoni coi bolli C.I.L. 414 e l'esemplare com- pleto del n. 341: PONT E ATIL COS EX PR CAENN CHIONE EX FIGL MYR
Un muro conservava dei quadretti dipinti su intonaco in figure poco riconoscibili: essi sono stati trasportati al Museo Nazionale Romano, dove saranno ripuliti.
Dante Vaglieri.
Nell'ex-villa Patrizi è venuto in luce un tratto di pavimento a mosaico (m. 4,10 X 3): negli angoli sono rappresentati dei vasi, dai quali escono dei rami, su cui posano degli uccelli; in mezzo, entro una corona, una testa di Medusa. Si rinvenne un frammento di lastra marmorea opistografa (m. 0,50 X 0,48).
E inoltre: un mattone col bollo C.I.L. XV, 1372; basi, colonne, capitelli e stipiti di peperino, rocchi di colonne, pilastrini, cornicioni di marmo bianco, una colonna di cipollino (m. 1,05 X 0,50), un rocchio di africano (m. 0,50 X 0,32), uno di brecciato (m. 0,48 X 0,60), un puteale di travertino (m. 0,51 X 0,68), ed un uccello in peperino (m. 0,34).
Dante Vaglieri.
Nell'ex villa Patrizi si sono rinvenute due lastre marmoree iscritte: 1. (m. 0,38 X 0,31 X 0,35): C... | ...NEPTI CAPPI... | ... SABINI C V BI... | ...FILIAE A CAT... | ... CV. Un Appius Sabinus consularis è ricordato nell'iscrizione Archaeol. Zeit., 1880, pag. 56, n. 345 (cfr. C. Octavius Appius Suetrius Sabinus); 2. (m. 0,18 X 0,14 X 0,03): LAE... | ...IBVS... | ...ANTIS Tornò pure in luce: un frammento marmoreo, consistente in una gamba di sedia e parte del bracciuolo, su cui è una piccola tartaruga, sopra la quale è posata una manina (m. 0,32 X 0,06 X 0,06); due basamenti sferici con fiori in rilievo (m. 0,78 X 0,25 X 0,14; 0,40 X 0,25 X 0,14); una scaglia di candelabro con ramo di edera e bacche (m. 0,36 X 0,16); quattro frammenti di anfore di terracotta con bolli sulle anse C.I.L., XV, 2691 a e 1. D NN ripetuto su tutte e due; 2. D LVC 3. CRA.
Dante Vagliri.
Nell'ex-villa Patrizi si è rinvenuto: una figura in marmo per fontana, rappresentante un moro ignudo, che levando le gambe in alto si appoggia sui gomiti, lasciando uscire l'acqua dalla bocca (m. 0,55 X 0,20); un bel fram- mento di decorazione marmorea, dove in mezzo a foglie ed a volute, si vede una testa di satiro (m. 0,14 X 0,05), e tre iscrizioni: 1. (m. 0,18 X 0,14 x 0,02): TIMINI... SIBI ET CO... Q CASSI... VIXIT: 2. (m. 0,13 X 0,12 X 0,02): IVL... MENE... BME...; 3. (m. 0,11 X 0,18 X 0,03): ONESIM... BM FEC...
Dante Vagliri.
Durante lo sterro eseguito nell'ex-villa Patrizi, per la livellazione del suolo, ove dovrà sorgere il nuovo palazzo della Direzione Generale dello Ferrovie dello Stato, alla profondità di m. 8,40, è stato messo in luce un sepolcro di forma rettangolare (4,85 X 4,30), in laterizio, con tetto a due spioventi a squame.
Al Km 15,250 di Via Nomentana, in località Case Nuove, viene scoperta una tomba ipogea in muratura di epoca repubblicana, con arcosoli , con le pareti e la volta a crociera rivestita di stucchi.
Inaugurazione del Ponte Tazio, che sostituisce Ponte Nomentano come punto in cui la Via Nomentana scavalca il fiume Aniene.
