Storia
CronologiaNello scorso aprile furono ripigliati gli scavi nell'area dell'antica Ostia, e fu proseguito lo sterro della grande strada fra il teatro e la caserma dei vigili, allo scopo di collegare tra di loro i più importanti monumenti scoperti in questi ultimi anni.
Proseguendosi i lavori di pulizia nel Piccolo mercato nelle prime due stanze a destra di chi viene dal Tevere, sono stati rinvenuti: un frammento di lastra scorniciata (m. 0,20 X 0,09 X 0,035): iMPCaes un antoniniano di billone di Salonina in cattivo stato (Cohen n. 60), un medio bronzo di L. Vero (Cohen n. 31), un piccolo bronzo di Claudio II (Cohen n.50) ed un piccolo bronzo di Aureliano (cfr. Cohen n. 192) ambedue in pessimo stato; frammenti dei bolli di mattone C.I.L. XV, n. 495 (7 es.). 496 (2 es.). 525b, 888 (2 es.). 1120 a e LIM GRATIAE
Presso il teatro è tornato in luce un frammento di lastra di cipollino (m. 0,35 X 0,46 X 0,08) con la seguente iscrizione a lettere alte m. 0,15, non incise, ma se- gnate col mazzolo: ...ALI ...TALI ...ND
Nel castello si è trovato un frammento marmoreo con marca di cava: CORDIS... VGG
Avendo la cooperativa dei Ravennati ottenuto la concessione di asportare della terra dalle case della via della Fontana per la costruzione di una strada, lo scavo da essi iniziato ha sinora dato i seguenti oggetti: un antoniniano di argento di Filippo padre, spezzato (Cohen 215); un medio bronzo di Valeriano padre, in cattivo stato (Cohen 23); bolli di mattone C.I.L. XV, 693, 1070, 2200 e frammenti di C.I.L. XV, 69, 1110 (?), 1434, 14835 (2 es.), 2167; una matrice in palombino (m. 0,135 X 0,95) per tessere di piombo, con canale centrale e canaletti; le tessere recano la lettera E (diam. mm. 15); un oggetto in bronzo a forma di croce con quattro chiodetti nella parte posteriore (m. 0,045); pezzo di piombo a forma lenticolare oblunga (m. 0,17 X 0,75; peso kg. 1,810); una gsappa di ferro, collocata di sotto, a un terzo di distanza dal fondo, passava per un foro oltre il pezzo di piombo; una trilichne con la scritta PRIMI, incisa con lo stilo; dodici lucerne, tra cui un esemplare frammentato di €. Z. Z. XV, 6445 ed altro, egualmente frammentato, di C.I.L. XV, 6560; in una, senza leggenda, è rappresentata una corona di quercia, e un'altra ha sopra un leone corrente e sotto, dalla parte opposta al becco, una croce; un peso di palombino (gr. 205); un frammento di peso di basalto; due chiodi di ferro; due punteruoli di osso ; molti frammenti di vasi di vetro; un frammento di dolio con l'iscrizione in lettere rosse: FB... V
Danta Vaglieri.
Nuove scoperte di antichità ad ostia antica
Nel così detto Piccolo mercato fu rinvenuto un frammento di sarcofago marmoreo (m. 0,31 X 0,66 X 0,42), sulla cui fronte, entro un clipeo, è scolpito il busto di una ragazza con capelli spartiti sulla fronte e sulle orecchie, vestita di tunica manicata; il clipeo era sostenuto da due putti alati, dei quali si scorge soltanto quello a destra. Vi si rinvenne pure un collo d'anfora con la leggenda FP.
Negli sterri eseguiti dalla Cooperativa dei Ravennati, entro le case della via della Fontana, tornarono in luce gli oggetti seguenti: Un frammento di bel fregio marmoreo a foglie di acanto, il quale ha sofferto il fuoco (m. 0,55 X 0,55 X 0,06); un capitello corinzio (m. 0,28 X 0,34 X 0,34); frammenti di antefisse di terracotta con ornati; due frammenti di vaso di vetro con intorno attaccata una rete di filo di vetro; un intinnabulum eneo; un piccolo frammento di statua panneggiata; un piccolo bronzo di Claudio (Cohen?, 46); un’ansa di anfora su cui è inciso: VD altra simile con l'iscrizione: FRATERNI; un coperchio di dolio col bollo C.I.L., XV, 1097); i seguenti bolli di mattone C. I. L., XV, 190. 40 (2 es.). 45 (4es.). 71 (2 es.). 79 (5es.). 103 (3 es.). 104. 105 a. 131. 249 (2 es.). 3760. 495. 648 5. 939 (2 es.). 958 a. (3 es.). 10004. 1037 a. 1068 a. 1094. 1094 4. 1096. 11204. 1347 (2 es.). 1430 (2 es.). 1434 (4 es.). 1435 (10 es.). 1436 (2 es.). 1449 e. Inoltre un frammento di matrice di terracotta (m. 0,06 X 0,08), simile a quelli pubblicati nelle Mozizie 1906, pag. 327 segg.; vi si vede una donna nuda, sdraiata, appoggiata sul braccio destro, in basso a sin. scudo e lancia (tirso e vaso?); in alto sembra doversi vedere una coda di delfino; una matrice di palombino (m. 0,11 X 0,11) per tessere di piombo ove sono incisi il canale centrale, i canaletti per il metallo e sette tessere (diam. mm. 9) di cui la rappresentanza è tanto rozza, che non si può interpretarla.
