Il console Marco Valerio Massimo Potito sistemata e pavimentata la via Tiburtina, mantenendo la denominazione da Roma a Tibur e assumendo quella di via Valeria fino a Corfinium.
Si concludono i lavori di restauro dell'Acquedotto Marcio, raddoppiata la portata con la captazione di una nuova sorgente (detta Aqua Augusta), nei pressi del comune di Agosta. I restauri sono ricordati sull'attico dell'Arco Monumentale che scavalca la via Tiburtina.
Per sostenere le esigenze idriche delle nuove Terme di Caracalla, viene potenziata la portata dell'Acquedotto Marcio con la captazione di una nuova sorgente nei pressi di Arsoli e la realizzazione della diramazione dell'aqua Antoniniana. I lavori sono ricordati presso l'arco monumentale che scavalca la via Tiburtina.
Il diacono Lorenzo viene martirizzato. Secondo le fonti agiografiche, muore bruciato su graticola messa sul fuoco, sul colle Viminale, dove ora sorge la chiesa di san Lorenzo in Panisperna. Il corpo viene poi seppellito presso le catacombe di proprietà della matrona Ciriaca sulla Tiburtina.
Durante la guerre gotiche, Totila danneggia i Ponti Nomentano, Salario e Mammolo, interrompendo la viabilità sulla via Nomentana, Salaria e Tiburtina.
In seguito all'assedio longobardo, Stefano III sposta le reliquie della martire Sinforosa dalla Basilica omonima sulla via Tiburtina alla chiesa di San'Angelo in Pescheria.
La chiesa di Santa Sinforosa a via Tiburtina è menzionata come appartenente al monastero di San Ciriaco di Roma.
Antonio Bosio riscopre ed esplora una catacomba presso la Basilica di San Lorenzo fuori le mura.
Le truppe francesi, per ostacolare il passaggio dei patrioti italiani della Repubblica Romana, danneggiano Ponte Mammolo, Nomentano e Salario (interrotto una delle parti degli archi minori per una lunghezza di 15 metri).
Garibaldi e le sue truppe si installano a villa Spada presso il Ponte Nomentano, nella speranza di suscitare, con la sua presenza, una ribellione a Roma. I soldati Pontifici fanno saltare Ponte Salario e il Nuovo Ponte Mammolo, per impedire l'accesso a Roma alle truppe garibaldine. Il generale passerà la notte in una stanza di Castel Giubileo.
La controporta onoriana di porta San Lorenzo viene demolita insieme agli edifici ad essa addossati per fare spazio alla nuova viabilità e fornire all'architetto papale Vespignani i travertini per erigere la coloonna (non realizzata) del Concilio Vaticano.
Restaurato e riapertura del nuovo Ponte Mammolo.
Per realizzare la ferrovia Roma-Tivoli, viene livellata la zona presso la tenuta di Settecamini. La chiesa e le due osterie risultano infine sopraelevate di circa metri 2,00 rispetto alla nuova quota stradale.
Da Tivoli, partono i lavori di realizzazione della Tranvia Roma-Tivoli, realizzati da una società concessionaria Belga, la TFE.
Nei lavori di sterro, che si eseguiscono sulla via Tiburtina fra la porta s. Lorenzo e l'Agro Verano, è stato scoperto un avanzo del selciato della antica strada, lungo i margini della quale rimangono i basamenti dei sepolcri, parte in opera laterizia e reticolata, parte a grandi massi di tufa o di peperino. Alcuni hanno la disposizione di colombai, altri di semplici celle a pareti liscie. Questa linea di sepolcri è talmente devastata, che fino ad ora nessuna memoria scritta vi è tornata in luce.
Demolendosi il muro di cinta della vigna Venturi, di contro l'osteria detta delle Anime Sante sono stati scoperti, murati in fango nel nucleo, circa quattrocento frammenti di sculture figurate ed ornamentali in peperino. La più notevole esprime una mezza figura di vecchia atteggiata a dolore, e modellata con profonda espressione e franchezza. Altri frammenti sembrano appartenere ad una figura di donna, in atto di porgere il seno ad una coppia di fanciulletti; ad un Fauno seduto ed ignudo, grande due terzi del vero; ad animali diversissimi, ecc..
Rodolfo Lanciani.
Nei disterri per l'ampliamento del primo tronco di via Tiburtina. fra le mura ed il cimitero pubblico, sono stati trovati altri avanzi di sepolcri non posteriori al primo secolo dell'impero, violati in epoca assai antica.Vi rimanevano questi titoletti:
Lastrina da colombario di bigio: C IVLI HIMERI MELEAGRLDIS L
Simile, graffita rozzamente: FLAMMA COCCEIA F SIBI ET CERTAE CONSERVAE-SVAE V ANN XX
Lastra di marmo: D M PRIMVS ET SE RINA SEVERI FILIO B M F VI ANNO VNO D
Cippo di travertino: MINVCIA C L RVFA IN FRONTE P XIIX IN AGRO P XXIIII
Cinerario quadrato di marmo: M ANTONIVS DIOGNET VIX ANN L V AVRVNCEIA HEDONE
Frammento di cinerario cilindrico: D M RAGONIO POLYTIMO RAGONIVS P A CCIAN VS PATRONVSLIB B M F ET CALLIGENIAE CONIVGI EIVS
Rodolfo Lanciani.
Nei disterri per l'ampliamento del primo tronco della via Tiburtina, fra le mura ed il cimiterio pubblico, sono stati trovati murati in un fondamento circa venti scaglioni di un grandissimo cippo sepolcrale di marmo, nei quali appariscono i nomi tronchi e mutili di liberti Giunii, Marci e Decimi.
Vi è stata trovata altresì una lastra di marmo con questa iscrizione: CRVSTVMINVS HORR VIX ANN XXXIV V AVRVNCElA ARETHYSA ARETHVSA CRVSTVMINO CONIVGI SVO FECIT ET SIBI ed un frammento di lastra di marmo, che dice: ...EQVITVM ... STLITIBVS ...CVS AGATE... P TRIS...
Rodolfo Lanciani.
Prima corsa di prova della Tranvia Roma-Tivoli, a conclusione dei lavori.
Inaugurazione della Tranvia Roma-Tivoli. Il capolinea viene realizzato presso Porta San Lorenzo a Roma e Piazza Garibaldi a Tivoli.
Dopo l'apertura dell'esercizio della tramvia a vapore tra Roma e Tivoli, l'Impresa Tramways inaugurata anche una linea tramviaria a cavalli di 2200 metri di lunghezza, come servizio urbano tra la stazione Termini ed il Cimitero del Verano. Dalla Dogana, posta nella via di porta Tiburtina a fianco della stazione Termini (poi via Marsala angolo via Solferino), attraversava le mura aureliane in corrispondenza dell'antica porta Tiburtina (fornice a destra) e si immette sulla via Tiburtina, seguendola fino ad un capolinea tronco posto nella piazza antistante l'ingresso al Verano.
Continuando i lavori di sterro nella stazione del Tramway Roma-Tivoli, sono stati scoperti altri ruderi di celle sepolcrali e colombai, alcuni dei quali con iscrizioni ancora murate nelle pareti.
Rodolfo Lanciani.
Avviati presso Porta Tiburtina i lavori rivolti a facilitare la viabilità verso il quartiere di San Lorenzo e il territorio di Tivoli, comprendenti la riapertura del Varco accanto alla Porta, la demolizione di edifici addossati alle Mura, lo sfondamento della Barriera Tiburtina in Piazzale di Porta San Lorenzo/Piazzale Tiburtino.
Nell'interno della stazione del Tramway Roma-Tivoli, sono stati ritrovati fuori di luogo, e dispersi nel terrapieno, diversi titoletti sepolcrali.
Rodolfo Lanciani.
A met. 700 di distanza dalla porta S. Lorenzo, sono state ritrovate queste due lapidi:
MEMORIAEM VETTlI FELICIS ET VETTI LVPI FILI EIVS AMI (sic) METVS LIB B M
D M LCOSSONIO EVHODO VIXIT A XIIX D XVI COSSONIA VENERA MATER INFELICISSI MA FILIO PlENTISS ITEM COSSONIO PRIMI TIVO MARITO OPTIMO
Rodolfo Lanciani.
Facendosi uno scavo per condottura di acqua, sul primo ingresso dell’abitato di Tivoli, dalla parte di porta s. Croce, a m. 35 di distanza dalla porta stessa, ed alla profondità di m. 1,40 sotto il piano stradale moderno, è stato scoperto e manomesso il selciato della strada antica, composto di pentagoni di pietra calcare.
La scoperta è di non lieve momento per la topografia tiburtina, non ricordandomi di aver letto nei libri che la illustrano notizia di una tal via, e di una sua scoperta positiva. Il tratto ora tornato in luce è lungo circa m. 45.
Rodolfo Lanciani.
Eseguendosi grandi movimenti di terra al 4° chilometro della Salaria, per costruire le rampe d'accesso al nuovo ponte sull'Aniene, furono scoperti quattro grandi sepolcri, costruiti con rivestimento di opera quadrata in tufo o peperino, e con scorniciamenti in travertino.
Benchè assai malmenati al tempo della scoperta e dipoi, si possono ancora riconoscere sul margine destro della strada, dirimpetto al cancello del forte di Antemne.
Rodolfo Lanciani.
Nei lavori di sterro, che la società delle Ferrovie Romane eseguisce al terzo chilometro della Tiburtina, in contrada Portonaccio, per sopprimere il passaggio a livello dei Tramvia Roma-Tivoli e Roma-Marino, è avvenuta una scoperta degna di considerazione. Demolendosi un banco di roccia arenaria, sul fianco destro della strada, si è trovata una bocca di pozzo, larga nel diametro m. 1,25, e colma fino all’orlo di un terriccio nero, oleaginoso, e che mena un puzzo talmente violento, da render necessario il cambio degli operai a brevi intervalli.