Delibera del consiglio comunale circa la proposta 450, spostamento del secondo tratto di Corso Trieste con relativa modifica delle lottizzazioni della zona.
L'ATG istituisce il servizio tramviario notturno con due linee diametrali, N1 (San Giovanni-Trionfale) ed N2 (piazzale Ostiense - Batteria Nomentana).
Attentato a Mussolini da parte dell'anarchico Gino Lucetti. Appostato sul piazzale di Porta Pia lancia una bomba contro la Lancia Lambda Coupé de ville che trasportava il primo ministro nel consueto tragitto da casa a Palazzo Chigi. La bomba rimbalza sul bordo del finestrino posteriore destro e dopo qualche secondo esplose a terra, ferendo otto passanti ma lasciando illeso l'obbiettivo. L'attentatoe viene immediatamente immobilizzato da un passante e poi raggiunto dalla polizia.
Durante normali lavori di estrazioni nella cava di ghiaia di Saccopastore (proprietà del duca Mario Grazioli nell'ansa dell'aniene dove passa la via Nomentana), viene rinvenuto un fossile di neandertal. Il cranio di una giovane donna, mancante della parte inferiore della faccia.
Nel sito della cava di Saccopastore, in occasione di un sopralluogo dei paleontologi Alberto Carlo Blanc e Henri Breuil, viene rinvenuto un secondo fossile di neandertal (a pochi metri di distanza dal precedente ritrovamento del 1929). La base di un cranio e parte della faccia di un uomo adulto.
Il monumento ai caduti nella I Guerra Mondiale del quartiere Nomentano, originariamente collocato al centro di piazza Regina Margherita, viene spostato sul lato di via Nomentana di VIlla Paganini.
In occasione del XV annuale della fondazione dei Moschettieri di Mussolini, Il Duce, passa in rassegna a Roma i Moschettieri che sfilano davanti Villa Torlonia.
Funerali del principe Giovanni Torlonia Borghese. Il Duce Mussolini partecipa ala corteo che parte da Villa torlonia ed arriva alla chiesa di San Giuseppe.
Nozze di Bruno Mussolini con Gina Ruberti nella chiesa di San Giuseppe a Via Nomentana. Presente il padre Mussolini e membri del governo. ottobre 1938. Le diverse fasi del matrimonio si svolgono sotto una pioggia torrenziale.
Al km 16 della via nomentana, viene scoperta una tomba ipogea di un ricco liberto dell’imperatore Claudio, Tiberius Claudius Nicanor. All'interno, allagato dalla falda acquifera, viene trovato il sarcofago del figlio, morto bambino, decorato con figure di melograni (oggi al Museo delle terme di Diocleziono).
Durante i lavori di trasformazione del fosso di Casal de Pazzi in fogna collettore, sono scoperte (e in parte demolito) le arcate del ponte repubblicano dove passava la via Nomentana superava.
Ennio Melis della RCA, trasforma una palazzina dei Casali della tenuta Cerrone a via Nomentana, in uno studio creativo dove gli artisti emergenti possano incidere le loro canzoni in una sorta di campus libero.
Lavori di ampliamento della via Nomentana, dopo la chiesa di Sant'Agnese fuori le mura, eliminano una fascia del parco di Villa Blanc, portando la ricostruzione del sepolcro antico, tra le due carreggiate stradali all’esterno della villa.
Il cantante Rino Gaetano muore a causa di un incidente stradale. Dopo una serata passata nei locali di San Lorenzo, stava tornando a casa a bordo della sua auto Volvo 343. Alle 3.55, mentre percorreva via Nomentana all'altezza di via Carlo Fea, con la sua vettura invade la corsia opposta e si scontra con un camionista che sopraggiungeva nell'altro senso.
Nel timore di lesioni alla struttura, il ponte Nomentano venne chiuso al traffico automobilistico.