Si ebbero inoltre questi altri oggetti: un frammento di lastra marmorea scorniciata (m. 0,24X 028 X 0,08), col seguente avanzo epigrafico: ...FIVS PRIM... CIT; Altro frammento (m. 0,15 X 0,18 X 0,07) in cui restano le lettere: ...M PRAI… ; Altro pezzo marmoreo (m. 1,10 X 0,21 X 0,07), dal quale si cominciò a ricavare una mensola. La superficie non è levigata, e vi rimangono le lettere rozzamente: incise: AN; Altro frammento (m. 0,26 X 0,32 X 0,04) che conserva questa notevole epigrafe mutile: ...fel ET MARTINVS im G EX ARG P II ...ANTE AEREV ...PAIECT VS ...CELI D D et ob dedic DIVISERVN sport VLAS SING XII | L FALE... M MART... CORPOR... IMAG... ET OB Dedic DED XVII
Presso il tempio di Cibele è stato rinvenuto un frammento di lastra marmorea (m. 0,25 X 0,22 X 0,04): F... Sul lato destro del Teatro si rinvennero frammenti di due lastre di marmo: 1. (m. 0,23 × 0,15 x 0,03): ET PO INFRON; 2. (m. 0,14 X 0,20 X 0,25): LIBI
Nella via dei Sepolcri è stato pulito l’ipogeo dove sono stati trovati gli ollarii al di travertino, su cui vedi C. L. Visconti, Ann. dell’Inst. arch: 1857, p. 291. L'iscrizione pubblicata in C.I.L., XIV, 1442 non sta in due linee su un ollario, ma è e; divisa su due ollarii, contenente ciascuno due olle. Un terzo ollario, a tre olle, conserva. nella parte superiore, dinanzi il buco centrale, l'iscrizione: CARITO,dinanzi a quello di destra: AGRIPPA. L'iscrizione dinanzi a quello di sinistra è abrasa.
Dante Vaglieri.
Inseguito agli sterri che la Società agricola Ravennate ha eseguito in via della Fontana per l'estrazione dei calcinacci dagli antichi ambienti situati sulla destra di quella via, per chi viene dalla caserma dei vigili, il sig. Edoardo Gatti ha potuto rilevare la pianta di alcune di quelle stanze.
Le stanze A e B hanno il pavimento ad opera spicata, laddove quelle segnate con le lettere D ed E hanno il pavimento bianco con tasselli bianchi e neri a disegno ‘geometrico. La stanza C conserva ancora l'intonaco dipinto delle pareti, onde non ne è stato tolto il calcinaccio, aspettandosi di farlo, quando si potrà contemporaneamente assicurarne la conservazione.
La stanza F contiene una vasca per acqua, le cui po pareti e il cui pavimento sono rivestite di fino cocciopisto e nei cui angoli ricorre il solito cordone pure di cocciopisto.
Dante vaglieri.
Nelle Notizie del 1907, a pag. 213, si parlò di una stanza di via della Fontana, indicata in pianta colla lettera C, la quale conservava ancora l'intonaco dipinto. Se ne sospese perciò lo scavo per procedervi più tardi colle maggiori cautele, assicurando la conservazione delle pitture. Sgombrate ora le terre che la ricoprivano, si è riconosciuto che tale camera presenta quasi intatti il pavimento a musaico e le pitture delle pareti, e vi sono stati raccolti in buone condizioni molti pezzi del soffitto che potranno essere ricollegati erimessi a posto.
Si accedeva a questa camera, come a tutta questa parte della casa, per un corridoio accanto alla scala prossima alla detta stanza (C, fig. 3,). Questo corridoio unisce via della Fontana con altra via che correva lungo il teatro. Da questo corridoio se ne stacca a destra, per chi viene da via della Fontana, un altro con pavimento a mosaico. Sulle pareti si è notato un pezzo dove è conservato l'affresco a colori rosso e giallo di tecnica eguale a quello della stanza C; del resto le pareti e la volta sono coperte di scialbatura più ordinaria e gli affreschi soroscadenti.
