17/9/1898
La linea a cavalli via del Plebiscito - piazza del Popolo (per le vie della Scrofa e di Ripetta) inizia ad essere esercitata con trazione elettrica ad accumulatori.
14/7/1900
Grande dimostrazione dei Romani ai bersaglieri in partenza per la guerra in Cina: "Alle 6 e mezzo, nel cortile della Caserma di San Francesco a Ripa un caporal-tromba dei bersaglieri suona assemblea. Immediatamente il cortile si riempie di soldati partenti. Si mettono su due righe. Ciascun tenente ha fatto l’appello del proprio plotone. Nessuno manca. Terminato l'appello, vi è un affettuoso scambio di saluti, di abbracci, di baci, fra ufficiali e soldati.
Alle 7 precise, a passo di corsa, escono dalla caserma. Precede la fanfara; seguono tutti gli ufficiali del 5° con a capo il tenente colonnello Ferrucci: vengono poi i quattro plotoni di partenti. Non appena i berretti rossi si mostrano sulla porta della caserma un applauso fragoroso parte dalla numerosa folla (tutta di trasfeverini) che staziona da oltre mezz'ora sulla piazza. I plotoni che hanno tentato di uscire a passo di corsa, fatti appena cinquanta metri, sono costretti mettersi a passo e non è più possibile mutare, tanta e tale è la folla acclamante.
Traversato il ponte Garibaldi, fin dalla Via Arenula si comincia a veder meglio la grandissima parte che la popolazione romana prende alla partenza. Una ventina di signorine allacciate in cinque finestre al terzo piano del palazzo Del Vecchio lanciano centinaia di mazzolini di fiori ai partenti. Sulla piazza Sant'Elena (in prossimità del teatro Argentina) si sono intanto raccolte la fanfara degli ex-militari, le Società di Tiro a Segno, associazione universitaria, fratellanza italiana, fratellanza militare, exbersaglieri, ex-carabinieri, ecc., tutte con bandiere.
Le fanfare intuonano allegre marcie; quindi insieme colle Società si mettono in testa al corteo che ormai si compone di oltre 50.000 persone. Ma la folla, la maggior folla la troviamo dal largo del Corso Vittorio Emanuele a Via del Plebiscito, e Via Nazionale. Tutta Roma vi è accorsa; dal principe romano al falegname, dalla dama alla stiratrice, dal senatore all'usciere della Camera, dal monsignore al sagrestano. E tutti applaudono.
Parecchi balconi di Via Nazionale sono ornati di bandiere, Affacciato al suo balcone, in Via Nazionale, di fronte al palazzo Aldobrandini, il presidente del Consiglio on. Saracco è commosso. I tramtways, impediti nella loro circolazione, servono di balcone a moltissimi che sì sono arrampicati fin sul cielo di essi.
Le adjacenze della ferrovia rigurgitano di altra folla, che ha acclamato i soldati di artiglieria giunti nella notte a Roma e che già hanno preso posto nello stesso treno che deve accompagnare i nostri bersaglieri.
Nelle sale di aspetto della ferrovia si sono intanto raccolti: il sottosegretario di stato alla guerra generale Zanelli, il sindaco principe Colonna con tutti gli assessori non esclusi quelli clericali; parecchi generali, il maggiore Agliardi, e una larga rappresentanza del ministero della marina.
Non era certo desiderio delle autorità politiche, militari e ferroviare, di far entrare la folla sotto la stazione. Ma contro la volontà della folla non si reagisce; i cordoni sono spezzati, i cancelli aperti, e dai diversi ingressi vere fiumane di popolo entrano sotto la grande tettoia gridando: Evviva l’esercito! Quando i bersaglieri, con la fanfara alla testa entrano sotto la stazione, l'entusiasmo è un delirio, Preso posto alla meglio nei vagoni loro destinati, continuano le scene affettuosissime, fra soldati e popolo.
Alle 8,40 i fischi delle due locomotive annunciano la partenza; allora vi è un secondo di profondo silenzio. Ma quando la prima vampata di vapore si sprigiona dagli stantuffi delle macchine e produce il primo mezzo giro delle ruote delle vetture, un grido solo sì innalza da migliaia di petti: Viva l’esercito, Viva Savoja, Viva l'Italia!"
