Storia

Storia Via Giuseppe Zanardelli, Roma

Cronologia

8/1904

Nella demolizione del casamento Tabet, al vicolo de’ Soldati, per aprire la nuova strada fra Tor Sanguigna e il ponte Umberto I, sono state recuperate tre colonne di granito bigio, alte m. 2,08 col diametro di m. 0,40, che erano inserite nei muri ed avevano ancora le proprie basi ed i capitelli. Si trovò pure un rocchio di simile colonna, lungo m. 1,54 col diametro di m. 0,72; un frammento di é pr in marmo, lungo m. 0,25, alto m. 0,17; una testa di statua femminile, rotta e mal conservata.

Giuseppe Gatti.

Fonte: Notizie degli scavi di antichità

11/1904

In via dei Soldati, continuandosi i lavori per l'apertura della nuova strada dal ponte Umberto I a Tor Sanguigna, a m. 3,40 sotto il piano stradale, si è incontrato il pavimento selciato di un'antica via romana, che ha quasi la stessa direzione di quella moderna. Nei movimenti di terra si è rinvenuto un rocchio di colonna in granito rosso orientale, alto m. 0,52, del diametro di m. 0,50, ed un piedistallo marmoreo di statua, mancante della parte superiore, rotto in due pezzi e quasi interamente consunto dal fuoco.

Dell'iscrizione, che vi era incisa, leggonsi appena le poche parole che seguono: TANTI ORDINIS... CI EIVS... STATVAM PROA!!INS A AD... posTERITATIS ANICIus a ciLIVS GLABRIO FAVstVS v. c. PROAVO SVO MA.... O CVLTV REVERENTIAE... erEXIT B

È manifesto che trattasi di una statua onoraria eretta da Anicio Acilio Glabrione Fausto, prefetto di Roma per la seconda volta nell'anno 425 e console nel 438, al suo bisavolo, come ne aveva già dedicate altre in Roma al padre suo ed al suocero Tarrutenio Massimiliano. Chi fosse il proavo di Glabrione Fausto è incerto, conoscendosi soltanto il padre di lui che fu Acilio Glabrione Sibidio, il quale, come insegnò il comm. G. B. de Rossi, dee aver tolto in moglie una Anicia; onde le due antiche e nobili famiglie patrizie nella seconda metà del quarto secolo si fusero insieme, dando origine agli illustri Anicii Acilii che fiorirono nel secolo quinto. Se di Acilio Glabrione Sibidio fu padre quell'Acilio Severo Glabrione, che da s. Girolamo è nominato senatore e fu scrittore assai rinomato di cose ecclesiastiche, potremo con buona ragione riconoscere come padre di Severo, e perciò proavo di Glabrione Fausto il celebre Acilio Severo, contemporaneo e famigliare di Lattanzio, che visse ai tempi di Diocleziano e di Costantino, e fu console nell'anno 323, prefetto di Roma nel 325. A questo personaggio adunque sembra essere stata eretta la statua, di cui si è ora ritrovato il mutilo piedistallo.

Giuseppe Gatti.

Fonte: Notizie degli scavi di antichità

4/1906

Monumenti

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