Questo secondo corridoio dava accesso ad una stanza non ancora interamente sgombrata dalle terre, dalla quale fu ricavato in epoca posteriore un terzo corridoio, per cui si penetrava nella stanza C, che era già prima in comunicazione con quella stanza mercè una porta, che posteriormente fu ingrandita. Da questa medesima stanza saliva al piano superiore una scala, la cui prima branca con dodici scalini, rivestita d'intonaco in due epoche, sta tra la stanza Ce il corridoio, e la seconda sopra il corridoio stesso. Ma l'accesso a questa scala fu chiuso posteriormente.
Nella terra che ricopriva questa scala (2) furono raccolti, oltre a frammenti di affreschi di pareti e di soffitto, varii frammenti d'anfore, di cui tre con pochi resti d'iscrizioni dipinte in nero. Tra le terre della parte di questa stanza ridotta a corridoio si sono raccolti sinora, oltre a frammenti d'intonaco dipinto, i pezzi seguenti:
Marmo. Frammento di un grande piatto a bordo verticale, con canaletto superiormente.
Terracotta. Frammenti di anfore, di cui alcune con avanzi d'iscrizioni dipinte in rosso e in nero. Parte superiore di vaso a filtro a vernice rossa con ventre ornato di figure, delle quali non restano che pochi avanzi. Fondo di un vaso, nel quale rimanevano avanzi di lische di pesce. Lucerna con rilievo di un'oca e marca illeggibile. Abbeveratoio per uccelli. Alcune ciotole.
Bronzo. Frammento di stile da scrivere. Borchie. Asticelle. Chiodi. Chiavi. Un correntino di serratura. Metà di un'armilla. Parte di fibula. Un piccolo peso. Parte superiore di un vasettino. Monete.
Osso. Frammento di gamba di giocattolo in forma di bambola. Ghiere leggermente incavate superiormente. Frammento con lettere dorate, che svanirono a contatto dell'aria. Una cerniera con tre fori. Una borchia. Frammenti di rivestimento di
mobili. Aghi crinali.
Si raccolsero inoltre: Frammento di un vaso di vetro dipinto. Frammento di una tazza di vetro con lettere dorate. Tasselli di vetro a più colori, appartenenti ad un musaico parietale. Una lucerna fittile con bella rappresentanza scenica, che sembrerebbe uscita dalla stessa fornace, donde provengono le matrici pubblicate nelle Notizie 1906, pag. 357. Frammenti di un vasettino di pasta vitrea con tracce di doratura. Un anello, un gancio ed un chiodo di ferro. Alla camera meglio conservata, che misura m. 4,31 per 3,43, si accedeva in origine direttamente dalla strada; senonchè più tardi la porta fu qui ridotta a finestra (m. 1,33 di larghezza), che era chiusa con lastre di mica, di cui moltissimi frammenti furono raccolti.
Il soffitto era a camera a canna e decorato nel modo stesso delle pareti, le cui pitture continuavano sull'intonaco, che ricopriva la cornice in giro destinata a sostenere i travicelli e sul soffitto stesso. I frammenti del soffitto si sono raccolti in grandenumero in mezzo al terriccio.
Il mosaico del pavimento è in bianco e nero. Bene conservati sono gli affreschi delle paret. La conservazione loro si deve specialmente al fatto, che furono poi ricoperti da uno strato di colla a calcina bianca, su cui sono state tirate alcune rozze linee rosse. La calcina però, appena a contatto dell'aria, si ritira e si distacca, ad eccezione dei punti dove il muro è calcinato.
Lo zoccolo ha verso gli angoli due riquadri gialli, fiancheggiati da altri a fasce verticali gialle e rosse; nel centro ha un riquadro rosso, limitato da listelli bianchi e rossi. Sopra allo zoccolo si hanno tre grandi riquadri, gialli i due laterali, rosso il centrale con una figura in mezzo, e divisi tra loro da riquadri minori, innanzi ai quali è dipinta una colonna ornata di edera, con capitello ionico e cornice a dentelli. Listelli gialli, rossi, verdi e bianchi separano la parte centrale dalla superiore.
In questa, nei due riquadri laterali, si vede un portico in iscorcio con pilastri, architrave, fregio e cornice; nell'intercolunnio centrale pende un oscillo. Nel centro, tra due pilastri rossi, in un riquadro sopra una base nera, sotto un festone di fiori si ha una figura. Nella parete dove è aperta la porta, che è larga m. 1,19, la figura in alto è muliebre, vestita, e regge con la destra il prefericolo, con la sinistra una grande patera. Quella nel riquadro giallo a sinistra, egualmente muliebre e vestita, ha nella destra, a quanto pare, le nacchere e un nastro e nella sinistra il cembalo.
