Il sig. Luigi Boccanera ha intrapreso la escavazione degli avanzi di una villa romana, nelle adiacenze della via Latina sul territorio di Marino, lungo la strada municipale marinese, presso la stazione del Tramway, detta il Sassone, e più precisamente sul confine delle vigne, vocab. Marco Andreola con la tenuta delle Frattocchie, quarti di Marino, di proprietà della casa Colonna.
Nel primo giorno delle ricerche (17 gennaio), il sig. Boccanera ha fatto dei tasti dentro e d'attorno un edificio, distaccato dalla fabbrica centrale della villa, e che presenta uu tipo basilicale : e siccome l'ha riconosciuto spogliato d'ogni suo adornamento, così ha posto altrove i suoi scavatori. I saggi del Boccanera permisero al prof. Lanciani di rilevare la pianta dell'edificio, che ha tutta l'apparenza di essere stato costruito nella prima metà del secolo quarto dell' e. v.
Avendo il sig. Luigi Boccanera sospesi momentaneamente gli scavi della villa di Q. Voconio Pollione al Sassone presso Marino, per cominciare altre ricerche in ima antica villa romana, posta nel quarto di proprietà del sig. principe Colonna, appellato Casal Bianco, si sono avuti i seguenti risultati.
In primo luogo si è scoperto un grande mosaico policromo con figure, che non sarebbe stato privo di qualche interesse, se le ingiurie del tempo e il vomere e la vanga (trovandosi quasi alla superficie del suolo) non .l'avessero assai danneggiato. Ne rimangono m. 7,40 per m. 4,20: gira tutt' intorno un fascione nero; il campo è bianco, e le figure, alte dai 0,50 ai m. 0,60, sono disegnate a contorno con pezzetti di smalto verde e turchino ; il quale disegno, la grossezza delle pietruzze, e la cattiva esecuzione indicano, che il mosaico non è certo della buona epoca. Le scene sono varie.
Da un lato vedesi un tripode ed un uomo in atto di sacrificare; dietro a questo segue altro uomo portante qualche cosa sul capo, forse l'offerta pel sacrificio. Dall' altra parte veggonsi due donne, presso un tavolo sul quale sono tre anfore; segue un uomo, che per la quantità del tartaro formatosi sopra, non si può ben scorgere cosa rechi o a che sia intento. Pare dovervisi riconoscere una scena di convito. Di sotto al tartaro traspariscono qua e là altre figure poco conservate, disegnate in ogni direzione, delle quali è impossibile dire cosa alcuna.
Più a mezzogiorno del mosaico im trenta metri, si sono scoperte varie camere della villa, con intonachi relativamente ben conservati, e pavimenti di mosaico ordinario bianco, con fascia nera intorno. Gli oggetti trovati sono i seguenti: a) Elegante testa marmorea, di buona scultura, richiamante lo stile arcaico, alta m. 0,27; b) Pelta marmorea, con estremità a testa d'aquila, e maschere bacchiche scolpite nel centro. È marmo di decorazione; c) Siringa musicale, pure di decorazione, alta m. 0,38, larga 0,24, composta di diciassette canne; d) Grande rosone marmoreo, con maschera silenica nel centro; e) Frammenti di capitelli corinzi di pilastri, di finezza ed eleganza sorprendente; f) Frammento di bassorilievo alto 0,71, largo 0,27, nel quale è scolpita un'ala spiegata, appartenente forse a qualche genio; g) Erma, privo del capo, di lavoro grossolano, appartenente a decorazione di giardini; h) Fusto d'erma, di pavonazzetto; i) Moneta di Antonino Pio; l) Vari frammenti di stucco con figure di ornati , disgraziatamente assai frantumativ; m) Pezzi di transenna marmorea.
Rodolfo Lanciani.
Il sig. Luigi Boccanera ha cominciata la sua terza campagna di scavo nella villa di Q. Voconio Pollione, nella tenuta denominata Sassone, e precisamente nelle vicinanze dell'angolo nord-est del grande giardino-terrazza, che s'apre a tramontana del palazzo, alla quota di m. 171 sul mare.
Questo giardino-terrazza appariva sostruito da un muragliene, rinforzato da speroni, distanti l'uno dall'altro m. 4,50; e le ricerche del Boccanera hanno dimostrato, che quegli sporti di muro non sono speroni, ma attaccature di pareti» perpendicolari al muro maestro di sostegno.
Il detto muro poi è di opera reticolata; e di uguale fattura sono le pareti divisorie, aventi ciascuna due finestre. Tra due di queste pareti stesse era una fontana o ninfeo, composto di grande nicchione, intorno al quale girava una grossa condottura di piombo, e con un bacino, già incrostato di marmi, simile a quello degli impluvi.
Nelle escavazioni di questa aula-ninfeo sono stati trovati: un'erma acefala di marmo greco, e una mezza figura di uguale marmo, con la superficie assai corrosa, che forse rappresenta Arianna abbandonata. Sono stati trovati parimenti alcuni fregi fittili a stampo, col noto gruppo delle pantere dissetantisi ad un cantaro.
Rodolfo Lanciani