1/1/1854
Alle ore 7 cominciano ad essere illuminate a gas la Via Papale, Piazza di San Pietro (dove sono realizzati 4 lampioni a Candelabro con sette luci), il Corso, il Campidoglio (dove sono posizionati 18 lampioni), Piazza del Gesù e Piazza Venezia. L'Officina ed il gasometro di Via dei Cerchi inizia la sua attività producendo 60.000 mc. di gas al giorno.
2/4/1908
Funerali di un caduto sul lavoro in piazza del Gesù. L'episodio degenera in uno scontro tra accompagnatori e polizia con quattro morti e diciassette feriti e provoca la proclamazione dello sciopero generale:
"L'autorità s'immischiò nella determinazione dell'itinerario di questo corteo funebre, dicendo chiaro agli organizzatori: “di qui non si passa; di là nemmeno”.
È con truppe, guardie e carabinieri dispose cordoni che impedissero, eventualmente, di passare nei luoghi vietati a chi ne avesse avuto il ghiribizzo. Naturalmente, come il corteo funebre si mosse, i caporioni non ebbero che un'idea fissa: passare precisamente dove le autorità avevano dichiarato che non avrebbero lasciato passare.
Non si passa!..., dissero i delegati. Passeremo ad ogni costo risposero i caporioni della massa rivoluzionaria. Vi fu un momento di attesa; e in quel momento un provvidenziale carro di pietre (il solo che in quell'ora è in quel luogo non avrebbe dovuto passare) capitò in mezzo ai contendenti.
I sopraffattori non potevano desiderare di meglio.
I sassi era Dio che lì mandava, e cominciarono una fitta, furibonda sassaiuola contro guardie, carabinieri e soldati. Fra costoro più di | trenta furono i contusi e feriti; squillarono non ì una, non tre, ma dieci, venti volte le trombe.
Un colpo d'arma da fuoco partì, pare, da un gruppo di rivoluzionari bene intenzionati, e guardie, carabinieri, soldati, dopo una tolleranza forse eccessiva; da cento testimoni accertata (risposero, come qualunque altro cittadino non fatto di pasta frolla avrebbe risposto subito, senza tanta attesa di tanti squilli) risposero sparando rivoltelle e moschetti, in aria preferibilmente, e vi furono un morto, due feriti gravemente, morti poco dopo, ed una trentina di altri feriti, fra quali una signorina che era affacciata a una finestra.
E doloroso constatarlo, ma soltanto dopo questa inevitabile repressione, i fanatici rivoluzionari che volevano “passare ad ogni costo, si persuasero che non era facile passare.
Fu o non fu voluto da costoro codesto tafferuglio? Fu o non fu inevitabile? Ebbene, dopola tristissima scena, riformisti, sindacalisti, integralisti, opportunisti e tutti gli altri isti e tristi in coro, si diedero a proclamare la strage proletaria, e ad eccitare allo sciopero generale di protesta in tutta Italia."
11/10/1925
La sede della Serenissima Gran Loggia italiana a Piazza del Gesù, viene completamente distrutta da squadristi fascisi.
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Palazzo Berardi
1888 edifici
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Targa della Madonna Addolorata di piazza del Gesù
1796 targhe
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Palazzo Petroni Bolognetti Cenci
1737 palazzi-corte
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Palazzo Altieri
1655 palazzi
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Targa del Cardinale Odoardo Farnese sulla Casa professa dei Gesuiti
1600 targhe
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Casa Professa dei Gesuiti
1599 conventi-chiostri
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Chiesa del Gesù
1556 chiese
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Cappella dei Nobili nella Casa Professa dei Gesuiti
cappelle
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Cappella di Maria nella Casa Professa dei Gesuiti
cappelle
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Cappella di Sant'Ignazio nella Casa Professa dei Gesuiti
cappelle
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Cappella Farnese nella Casa Professa dei Gesuiti
cappelle
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Fontana della Casa Professa dei Gesuiti
fontane
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Fontana dei delfini di palazzo Cenci Bolognetti
fontane
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Cappella di Palazzo Altieri
cappelle
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Madonna dell'Addolorata di piazza del Gesù
edicole sacre