La figura del riquadro centrale si è perduta; sopra a ciascuna colonna pare sia collocato un disco di vetro. Nella parete di fronte alla finestra, nel riquadro in alto vi è una figura muliebre nuda, alata, che regge con la sinistra un velo che copre le coscie e con la destra una corona. Sotto, nel riquadro a destra, vi è una figura femminile vestita, che ha la mano sinistra distesa e regge con la destra protesa alcunchè che non si distingue. Nel riquadro centrale una figura muliebre nuda poggia a terra la punta del piede sinistro tenendo il destro alzato, e regge con la sinistra il cornucopia, con la destra un cesto. Nel riquadro a sinistra una donna con petto nudo tiene nella mano destra distesa un nastro, e posa la sinistra sul fianco. Sopra le due colonne si vede uno skyphos a grandi anse a volute. Nella parete di fronte alla porta della figura in alto rimane la parte inferiore.
Quella del riquadro centrale è virile, nuda e si piega sul lato destro, reggendo con la mano un oggetto pesante. La figura del riquadro destro, muliebre, ha i capelli scendenti sulle spalle e regge con le due mani un vassoio. Quella del riquadro sinistro è egualmente muliebre, ma poco conservata; regge con la destra un oggetto non riconoscibile. Degli affreschi della parete nella quale si apriva in origine l'ingresso, ed ora si trova la finestra, non esistono più le figure; soltanto si vede che la figura del riquadro sinistro era muliebre ed alata.
Tra le terre si raccolse: Marmo. Testina virile barbata (alt. mm. 60). Frammento di piccola statuina virile. Ermetta muliebre di marmo giallo. Frammento di lastra con parte di ala in bassorilievo (mm. 145 x 100). Frammento di lastra con aste e parte di cerchio centrale (giuoco; mm. 114 X 104). Frammento di tazza a basso piede e pareti concave. Frammenti di macinelli. Un pestello (alt. mm. 50). Terracotta. Frammenti di anfore, di cui talune con iscrizioni dipinte in rosso od in nero. Uno di questi ha le lettere incavate: C D Altri simili con bollo sul ventre (C.I.L. XV, 3060 d), sul collo (3387), o sull'ansa (2587 a, 2604 a, d, 2775 a, 2832 b, 2967 b, 2976 b, 3168 b), ed altri coi seguenti bolli inediti: TVSFCIV SCR, LEPI L F T, O B circondata da puntini.
Qualche collo di anfora è chiuso da un tappo di gesso misto talora a frammenti di coccio con impressovi talvolta un bollo simile a quelli doliari. Tappo di vaso con solco a spirale (alt. mm. 135). Busto acefalo di statuina ammantata su basetta a foglie (alt. mm. 65). Collo di vaso a forma di testa virile. Lucerne colle leggende (C.I.L. XV, 6277, 6296, 6326, 6893) e ADA... con uomo in atto di colpire con la lancia; HONOR ATI coi busti del Sole e della Luna (cfr. 6479): IARERI, testa di Bacco bambino con tirso; uomo in atto di dare un colpo di lancia ad un animale.
Bronzo. Frammenti di mobili (zampa leonina; mascherone sorgente da tre foglie con due perni dietro; chiodetti, borchie, ecc.). Stili da scrivere. Un appiccagnolo. Un frammento di chiave. Ami. Anelli. Un frammento di un cucchiaio. Padellino di candelabro. Frammenti di un vaso a pareti sottilissime. Altri frammenti di vasi. Anse. Asticelle. Monete.
Osso. Frammento di lastra con tre gruppi di circoli concentrici (giuoco) (mm. 50 x 25). Lamine per rivestimento di mobili. Ghiere. Un cilindro forato. Un dado. Stili da scrivere. Aghi crinali e saccali. Manico di un cucchiaio. Rivestitura del manico di un coltello.
E inoltre: Tre frammenti di un bicchiere di vetro con lettere rilevate. Frammento di una tazza di vetro con lettere in oro. Frammenti di lamina di piombo. Frammento di legno (ansa?). Coperchietto di corno nero. Manico arcuato e
forato, ricavato da un grande dente di animale (lungh. mm. 83). Frammento di bel mosaico a tasselle minutissime. Frammenti di smalto. Molti frammenti di mica (della finestra). Avanzi di carbone.
Dante Vaglieri.
E stato continuato lo sterro nel corridoio (v. sopra pag. 21) che dalla via della Fontana procede verso il teatro. A destra, andando verso di questo, s'incontra un altro sottoscala, coperto di stucchi ordinarî bianchi. La scala ha l'ingresso dalla parte del teatro. Le sue spalle si trovano addossate a quelle dell'altra scala, che ha l'ingresso in via della Fontana.
