L'ingegnere capo del Genio civile ed il sindaco di Anzio riferirono sui primi di gennaio, che il mare burrascoso negli ultimi di decembre, investendo il piede del promontorio di Anzio, nel punto detto l'Arco muto, rimise allo scoperto un muro rivestito di cortina, costituito da riquadri o scomparti di opera reticolata di tufo e finti pilastri di cortina di mattoni, ed ornato di una nicchia parimenti in cortina di mattoni, entro la quale si rinvenne una statua muliebre di marmo pario, mancante della testa, delle braccia, e di una parte del petto. Tale statua, posta su piedistallo è alta met. 1,50.
Fatte fare accurate ricerche, sotto la guida dell'ispettore sig. Venanzio Scagnoli, il giorno 4 gennaio si rinvennero con la testa altri pezzi della statua, ed un altro piedistallo, che diede speranza di ulteriori scoperte. La statua depositata nella villa del principe di Sarsina, rappresenta una giovane donna tutta intesa a riguardare qualche cosa che sosteneva colla sinistra, dove è restato solo una piccola base marmorea frammentata con avanzi dei piedi di un animale.
I ruderi scoperti appartengono alle sostruzioni del tempio della Fortuna Anziatina; ed il eh. senatore P. Rosa, ispettore generale dei musei e degli scavi, essendosi recato sul luogo della scoperta, comunicherà quanto prima altre notizie, che a suo tempo avrò l'onore di presentare alla R. Accademia.
Rodolfo Lanciani.