Il pozzo è stato spurgato fino alla profondità di m. 5,00, nè si è potuto procedere oltre, a cagione dell’acque di filtrazione, le quali non si possono vincere senza l’uso di macchine idrovore. Il pozzo contiene una ricca suppellettite fittile, evidentemente di carattere sepolcrale. Le olle sono impastate con argilla biancastra, ed imitano nella forma le oinochoe ed i lebeti italo-greci. Cinque vasi sono intatti, 0 scheggiati soltanto in piccola parte: la loro altezza varia da m. 0,22 a m. 0,24. Tre hanno iscrizione, dipinta a grandi lettere, e a colore nero violaceo.
Nella zona superficiale, all’intorno del pozzo, sono stati raccolti i seguenti oggetti: Testa bellissima in marmo, più grande del vero, intatta. Rappresenta un uomo di età matura, con capigliatura corta e ricciuta, barba e baffi; Lastra di marmo di 0,29X0,40: D M PHILVMENES FECIT VLPIA PHOTIS MATRI PIEN TISSIMAE; Simile con timpanetto e antefisse : 0,32X0,70. D M T AELIVS NICEFOR ET VERIA TI CHES TROPHIMO SERV O SVO BENEME RENTI V A XX
Essendo stati vuotati ambedue i pozzi, quello cioè che aveva già restituito i vasi scritti, ed un secondo scoperto a breve distanza, si riconobbe che ambedue contenevano ceneri ed ossami, ridotti dalla costante umidità in una poltiglia nera e sozza. I vasi, simili a quelli già indicati, erano tutti ridotti in frantumi. Uno solo è rimasto intatto, ed ha forma di una diota assai svelta ed elegante, alta m. 0,59. Non presenta alcuna traccia di iscrizione a pennello. Il fondo del primo pozzo è piano; il fondo dell’altro è a cono rovescio. Ambedue eran profondi 6 m. sotto il piano di campagna.
Rodolfo Lanciani.
Due pastorelli, menando il gregge sul confine del territorio di Montecelio con la campagna romana, per ingannare i lunghi ozî incominciarono a frugare il terreno, in vicinanza di alcuni ruderi. Quasi a fior di terra trovarono un ripostiglio di circa 120 monete di lega d'argento (una sola di oro), ed i cocci della pignatta nella quale il tesoretto era stato nascosto. Le monete, che ho esaminato una ad una, per cortesia del sacerdote G. Massucci attuale loro possessore, spettano ad un periodo di circa 150 anni, da Vespasiano a Caracalla. Vi si riconoscono i tipi dei tre Flavii, di Traiano, di Adriano, di Sabina (rara), dei varii Antonini, di Settimio Severo, di Giulia Domna, di Caracalla, di Geta, di Plautilla (rara). Le più numerose, circa 30, spettano a Giulia Domna: a lei appartiene pure il bellissimo aureo, fior di conio, con la leggenda IVLIA DOMNA AVGVSTA. Molti rovescì sono di non comune importanza.
Rodolfo Lanciani.
Nel luogo detto le Anime sante, a sinistra della Tiburtina, poco prima di giungere al Camposanto, il sig. Vincenzo Nicolini ha scoperto nel fabbricare una casa, un sarcofago marmoreo di straordinaria importanza. È lungo m. 2,05 alto 0,92 largo 0,80, ed è rustico per tre lati. Nella fronte sono scolpiti di bassorilievo tre Geni alati, tunicati, bracati, i quali sostengono due festoni di frutta e di fiori; nello spazio lunato, fra il bordo e la concavità dei due festoni, coppie di maschere sceniche ; sotto i festoni, pavoni e galli che mangiano i grappoli nei panieri rovesciati; fra le gambe dei Geni bracati, coniglio.
Il lavoro è di età bassa e d'arte scadente; ma l'importanza del monumento nasce da ciò, che tutta la superficie scolpita è dipinta e dorata. Per mala sorte li sarcofago, dopo essere stato rimesso in luce, fu ricoperto sotto uu cumulo di pozzolana, di modo che gran parte della doratura e della pittura è ora svanita, sia per l'attrito, sia per l'azione corrosiva della sabbia.
Il sig. Vincenzo Nicolini ha anche trovato il coperchio dell'urna contenente il titolo sepolcrale, di cui non potrò presentare la copia, se non quando sia stato rimosso il cumulo delle pozzolane e delle macerie soprastanti.
Ad oriente della fortezza Tiburtina, ossia nel versante della collina che guarda la valle di Bocca di Leone, facendosi una piantagione di alberi, si è scoperto un foro rotondo di m. 0,70 di diametro, tagliato nella roccia, e rinchiuso con imo strato di muro grosso m. 0,20. Aperto il vano , si è disceso in un' ambiente foggiato a tronco di cono, largo alla base m. 2,30, al sommo 0,70, alto 3,10 con la superficie intonacata. Nel mezzo dell'ambiente si vede la bocca di im pozzo, profondo m. 3,40, largo m. 0,90. Discendendo per lo spiracelo, si penetra in un labirinto di cunicoli, alti m. 2,00, larghi m. 0,50, i quali hanno le pareti coperte di signino fino all'altezza di un metro, e nel resto, coperte di intonaco semplice. I piani delle gallerie sono inclinati in modo, che tutte le pendenze vengono a far capo ed a convergere sotto la bocca del pozzo centrale. È questo uno dei più belli esempi di drenaggio cunicolare scoperti insino ad ora.
La fortezza che si costruisce sulla via Tiburtina, è posta sul ciglio della collina che forma sponda alla valle dell'Aniene, ad oriente della via Tiburtina e del ponte Mammolo: domina per larghissimo spazio la campagna circostante, e le valli di Bocca di Leone, e gli altipiani di Torre di Schiavi, della Rebibbia, di Castel de' Pazzi etc.
Un sito cosi bello non poteva sicuramente essere stato negletto dagli antichi, i quali sapevano prescegliere cosi felicemente i luoghi per le loro ville : ma nei disterri occorsi per le fortificazioni, nessuno indizio di fabbricati era stato ancora scoperto.
In questi ultimi giorni, scavandosi le fosse per gli alberi d'alto fusto, che debbono imboschire gli spalti, sulla gronda del colle che guarda il fosso di Bocca di Leone, sono stati ritrovati gli avanzi di una villa sontuosa, cioè pareti di opera quadrata a bugne di tufa, pareti di laterizio rivestite di fine intonaco a polvere di marmo, con brani di pitture e di stucchi, e pavimenti di musaico a chiaroscuro con intrecci di greche, di fogliami, di nascimenti etc. La superficie del fabbricato può misurare a un dipresso cinque mila metri quadrati. Merita una esplorazione accurata.
Secondo il costume romano, costume che le scoperte di questi ultimi anni dimostrano generale e costante, il sottosuolo della villa era stato drenato. Questo gruppo cuniculare della villa di via Tiburtina, è uno dei più belli e completi e perfetti a me conosciuti. La conservazione è prodigiosa, di modo che vi si possono perfino riconoscere i restauri fatti di tempo in tempo agli intonachi, ai cordoni di signino, ai pavimenti etc. I pavimenti sono livellati cosi, che tutte le acque vengano a far capo ad un pezzuole centrale, il quale doveva avere la sua bocca nel centro di un cortile.
Nel fondo di uno dei pozzi giaceva una statua marmorea di Apollo, la quale senza essere un' opera d'arte di primo ordine, è notevole per la buona conservazione, e per essere im'ottima copia di qualche originale famoso. Il nume ha la testa inclinata verso il destro lato, ed acconciata come si vede nell'Apollo di Belvedere. Col gomito sinistro si apppoggia ad un tronco, cui sono sospesi e l'arco e la faretra, ed intorno al quale si avvolge un serpente. Manca la mano sinistra, e porzione del braccio destro. La clamide, fermata sull'omero dr. da un'agrafe, copre la parte alta del petto e la schiena, e la sommità del tronco.
Essendo state proseguite le indagini per cura del Ministero presso la fortezza stessa, e al di sopra delle cripte, in fondo alle quali è stato trovato il simulacro di Apollo, si sono scoperte alcune altre parti dell'antica villa, che appartiene al primo secolo dell'impero. Si è poi rinvenuta una nuova statua marmorea, a tre quinti dal vero, la quale rappresenta ima figura virile drappeggiata a somiglianza degli Esculapì, con la spalla destra ignuda. Quando ho lasciato lo scavo, mancavano ancora la testa, un piede, ed un avambraccio di questo non dispregevole simulacro.
Rodolfo Lanciani.
Negli scavi che si eseguiscono per conto del Ministero, a mezzogiorno della fortezza Tiburtina, sono state ritrovate molte altre camere, con pareti di reticolato senza legature di mattoni: pavimenti di mosaico, di marmo, di mattoni in gran parte spogliati, canali di acqua, chiavichette di scolo etc.
Di tutto ciò si è preso nota in pianta. La parte di fabbricato die si è incominciata a scavare sul principio del mese, sembra essere quella destinata alla azienda rustica: contiene grandi e belli frammenti di doli. Fra gli oggetti di nessuna importanza trovati nello scavo, noterò una marca di fabbrica impressa nel fondo di una fialetta di vetro a sezione rettangola. Vi è in mezzo un tronco d'albero con rami, in cima al quale riposa un uccello.
Rodolfo Lanciani.
In occasione degli scavi che si eseguiscono nel nuovo Camposanto dei colerosi, si sono fatte diverse scoperte epigrafiche.