8/10/1900
La SRTO attiva una nuova linea a trazione elettrica, dalla stazione di Trastevere alla stazione Termini (in trazione elettrica mista, con filo aereo e accumulatori in via Nazionale, attraverso piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio Emanuele, via di Torre Argentina, via Arenula, ponte Garibaldi, piazza d'Italia e il viale del Re).
1901
Il negozio delle Sorelle Adamoli viene rilevato dal nipote Pietro Tortima e sis sposta a Via del Plebiscito 107, presso botteghe ubicate su due piani al Palazzo Doria.
18/5/1902
Al Campo da Tiro della Farensina si svolge la IV Gara generale Campionati Mondiali di Tiro a Segno. Per l'occasione sono realizzate vaste e monumentali strutture provvisorie: "Sabato, 18, ebbe Iuogo a Roma la solenne inaugurazione della IV gara del tiro a segno nazionale. La cerimonia d'inaugurazione alla Farnesina fu preceduta dalla formazione in Campidoglio e dallo sfilamento del corteo per via Aracoeli, via del Plebiscito Corso Umnberto I e Piazza del Popolo, fino al campo del tiro. Apriva la marcia la bandiera della società di tiro a segno di Roma; seguivano’un plotone delle guardie municipali, la musica del 94° reggimento: veniva quindi la bandiera d'Italia fiancheggiata dal cav.
Macagnini direttore del corteo, dal sindaco dì Pisa e da altri membri del Comitato; poi, formando un pittoresco gruppo nel mezzo, lo scudo di Roma e lo stendardo di Torino. Poco dopo il corteo arrivarono alla Farnesina le LL. MM., i membri del corpo diplomatico, i ministri, quanto ba di più eletto la capitale.
Il presidente del Consiglio, on. Zanardelli, pronunziò il di scorso inaugurale con slancio giovanile, salutando con parole elevate 6 vibranti i giovani italiani accorsi alla nobile gara delle armi.
Dopo l’applaudito di. si recarono alla galleria del tiro; e di là il Re sparò tre colpi. "
27/8/1923
Inizia la rinnovazione del Corso Umberto e Vittorio, con la totale sistema dei servizi esistenti nel sottosuolo, la pavimentazione della carreggiata, e la sistemazione dei maciapiedi.
"L'impossibilità di sospende re il servizio tramviario lungo il Corso ha reso necessario il lancio di un ardito ponte provvisorio sul quale tuttora passano i pesantissimi carrozzoni della tramvia, mentre al di sotto squadre di operai lavorano incessantemente giorno e notte per il completamento della pavimentazione. Con questo primo gruppo di ope re volgenti ormai al termine, restano definitivamente sistemati il Corso Vittorio Emanuele da Piazza Venezia alla Chiesa Nuova.
Il tipo di pavimenzione adottato, come quello praticamente riconosciuto più confacente per resistenza, durata, elasticità ed igiene, è l'asfalto natuurale compresso, che viene collocato a caldo per uno spessore di mm. 50 sopra banco fondazione in calcestruzzo appositamente predisposto.
Al Corso Vittorio e Umberto, all'asfalto monolitico gettato senza interruzione si è preferito l'asfalto confezionato in mattonelle compresse, facilmente amovibili in caso di manomissioni del sottosuolo."
22/8/1976
Un incendio, causato forse da alcune bombolette di metano presenti nel negozio, distrugge l'antico negozio delle Sorelle Adamoli.
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Bunker di Palazzo Venezia
1939 ipogei
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Museo di Palazzo Venezia
1921 musei
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Madonna di via del Plebiscito
1796 edicole sacre
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Fontana dello sposalizio a palazzo Venezia
1730 fontane
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Palazzo D'Aste Rinuccini Bonaparte
1657 palazzi
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Palazzo Altieri
1655 palazzi
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Chiesa del Gesù
1556 chiese
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Palazzo Doria Pamphilj
1489 palazzi-corte
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Palazzo Venezia
1451 palazzi-corte
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Madonna col bambino di palazzo Grazioli
edicole sacre
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Madonna col bambino di palazzo Altieri
edicole sacre
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Palazzo Gottifredi Grazioli
palazzi
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Ninfeo di Palazzo Doria Pamphilj
fontane