Nella parete opposta è un'apertura praticata più tardi da qualcuno che molto probabilmente volle entrare nella casa per rubare. Il pavimento del corridoio è avvallato a causa di una fogna (di m. 0,45 di larghezza per 1,30 di altezza), che aveva la pendenza verso la via della Fontana, e che fu poi chiusa sotto la soglia verso il teatro con un muro trasversale. Essa riceveva le acque dei piani superiori mercè tubi incassati nel muro.
Nel corridoio si trovò una lamina di piombo di m. 0,60 X 0,33. Nello spurgo della fogna si trovò: un frammento di cornice di marmo, uno di un'urna marmorea con ramo di edera, ed alcune monete. Innanzi alla porta del corridoio è la strada a poligoni di basalte, larga m. 7,12, cioè due metri più di quella della Fontana. Nel punto dove i poligoni mancavano, si è constatato, a m. 1,15 di profondità, un pavimento di cocciopesto, sotto a frammenti di anfore, pezzi di stucchi e terra. Nei pezzi di muri caduti qui e nel corridoio si riconobbero mattoni con bolli C.I.L. XV, 71 (a. 123), 104 (a. 123), 958 a (c. a. 123), 968 (fine del I o principio del II sec.), 1298, 1356 (fine del I o principio del sec. II), 1434 a. 128), 1435, e: EX F TEMP SAB CAED TEG SERV FIRM PAET E APR COS che completa il n. 614; finalmente si ebbe il frammento: ...QVITN ...CPLATA ...S M S H cfr. C.I.L. XV, 396.
La camera prossima a quella delle pitture descritte precedentemente (p. 23) è lunga m. 4,44 e larga m. 6,77. Le sue pareti sono ricoperte d'intonaco grossolano a fondo giallo con linee rosse orizzontali e verticali, che formano dei rettangoli. Al posto dello zoccolo è una linea formata da un ramo rosso orizzontale, interrotta nel mezzo da linee verticali. Sulla parete a destra di chi entra si vedono dipinti dei delfini; in quella a sinistra un volatile (?) e in quella delle finestre, al disotto della seconda di queste, all'altezza di m. 1,28 dal pavimento, un quadretto rettangolare (m. 0,525 X 0,185), che da lontano dà l'illusione di un paesaggio.
A questa stanza si accede dal corridoio. Essa venne poi ristretta mercè un tra- mezzo fatto di muri scadenti, rivestiti d'impasto a base di argilla con intonaco giallo, ottenendosi così un corridoio, il quale dava accesso alla stanza delle pitture e ad un'altra ancora, sterrata soltanto in minima parte (cfr. p. 22). La camera così ridotta misura m. 3,90 X 2,84. Il pavimento del corridoio così ottenuto è a mosaico bianco; quello della stanza egualmente a mosaico bianco, con tassellette nere ed una fascia nera in giro.
In questa stanza si rinvenne:
Marmo. Gamba frammentata di una statua. Avanzo di panneggio che ricade sopra un vaso (m. 0,55). Parte superiore di erma con testa di satiro (m. 0,90 X 0,125). Frammento di colonnina ornata di foglie e frutta (m. 0,170 X 0,66). Frammento di macinella di marmo giallo. Bronzo. Anelli, borchie, chiodi, frammenti di serrature, un campanello, un ago saccale, una foglia d'edera (decorazione di mobile), un frammento di catenina. Vetro. Una fusaiola, un bottone, frammenti di vaso con ornati e lettere dorate, sparite al contatto dell'aria. Sopra uno si leggeva, secondo la copia fatta dal soprastante Finelli: AIVIC VITACIV VISIET
Osso. Aghi crinali, frammenti di cucchiai, frammenti di decorazioni di mobili.
Terracotta. Statuetta femminile mutila con bambino sulle ginocchia, frammento di vaso con rilievo di una maschera, statuetta virile acefala con tunica, in atto di dare un colpo (alt. mm. 85), lucerna (C.I.L. XV, 6672), con un leone in atto di avventarsi contro un gladiatore, altra ib. 6686, altra ib. 6277 con gallo, altra con cavallo in corsa e marca illeggibile, altra in cui vedesi un edificio con pronao e timpano sorretto da colonne scanalate e inferiormente parte della mano di una figura umana, altra con cavallo in corsa, altra con cervo in corsa, altra in cui vedesi una figura con tunica e face nelle mani un' anfora, rinvenuta in frammenti, laquale era piena di lische di pesce.
Frammenti di smalto.