Stele marmorea con timpano curvilineo, alta m. 0,85, larga m. 0,38: D M MOLLIAE PRISCILLAE PVBLILIVS APOLLINARIS MARITVS
Lastra marmorea scorniciata, lunga m. 0,55, alta m. 0,82: D M FL PRISCILLAE FI LIAE DVLCISSIMAE QVAE VIXIT AN II MEN VI DIE XV FL ALFIVS ET PVBLILIA PRISCILLA F
Lastra marmorea scorniciata, alta m. 0,30, larga 0,37 : Q MOLLIAE PRISCILLAE CONIVGI BENE MER L PVBLILIVS APOLLINARIS FECIT SIBI ET SVISPOSTERISQVE SVORVM
Lastrina marmorea, larga m. 0,30, alta 0,25: D M HIC lACET INFE LIX MAMERTINVS ANNORV XVIII Min DIE XIII HO RAS VI
Lastrone scorniciato marmoreo, alto m. 0,37, largo 0,30: DIS MANIBVS M AVRELIO AV66 LIB ONESIMO BENEMERIENTI CONIGI FECITFLAVIA IRENE ET AVRELIVS ONESI MVS FLIVS QVI VIX ANNIS LV
Stele marmorea alta m. 0,51, larga m. 0,35: D M FABIAE E PI G ONE MA TRI PIENTIS SIMXE B M FECIT T AELI VS EPIGONVS
Unitamente a questo grappo d'iscrizioni, venne alla luce una porta di piombo con globuli in rilievo, legature e serratura di ferro , misurante m. 1,30 di lunghezza, m. 1,00 di larghezza.
Si scoprirono pure due sarcofagi di marmo bianco, di rozzo lavoro e di tempi assai bassi. L'uno di m. 1,83 di lunghezza, e m. 0,53 di larghezza, è lavorato a baccellature, e nella fronte, tra il campo baccellato, è scolpita la protome del defunto in uno scudo liscio. L'altro, lungo m. 2,06, largo m. 0,55, è parimenti tutto baccellato, e solo nel lato anteriore porta scolpite due teste leonine.
Neil'istesso Agro Verano, nel luogo destinato al nuovo cimitero israelitico, si sono fatti altri ritrovamenti:
Lastra marmorea scorniciata con ti npano e corona, alta m. 0,27, larga m. 0,36: D M MONTANAE CONIVGI BENE MERENTI FECIT LEONAS VIX AN XVIII D XXX
Rodolfo Lanciani
Nella tenuta del Portonaccio di proprietà del principe Torlonia, non lungi dal passaggio a livello della via ferrata di Orte, sulla via Tiburtina, essendosi aperto un fosso di scolo dagli operai dipendenti dalla Direzione delle strade ferrate romane, si sono scoperte le sculture seguenti: a) Gruppo marmoreo delle Tre Grazie, alto m. 0,26, assai malconcio per l'azione delle acque, e rotto in vari pezzi ; le figure sono tutte acefale, b) Parte inferiore di statua femminile, con cane, probabilmante di Diana cacciatrice. c) Torso di Venere alto m. 0,28, assai guasto dal tempo e dall'acqua, d) Statuetta acefala di personaggio togato, alta m. 0,45 e) Zampa leonina di trapezoforo. f) Frammenti vari di statue, come ad esempio dita, braccia, mani.
Tracce di villa romana, ove è accaduta la scoperta, non ve ne sono; e dobbiamo quindi supporre che questi resti provengano da un luogo di scarico.
Tali sculture servivano forse a decorazioni di giardini, nel terzo secolo dell'e. v., accennando a tale età lo stile con cui sono condotte.
Rodolfo Lanciani
Ordinandosi il recinto degli Ebrei in quella parte del Campo santo, che confina con la tenuta del Portouaccio, sono stati ritrovati questi due titoletti sepolcrali: EVERGETI QVI VIXSITANIS L M VD XXVCOLLE GIVS BM FECIT; D M S ANTIOCH FRATRI BEN MERENTI AXIMA S OR QVIVIXX XXV.
Rodolfo Lanciani
Nell area della stazione pel tramway di Tivoli, si sta sterrando un vasto ipogèo di sepolcro, con mura di reticolato, e volta lunettata a schifo, ornata di eleganti rilievi a stucco. L’' ipogèo è lungo m. 9,90; la larghezza non può essere ancora determinata. Il piano superiore all’ ipogèo, ha pavimento di mattoni a spiga. Aderente a questo mausoleo è un muro costruito con grandi blocchi di peperino, legati insieme con sbranche a coda di rondine. I blocchi debbono aver servito ad altri usi, prima di esser murati in questa parete, perchè alcuni fra essi sono sagomati..
Rodolfo Lanciani.
Nella vigna posta sulla sinistra della via Tiburtina, dirimpetto alla basilica di s. Lorenzo, è stato trovato il seguente avanzo di una tavola marmorea degli atti arvalici, che è stato acquistato e riunito alla serie di cotesti monumenti raccolta nel Museo Kircheriano.
Il nuovo frammento fa parte della tavola che conteneva gli atti dell'anno 145, e della quale si conoscevano già tre piccoli avanzi (cf. C. I. LZ. VI, 2085; Bull. Instit. 1882, p. 72; 1883 p. 110). Degna di nota «è la menzione dei consoli Cn. Cornelio Proculo e D. Giunio (Caro ?), suffetti nel mese di maggio del predetto anno, che fino ad ora erano del tutto sconosciuti.
I lavori per l'ampliamento del cimitero al Campo Verano hanno restituito alla luce molti avanzi di fregi in terracotta, ornati con animali, fogliami, mascheroncini ed altre decorazioni in rilievo. Si sono pure raccolte cinque antefisse fittili, e frammenti di altre tre, parimenti decorate con piccole maschere, sfingi ed altri ornati; una pala ed una ronca di ferro, ambedue con manico a cartoccio; ed un frammento di piécolo vaso italo-greco.
Giuseppe Gatti
Su commissione della famiglia Grazioli, proprietaria del fondo, l'archeologo Enrico Stevenson avvia una campagna di scavi presso la Basilica paleocristiana di Santa Sinforosa sulla Via Tiburtina.
Nei lavori per l'ampliamento del cimitero al Campo Verano, si sono trovate: una testa atletica, in marmo greco, di egregia scultura, ed una testa muliebre in travertino, assai danneggiata. Si è pure avuto un frammento di ossuario marmoreo, con scolture di bassorilievo; delle quali rimane soltanto la figura di un filosofo seduto, in atto di favellare, con la mano destra elevata.
Giuseppe Gatti e Luigi Borsari.
Nel declivio settentrionale dell'antica vigna Caracciolo, al Campo Verano, è stata ritrovata una lastra di marmo (m. 0,52 X 0,22). sulla quale è incisa l'iscrizione:
D M VLPIAE HEL PIDI COIVGI SVAE BENEMERENTI ET SIBI ET SVIS FECIT P AELIVS AVG LIB ONE SIMVS
Nell'area dell'antica vigna Caracciolo, al Campo Verano, è tornato in luce un cippo sepolcrale di travertino, sul quale si legge:
V Q IVNIVS Q L HARPALVS V Q IVNIVS Q L CRATES INFR P XII INAGR P XXI
Demolito un fienile, sulla destra della via Tiburtina, a circa mezzo miglio dalla porta, sono stati recuperati due sarcofagi marmorei; uno semplicemente baccellato, con le tre Grazie scolpite nel mezzo della fronte; l’altro adorno di belle sculture in rilievo, che con buona esecuzione artistica rappresentano il consueto mito di Medea, e propriamente la strage da lei compiuta per vendicarsi dell'infedeltà di Giasone.
Per alcuni piccoli movimenti di terra nell'area spettante all'impresa dell'Esquilino, fra la via Salaria e la Pinciana, donde sono tornati in luce numerosissimi sepoleri dell'ultimo periodo repubblicano e dei primi tempi dell'impero, si sono rinvenute queste altre iscrizioni sepolcrali, copiate dal prof. G. Gatti.
Nei lavori per il fognone della via Tiburtina, in prossimità della basilica di s. Lorenzo, e nel sito medesimo ove si rinvenne il mattone scritto cimiteriale (/otizie 1887, p. 405), si è trovato un grande lastrone di marmo, che conserva questo avanzo d'iscrizione sepolcrale cristiana:
...DEFVNCTVS CATELLV ... | ... EXIT AENNVS ... | ... MINVS XXXVII ... | ... CONPAR...
Fondandosi un nuovo monumento nell’area dell'antica vigna Caracciolo al Campo Verano, furono messi allo scoperto alcuni loculi del sotterraneo cimitero di Ciriaca; dai quali furono tolte le lapidi seguenti copiate dal prof. Gatti:
IMMERETI DEMETRO; QVI BIXITI HNVS QVI V | MESSES DVO IIV; QVISITVS | ACEM
Quest'ultima iscrizione fu incisa nel rovescio di una lastra marmorea, che aveva servito come tavola lusoria.
Proviene parimente dal Campo Verano una piccola stele di marmo, assai corrosa e consunta, ove leggesi:
D M | ...IA CASTA | ...o IOVINO | filio SVO BENE | mereNTI FECit | qui vix.ANN.. | ...XV...
AI campo Verano nel livellare il piazzale dinanzi il casino dell'antica vigna Caracciolo, è stato scoperto un tubo acquario in piombo con la leggenda: AMANDVS FEC...
A sinistra poi del cancello d'ingresso al Camposanto, presso la cella sepolcrale dei Domenicani, scavandosi una tomba, è tornata in luce una lastra di marmo, alta m. 0,60, larga m. 0,76, che conserva questo frammento d’epigrafe metrica del papa Damaso, scritta con la consueta calligrafia filocaliana:
MARMORIBVS VESTITA ...| QME INEMERATA FIDES ...| HIC ETIAM PARIES IVST...| OMNIA PLENA VIDES I ...
Giuseppe Gatti.
La Società per le ferrovie Adriatiche ha intrapreso importanti lavori di sterro, per costruire una nuova stazione nella bassa e paludosa convalle del Portonaccio, e congiungerla con le varie linee che partono da Roma. I materiali per colmare la valle sono presi dai fianchi delle colline che la chiudono dalla parte d'oriente, tra la via Tiburtina e l'alveo dell'Aniene, nei confini del tenimento di Pratalata. Fino ad ora mancano avanzi di costruzioni antiche, ad eccezione dei consueti cunicoli di drenaggio o di allacciamento delle acque di filtrazione. Ma cavandosi le fondamenta per la cosidetta « piattaforma » o disco girevole delle macchine, nel punto più basso del suolo e più vicino al fosso della Marranella, sono tornate in luce alcune pareti di reticolato, che pel momento non è possibile esplorare e descrivere, essendo ricoperte dalle acque.