Aperta alla circolazione la variante Nomentana bis che si innesta alla Nomentana stessa, con una rotatoria al chilometro 18,600, nel comune di Fonte Nuova.
Nell'atri del Palazzo di Via Nomentana 133, viene posta una targa in memoria di Giacomo Segre, Capitano delle batterie che bombardarono Porta Pia.
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Targa in Memoria di Giacomo Segre
2020 targhe
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Museo civico archeologico di Mentana
2020 musei
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Targa in memoria di Rino Gaetano
2011 targhe
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Memoriale del giuramento di Simón Bolívar
2005 memoriali
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San Cleto a San Basilio
1994 chiese
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Ruderi della Chiesa di Maria Regina a Tor Lupara
1983 chiese
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Parco di Villa Leopardi
1975 parchi
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Albergo Fenix
1969 edifici
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Cinematografo Giardino
1961 cinematografi
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Palazzina di Via Nomentana 373
1960 palazzine
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Istituto San Leone Magno dei Fratelli Maristi
1954 scuole
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Cinematografo Espero
1951 cinematografi
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Edificio di Angelo di Castro a via Tembien
1949 edifici
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Targa in memoria di Genserico Fontana
1946 targhe
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Bunker di Villa Torlonia
1942 ipogei
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Palazzo di Giulio Magni a Via Nomentana
1928 palazzi
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Palazzo della Società Unione Industriale
1928 palazzi
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Monumento ai caduti del quartiere Nomentano nella prima guerra mondiale
1923 memoriali
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Lotto IACP II di Piazza Sempione
1922 edifici
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Ponte Tito Tazio
1920 ponti
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Villino Brandizzi
1915 villini
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Villa Bernardi ora Ambasciata della Repubblica Afgana
1914 ville
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Palazzo Ministero dei Lavori Pubblici
1911 edifici
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Istituto della Beata Vergine Maria
1911 conventi
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Villa Page Lituania
1910 ville
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Villino de Paolis
1906 villini
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VIlla Casalini Moretti
1906 ville
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Anglo-American Nursing Home
1905 edifici
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Casino di Villa Leopardi Dittajuti
1905 ville
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Fontana di Villa Leopardi Dittajuti
1905 fontane
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San Giuseppe a Via Nomentana
1904 chiese
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Villini Brugnoli
1901 villini
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Marmi del Mausoleo di Tor di Quinto
1896 sepolcri
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Villa Blanc
1895 ville
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Villa Anziani
1890 ville
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Corpus Domini al Nomentano
1888 chiese
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Convento del Corpus Domini al Nomentano
1888 conventi
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Villino Huergo
1888 villini
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Villino di Via Nomentana 16
1886 villini
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Palazzo di Via Nomentana 107
1886 edifici
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Villino Ricotti
1886 villini
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Giardino dell'Ex Vigna Lancellotti
1886 giardini
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Batteria Nomentana
1884 fortificazioni
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Memoriale a soldati caduti per la presa di Porta Pia
1879 memoriali
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Villa Mirafiori
1874 ville
☆ ☆ ★ ★ ★
Casino Lezzani
1848 casali
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Obelisco di Anna Maria Torlonia
1842 obelischi
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Obelisco di Giovanni Raimondo
1842 obelischi
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Teatro di Villa Torlonia 1841 teatri
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II Colonna onoraria di Villa Torlonia
1840 memoriali
☆ ☆ ★ ★ ★
Fontana della Casina delle Civette
1840 fontane
☆ ☆ ★ ★ ★
Casina delle Civette a Villa Torlonia
1840 edifici
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Tempio di Saturno a Villa Torlonia
1836 edifici
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Casino dei Principi di Villa Torlonia 1835 villini
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Casino Nobile di Villa Torlonia 1802 ville
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Villa Bolognetti fuori Porta Pia
1750 ville
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Cappella Bolognetti a via Nomentana
1750 cappelle
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Ninfeo di Villa Alberoni Paganini
1722 fontane
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Villa Alberoni Paganini
1721 ville
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San Francesco D'Assisi a Monterotondo
1609 chiese
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Stemma di Pio IV presso porta Nomentana
1564 targhe
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Porta Pia
1561 porte
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Torre di Palazzo Orsini a Monterotondo
