Rinvenuta nei pressi della Chiesa di Santo Stefano del Cacco in Campo Marzio, una colossale statua con la personificazione del Nilo, probabilmente parte della decorazione dell'Iseo Campense. La scultura viene subito trasferita, su richiesta di papa Leone X Medici, nel Cortile del Belvedere in Vaticano .
Papa Pio IV concede la chiesa di Santo Stefano del Cacco ai Padri silvestrini, con l'onere della cura delle anime. Nell'occasione, sono rimossi i due leoni di pietra nera di Numidia, provenienti dall'Iseo Campense, "trasportati al Campidoglio e messi per ornamento al principio delle scale fatte a cordone che conducono sopra la piazza" (Vacca mem. 27 ap. Fea Miscell. I 67)
Pochi anni or sono, fu cavato sotto la detta chiesa di s. Stefano del Cacco e fu scoperta, parte di un tempio che ancora vi erano le colonne in piedi di marmo giallo ma quando le cavarono andarono in pezzi tanto erano abbruciate. Vi trovarono certi piedistalli dove gli antichi sacrificavano vi erano scolpiti certi arieti con ornamenti al collo che solevano usare gli antichi. Mi ricordo averne veduti in più luoghi e si trovano oggi in casa del sig Orazio Muti e non è dubbio che sotto detta chiesa vi sono gran cose ma si perdono per non mettere detta chiesa in ruina (Vacca mem. 27 ap. Fea l.c.p. 67).
Nello scavare i fondamenti per una fabbrica che fanno i monaci silvestrini di s. Stefano del Cacco, si sono trovati tre gran pezzi d'intavolato d'un portico come si può giudicare dalla loro convessità. Sono d'una finezza insigne di lavoro senz'essere caricati d'ornamenti. I piccoli dentelli vengono uniti con certi ovolini pertugiati a due a due d'un lavoro anch'esso sottilissimo. Alcuni di questi sono rimasti all'intavolato delle tre colonne del tempio di Vespasiano- Gli anellini fra i dentelli sono una caratte ristica speciale dei tempi di Domiziano (Winkelmann m?m. 1, ap. Fea 1 c. p. 178).
Nella via di S. Stefano del Cacco, fra il palazzo Altieri e la chiesa, è stato scoperto un muraglione laterizio grosso oltre un metro.
Rodolfo Lanciani.
Nel restaurare una fogna, sulla piazza di s. Stefano del Cacco, si è trovata una lastra marmorea, scorniciata, alta m. 0,47, larga m. 0,58, che era stata adoperata per coprire la fogna medesima.
Vi si legge l'iscrizione: TTILLIVST F PAl SABINVS COH XII VRB II POSTVMIA PHYLLIS FRATISVXOR CANINIA MVSA CONCVBINA SABINI
Giuseppe Gatti.
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Santo Stefano del Cacco
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Piede di statua romana dell'Iseo Campense
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