Antonio Bosio riscopre ed esplora la catacomba di Domitilla.
L'archeologo Giovanni Battista de Rossi, durante gli scavi alle Catacombe di Domitilla, ritrova i resti di una basilica costruita verso la fine del IV secolo sulla tomba dei martiri Nereo ed Achilleo (ma originariamente creduta dedicata a Santa Petronilla).
Proseguendosi i lavori pel collettore sulla sinistra del Tevere, nella vigna Villani, posta fra la moderna via Ostiense e la strada delle Sette chiese, sono stati rimessi all'aperto altri avanzi di antiche celle sepolcrali in forma di colombarî. Grande però è la devastazione di questi monumenti; e nello sterro si sono potute recuperare soltanto tre olle fittili, che erano murate nei loculi tuttora conservati; sei vasetti comuni, di varia forma; una lucerna rotonda, monolicne, con ornati di foglie d'edera; un piatto di fabbrica aretina, che porta impresso il bollo, in forma di pianta di piede: ONII
Si rinvenne pure un sarcofago di terracotta, contenente ossa umane; e fra la terra si raccolsero i frammenti epigrafici che seguono: a) Lastra di marmo, alta m. 0,29, lunga m. 0,39: D M IVLIAE M VIXIT AN VI M FECIT AFRANIA VICTORINA MAT FILIAE PIENTISSIMAE ET SIBI ET SVIS LIB LIBERTABVSQOVE POSTERISQ EORVM HIC MONVMENTVS AD EO PERTINEBET sic QVI EX NOMINE MEO SVNT IN FR P V IN AG P V; b) Frammento di lastra marmorea (m. 0,12 X 0,13), opistografo: da un lato ...YMPIAS...EMERE...o SVIS, dall'altro ...DIS...; c) frammento di lastra marmorea di m 0,26 x 0,14: D... RNEL...; d) Simile di m. 0,11X 0,12: ...HIBERO...; e) Simile di m. 0,19 X0,12 :..TTVE... YCHE...
Sopra un pezzo di mattone trovato nello sterro, leggesi impresso il noto bollo delle figuline Ponticlane di Faustina Augusta, C. Z Z. XV, 399; ed in un altro simile si ha il bollo di Ermete, servo di C. Calpetano Faore, C. Z. Z. XV, 904 d.
Nel prato poi, che trovasi a sud della basilica di s. Paolo, a circa 100 metri dal fabbricato del monastero, gli sterri pel collettore hanno restituito alla luce altri 15 cippi sepolcrali, tuttora infissi al proprio luogo, i quali continuano la serie di quelli precedentemente scoperti, cfr. Notizie 1897, p. 514), e spettano anch'essi ai monumenti funerarî, che seguivano l'andamento dell'antica via Ostiense.
Uno di questi cippi, in travertino, è di forma rettangolare, alto m. 1,30, largo m. 0,70X0,67. Nella parte superiore, che è tutta guasta e scheggiata, era incisa l'iscrizione, della quale rimangono appena alcune lettere finali, che si riferiscono alla misura 22 fronte ed n agro. Nella parte inferiore è ricavato nella grossezza della pietra un loculo, alto m. 0,43, largo m. 0,47, profondo m. 0,35, il quale era chiuso da una lastra, pure di travertino, fermata con grappe di ferro. Entro il loculo si rinvennero due olle cinerarie e tre vasetti di terracotta, come vedesi nelle figure qui aggiunte. L'olla più grande, munita del suo coperchio, conteneva nel fondo ossa combuste, e sopra di esse erano posti quattro vasetti di vetro, perfettamente conservati, e due grandi conchiglie. L'altra olla, in forma di pignatta, ha un manico ed è priva di coperchio. Conteneva anch' essa i resti della cremazione ed un vasettino di vetro, dipiccolissime dimensioni.