Si trovarono pure i pezzi di una vasca per acqua, a proposito della quale va notato che non si è trovata traccia di conduttura, che portasse l'acqua nella casa. È da notarsi ancora che i frammenti del soffitto si sono rinvenuti tutti ad una stessa altezza, e distesi orizzontalmente sopra rottami; la casa quindi dovè cadere dopo che era stata abbandonata.
Dante Vaglieri.
Nuove scoperte presso le Terme di Ostia antica.
Sono stati esplorati i primi vani a sinistra di via della Fontana per chi viene da via del Teatro, attraversando l'osteria di cui si è parlato sopra a pag. 92.
Il primo vano di m. 6,80 X 4,45 (segnato con lettera A nella pianta pubblicata nelle Notizie 1907, pag. 214) sta proprio di fronte a quell'ambiente aperto interamente sulla via, del quale si è sopra riferito a pag. 92. Ha sulla porta d'ingresso, larga m. 2,67, la soglia di travertino, che però posa sullo scarico, ed è di m. 0,45 più alta del pavimento, il quale è ad opera spicata. Conserva nel basso traccie diintonaco a cocciopesto. Ha in fondo una porta larga m. 1,25.
Il secondo vano, di m. 6,80 X 5 (segnato B nella pianta sopra citata), ha la porta d'ingresso larga m. 2,67, con soglia in più pezzi di travertino, senza canaletti e rialzata più tardi; una porta in fondo larga m. 1,05; il pavimento in opera spicata; traccie d'intonaco a coccio pesto, e in alto la solita cornice di mattoni, sottoposta al pavimento del piano superiore. Nell'angolo a destra avanzi di una vasca di m. 1,55 X 0,80 X 0,13. Addossata alla parete di fondo è una costruzione quadrata, che posa su uno strato di scarico, alto m. 0,43; è fatta con tufetti squadrati e con file di mattoni ed è ricoperta di cocciopesto.
Tra questo vano e il seguente si ha sulla strada la vasca indicata nella pianta sopra detta con la lettera G. Misura m. 1,56 X 1,15 x 0,80. È rivestita di intonaco a cocciopesto, coperto all'esterno di colore rosso. Il tubo di scarico è nel lato nord.
Il terzo vano, uguale al precedente, ha nell'angolo di fondo a sin. una scala con cinque gradini, a cortina di mattoni con intonaco a cocciopesto (m. 0,86 X 0,22 X 0,25). Simile intonaco si ha in giro per un'altezza di m. 1,44, e più su una scialbatura più fine, bianca. Quell' intonaco più rozzo accompagna anche la scala nel suo tratto conservato, e poi sulla parete di fondo, dove era la seconda branca della scala stessa, non più in mattoni, ma in legno. Esso indica che la scala medesima non doveva essere visibile, ma nascosta probabilmente da tramezzo in legno. Al di sotto della seconda branca l'intonaco è, come nel resto, rozzo, a cocciopesto inferiormente; più fine in alto. La scala conduceva al piano superiore; la cornice in mattoni è a m. 4,50 di altezza dal pavimento. Sulle pareti restano poche traccie di graffiti; spesso si tratta di semplici aste; in un punto si legge: XIIIIII TAIL FEO NVII
Il quarto vano è eguale in tutto al precedente; soltanto l' intonaco in cocciopesto mostrasi coperto di tinta rossa. Vi si raccolsero frammenti del soffitto a camera a canna, con avanzi di affresco, ed un collo d'an fora con la marca sull'ansa: M.
Il quinto, delle stesse dimensioni, ha lo stesso intonaco a cocciopesto per una altezza di m. 1,60; e più in alto l'intonaco più fino, che copriva anche le pareti del piano superiore. Qui però non vi è la scala, ma al suo posto una vasca a cocciopesto con colore nerastro nell'interno (m. 1,62 X 1,06 X 0,82). In fondo, era una porta larga m. 1, che venne poscia chiusa. Quella d' ingresso conserva la soglia in travertino.
Il sesto vano largo m. 2,93, spurgato per una lunghezza di m. 7,35, è un corridoio, che doveva sboccare nella via parallela a quella della Fontana. La porta è larga m. 2,38 ed ha la soglia in travertino. Un'altra porta si vede a sin., a m. 7,35 dall'ingresso, la quale doveva mettere in una stanza alle spalle del quinto vano. Nel pavimento, che è, come al solito in opera spicata, a m. 5,25 dall'ingresso, sul lato destro, erano conficcate due grandi anfore a grosso ventre, sporgenti in fuori per circa un quarto. Si conserva anche qui la cornice in mattoni e parte delle pareti del
muro superiore.
