Avviata la costruzione di un Velodromo fuori Porta Salaria.
Nella via Po, allargandosi il cavo perimetrale per il villino Dari, nel lato est è stato messo in luce un avanzo di colombario, di cui rimaneva soltanto un'edicola quadrata (m. 0,50 X 0,50). Sul piano di esso eranvi quattro olle disposte a coppia; le pareti erano intonacate e nel centro avevano dei riquadri dipinti a finto marmo giallo.
Ai lati dell'edicola, esternamente, erano incavati due loculi, larghi m. 0,60, con due olle ciascuno. Verso il lato ovest è stato scoperto un ipogeo di forma quadrilatera irregolare, coperto a volta in pietrame, sopra il quale, a m. 0,45, esisteva un pavimento ad opera spicata. Tra la terra si è rinvenuto un cippo di travertino (m. 1,08 X 0,30): P CAESI TIMOTHI IN F P XII IN AG P XII
Ai punti segnati 7 ed 8 nella pianta pubblicata a pag. 13 si sono rinvenuti due cippi di travertino (m. 0,90 X 0,38; m. 1 X 0,37) con l'iscrizione: IVVENTIA SELENIO IN FRP XII IN AGP XII; Al punto 6 un cippo simile (m. 1,03 × 0,35): IVNIA AL SALVIA SIB ET SVIS IN FRO P XII IN AGR P XII e nel punto 9 un frammento di simile cippo (m. 0,95 X 0,40): GR P XII
Dante Vaglieri.
Eseguendosi un cavo per costruire una fogna nella proprietà Gabrielli, in via Tevere, poco lungi dal punto in cui questa via forma una curva prima di immettere in via Po, a sei metri dal piano stradale è stato rinvenuto un cippo di travertino della terminatio pomerii fatta da Claudio (cfr. Mommsen, Staats- recht II, pag. 1072 e seg.; C. I. L. VI, pag. 3106). CIIX | POMERVM | TI CLAVDIVS | DRVSI F CAISAR | AVG GERMANICVS | PONT MAX TRIB POT VIIII IMP XVI COS IIII | CENSOR P P | AVCtIS POPVLI ROMANI | fi NIBVS POMERIVM AMPLIAFIT TERMINAFITQ Altezza totale m. 1,95; altezza della parte iscritta m. 1,00; larghezza spessore m. 0,41. m. 0,64; Il cippo era al posto. (Oggi all'incirca davanti al civico 3).
Altri cippi di questa stessa terminatio pomerti, erano conosciuti (C.I.L. VI, 1231 e 31537); uno di questi anzi (C.I.L. VI, 31537c = 1281c) è stato scoperto poco lungi dal luogo dove si è rinvenuto quello ora edito (cfr. pure Richter, Topographie der Stadt Rom, pag. 65).
Angiolo Pasqui.
In via Po angolo Via Tevere, in un cavo per le fondazioni centrali del villino Sleiter, a m. 11,25 dalla via ed a m. 3 sotto il livello stradale, si scoprì un'antica conserva di acqua lunga m. 7,90, larga m. 2,25 ed alta fino all'imposto della vòlta m. 1,79, fino al cervello della vòlta ra. 2,50. I muri hanno lo spessore di m. 0,50 e sono a sacco, a scaglie di selce, rivestiti da uno spesso intonaco di astraco che conserva le traccio dei vari livellamenti dell'acqua.
La volta, evidentemente rifatta in epoca tarda, è a sesto ribassato con rinfiammi. Intorno al pavimento, anche di astraco sparso sopra uno strato di pietrisco, gira un cordone alto m. 0,06, mentre sotto l'imposto della vòlta corre una slabbratura a gola. Presso il termine sud del lato lungo orientale (fig. 1, lett. B) è praticata l'apertura di scolo alta m. 0,27, larga m. 0,22. In epoca più tarda, quando fu rifatta la vòlta, la conserva d'acqua fu adibita ad uso di ossario d'animali. Vi fu fatto presso l'angolo meridionale un chiusino, alto di forma circolare, rivestito con un grande anello di terracotta che sorregge un dolio segato a metà, la cui apertura formava la bocca del chiusino. Dalla parte di questo chiusino la conserva d'acqua è stata trovata riempita di una enorme quantità di ossa di cavalli e di cani.
Nel cavo per il muro perimetrale dello stesso villino si vedono i resti di un colombario (fig. 1, lett. D) con i muri a reticolato e con tre strati di nicchie racchiudenti ancora le olle cinerarie. In epoca posteriore, essendo occupata per intero la parte orientale ed occidentale delle olle, per guadagnare spazio, fu addossato al già esistente un altro muro (fig. 1, lett. E), ed anche esso fu poi coperto di nicchie contenenti le olle. Nella parte settentrionale si apriva un angusto ingresso (fig. 1, lett. F) con l'architrave e la spalletta in travertino. Non se ne potò scoprire la soglia; si videro però i fori per i cardini dell'imposta.
Angiolo Pasqui.