Gli altri 14 cippi sono inscritti, e vi si leggono semplicemente i nomi dei possessori dei sepolcri e la estensione dell'area religiosa. 1. Cippo di travertino di m. 0,95 X 0,27, terminato superiormente a semicerchio: AVILLIA C F DENTONIS IN FR P XII IN AGR P XII; 2. Simile, di m. 1,00 X 0,32: AVILLIA C F DENTONIS IN FR P XII IN AGR P XII; 3. Simile, di m. 0,94 X 0,37, mancante della estremità superiore: ...CLODIVS... SCAEVA ABFERRI ... CLODIA NICE MTER LIBERTEIS LIBERTAB IN FR XIII IN AGR P XII; 4. Simile, di m. 0,80X0,28: CS COMMVNIO VIX A VII; 5. Simile, di m. 1.10 X 0,35: L ABI L L NICEROTIS IN F P XV IN A P XXV; 6. Simile, di m. 0,90X0,83: L FIDVSTIVS L L PISTVS L FIDVSTIVS L L.EROS L FIDVSTIVS L LPYLADES L FIDVSTIVS L L PILEROS IN FRO P XVI IN AGR P XII; 7. Simile, di m. 1,00 X 0,27: L FIDVSTIVS L L PISTVS L FIDVSTIVS L L EROS L FIDVSTIVS L L PILEROS L FIDVSTIVS PYLADES IN FRO P XVI IN AGR P XII; 8. Simile, di m. 1,05 × 0,32:D IVNIVS D L ALEXSA IN FR P XII IN AG X II; 9. Simile, di m. 1,10 X 0,37: D IVNIVS D L ALEXSA IN FR P XII IN AG R P XII; 10. Cippo di forma rettangolare, di m. 1,30 X 0,32: L SCRIBONIVS L L BIOSIMVS IN FP XVI IN A P XII; 11. Frammento di cippo, di m. 0,32 × 0,20: ...THIIVS ...CTVS ...CLA; 12. Simile, di m. 0,70 X 0,37: ... IN FR PA IN AGR P XII; 12. Simile, di m. 0,95 × 0,32: ...IN FR P XVI IN; 14. Simile, di m. 0,80 X 0,40: AGRO P XXIIII
Sopra un coperchio di grande olla cineraria, mancante di una parte dell' orlo, che è stato raccolto in prossimità del cippo sopra descritto contenente il loculo sepolcrale, si leggono graffiti in belle lettere quadrate, disposte a semicerchio, i nomi: HORATIA L L CHIA. Per i medesimi movimenti di terra sono state recuperate due arche fittili, in una delle quali si trovarono soltanto poche ossa avvolte in un pezzo di lamina di piombo.
Giuseppe Gatti.
Dai lavori pel collettore sulla sinistra del Tevere, presso il bivio della moderna via Ostiense e la via detta delle Sette Chiese, provengono le seguenti lapidi inscritte: 1) Lastra di marmo, di m. 0,28 X 0,21: D M PARENTES IRENAE E V M XI D XXV; 2) Frammento di stele marmorea, con antefisse e timpano in cui è scolpita una rosa, alto m. 0,20 X 0,25: DIS MAN SAC M FABI VS SECV ...T ASINIO VERNO; 3) Frammento di lastra marmorea, di m. 0,27 X 0,21: ...HORV... coniVGI BENE.... MERITAE; 4) Simile, di m. 0,20 X 0,12: M.... GIA... AM...; 5) Simile, di m. 0,10 X 0,29: ...T POPVLI CC...
Giuseppe Gatti.
Dagli sterri, che pel grande collettore delle acque sulla sinistra del Tevere si eseguiscono nella vigna posta fra la via delle Sette Chiese e la moderna Ostiense, proviene un'ara marmorea sepolcrale, alta m. 0,72 X 0,50 X 0,42, che porta incisa l'iscrizione: DIS MANIBVS P CIARTI PREPONTIS
Sui quattro angoli sono elegantemente scolpite teste di Ammone, dalle cui corna pendono festoni che decorano i lati del cippo; e sotto di esse si veggono a tutto rilievo sfingi alate che poggiano sullo zoccolo del monumento. Nella fronte poi, sotto l'iscrizione, è scolpita un' aquila ad ali spiegate, e nei fianchi il prefericolo, la patera ed uccelli.
Appartiene a quest'ara sepolcrale il coperchio, trovato precedentemente nello stesso luogo e descritto nelle Notizie 1897, p. 456. Nell'interno del monastero di s. Paolo, demolendosi un muro che recingeva un antico pozzo, si è rinvenuta fra i materiali di costruzione una lastrina di marmo bianco securiclata, alta m. 0,16 X 0,22, che conserva la seguente iscrizione: D M BERONICI ANI VIX AN II M X D XVI
Nei prati poi a sud del monastero predetto, per i lavori del collettore sono stati scoperti tre altri cippi di travertino, che stavano tuttora infissi al proprio luogo, a m. 2,50 sotto il piano di campagna. Il primo è alto m. 0,75 X 0,30 X 0,20, e vi si legge l'iscrizione: VIVI CLODIA C L NICE L LVCRET DIPHILVS; secondo, rotto nella parte superiore, misura m. 1,00X0,35 X 0,10, e reca scritto: L: APRODISIA AELIA P L HELENA C:APRONIVS CL PRIMVS HERES; terzo, alto m. 115X 0,35 X0, 12, dice: A OCTAVI A L EROS | A OCTAI A M CIO | (sic) OCIAVIA A FLOR | (sic) A OTAIS ALLVCRI | IN FRONE P XVII | IN AGRO PED XII
In un frammento di simile cippo piane di m. 0, 48X0, 32, le poche lettere: IN... R P XII. Fu pure raccolto fra la terra un de di m. 0,57 X0, 40, su cui è impresso il bollo circolare: P VETTI ANTVLLI FLAVIANI (busto d'Ercole). Un altro esemplare di quei bollo, imperfettamente trascritto. lal 1 vasi edito nel C.I.L. XV, 1497.