1286 torri
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Vigna Capizucchi a Porta Salaria
0 ville
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Vigna Lancellotti a via Nomentana
0 ville
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Sacrario del Museo storico dei bersaglieri cappelle
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Porta Nomentana
porte
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Posterula Nomentana
porte
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Mausole di Villa Patrizi
sepolcri
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Villa Patrizi a Porta Pia
ville
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Fontana di Villa patrizi
fontane
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Cave di Tufo nero di Villa Patrizi
cave
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Domus di Villa Patrizi
domus
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Sudatorium di Villa Patrizi
terme
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Sepolcro di Clodio Dionysivs e Caprilia Svra
sepolcri
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Sepolcro degli Alarii
sepolcri
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Palazzo Cooperativa ferrovieri Porta Pia
palazzi
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Istituto Orsoline dell'Unione Romana
conventi
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Cappella dell'Istituto Orsoline dell'Unione Romana
cappelle
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Casa delle Battaglie a via Nomentana
edifici
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Ospizio dei Sordomuti
scuole
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Natività di Maria a Villa Bolognetti
cappelle
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Scuderie Vecchie di Villa Torlonia
edifici
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Villino medievale di Villa Torlonia villini
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Colonna onoraria di Villa Torlonia
memoriali
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Fontana di Villa Alberoni Paganini
fontane
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Catacomba ebraica di Villa Torlonia
catacombe
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Campo dei Tornei di Villa Torlonia
impianti sportivi
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Finta Tomba Etrusca di Villa Torlonia
ipogei
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Parco di Villa Paganini
parchi
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Parco di Villa Torlonia
parchi
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Propilei di Villa Torlonia
edifici
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Ninfeo di Villa Torlonia
fontane
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Museo della vetrata liberty
musei
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Coffee House di Villa Torlonia edifici
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Falsi ruderi di Villa Torlonia edifici
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Serra Moresca di Villa Torlonia
edifici
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Torre della Serra Moresca di Villa Torlonia
torri
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Casa Generalizia delle Orsoline Missionarie del Sacro Cuore
edifici
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Cappella dell'Istituto Assunzione di Maria santissima
cappelle
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Cappella della Congregazione delle Religiose di Gesù e Maria
cappelle
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Casa Generalizia della Congregazione delle Religiose di Gesù e Maria
conventi
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Cappella di Villa Mirafiori
cappelle
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Villa Angelina
ville
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Sepolcreto al II miglio della Via Nomentana
necropoli
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Protettorato San Giuseppe
ville
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Villino dell'Ambasciata di Thailandia
villini
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Fontana della Tuffatrice
fontane
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Mausoleo di Santa Costanza sepolcri
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Condominio del Ragno
edifici
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Basilica costantiniana di Sant'Agnese
chiese
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Torre dell'Abbazia di Sant'Agnese
torri
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Abbazia di Sant'Agnese fuori le Mura
conventi-chiostri
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Colombario di Vigna Ruffini
colombari
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Sant'Agnese fuori le mura basiliche
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Scuola Sant'Agnese
scuole
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Catacombe di Sant'Agnese catacombe
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Abbeveratoio presso Sant'Agnese fuori le mura
fontane
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Palazzina Zevi
palazzine
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Targa a Garibaldi presso Villa Casali
targhe
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Istituto della Beata Vergine Maria Dame Inglesi
conventi
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Catacomba Maggiore a Via Nomentana
catacombe
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Cippi del Sepolcreto al II miglio della via Nomentana
necropoli
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Cappella della Casa Generalizia delle Suore Orsoline
cappelle
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Casa Generalizia Orsoline
conventi
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Cappella dell'Istituto della Beata Vergine Maria
cappelle
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Procura Generalizia dell''Ordine Teutonico
conventi
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Insediamento pleistocenico Nomentano