Rodolfo Lanciani.
Nel terreno contiguo alla predetta vigna Caracciolo, dal lato orientale, espropriato per l'ampliamento del pubblico cimitero del Verano, sono stati scoperti gli avanzi di un colombario, costruito in opera reticolata, che era situato sul margine destro dell'antica via Tiburtina.
Giuseppe Gatti
Continuandosi gli sterri per la fogna fuori delle mura della città, presso la porta Salaria, sono stati ritrovati i seguenti oggetti: Vaso cinerario, di vetro, in forma di olla, rotto in molti pezzi. Due piccole strigili, di bronzo, benissimo conservate: lungh. m. 0,18. Due spilli di osso. Provengono dallo stesso luogo le iscrizioni seguenti:
a) Tronco di colonna, di marmo bianco. lungo m. 0,70, diam. m. 0,45: il titolo trova riscontro nel C. I. L. VI, n. 10255: DIS MANIBVS COLLEGIO AGRIPPIA NO
b) Parte superiore di cippo iu travertino, terminato a semicerchio, alto m. 0,26, largo m. 0,29: L A R R I PHILODESPOTI IN FR P XIIX IN AC P XXI
c) Simile cippo iu travertino, alto m. 0,(Jo, largo m. 0,33: P CATI VS P L CENTIVS IN FR P II IN ACR P I
d) Titoletto di colombario; C MAECENAS C L CAPITO
e) Simile, rotto nella parte destra: C SAL... | DAT... | TERES COCCEIVS...
f) Simile, oblungo: m 0,(30X0,13: T SVLPICIVS I L PHILOCRATES L PLO | ACVTIA C L THALEA PLC
g) Parte superiore di lastra marmorea, alta m. 0,20, larga m. 0,24: D M C VOMANIO FIL ARNlENSI
h) Frammento di grande lastra di travertino: ...SIA | ...FECIT VIRO SV...|... VEIS | LARIO PICTA... | ...CEPHOR AVIA...
i) Lastrina da colombario, di m. 0,2(3 X 0,13: SEX AVIENVS SEX L SECVNDUS VIX A XXXV CONIVX TITIAE
l) Titoletto di colombario, ricavato da un frammento di cornice marmorea: C TETTIENVS C L POTHVS
m) Frammento di lastra di marmo: diS M | EPICTESI CELE...
I lavori per l'ampliamento del pubblico cimitero al Campo Verano, nell'area dell'antica vigna Torlonia, ove furono già ricosciuti avanzi di un grandiosa sepolcro (cfr. Notizie 1890, p. 121, 159), sono stati ritrovati altri frammenti del fregio fittile, che lo adornava, e che porta in rilievo Vittorie immolanti un toro {ioi p. 160). I frammenti testé rinvenuti sono del tutto simili a quelli editi dal Campana {Op. piasi, tav. LXXXIV, LXXXV).
Era le rovine del monumento è stata trovata l'iscrizione seguente, incisa in lastra marmorea di m. 0,75 X 0,50, rotta in 22 pezzi: D M STATILIA EVHODIA VIVA FEC SIBI ET STATILIO ERASTO CONIVGI OPTIMO ITEM STATILIAE ERASTE FIL EORVM ET STATILIO PROTOCTETO VIRO ET LIB EIVS ITEM LIB LIBERTAB POSTERISQVE EORVM HOC MONITVM SIVE SEPVLCHRVM sic QVOD EST VIA TIBVRTINA CLIVO BASSILLI PARTE LAEVA QVOD EST CONCLVSVM IN FR A MACERIA CAESAE PAVLINAE SI QVIS sic VOLEt mANVS INI CERE SIVE VENDERE SIVE ABALENARe DABET PQENAE NOMI NE AERARIO POPVLI ROMANI S XX N
A breve distanza dal medesimo luogo è stata trovata un'altra lapide marmorea, alta m. 0,38 X 0,46, su cui leggasi: D M C IVLI ATHE N ODORI QVI FECIT SE VIBO SIBI ET I VLIAE FELICISSIMAE CONIVGI DVLCISSIMAEQVAE VIXIT MECVM SINE VLLA QVERELLA ANNIS XXXVII
In altra parte del Camposanto, e propriamente verso il muro di confine presso il cancello del Portonaccio, è stato raccolto fra la terra im grazioso vasetto di vetro, in forma di coppa, alto m. 0,04, col diametro massimo di m. 0,06. È conservatissimo; e nella superficie ha graffiti alcuni ornati a linee circolari.
Giuseppe Gatti.
Per i movimenti di terra nel pubblico cimitero all'agro Verano sono state rimesse all’aperto le seguenti lapide inscritte, che provengono senza dubbio dai loculi scavati nelle gallerie dell'antica necropoli sotterranea cristiana:
a) Frammento di lastra marmorea, lungo m. 0,96 X 0,41: ...noMEN CORPVSQOVE DECORVM | ...ENTE MATRE DEEVNCTA EST sic | ...CRVDELI FVNERE MAESTVS | ---PVM VIRGO
b) Simile, lungo m. 0,57 X0,34: MATRONE CONIVGI D...| SIME QVI VIXI ANNIS X... | QVIRACOS CONIVCI IN…
c) Simile, lungo m. 0,50 X 0,29: in PACAE | ...AE IN PACAE | ...AE FECIT
Nell'area dell'antica vigna Caracciolo, continuandosi gli sterri presso il monumento sepolcrale descritto nelle Notizie 1890 p. 355, è stato recuperato un torso di statua virile, in marmo, alto m. 0,55 di arte mediocre. La figura è intieramente nuda: soltanto dalla spalla sinistra pende un manto, che sostenuto dall'avambraccio scende lungo la coscia in larghe pieghe. Ivi stesso è stata raccolta una testa virile, mancante del mento, del naso e di una parte dell’occipite. È alta m. 0,20.
Giuseppe Gatti
Per i movimenti di terra nel pubblico cimitero al Campo Verano si è ritrovato un torso di statua virile, in marmo bianco, alto m. 0,55. La figura era nuda, ed aveva soltanto un manto che dalla spalla sinistra scendeva lungo il fianco, avvolgendosi all'avambraccio.
Dai medesimi sterri si è avuta una testa marmorea virile, alta m. 0,20: manca tutto il mento e parte dell'occipite.
Giuseppe Gatti.
Nell'area dell'antica vigna Caracciolo, al Campo Verano, facendosi una piantagione di alberi nel cimitero comunale, si è raccolto fra le terre un frammento di lapide cimiteriale cristiana, che conserva: benemERENTI COIVGI vixiT MECUM ANNOS
Furono pure recuperati due frammenti di mattoni, che hanno il bollo C.I.L. XV, n. 1214.
Giseppe Gatti.
Per i lavori del pubblico cimitero, nell'area dell'antica vigna Caracciolo, è stato raccolto fra le terre: un frammento di tazzetta in smalto, un piccolo campanello di bronzo, un pezzo di piastrina e due anelletti, parimenti in bronzo, due pezzi di mattoni coi bolli C.I.L. XV, 300, 541 a.
Giuseppe Gatti.
Nel pubblico cimitero al Campo Verano è stata raccolta fra le terre un’antefissa fittile, alta m. 0,22 ed assai bene conservata. Vi sono. scolpite le consuete palmette.
Giuseppe Gatti.
Per i consueti lavori nel pubblico cimitero del Campo Verano si è rinvenuto: un pezzo di catena di ferro; una grande lucerna fittile, rotonda, del diam. di m. 0,11 con ornati sul piatto; la gamba destra di una statua marmorea, ripiegata al ginocchio, lunga m. 0,42..
Giuseppe Gatti.
Dal lato orientale della così detta rupe Caracciolo, al Campo Verano, nel riquadro 93 del pubblico cimitero, a m. 2,10 sotto il piano di campagna è tornato all'aperto un piccolo tratto di antica strada romana, formata coi consueti poligoni di lava basaltina. Nello sterro si trovarono due pezzi di mattoni che por tano i bolli di fabbrica C.I.L. XV n 375 dell'anno 126 e 1065 dell anno 142 G GATTI
Giuseppe Gatti.
Per i consueti lavori al pubblico cimitero nel Campo Verano è stato trovato un frammento di lapide sepolcrale cristiana, che certamente proviene dal sottoposto cimitero di Ciriaca.
Vi si legge: ...E BENEMERENTI QVAE VIXIT | annos... meNSENS V DEPOSITA III IDVS SEPTEMBRES | in pACE FECIT CLARISSIMA SORORI
Si è pure rinvenuto un frammento di tavola lusoria, che conserva le parole: MAGNVS VINCAS
Evidentemente nei primi due versi si contenevano le formole, già note per parecchi altri consimili monumenti: Circns plcnns, clamor magnus. Per l'ultimo verso si ha un confronto in una eguale tavola lusoria, parimente trovata al Campo Verano, nella quale si legge: Circus pleuus, clamor mannus, Eugeiii vincas [Bull, comiin. 1877 P. 88).
Per i medesimi lavori si è ricuperato: una piccola testa di Genietto, in terracotta ; un frammento di vaso vitreo, baccellato; un peso rotondo, di basalte ; una lucerna in terra rossa, intiera, senza ornati e col bollo di fabbrica FORTVNATI.
Giuseppe Gatti.
Nel cavo per la costruzione di una fogna sul piazzale della basilica di s. Lorenzo fuori le mura, si sono raccolti nella torre di scarico quattro piccoli frammenti d'iscrizioni in marmo. Si ebbe inoltre: una lucerna rotonda di terra gialla, con fogliami a rilievo sul piatto, e col bollo di fabbrica L Q_ P con dna cerchietti ; un fondo di vaso aretino col bollo DOME TITI ed un frammento di fregio in terracotta, con ornati di foglie e viticci.
Giuseppe Gatti.
Proseguendo i lavori della fogna sulla via Tiburtina. presso il pi:l)blico cimitero del Campo Verano, sono stati raccolti i seguenti frammenti di antiche iscrizioni: AELIAE CRSC... | ...OROR BENE...