Giuseppe Gatti.
Da alcuni anni io facevo premura alla Commissione di archeologia sacra perchè si procedesse ad uno scavo nella vigna Serafini sulla via delle Sette Chiese, ove secondo le indicazioni del Boldetti doveva giacere nascosta la storica cripta dipinta, allo scopo di rimettere in luce questo importante monumento. Tale escavazione si intraprese finalmente nell'anno 1904, e ci restituì non solo la cripta veduta dal Boldetti, ma eziandio una vasta regione del circostante cimitero sotterraneo. E di queste scoperte do ora un brevissimo resoconto, rimandando, per i particolari che interessano soltanto gli studiosi di archeologia cristiana, a quello che io stesso altrove ne ho scritto. Aggiungerò poi a questo resoconto notizie di altre scoperte avvenute dopo quella pubblicazione.
Lo scavo è stato intrapreso a cielo aperto e sopra una vasta zona di terreno nella vigna del cav. Giuseppe Serafini, che ha favorito con grande cortesia l'opera della Commissione; e questo scavo si è poi continuato nelle gallerie sotterranee. Si è rinvenuta così la vasta scala di accesso al luogo storico, costruita proba- bilmente dal papa Damaso, e presso di questa la cripta sepolcrale dei martiri che ha la forma di una piccola basilica cimiteriale sotterranea scavata evidentemente nell'epoca della pace con l'ingrandimento del cubicolo primitivo dei santi.
Nel fondo di questa si vede un grandioso sepolcro coperto da un'abside che era adorno di pitture e di musaici e presso il quale si veggono pure numerosi graffiti di antichi visitatori. Questo sepolcro era capace di tre posti, due insieme uniti l'un sotto l'altro nel piano sotto la nicchia, ed un terzo separato nella parete; e può supporsi che nel primo fossero i corpi dei santi Felice e Adautto, e nell'altro quello di santa Emerita. Su questa tomba si veggono ancora le tracce di alcune antiche pitture del 4° o del 5° secolo; cioè di fronte i due santi locali che accennano al monogramma di Cristo e a destra l'incoronazione dei santi stessi e di s. Emerita.
A destra si vede una grande nicchia ove forse sorgeva l'altare, e accanto a questa se ne apre un'altra, ove probabilmente era collocata la mensa dei lumi. Una iscrizione metrica trovata presso il sepolcro dei martiri ci dà la notizia che un prete di nome Felice, cioè omonimo al martire principale, fece dei lavori importanti in quel luogo sotto il pontificato di Siricio (a. 385-398). Probabilmente allora la cappella primitiva dei santi, già adornata dal papa Damaso, fu ingrandita e trasformata nella piccola basilica cimiteriale.
Nelle pareti della cripta furono praticati numerosi sepolcri, come pure sotto il pavimento; il che mostra la grande devozione che vi era per quei martiri. E tale devozione è anche confermata dalla esistenza di una galleria scavata nel quarto secolo accanto proprio al santuario (retro sancios); galleria che fortunatamente restò chiusa dal secolo quinto o sesto fino ai giorni nostri e che perciò abbiamo ritrovata in uno stato di quasi perfetta conservazione, con i loculi ancora chiusi, molti dei quali portano ancora le lucerne di terra cotta, murate nella calce. Nella cripta vi sono tre tombe di particolare importanza e decorate di pitture del secolo incirca sesto. La prima verso il fondo è quella di una donna di nome Turtura, il cui sepolcro è adornato di un bellissimo ed intatto affresco di stile bizantino (VI secolo) rappresentante la defunta innanzi alla Vergine Maria seduta in trono col fanciullo Gesù e in mezzo ai due santi locali Felice e Adautto accompagnati dai loro nomi SCS FELIS (sic) SCS ADAVTVS.