archeologia
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Cavalcavia Via Nomentana sulla ferrovia Roma-Orte
porte
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Stazione postale pontificia Nomentana
edifici
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Caserma Francesco Arcioni
caserme
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Ponte Nomentano ponti
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Osteria di ponte Nomentano casali
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Bunker di Monte Sacro
ipogei
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Tempio di Giove Terrifico
templi
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Parco Simón Bolívar
parchi
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Parco della Città Giardino
giardini
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Sepolcro presso Ponte Nomentano
sepolcri
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Fontana del parco Tazio
fontane
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Mausoleo di Menenio Agrippa
sepolcri
☆ ☆ ★ ★ ★
Residence Fontana
palazzine
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Casal de Pazzi
casali
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Studi televisivi Dear
edifici
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Ponte della Cecchina
ponti
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Parco Petroselli
parchi
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Torraccio della Cecchina
sepolcri
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Parco Federico Matteo
parchi
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Ruderi di Coazzo
fortificazioni
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Casali della tenuta Cerrone
casali
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Ex scuola rurale Giuseppe Maoli
scuole
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Casale Coazzo
casali
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Basolato della Via Nomentana presso Casale Coazzo
archeologia
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Sant'Alessandro a via Nomentana
chiese
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Catacombe di Sant'Alessandro
catacombe
☆ ☆ ☆ ★ ★
Basilica di Sant'Alessandro a via Nomentana
chiese
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Collegio Universitario Casalmentano
casali
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cappella del Casale Cesarina
cappelle
☆ ☆ ☆ ★ ★
Casali della Cesarina
casali
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Insediamento arcaico di Ficulea
archeologia
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Sepolcro di Capobianco
sepolcri
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Torraccio di Capobianco
torri
☆ ☆ ☆ ★ ★
Villa romana presso Sant'Alessandro alla Nomentana
domus
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Riserva naturale della Marcigliana
riserve
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Sepolcri a Via Prato Lauro
sepolcri
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Casale Capobianco
casali
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cappella del Casale Capobianco
cappelle
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Casale delle Vittorie o Casal Vecchio
casali
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Torre del Casale delle Vittorie
torri
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Sepolcro ipogeo di Tiberius Claudius Nicanor
sepolcri
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Chiesa di Santo Stefano alla marcigliana
chiese
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Casale Le Case Nuove
casali
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Cappella del Casale Le Case Nuove
cappelle
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Domus di Tor Lupara
domus
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Tor Lupara
torri
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Cisterna della Villa di Monte Gentile a Tor Lupara
cisterne
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Castello di Monte Gentile
castelli
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Villa romana di Monte Gentile a Tor Lupara
domus
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Torre San Salvatoretto
torri
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Villa romana di Tor Lupara
domus
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Torre di Santa lucia a Tor Lupara
torri
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Torricella a Fonte Nova
torri
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Sepolcro della Torricella a Fonte Nova
sepolcri
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Botteghe oscure a Fonte Nuova
archeologia
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Torre de' Tucci
torri
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Riserva naturale di Nomentum - Parco Trentani
riserve
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Convento dei Frati Cappuccini di Monterotondo
conventi
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Palazzo Orsini a Monterotondo
palazzi-corte
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Villa Zeri a Mentana ora Fondazione Federico Zeri
ville
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Santa Maria Maddalena o Duomo di Monterotondo
basiliche
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Castello Crescenzio a Mentana
castelli
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San Nicola a Mentana
chiese
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Porta San Nicola a Mentana
porte
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Granaio di Mentana
edifici
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Monumento funebre degli Appulei a Mentana
sepolcri
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Monumento a Fausto Cecconi a Monterotondo
memoriali
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Casale di Vigna Santucci
casali
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Basolato della via Nomentum Eretum
archeologia
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Sepolcreto della via Nomentum Eretum
necropoli