Nello stesso luogo pure ho trovato: un frammento di fregio in terracotta; una lucerna fittile, grezza ; due lastrine di smalto; due paste vitree lenticolari; quattro anelli ed altri piccoli frammenti di bronzo.
Giuseppe Gatti.
Per la costruzione di nuove celle sepolcrali sul Pincetto al Campo Verano, sono stati ritrovati i seguenti oggetti: Bronzo. Piccolo anello con castone rilevato nello stesso metallo; ago da rete, lungo m. 0,07, con doppia cruna e terminato superiormeute a cerchietto ; frammento del fusto cilindrico di un caudetabro, lungo m. 0,20, diam. 0,012. Osso. Cucchiaio, mancante quasi intieramente del manico. Marmo. Lapide cimiteriale cristiana, che conserva parte dell'epitaffio: TASELVS IN PACE IIII. Terracotta. Arca sepolcrale, lunga m. 2,2.5 X 0,56 ; lucerua rotonda con ghirlanda a rilievo, e col bollo PALLAD; altra simile di terra rossa, senza ornati; altra oblunga con largo becco e col bollo: L FABRIC MAS.
Giuseppe Gatti.
Al Campo Verano, facendosi nuovi sterri per la costruzione di edicole sepolcrali sul così detto Pincetto, sono stati raccolti i seguenti oggetti : Lucerna di terra gialla, rotonda, con manico ad anello, che porta nel fondo il bollo P IVL PHIL. Altra grezza, di forma ellittica, con ramoscello di palma e globetti in rilievo: nel fondo è incisa una croce. Altra piccola, rotonda, a due becchi, con manico in forma di mezzaluna. Frammento di vaso aretino, di rozza fattura, con ornati di foglie ed uccelli nell'orlo. Due frammenti di lapidi cimiteriali cristiane, che conservano: a) VERl... lettere alte m. 0,12 barchettab) MATH lettere alte m. 0,05. Balsamario di vetro, intiero, alto m. 0,04. Ago di bronzo, lungo m. 0,12. Piccolo campanello di bronzo. Varie monete consunte dall'ossido ed irriconoscibili.
Giuseppe Gatti.
Nel pubblico cimitero del Campo Verano, in occasione di sterri per nuovi sepolcri, sono stati raccolti i seguenti oggetti: Manno. Frammento di lapide cimiteriale cristiana, su cui si legge: D M ...LIS SANVS VIX ...|... S I ME VIII. La lettera V nella sillaba finale del nome si vede coiTetta da O. Frammento di sottUe lastra di cipollino, parimente cimiteriale, che conserva le poche lettere rubricate: VIII. Bronzo. Un pendaglio; un ago crinale; una teca; un ganghero; un anello con chiave; due anellini semi)lici. Terracotta. Una piccola lucerna rotonda di terra gialla, intiera. Vetro. Un piccolo balsamario. Osso. Una colonnina, lunga m. 0,08.
Giuseppe Gatti.
Negli sterri per la costruzione di nuovi sepolcri al Campo Verano, sono state raccolte quattro lucerne comuni, in terracotta, una delle quali col monogramma X in rilievo; una piccola tazza di terra nerastra; tre spilli di osso; una lastrina di smalto; un balsamario ed un fondo di vasetto, di vetro.
Giuseppe Gatti.
I soliti movimenti di terra per le nuove sepolture al Campo Verano hanno fatt
Giuseppe Gatti.
Dagli sterri per nuovi sepolcri nel pubblico cimitero al Campo Verano provengono: Una piccola mano in marmo; un frammento di antefissa fittile, con mascherone; quattro lucerne comuni di terracotta; un anello di bronzo; un peso di stadera, in marmo, con parte dell'appiccagnolo in bronzo; un balsamario di vetro.
Giuseppe Gatti.
Un frammento di statua in marmo, è stato recuperato nei consueti movimenti di terra per nuove sepolture al Campo Verano. Consiste nella metà inferiore d'una figura virile nuda, d'arte assai mediocre ed in cattivo stato di conservazione.
Giuseppe Gatti.
Nei movimenti di terra per la costruzione di nuove sepolture al Campo Verano, si sono rinvenuti due frammenti di fregio in terracotta. In uno sono rilevati tre Genietti che sorreggono festoni di frutta; nell'altro si ha un puttino che cavalca un animale fantastico.
Inoltre sono stati raccolti: un piccolo campanello, uno stilo, un pendaglio, un anello e due fibule in bronzo; una borchia e due stili, in osso; due lucerne fittili comuni, senza verun ornato.
Giuseppe Gatti.
Dai consueti lavori per scavare nuovi sepolcri nel pubblico cimitero al Campo Verano, provengono i seguenti oggetti: Torso di statuetta in marmo, alto m. 0,08. La figurina aveva dinanzi a sè un tripode, di cui resta il solo piatto superiore, sul quale è un vaso, ed a questo appoggia la mano sinistra: nella destra tiene una patera, in atto forse di sacrificare. Fondo di un vaso vitreo, del diam. di m. 0,09. Quattro balsamarî di vetro, frammentati. Tre lucerne fittili, senza ornati di sorta; ed un'altra, mancante del becco, con un leone in corsa nel piatto ed una palma incisa nel fondo. Una piccola ciotola in terracotta.
Giuseppe Gatti.
Per i consueti lavori nel pubblico cimitero al Campo Verano sono stati recuperati varî frammenti; cioè un fondo di vaso aretino, col bollo impresso a minute lettere in forma di piede umano: BoPo; un piccolo pezzo della fronte di un sarcofago marmoreo, che conserva la testa ed il braccio destro di un Genio che sorregge un velo; due piccole teste di statue marmoree, una delle quali femminile, velata.
Giuseppe Gatti.
Costruendosi un nuovo edificio, per uso di abitazione e studio «di scultura, sulla sinistra della via Tiburtina, alla distanza di circa m. 100 dal viale e che conduce al Campo Verano, nello scavo per la fondazione del muro di facciata, si è rinvenuto l'ipogeo di un'antica tomba.
Consiste in una grande fossa rettango«lare di m, 2,00 X 2,90, scavata nel terreno vergine e rivestita nei quattro lati da lastroni di peperino, alti m. 1,80, larghi m. 0,80 e grossi m. 0,20. Su questo rivestimento poggiava una copertura, formata di eguali massi di peperino, disposti a doppiapendenza e collegati l'uno all' altro con grappe di ferro. Circa una metà di questa copertura si trovò disfatta; e nell'interno della camera, il piano della quale trovasi a m. 4 sotto il livello stradale della Tiburtina, non si rinvenne alcun oggetto.
Per i consueti movimenti di terra nel pubblico cimitero al Campo Verano, sono stati recuperati due frammenti di piatti aretini, uno dei quali ha nell' orlo un delfino in rilievo, l'altro nel fondo presenta il bollo: LMER LEOST. Un altro pezzo di vasetto, pure aretino, ha nel fondo il bollo: G VOLV. In un manico di anfora, raccolto ivi stesso, è impresso il sigillo rettilineo: OPTATI. Si rinvennero negli sterri medesimi: una testina muliebre, con diadema, e due
altre di putti, in alto rilievo, spettanti a sarcofagi marmorei; un piccolo campanello di bronzo; una lucerna, di terra gialla fina, con ippocampo in rilievo; una lucerna di bassa età, ornata di globetti; un pezzo di fregio fittile con ornati a rilievo; due balsamari di vetro.
Giuseppe Gatti.
Nel fare un cavo per il muro di recinto verso la via Cupa, a m. 2 di profondità dal piano di campagna, sono tornati in luce avanzi di costruzioni laterizie con intonaco dipinto, ed un pezzo di pavimento a musaico bianco e nero. Si è poi raccolto fra la terra di scarico un vasetto fittile, alto m. 0,08, largo alla bocca m. 0,14, avente due piccoli manichi ed il fondo assai stretto; ed una lucerna monolicne, di terra assai fina e di forma rotonda, senza ornati di sorta.
Giuseppe Gatti.
Nella vigna denominata Pedica di tre teste, al quarto chilometro della via Tiburtina, facendosi uno scassato per piantagione di viti, si è trovato un lastrone marmoreo, alto m. 0,77X0,04X0,30, che apparteneva ad un monumento sepolcrale. Entro una cornice sagomata è scolpito in alto rilievo il ritratto, in mezza figura, di una donna col capo velato. L'altezza della figura è di m. 0,56.
Giuseppe Gatti.
Per i consueti lavori nel pubblico cimitero al Campo Verano si ò rinvenuto un piccolo frammento marmoreo, spettante alla fronte di un sarcofago; sul quale vedesi scolpita a sinistra la tosta di una figura barbata rivolta a dr. e dinanzi ad ossa la sommità di un pilastrino, sul quale è posato un rotolo di volumi.
Giuseppe Gatti.
Al Campo Verano, per gli sterri ordinari nel pubblico cimitero, sono stati raccolti due piccali frammenti di sarcofagi scolpiti, in ciascuno dei quali è conservata la testa di una figura incerta, ma che sembra di tipo cristiano del secolo quarto e quinto.
Giuseppe Gatti.
Peri consueti lavori nel pubblico cimitero del campo Verano sono stati ricuperati due pezzi di sarcofagi marmorei, in uno dei quali, resta, in bassorilievo, mezza figura di donna con le braccia levate in alto, nell'altro si vede la metà superiore di un putto alato. Furono pure raccolti: un peso di forma ovale, in travertino; due balsamarî di vetro; una testina, ed un piccolo torso di statuetta in marmo.
Giuseppe Gatti.
Fra il XV ed il XVI chilometro della via Tiburtina, in uno sterro eseguito per la sistemazione del tram Roma-Tivoli, si è ritrovata un'urna ossuaria marmorea, di forma circolare, alta m. 0,40, diam. m. 0,26, che conserva il suo coperchio, ed è tutta adorna di eleganti intagli a bassorilievo. Sulla fronte vi è incisa l'iscrizione: DIS MANIBVS CORNELIAES NYMPHENIS V A XII
Nell'interno conteneva alquante ossa e ceneri, ed un piccolo balsamario di vetro.