Il secondo sepolcro, alquanto più lungi dal fondo, è un loculo dipinto ad imita- zione di marmi colorati con la iscrizione dipinta di una Quadragesima e la data dell'anno 432.
Il terzo sepolcro sta quasi sulla porta della cripta, ed è anch'esso decorato di una pittura del sesto secolo che rappresenta il Salvatore nell'atto di dare le chiavi a S. Pietro (SCS PETRVS). A sinistra è raffigurato S. Paolo (SCS PAVLVS) con i volumi delle sue epistole, e poi s. Felice (SCS FELIX) con la corona in mano, mentre dopo s. Pietro si veggono le tracce della figura scomparsa di un altro santo. Questo quadro è posto in mezzo alle due figure di S. Stefano (SCS STEFANVS) e di S. Emerita (SCA MERITA) sotto le quali sono dipinti due alberi di palma.
In uno strato d'intonaco più antico sotto il quadro descritto e al disopra del loculo, che è aperto nel basso della parete, si veggono le languide tracce dell'iscrizione dipinta in rosso: SANCTO MARTYRI BENERABILI (sic)
Siccome risulta dagli itinerari dei pellegrini che nella stessa ecclesia ove erano sepolti i martiri Felice e Adautto era anche venerato un altro martire sconosciuto di nome Nemesio, così può supporsi con grande probabilità che questo fosse appunto il suo sepolcro. Nella galleria che mette alla cripta storica dalla parte della grande scala si è poi scoperto un altro monumento assai ragguardevole.
È una tomba a forno scavata nella parete demolendo o guastando alcuni più antichi sepolcri; e la bocca di questa tomba è adornata di un dipinto del sesto se- colo rappresentante santa Emerita fra i due santi locali. Tutto induce a credere che sia il sepolcro di un devoto o di una devota del secolo sesto, che ha ambito di farsi seppellire presso la cripta dei martiri.
Oltre alla scala principale del cimitero se ne è ritrovata in questi ultimi giorni anche un'altra assai più angusta, la quale è molto vicina alla prima e parallela ad essa, ma è diretta in senso opposto. Finalmente deve notarsi che in questo cimitero si è scoperto un grande numero di sepolcri di forma speciale.
Consistono essi in pozzi rettangolari scavati a livello del pavimento delle gallerie; e nelle pareti di questi pozzi sono aperti dei loculi. Tale sistema è una particolarità che non si è riscontrata finora in altre catacombe; questo sistema di sepoltura trova un riscontro in alcuni cimiteri africani.
Orazio Marucchi
Nell'ambito del progetto di riqualificazione del Parco, sono effettuate alcune indagini archeologiche che hanno permesso di mettere in luce un articolato complesso architettonico di età imperiale romana, che si impostava direttamente sul banco di tufo della collina.
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La Vela
2012 statue
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Parco di Comodilla
2008 parchi
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Centro Polifunzionale Piazza dei Navigatori
2007 edifici
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Cappella di Casa Domitilla
1968 cappelle
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Casa Domitilla
1968 conventi
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Scuola delle Suore Francescane Missionarie D'Egitto
1961 edifici
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Cappella Corpus Domini della Casa Generaliziadelle Suore Discepole di Gesù Eucaristico
1957 cappelle
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Lotto XXIII della Garbatella
1953 edifici
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San Filippo Neri in Eurosia
1952 chiese
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Lotto XXIV IACP Garbatella
1929 edifici
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Fabbricato XI Lotto X IACP Garbatella
1928 palazzine
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Fontanella rionale del Foro di Traiano
1928 fontane
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Chiesoletta di Santi Isidoro e Eurosia
1818 cappelle
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Catacombe di Commodilla
catacombe
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Sostruzioni nel Parco di Commodilla
archeologia
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Villa De Vito
ville
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Casale della Caciara di Garbatella
casali
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Cave di Tufo della Collina di San Paolo
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Sepolcreto Ostiense
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Casali di Vigna Nicolai
casali
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Alberghi Expo 1942 Piazza Navigatori
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Istituto Suore Francescane Missionarie D'Egitto
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Ipogeo dei Flavi
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Basilica di Petronilla
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Catacombe di Domitilla
catacombe
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Torretta presso le Catacombe di San Domitilla
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Nuova Villa dei Cesari
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Villa de Merode
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Catacomba di Vigna Chiaraviglio
catacombe
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Istituto Salesiano San Callisto
conventi
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Cappelle settenrionali di San Sebastiano
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Colombari di San Sebastiano
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Cappelle meridonali di San Sebastiano
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