In questi vani si raccolsero i seguenti frammenti marmorei: un bel busto acefalo,
femminile (m. 0,36), un frammento di testa virile (m. 0,05 X 0,85), altro di statuetta di putto (m. 0,19), parte di mano sinistra di statua, un piccolo capitello corinzio e inoltre mattoni con i bolli C.I.L., XV, 1071, 1435 e una lucerna con rilievo rappresentante Apollo citaredo e portante la marca: AVG
.
Dante Vaglieri.
Nuove scoperte presso le Terme e la caserma dei Vigili di Ostia antica.
Sono stati sterrati gli ambienti nel lato meridionale del peristilio delle Terme, tra questo e la via della Fontana. Il primo di essi (m. 6,10 X 3,82), cominciando ad est, con una porta nella parete orientale dà in quello spazio aperto che trovasi in fondo alla via della Fontana a sinistra (v. pag. 92). La soglia di travertino è molto consumata per continuo passaggio. Una porta che dava sulla via della Fontana venne più tardi chiusa; egualmente fu chiusa una porta nella parete ovest. Sul peristilio si apre una porta larga circa m. 2. In alto verso l'esterno è una finestra. La volta, che comincia a circa tre metri dal pavimento, è a botte e conserva traccie d'intonaco bianco. Le pareti nella parte inferiore hanno intonaco a cocciopisto. Il pavimento è ad opera spicata.
Il secondo ambiente è una scala (m. 1,25) che dà sulla via della Fontana. Ha i primi cinque gradini in travertino, e gli altri in mattoni. Il sottoscala ha due porte, una nella parete orientale, chiusa più tardi, ed una nella occidentale. La volta e le pareti sono coperte d'intonaco a cocciopisto.
La terza camera (m. 6,22 X 4,50) ha, oltre la porta che dà nel peristilio, una porta nella parete meridionale, poi richiusa, una nella orientale, che dà nel sottoscala; una terza nella settentrionale, egualmente chiusa più tardi. Nella parete occidentale fu fatta un'apertura regolare, poscia rimurata. In alto, nel centro della parete meridionale è una finestra a feritoia. La volta è a botte, e le pareti erano ricoperte d'intonaco bianco. Sulla parete orientale e su quella occidentale a m. 1,90 dal pavimento, nella parte meridionale della stanza, per metà di questa, fu fatta una cornice aggettata, incastrata nel muro, che doveva sostenere il pavimento di un ammezzato.
La camera seguente (m. 6,22 X 4,50) è in tutto eguale a questa. Manca soltanto la finestra a feritoia. Vi si notano le traccie di triplice intonaco. Nell'angolo nord-est sorge un pilastro in mattoni.
Il quinto vano (m. 6,14 X 3,12) è un ingresso alle Terme dalla parte di via della Fontana, con grande soglia in travertino tanto nella porta che dà su questa, quanto in quella che mette nel peristilio. Vi si vedono due pavimenti sovrapposti.
L'ambiente che segue (m. 6,16 X 9,15) è, rispetto all'edificio, il tablino. La porta che dà nel peristilio è larga quasi quanto la stanza stessa. Innanzi alla parete meridionale si ha una base (m. 0,85 X 1,47 X 1,02), ampliata con due aggiunte laterali (m. 0,72) (1). Il pavimento era a grandi lastre di marmo bianco.
Il settimo ambiente (m. 6,28 X 2,90) con pavimento a mosaico e volta a botte, con finestra e feritoia in alto in via della Fontana, ha la solita porta sul peristilio, una nella parete sud, su via della Fontana, più tardi ridotta, e una nella parete ovest, che dà nel sottoscala seguente. Segue la scala (m. 1,50) che dà sulla via della Fontana con i primi cinque gradini in travertino e gli altri in mattoni.
Le stanze n. 8, 9, 10, intercomunicanti tra loro, sono eguali alla seconda e alla terza, con la stessa cornice aggettata, pavimento ad opera spicata, con volta a botte, ed intonaco bianco sopra quello a cocciopisto nelle pareti. La stanza n. 8 ha una finestra a feritoia in alto e un'apertura, fatta dopo, che dà sulla scala. Nella camera n. 10 sporge in mezzo verso il fondo un baggiolo di m. 1,20 X 1,25.
L'ultimo ambiente, che sta sull'angolo, a ridosso della Fontana, è una grande latrina (m. 5,70 X 6,30) con pilastri in ciascun angolo. Tra questi pilastri corre una piccola fogna con inclinazione verso il centro, ed in comunicazione colla fogna che corre sotto in direzione della larghezza.