Giuseppe Gatti.
Piccoli frammenti di marmi scolpiti, cioè: una testina, quasi intiera, grande circa la metà del vero, ma assai danneggiata; un torso di statuetta ignuda; ed un piccolo busto acefalo, togato, sono tornati in luce per i lavori d'ampliamento del pubblico cimitero al campo Verano.
Ivi pure, in una frana del terreno, sotto il quale si svolgono le gallerie del cimitero di Ciriaca, si è raccolto un frammento di fino musaico colorato, che spetta alla decorazione di qualche insigne sepolcro cristiano del secolo quarto. Esso ha analogia con la tecnica dei noti ritratti, a mezzo busto, che si conservano nella biblioteca Chigi e provengono dallo stesso cimitero sotterraneo del campo Verano.
Giuseppe Gatti.
Peri consueti lavori nel pubblico cimitero al Campo Verano sono stati recuperati alcuni piccoli frammenti di sculture antiche in marmo, tra le quali una maschera scenica, alta m. 0,07, ed una statuetta muliebre, acefala, e mancante del braccio sinistro e dei piedi.
Giuseppe Gatti.
Eseguendosi uno sterro nell'agro verano che è posto sull'antico cimitero di Ciriaca, allo scopo di costruire una tomba presso la cappella sepolcrale dei PP. Domenicani a sinistra di chi entra nel campo suddetto, si sono rinvenute dentro un muro, adoperate in costruzione, le seguenti epigrati.
1) IL EVRIALVS V H CONPA RAVIIIOCVM SIVI SE VIVOAD MESA BEATI MARTVRISLAVRENII DES CINDENTIBYIN CRIPTA PAR IEDEXTRA DEFOSSORE ...V... OCIIPSIVS NESECVNDOCONSS DIE IIIKAL MAIASFISIIIICO
Questa iscrizione ci dice che un tale Flavius Eurialus si comprò il sepolero mentre era ancor vivo ad mensam beati martyris Laurentii cioè presso l'altare eretto sulla tomba del martire s. Lorenzo appunto lì nell'agro verano; e vi si aggiunge la indicazione precisa del posto ove era il sepolcro acquistato, che cioè esso stava nella cripta del martire suddetto e a destra di chi vi discendeva. Siffatto sepolero poi in luogo sì nobile Eurialo lo comprò da un fossore, il cui nome fu più tardi abraso dal marmo; e tale acquisto avvenne il 29 Aprile dell'anno 405 dell'era volgare, nel secondo consolato di Stilicone.
Finalmente è anche degno di osservazione sul nostro marmo il fatto che il nome del fossore da cui Eurialo comprò il sepolcro venne da antica mano cancellato; il che indica certamente che il fossore suddetto per qualche grave colpa venne espulso dalla compagnia ed a lui venne inflitta la nota pena della memoriae damnatio.
2) Locus FAVSTINIANI ET SORICES quem emERVNT RECESIT NATALE SAncti LaurentiI IN PACE. Il supplemento del natale sanctiî Laurentiù mi è suggerito dal confronto di altre iscrizioni nelle quali trovasi indicato il natale domni Asterti, il natalis Marcelli ete.
3) LOCVS LAVRENTII... ONIFATIVSANA... ...I SIBI BISomum. In questa abbiamo il ricordo di un cristiano per nome Lorenzo il quale volle esser sepolto presso la tomba del martire omonimo, uso che è attestato anche da altre iscrizioni; ed il sepolcro da lui acquistato era un bisomum cioè un posto per due cadaveri.
4) LOCVS LAVRETI. Anche qui abbiamo lo stesso caso di omonimia.
5) SVB. In questo meschino frammento si può con probabilità riconoscere il titolo di un
subdiaconus, che non è frequente nelle antiche iscrizioni cristiane.
6) Lastra sottile di marmo che a chiudere un loculo nel sotterraneo cimitero di Ciriaca.
O. Marucchi.
Per i consueti lavori nel pubblico cimitero al Campo Verano sono stati ricuperati alcuni frammenti di lapidi sepolcrali cristiane, dei secoli IV e V, e due pezzi di iscrizioni pagane. L'uno è lungo m. 0,40, alto m. 0,28, e dice: d M ... VSAVDIAEPETRONIAE ...BENEMERENTIFE ... III MENSIBVS VI. Nell'altro, alto m. 0,16, largo m. 0,14, grosso m. 0,09, si legge: C CALP... Q RAM... T SAEM... GEM... La pietra conserva superiormente ed a sinistra la cornice ornata di palmette in rilievo.
Giuseppe Gatti.
Eseguendosi un cavo per fognatura, nell'area del Policlinico, in prossimità della via Cupa, si è rinvenuta una lastra di marmo, di m. 0,60 X 0,40,
che reca questa iscrizione votiva:
DONVM DEDIT
INNICTO APOLLONI sic
TETES SYRAS A MAR
CIANEPOII FLA
MARCEIIVS V P
L'epigrafe è assai scorretta. Nel v. 2 era stato scritto INNICTO, e fu poi cancellata la prima asta della seconda N; nei vv. 4 e 5 alla lettera L manca la linea orizzontale.
Giuseppe Gatti.
Curzio Gramiccia, fonda la Ditta Gramiccia & C. per la fabbricazione di Vulcanotti romani e tegole di vulcanotto, nuovo mattone e tegola romani, pressati e cotti preparati con macchinario speciale e sistema brevettato, avviando la costruzione di uno Stabilimento industriale presso Ponte Mammolo.
A circa mezzo chilometro dalla porta di s. Lorenzo, costruendosi un piccolo fabbricato al n. 246 sulla destra della via Tiburtina, a m. 3 di distanza dalla strada e alla profondità di m. 3,50, si sono trovate fra la terra sei olle fittili, contenenti ossa combuste e ceneri, una delle quali è alta m. 0,40, le altre sono della solita dimensione di m. 0,80.
Ivi pure è stato trovato un grande sarcofago, grezzo, di marmo, che conteneva uno scheletro quasi intieramente disfatto, per essere stato deposto il cadavere in mezzo alla calce. Il sarcofago misura m. 2,15 X 0,62 X 0,61, ed è coperto con un lastrone, che presenta esternamente la forma di tre tegole innestate fra loro, due delle quali sono lunghe m. 0,66, l’altra m.: 0,81.
Giuseppe Gatti.
Allargandosi il cunicolo per la nuova conduttura dell’acqua Marcia, all'imbocco di questa, in alto, è tornata in luce una tomba in muratura, a cortina, devastata. Procedendo nel cunicolo in direzione di Roma, a circa 80 metri dall'imbocco, si trovano quattro loculi di catacomba, scavati nel cappellaccio a una certa distanza l'uno dall'altro.
Sopra questa galleria, accanto alla strada, vi ha in alto un piccolo cuniculo, lungo m. 1,38, largo m. 0,40 e alto, dal piano stradale, m. 1,80.
Dante Vaglieri.
In questa via di fronte all'imbocco del viale centrale che e al Verano, conduce nel cavo per la conduttura dell’acqua Marcia, a m. 1,80 sotto il livello stradale, si è scoperto un loculo di catacomba, contenente ossa umane. Ne furono rimosse due lastre marmoree, di cui una avea un foro nella parte superiore.
Dante Vaglieri.
Nei lavori per l'impianto del binario e per cavare il materiale destinato al nuovo stabilimento Vulcanotto della ditta Gramiccia e C., a m. 59,30 dal casello
ferroviario n. 6, si è scoperto un muro reticolato (m. 14,90 X 0,45) in direzione da
nord a sud.
Ivi sono tornati in luce i seguenti cippi sepolcrali: 1. (m. 1,20 X 0,40), attiguo con la fronte al muro suddetto, a m. 7,90 dalla via Tiburtina: L MANLIVS AF COR CANVS COLONIA PATRICIA CORDVBA IN FR P XII IN AG P XX; 2. A m. 2,80 dal precedente, verso est, non iscritto. 3. A m. 2,20 da questo (m. 1,35 X 0,30): IN FR P XII P XX IN AG; 4. (m. 1,65 X 0,30) con la stessa iscrizione del n. 3.; 5. (m. 0,88 X 0,22), più verso est: NVMISIAC F
N FR P XII IN AG R P XX; 6. (m. 0,95 X 0,30): NVMISIA C F IN FR P XII IN AGR P XX
Dante Vaglieri.
In via delle Anime Sante, nel fare un muro di cinta, si è rinvenuto uu frammento di sarcofago marmoreo (m. 0,24 X 0,20 x 0,60).
Dante Vaglieri.
Verso via Tiburtina, in occasione dei lavori ferroviarii, sono rinvenute due iscrizioni sepolcrali: 1. Cippo marmoreo (m. 0,45 X 0,80 × 0,12): D M PRIMITIVAE NAT FLORENTINAE POLYCARPVS CONIVGI FIDELISSIMAE LONG D; 2. Lastra marmorea (m. 0,20 X 0,16 X 0,025): ...M ... VERNAE ... PER VIXIT AN ... X ET CONIVGI ... DOMITIA ... FAQVILI ... MIDI....
Dante Vagliri.
Il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena pongono la prima pietra della Borgata Rurale di Settecamini. I terreni sono stati venduti dal duca Leopoldo Torlonia al comune di Roma.
Restauro e isolamento della Porta Tiburtina, sotto la direzione scientifica dell'archeologo Lucio Mariani. Viene rimosso gran parte dell'interro antico e demoliti gli ultimi edifici del dazio ancora addossati all'acquedotto, scoprendo un sepolcro repubblicano e il basamento dell'Arco di Augusto. Nelle demolizioni viene risparmiato il pilastro orientale della contro porta onoriana, sul quale si inseriscono delle fasce in ferro per consolidarlo.
