Nella demolizione del casamento Tabet, al vicolo de’ Soldati, per aprire la nuova strada fra Tor Sanguigna e il ponte Umberto I, sono state recuperate tre colonne di granito bigio, alte m. 2,08 col diametro di m. 0,40, che erano inserite nei muri ed avevano ancora le proprie basi ed i capitelli. Si trovò pure un rocchio di simile colonna, lungo m. 1,54 col diametro di m. 0,72; un frammento di é pr in marmo, lungo m. 0,25, alto m. 0,17; una testa di statua femminile, rotta e mal conservata.
Giuseppe Gatti.
In via dei Soldati, continuandosi i lavori per l'apertura della nuova strada dal ponte Umberto I a Tor Sanguigna, a m. 3,40 sotto il piano stradale, si è incontrato il pavimento selciato di un'antica via romana, che ha quasi la stessa direzione di quella moderna. Nei movimenti di terra si è rinvenuto un rocchio di colonna in granito rosso orientale, alto m. 0,52, del diametro di m. 0,50, ed un piedistallo marmoreo di statua, mancante della parte superiore, rotto in due pezzi e quasi interamente consunto dal fuoco.
Dell'iscrizione, che vi era incisa, leggonsi appena le poche parole che seguono: TANTI ORDINIS... CI EIVS... STATVAM PROA!!INS A AD... posTERITATIS ANICIus a ciLIVS GLABRIO FAVstVS v. c. PROAVO SVO MA.... O CVLTV REVERENTIAE... erEXIT B
È manifesto che trattasi di una statua onoraria eretta da Anicio Acilio Glabrione Fausto, prefetto di Roma per la seconda volta nell'anno 425 e console nel 438, al suo bisavolo, come ne aveva già dedicate altre in Roma al padre suo ed al suocero Tarrutenio Massimiliano. Chi fosse il proavo di Glabrione Fausto è incerto, conoscendosi soltanto il padre di lui che fu Acilio Glabrione Sibidio, il quale, come insegnò il comm. G. B. de Rossi, dee aver tolto in moglie una Anicia; onde le due antiche e nobili famiglie patrizie nella seconda metà del quarto secolo si fusero insieme, dando origine agli illustri Anicii Acilii che fiorirono nel secolo quinto. Se di Acilio Glabrione Sibidio fu padre quell'Acilio Severo Glabrione, che da s. Girolamo è nominato senatore e fu scrittore assai rinomato di cose ecclesiastiche, potremo con buona ragione riconoscere come padre di Severo, e perciò proavo di Glabrione Fausto il celebre Acilio Severo, contemporaneo e famigliare di Lattanzio, che visse ai tempi di Diocleziano e di Costantino, e fu console nell'anno 323, prefetto di Roma nel 325. A questo personaggio adunque sembra essere stata eretta la statua, di cui si è ora ritrovato il mutilo piedistallo.
Giuseppe Gatti.
Aprendosi la nuova via Zanardelli, che dal ponte Umberto I mette a piazza Fiammetta, a m. 3,30 di profondità sotto il palazzo Primoli si è rinvenuto un grande rocchio di colonna di marmo africano, scheggiato soltanto in qualche parte, che misura m. 2,50 X 1,80; ed a poca distanza da esso trovasi una colonna, parimente di africano, che è tuttora interrata ed ha il diametro di m. 0,80.
Giuseppe Gatti.
Per i lavori di fognatura in via Zanardelli, è stato scoperto a m. 3,20 sotto il piano stradale un avanzo di pavimento in musaico a tasselli bianchi con fasce nere. La parte riapparsa per tutta la larghezza del cavo misura m. 1,00 X 1,20.
Giuseppe Gatti.
In via Zanardelli è stata estratta dalla terra la colonna di africano, di cui si fe cenno nelle Nozzzze 1906, pag. 143. È lunga m. 5,30 ed ha il diametro di m. 0,70. Sul piano inferiore vi è incisa la data in cui essa fu tagliata dalla cava, cioè l'anno 80: IMP T CAE AVG VIII COS DOMITIANO CAE VI e sul piano opposto è scritto il nome del servo imperiale che era preposto a quella lapidicina: EX RAT LAETI CAES N X
Giuseppe Gatti.
In via Tordinona nell'angolo destro della nuova via Zanardelli, è tornato in'luce un rocchio di colonna di granitello (m. 1,55 X 0,40).
Dante Vaglieri.
In un cavo a metà della via Zanardelli, dal lato della proprietà del conte Primoli, a m. 4,50 sotto il livello del suolo, si è rinvenuta una colonna di cipollino (m. x 0,65) ed un rocchio di colonna di bigio lumacato (m. 1,85 X 0,95 X 0,50).
D. Vaglieri.
A via Zanardelli, lungo il marciapiedi destro venendo dal ponte Umberto, presso il fabbricato delle monache, a 7 metri sotto il livello stradale si è rinvenuto un blocco di quattro rocchi di colonna, sbozzati ed ancora attaccati due per due (m. 0,75 di alt.; 0,50 di diam.). Da un lato si legge la marca di cava del- l'anno 80 d. Cr.: IMP T CAE VIII DOMITIANO CAEVI COS. Due altri rocchi ancora uniti (m. 1,10 X 1,75) sono di africano: in uno è inciso: ...E VII.
Procedendo verso il ponte si scoprì un'altra colonna di cipollino del diam. di m. 0,80 e un blocco dello stesso marmo (m. 1,60 X 0,65 X 1,80).
Nel proseguimento di questo cavo a via Tordinona è tornato in luce un rocchio di colonna di granitello (m. 1,70 X 0,60).
Dante Vaglieri.
A via Zanardelli si è scoperto un piccolo puteale in travertino, del diam. PR È m. 0,43, con un mascheroncino su un lato.
Dante Vaglieri.
Il Consiglio Comunale di Roma Delibera sulla toponomastica delle strade vicino al nuovo edificio della Camera: Via del Parlamento, mantenendo i preesistenti nomi di Via della Missione e Via del Giardino (Theodoli), Largo dell'Impresa. Nel quartiere dei Ferrovieri presso Santa Croce in Gerusalemme: Vicolo di Porta Maggiore, Via Sessoriana, Via Germano Sommeiller, Via Sebastiano Grandis, Via Saverio Grattoni. Nel quartiere della Cooperativa Case ed alloggi per impiegati: Piazza Caprera; Via delle Alpi; Via degli Appennini. Denominazione di nuove strade: Via Po; Via Aniene; Via Luisa di Savoia; Via Giuseppe Zanardelli; Via del Teatro Costanzi (oggi parte di Via del Viminale); Largo Carlo Goldoni; Via Carlo Sturbinetti. Soppresse: Via Cacciabove (assorbita da Via del Tritone); Via Ericina (assorbita da Via Collina); Piazza dei Cappuccini (assorbita dalla nuova strada di Via Veneto); Via di Sant'Isidoro è accorciata.