Le pareti della piccola fogna sono ad intonaco a cocciopisto ed il pavimento a tegoloni bipedali. Nel lato est è un baggiolo; in quelli sud e nord due altri baggioli per il sostegno delle tavole, che correvano lungo le pareti, nelle quali le tavole stesse erano incastrate. Lungo le tre pareti innanzi al sedile corre un canaletto di marmo, che scaricava nelle fogne. I pilastri che stanno agli angoli verso la via della Fontana riposano su blocchi di travertino. Verso la stessa via della Fontana si apriva una finestra che venne poi murata. Nel mezzo della stanza una vaschetta quadrata con intonaco a cocciopisto. Le pareti sono ricoperte d'intonaco a cocciopisto con traccie di colore in basso, e d'intonaco bianco in alto, egualmente con traccie di colore: vi si vedono riquadri e vasi e in basso piante; molti sono i graffiti. Il pavimento è fatto con pezzi di tegoloni informi; sopra di esso ve ne fu forse un altro.
In questa latrina, nell'angolo nord-ovest, alla profondità di m. 0,42 dal pavimento, s'incontrò una tomba fatta con lastre di marmo informi, appartenenti a decorazioni. Una di queste recava un'iscrizione sepolcrale quasi illeggibile per l'attrito (m. 0,24 X 0,04). Vi riappariscono soltanto le traccie delle seguenti lettere: D M | PII... IVO | ...I | ...N. Conteneva lo scheletro con la testa rivolta a nord.
Lungo il lato settentrionale del peristilio delle Terme è un corridoio che rimane ad un livello più basso, sul quale sboccano ambienti sotterranei. In questa parte lo scavo rimane per ora sospeso, per ripigliarlo più tardi dalla parte della via dei Vigili, donde ne sarà più facile l'accesso.
Dagli scarichi del peristilio è tornato in luce quanto segue:
Marmo. Parte superiore di una maschera silenica (m. 0,115 X 0,255). Frammento di braccio di statua, riportato (m. 0,20). Testa muliebre con capelli divisi nel mezzo e annodati dietro la nuca, forse parte di sarcofago (m. 0,038). Frammento di coperchio di sarcofago (m. 0,20 X 0,155 X 0,10) su cui rimane la figura di un Sileno recumbente sopra pelle felina, con manto che gli copre le ginocchia regge con la sin. una tazza e con la destra solleva, a quanto sembra, un
lembo del manto o di una tenda. Sotto rimangono le lettere: AE; Un frammento di coperchio di sarcofago (m. 0,14 X 0,08) con l'iscrizione: S | OSIMIANO PA | ...OITN...; Lastra di marmo iscritta (m. 0,34 X 0,34 X 0,04), contenente un frammento epigrafico forse di una dedicazione a Mitra col prezioso ricordo di una data consolare: ...M S... | SVRA Iii | seneCIONE Ii (a. 107 d. C.); Altra lastra marmorea (m. 0,185 X 0,09 X 0,085) ove rimane: foglia in circolo SIBI BA
Palombino. Matrice esagonale per nove tessere quadrate di piombo, su cui erano tre punti (mm. 8 X 8), con canaletto centrale e due fori per fermare l’altra metà (m. 0,145).
Terracotta. Lucerne (C. I. Z. XV, 6296 e altre). Frammento di ansa coperta di vernice a smalto verdognolo con due semicerchi ai lati di una figura seduta poco riconoscibile (m. 0,045). Coperchio simile con due zone di bugne e peduncolo (m. 0,076). Mattoni con i bolli C.Z Z. XV, 12, 71, 79, 108, 104 (3 es.), 105, 109 (3 es.), 125, 129, 159, 315, 606, 648, 693, 704 a, 939, 958 a, 992 a, 994, 1015 a, 1033 (2 es.), 1052, 1076, 1094 (2 es.), 1116 a, 1298, 1368, 1435, 1449 a, 1615 a e
VERO III ET AMB Cos | EX FVND BRV TS MSH adr che completa il bollo: C.I.L. XV, 39; si ebbe inoltre un esemplare del mattone dell'officina di Cattius Sabinus (v. sopra pag. 53).
Bronzo. Un ditale. Frammenti di serrature.
Dante Vaglieri.
Monumenti
☆ ☆ ☆ ★ ★
Terme di Nettuno a Ostia antica
terme
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Caserma dei Vigili a Ostia antica
archeologia
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Insula VI e Caupona di Fortunato a Ostia antica
domus
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Fullonica dell'Insula XI a Ostia antica
archeologia
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Cisterna presso le Terme di Nettuno a Ostia antica
cisterne
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Insula del Soffitto dipinto presso di Ostia antica
domus
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Caseggiato delle Fornaci a Ostia antica
domus
☆ ☆ ☆ ☆ ★
Ninfei gemelli del Teatro di Ostia antica
fontane
☆ ☆ ☆ ★ ★
Oratorio cristiano di Cyriacus a Ostia antica
chiese