L'ingegnere Filippo Fiorentini fonda la Fiorentini S.p.A., azienda meccanica che produce verricelli elettrici, betoniere, martelli pneumatici, ed altri macchinari per l'edilizia. Gli stabilimenti sono realizzati a Via Tiburtina (altezza attuale Via Filippo Fiorentini)
Cerimonia di tumulazione ufficialmente dei resti del bersagliere romano Enrico Toti, nel cimitero del Verano. Il corteo parte da piazzale Tiburtino, e per motivi logistici, deve attraversare San Lorenzo. I fascisti romani decidono di parteciparvi inquadrati, entrando nel quartiere protetti da esercito e forze dell'ordine. La folla, che sin a un momento prima ha applaudito al passaggio del feretro e dei bersaglieri, comincia ad agitarsi nervosamente all'apparire dei primi gagliardetti e tenta, spezzando ilo corteo, di impedire l'ulteriore ingresso delle squadre fasciste nel quartiere. Immediatamente si diffonde il panico, e partono alcuni colpi di arma da fuoco. I fascisti, tentato di assalire la sezione socialista di via dei Sardi, poi preferiscono abbandonare rapidamente il quartiere insieme alle autorità civili.
Partiti da piazza del Popolo, migliaia di camicie nere marciarono per le vie della città, salutati dal balcone del Quirinale dal re Vittorio Emanuele III come dal duca della vittoria Armando Diaz.
Italo Balbo guida una spedizione punitiva fascista contro il quartiere di San Lorenzo. Il giorno prima alcuni operai avevano accolto con colpi d'arma da fuoco la colonna delle camice nere guidata da Giuseppe Bottai e Ulisse Igliori.
Il servizio urbano a trazione elettrica della TFE Tramvia Roma-Tivoli (via Marsala - piazzale del Verano) passa all'ATAG (Azienda Tramvie e Autobus del Governatorato) che assegna alla linea il numero 53.
L'esercizio della Tranvia Roma-Tivoli passa alla STFER.
Istituite tre linee tramviarie straordinarie per il collegamento con la stazione della ferrovia Roma-Ostia: da piazza Mazzini per le vie Ferrari, Lepanto, Marcantonio Colonna, piazza Cola di Rienzo, via Lucrezio Caro, piazza Cavour, via Ulpiano, ponte Umberto e il lungotevere fino a via Marmorata; dal piazzale Verano per via Tiburtina, Santa Bibiana, via Lamarmora, piazza Vittorio Emanuele, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, Colosseo e viale Aventino; da piazza Buenos Ayres per via Po, via Salaria, piazza Fiume, via Piave, via Volturno, piazza dei Cinquecento, via Cavour, via degli Annibaldi, Colosseo e viale Aventino.
Variazioni nell'assetto della rete tramviaria dell'ATAG. Avviato il servizio sulla Circolare Esterna con un itinerario ad anello percorso nei due sensi dalle linee contraddistinte dalle sigle ED (Esterna Destra) ed ES (Esterna Sinistra) in caratteri rossi, su un percorso più esterno della Circolare Interna. Accanto alla linea 10 (che raggiunge la via Tiburtina da piazza Indipendenza) è istituita la linea 10 rosso (sempre da piazza Indipendenza al Verano, percorrendo la via San Martino della Battaglia). Istituita la linea 26 (dall'incrocio del lungotevere dei Pierleoni con via di Monte Savello ad un anello capolinea posto di fronte al mattatoio). Nuovo capolinea esterno della linea 2 (spostato a piazza Cavour ed è raggiunto attraverso il ponte del Risorgimento, piazza della Libertà e via Federico Cesi). La linea 15 è rinumerata in 17 (e limita il suo itinerario alla tratta da via XX Settembre al piazzale di porta San Giovanni). La 23 è deviata per i lungotevere fino a Monte Savello (dove termina anche la linea 26).
Completa soppressione del servizio viaggiatori sulla Tramvia Roma-Tivoli, che viene sostituito da Autobus.
La Tranvia Roma-Tivoli, viene definitivamente disabilitata, anche al traffico merci.
I nove partigiani che hanno assaltato il forte Tiburtino (Orlando Accomasso, Andrea Chialastri, Lorenzo Ciocci, Mario De Marchis, Giuseppe Liberati, Angelo Salsa, Marco Santini, Mario Splendori, Vittorio Zini) vengono uccisi con un colpo alla nuca su un prato lungo la via Tiburtina (oggi entro la cinta del carcere di Rebibbia). Con loro viene ucciso anche un giovane che transitava in bicicletta, Fausto Iannotti, per completare il numero dei destinati a morire dopo che un ragazzo quattordicenne, Roberto Mattiocci, era stato risparmiato per aver offerto ad un soldato della Wehrmacht gli stivali che indossava.
Bombardamenti alleati alla stazione Ostiense e al quartiere Tiburtino. 600 morti e un migliaio di feriti. Una bomba centra il ricovero antiaereo di un edificio al numero 364 di via Tiburtina dove si sono rifugiati 200 operai della vicina fabbrica Fiorentini.
A via Tiburtina viene imaugurata la prima fabbrica italiana produttrice di penicillina.
Nella sede di rappresentanza a via Milano 49, viene fondata la filiale della casa discografica statunitense. La prima ragione sociale dell'azienda era Radio e Televisione Italiana S.p.A. (RTI), che pochi mesi dopo fu cambiata definitivamente in RCA Italiana S.p.A. La fabbrica vera e propria viene costruita al Km 12 della Via Tiburtina. La società per azioni è controllata per il 90% dalla casa madre statunitense e per il 10% dal Vaticano tramite l'Istituto per le Opere di Religione (IOR).
Scavi archeologici presso Settecamini scoprono due tratti di basolato ben conservati del del'VIII e IX miglio della via Tiburtina.
Apre a via Tiburtina 1138 la sede Europea delle pellicole Technicolor.
Inaugurazione del Istituto Teresa Gerini Torlonia a via tiburtina.
La Fabbrica di Biscotti Gentilini, per le accresciute esigenze produttive, si trasferisce nella nuova sede a Via Tiburtina Settecamini.
Nel complesso RCA al a Via Tiburtina sono inaugurati gli studi di registrazione, per concentrare in un complesso polivalente, tutte le fasi dell'intero processo produttivo. Ai già esistenti uffici amministrativi e di marketing, sono aggiunte nuove sale per i provini e un impianto per la masterizzazione ed il pressaggio dei dischi.
Nuovi scavi presso la basilica di Santa Sinforosa a via Tiburtina da parte scavi dell'Istitute of Fine Arts di New York e dell'Accademia Americana di Roma, condotti da R.W. Stappleford.
Con la vendita della RCA Italian alla BMG, il complesso di Via Tiburtina, costoso ed oramai pressoché inutilizzato (registrazioni, produzione, pressaggio e stampa venivano oramai da tempo effettuati presso impianti privati) viene abbandonato, trasferendosi gli uffici rimanenti (marketing e promozione) prima in Via Mascagni 160.
La Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Roma, nel corso di un'indagine preventiva lungo la via Tiburtina presso Settecamini, ha individuato e riportato in luce (sotto la direzione scientifica delle archeologhe Paola Filippini e Paola Quaranta) un ampio sepolcreto associato ad una catacomba dedicata a San Sinforosa. Il complesso sorgeva in antica cava di tufo riutilizzata in epoca romana a scopi funerari.
Sulla collina dello stabilimento di prodotti cosmetici Tocco Magico a via dei Monti Tiburtini, si avvia un indagine archeologica in occasione di lavori di sistemazione esterna. Gli scavi portano alla luce una struttura muraria realizzata in blocchi di tufo (5,80 m. di lunghezza e 0,50 m. di altezza) e una vasca in coccio pesto (III o IV secolo d.C.). Priva dei lati est e nord, conserva ancora il rivestimento di malta idraulica mentre all'estremità NO è presente una depressione circolare che ipotizza l'identificazione di un lacus vinarius. Si ipotizza l'abbandono dell'area al V secolo d.C., grazie alla scoperta di un'anfora olearia (tipo Keay XXV) di priva di orlo, usata come contenitore per le piccole ossa di un infante.
Chiude la sede a via Tiburtina 1138 della Technicolor.
La Città metropolitana di Roma Capitale presenta le scoperte archeologiche avvenute durante i lavori di allargamento della via Tiburtina, da Albuccione alla struttura del Car di Guidonia. Lo scavo a riportato alla luce un lungo tratto di basolato romano della via Tiburtina e strutture collegate alla vicina Bailica paleocristiana di San Sinforosa.
Con la demolizione dello stabilimento di prodotti cosmetici Tocco Magico, comincia una nuova campagnia di scavi presso la villa rustica già scoperta in passato sulla collina all'angolo tra via Tiburtina e Via dei Monti Tiburtini.
Durante indagini della Soprintendenza Speciale di Roma, durante i lavori di allargamento della via Tiburtina e la realizzazione di un nuovo cavalcavia sul Fosso di Pratolungo, viene scoperto un ponte repubblicano che attraversava il canale al VII miglio dell'antica consolare.
Negli scavi archeologici presso lo scavalcamento della via Tiburtina sul Fosso di Pratolungo, viene messa in luce un'arcata a tutto sesto di un ponte imperiale, realizzata con possenti blocchi di travertino messi in opera a secco e rinforzati esternamente da uno spesso strato di cemento. La struttura è priva della chiave di volta, probabilmente per una risistemazione dell'area in epoca medioevale, quando il ponte venne parzialmente demolito e chiuso da due muraglioni di oltre tre metri di altezza.
