Nei disterri occorsi per la costruzione della ferrovia de' Castelli romani, fra il vicolo dei Mandrioue e la Tusculana, attraverso il gruppo dei grandi acquedotti, sono avvenuti ritrovamenti di importanza non comune. Scendendo da ponente verso oriente, ossia in direzione della città, s'incontrano da prima i piloni della Claudia e dell'Aniene Nuovo, dei quali sono state ritrovate le fondamenta in opera quadra di sperone, con sustrato di opera a sacco. Queste fondamenta, sfiorate di sbieco dal taglio per la ferrovia, rimarranno visibili sull'una e sull'altra scarpata. Segue, a contatto delle arenazioni, ma dalla parte di oriente, un'antica strada, ben selciata a pentagoni basaltini, e profonda m. 1,30 sotto l'odierno piano di campagna. La strada è larga m. 3,80, corrispondenti a circa 13 piedi, e segna la zona di servitù dell'acquedotto. Nell'intervallo fra la strada e le arenazioni della Marcia, Tepula e Giulia, che è largo m. 20,40, furono dissepolte sei tombe a cassettone, coperte alla cappuccina con tegoli battentati, marcati quasi tutti col noto bollo: OP DOL EX PRAED LVCILL VERI. Alla distanza di 25 metri, sempre verso levante, si è scoperta nel fondo della trincea la sommità di uno speco ampio e ben costruito. Può essere quello dell'Aniene vetere, ma non è possibile riconoscere il vero senza un saggio di esplorazione fatto espressamente.
A circa due chilometri dalla porta Maggiore, nel terreno di proprietà Bobbio, situato fra il vicolo del Mandrione, l'acquedotto della Claudia e la strada militare, è stato trovato al suo posto un cippo iugerale in travertino, di forma rettangolare, alto m. 1,70 X 0,55 X 0,20.
Esso apparteneva all'acquedotto della Marcia, che portava anche i rivi delle acque Tepula e Giulia, ed in quel luogo è intiera- mente distrutto. Vi si legge l'iscrizione, già nota per parecchi altri simili cippi iugerali (C. I. L. VI, 31561): IVL TEP MAR IMP CAESAR DIVI F AVGVSTVS EX S C LXXI P CCXL. Il sito, dove questo cippo LXXI° è stato scoperto, dista m. 63 dalla Via militare e m. 17 dall'acquedotto Claudio.
Alla distanza poi di m. 2 dall'acquedotto medesimo e parallelamente ad esso, è riapparso un tratto, lungo circa 56 metri, dell'antica strada che doveva correre fra i due acquedotti della Marcia e della Claudia.
Giuseppe Gatti.
Il Duce Mussolini nella zona dei cantieri per l'ammodernamento della stazione Termini. A copli di piccone, inizia la demolizione dell'antica Stazione centrale. Di seguito visita i lavori per la costruzione della stazione Prenestina e l'ampliamenti della Tuscolana su via del Mandrione.
Bombardamenti alleati con obiettivo lo Scalo San Lorenzo, la Stazione Tiburtina e la Stazione Prenestina. Sono colpiti anche i quartiere popolari di San Lorenzo, Marranella, Pigneto e Torpignattara. Oltre all'ingente numero di vittime civili, sono gravemente danneggiati la Basilica e il Quadriportico del verano; il sepolcro romano dei Pomponia; l'Istituto farmaceutico Serono al Pigneto; lo stabilimento Snia Viscosa a Via Prenestina (insieme al vicino Mausoleo del Torrione Prenestino). Distrutte anche le vetrate dell'Ara Pacis, precedentemente rimosse dalla teca e immagazzinate (per sicurezza) in un edificio del quartiere San Lorenzo. Gli svollati realizzano alloggio di fortuna sfruttando gli archi degli Acquedotti da Porta Maggiore fino al Mandrione.
Nel corso di uno scavo nel cantiere Italgas - Barci engineering in via del Mandrione, viene scoperto un cippo acquario, in perfetto stato di conservazione e ancora infisso nella posizione originaria. Era uno dei cippi numerati posti ad intervalli regolari lungo gli acquedotti per delimitarne l'area di rispetto.
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Giardino di Via del Mandrione
giardini
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Targa di Gregorio XVI sui restauri presso il I miglio dell'Acquedotto Felice
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Ex Istituto salesiano San Domenico Savio
conventi
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Cisterna di Via del Mandrione
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Stazione Roma Casilina
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Idrometro dell'Acquedotto Felice a Via del Mandrione
acquedotti
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Basolato presso l'acquedotto Marcio
archeologia
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Arcate dell'Acquedotto Marcio a Via del Mandrione
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