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Monumento ai Caduti dei Bombardamenti di San Lorenzo
2003 memoriali
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Monumento ai Caduti del quartiere Tiburtino in tutte le guerre
1960 memoriali
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Mercati Generali di Roma
1960 edifici
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Sepolcreto del Verano ai caduti nella lotta per la Liberazione
1957 necropoli
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Quartiere Ina-Casa Ponte Mammolo
1956 edifici
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Istituto di farmacologia e Botanica dell'Università La Sapienza
1955 edifici
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Cinema Ulisse
1954 cinematografi
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Teatro dell'Istituto Teresa Gerini Torlonia
1952 teatri
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Istituto Teresa Gerini Torlonia
1952 scuole
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Ex Studi RCA Italia
1951 edifici
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Istituto Medicina Legale Università la Sapienza
1950 edifici
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Quartiere INA Casa Tiburtino IV
1949 edifici
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Istituto di Botanica dell'Università La Sapienza
1935 edifici
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Borgata Santa Maria del Soccorso
1935 edifici
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Casa ONB a San Lorenzo
1929 edifici
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Centrale idroelettrica dell'Acquoria
1929 edifici
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Ossario al Verano ai caduti romani nella prima guerra mondiale 1928 sepolcri
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Edifici funebri riquadro 80 e 81 al Verano 1926 sepolcri
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Ex Pastificio Cerere
1906 edifici
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Stabilimento Ditta Gramotto
1906 edifici
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Palazzetto Sartorio
1897 villini
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Palazzo Lamperini
1887 palazzi
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Ingresso del Verano a via Tiburtina
1881 edifici
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Cappella di Santa Maria della Misericordia al Verano
1880 cappelle
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Serbatoio idrico del Verano 1880 cisterne
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Forte Tiburtina
1880 fortificazioni
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Stazione del Tramway Roma-Tivoli
1879 stazioni
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Sepolcro del Verano ai soldati pontifici caduti a Mentana
1867 sepolcri
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Nuovo Ponte Mammolo
1853 ponti
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San Vincenzo Ferreri a Mandela
1725 chiese
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San Pietro Apostolo a Vicovaro
1693 chiese
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Palazzo Cenci Bolognetti a Vicovaro
1693 palazzi
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Castello Orsini a Vicovaro
1693 castelli
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Santa Maria delle Grazie a Vicovaro
1628 chiese
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Casale Vecchio del Barco d'Este
1550 casali
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Santa Maria dell'Oliva a Tivoli
1512 chiese
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Tempietto di San Giacomo maggiore a Vicovaro
1448 chiese
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Porta Tiburtina
271 porte
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Arco di Porta Tiburtina
5 archi
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Villa romana di Ripa Mammea
0 domus
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Parco Caduti del 19 luglio 1943
parchi
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Parco di Villa Mercede
parchi
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Villa Mercede
ville
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Cava di Tufo di Vigna Querini
cave
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Giardini del Verano
giardini
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Catacomba di Novaziano
catacombe
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Colonna di piazzale del Verano
memoriali
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Cimitero del Verano cimiteri
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Targa di Pio IX per i restauri a San Lorenzo al Verano
targhe
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Cappella dell'Ordine Domenicano al Verano
cappelle
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San Lorenzo fuori le Mura basiliche
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Basilica costantiniana di San Lorenzo
chiese
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Abbazia e Chiostro di San Lorenzo fuori le Mura conventi-chiostri
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Catacombe dei Santi Ciriaca e Lorenzo
catacombe
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Colombario delle Catacombe di Ciriaca
colombari
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Torre funeraria del convento di San Lorenzo al Verano
torri
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Cappella dei Cappuccini al Verano
cappelle
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Portico cimiteriale dell'Arciconfraternita di Carità verso i Trapassati al Verano
sepolcri
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Cappella Mancini al Verano
cappelle
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Cappella Muti Bussi Verano
cappelle
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Cappella Ruspoli al Verano
cappelle
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Cappella Odescalchial Verano
cappelle
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Cappella Meredith de Thomar al Verano
cappelle
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Cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Cuore di Gesù al Verano
cappelle
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Sala Mater Admirabilis al Verano
cappelle
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Cappella Bernardini al Verano
cappelle
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Cappella Gentileschi Mignanelli al Verano
cappelle
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Cappella Riccini Margarucci al Verano
cappelle
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Cappella Ersoch al Verano
cappelle
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Cappella Barbarava al Verano
cappelle
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Sepolcreto dell'Agro Verano necropoli
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Cappella Del Drago al Verano
cappelle
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Cappella Donati Sacconi al Verano
cappelle
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Cappella Acanfora al Verano
cappelle
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Cappella del Capitolo Vaticano al Verano
cappelle
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Cappella Macchi al Verano
cappelle
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Cappella Bazzani al Verano
cappelle
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Cappella Di Rudinì al Verano
cappelle
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Cappella Borrelli al Verano
cappelle
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Cappella dell'Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte al Verano
cappelle
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Cappella dell'Arciconfraternita del Preziosissimo Sangue al Verano
cappelle
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Tempio Evangelico al Verano
cappelle
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Sacrario dei Deportati romani al Verano sepolcri
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Tempio Israelitico al Verano luoghi di culto
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Giardino di Villa Narducci
giardini
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Domus rustica presso Villa Fassina
domus
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Parco di Villa Fassini
parchi
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Fabbrica Filippo Fiorentini
edifici
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Caserma Albanese Ruffo
edifici
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Villa romana del Forte Tiburtina
domus
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Banchina del fiume Aniene presso il Ponte Mammolo
archeologia
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Ponte Mammolo
ponti
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Cave di Tufo di Ponte Mammolo
cave
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Istituto Sibilla Aleramo
scuole
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Carcere di Rebibbia
edifici
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Cappella del carcere di Rebibbia
cappelle
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Cippo del VI miglio della Via Tiburtina
archeologia
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Basolato della via Tiburtina al V miglio
archeologia
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Casale Scorticabove
casali
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Ponte imperiale sul Fosso di Pratolungo
ponti
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Ponte repubblicano sul Fosso di Pratolungo
ponti
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Ponte di Pratolungo
ponti
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Cave di Pratolungo
cave
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Casale di Pratolungo
casali
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Torre di Pratolungo
torri
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Sepolcro a via di Marcellina
sepolcri
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Fabbrica Biscotti Gentilini
edifici
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Domus del Casale Bonanni
domus
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Casale Bonanni
casali
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Casale di Settecamini
casali
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Osteria del Fornaccio a Settecamini
casali
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Sant'Isidoro a Settecamini
chiese
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Mansio al VIII miglio della via Tiburtina
archeologia
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Basolato al VIII miglio della via Tiburtina
archeologia
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Stazione STEFER Settecamini
stazioni
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Casa Littoria Settecamini
caserme
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Monumento ai caduti di Settecamini nella seconda guerra mondiale
memoriali
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Basilichetta ipogea al VIII miglio della via Tiburtina
chiese
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Catacombe anonime al VIII miglio della via Tiburtina
catacombe
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Sepolcri al IX miglio della via Tiburtina
sepolcri
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Cippo miliario al IX miglio della via Tiburtina
archeologia
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Basolato al IX miglio della via Tiburtina archeologia
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Caupona al IX miglio della via Tiburtina
archeologia
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Osteria delle Capannacce
casali
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Mausolei di Via Carducci a Setteville
sepolcri
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Domus del Car di Guidonia
domus
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Villa romana presso San Siforosa
domus
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Torraccio del Quartaccio
torri
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Casale di Tavernucole a Setteville
casali
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cappella del Casale di Tavernucole a Setteville
cappelle
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Cappella Tricora di San Sinforosa
chiese
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Santa Sinforosa a via Tiburtina chiese
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Basolato della Via Tiburtina presso San Sinforosa
archeologia
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Ipogei sotto la Torre Albuccione a Guidonia
ipogei
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Torre dell'Albuccione a Guidonia
torri
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Osteria di Tavernucole Vecchio a Guidonia
casali
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Cisterna romana a Castell'Arcione
cisterne
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Torre di Castell'Arcione
torri
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Castell'Arcione
castelli
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Casale neogotico presso Castel'Arcione
casali
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Villa della Martellona a Guidonia
domus
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Grand Hotel Duca d'Este a Tivoli
edifici
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San Sinforosa a Tivoli Terme
chiese
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Stazione STEFER Tivoli Terme
stazioni
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Sepolcro romano presso Bagni di Tivoli
sepolcri
☆ ☆ ☆ ★ ★
Mausoleo di Claudio Liberale
sepolcri
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Casaccia del Barco d'Este
casali
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Villa romana di Villalba
domus
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Torre del Casale del Barco d’Este
torri
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Cave di travertino a Tivoli
cave
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Montarozzo del Barco di Tivoli
archeologia
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Ponte Lucano
ponti
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Casale del Ponte Lucano
casali
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Mausoleo dei Plauzi
sepolcri
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Sepolcro di Vigna Gentile con Uccello a Tivoli
sepolcri
☆ ☆ ☆ ★ ★
Sepolcro di Vigna Gentile con Alessandro e Bucefalo a Tivoli
sepolcri
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Cave di Tufo dell'Acquoria
cave
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Santuario Tempio del Mondo a Tivolo
ipogei
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Ponte dell'Acquoria a Tivoli
ponti
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Basolato del Clivio Tiburtino a Tivoli
archeologia
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Sepolcro di Cellio a Tivoli
sepolcri
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Ponte Cellio a Tivoli
ponti
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Lapide della Via Tiburtina a Tivoli
archeologia
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Villa dei Pisoni a Tivoli
domus
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Villa di Capitone a Tivoli
domus
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Villa di Bruto a Tivoli
domus
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Tempio della Tosse a Tivoli
domus
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Pastificio Pantanella di Tivoli
edifici
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Santa Barbara a Tivoli
chiese
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Palazzo Pacifici a Tivoli
palazzi
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Teatro di Tibur
teatri
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Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli
templi
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Porta del Colle a Tivoli
porte
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Castello di Saccomuro a Vicovaro
castelli
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Sepolcro di Menio Basso a Vicovaro
sepolcri
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Santa Maria del Sepolcro a Vicovaro
chiese
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Mura di Vicovaro
fortificazioni
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Sant'Antonio Abate a Vicovaro
chiese
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Ponte dell'Acquedotto Claudio a Vicovaro
acquedotti
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San Sabino a Vicovaro
chiese
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San Salvatore a Vicovaro
chiese
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Edificio in opus mixtum a Vicovaro
archeologia
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San Rocco a Vicovaro
chiese
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Ponte dell'Acquetotto Marcio a Vicovaro
acquedotti
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Eremo di San Benedetto a Vicovaro
chiese
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Santi Cosma e Damiano a Vicovaro
chiese
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Convento di San Cosimato a Vicovaro
conventi-chiostri
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Castello di Mandela
palazzi