Inaugurazione della via Felice. Lunga 2787 metri, il nuovo tracciato parte da Trinità dei Monti e arriva a Santa Croce in Gerusalemme, passando per Santa Maria Maggiore.
Uno degli Obelischi del Mausoleo di Augusto, viene innalzato dietro l'abisde di Santa Maria maggiore. Per allacciare l'Esquilino col Pincio, viene posto in dirittura col grande rettifilo aperto da Sisto V
In un area della Villa Barberini, angolo Quattro Fontane e Via XX Settembre, viene realizzato uno Sferisterio, campo destinato al gioco del pallone con bracciale all'uso toscano.
Presso l'angolo della via Quattro Fontane con la piazza dell'Esquilino, di rimpetto alla casa Gostanzi, alla profondità di met. 8,50 è stato scoperto un cunicolo murato, il quale attraversa la strada ad angolo retto, e poi volge verso il Viminale. È notevole perchè ancora vi corre l'acqua. Misura nella luce met. 1,35 x 0,72.
Rodolfo Lanciani.
Giacomo Fassi apre una bottega di ghiaccio, mescita di birra e grattachecca romana a via delle Quattro Fontane.
Nella casa Feliciani, in via dei Giardini n. 17, alla profondità di 6 metri è stato trovato un toro di marmo, spettante al noto gruppo mitriaco, ed un capitello corinzio alto met. 0,75.
Per far posto a nuove costruzioni, viene demolito lo Sferisterio Barberini su via XX Settembre. Un nuovo impianto viene costruito in un lotto libero tra via Sallustiana e Via Calabria.
Gabriele D'annunzio si trasferisce da via XX Settembre 10 (dopo 4 anni di permanenza), a via delle Quattro Fontane 159 (dove risiede per altri due anni).
Manifestazioni di protesta di una folla di operai disoccupati, che sfociano in saccheggi e scontri: "A piazza San Lorenzo in Lucina la massa dei dimostranti si disgregò in due o tre gruppi. Il principale zi avviò per via Frattina, che sbocca nel Corso dirimpetto alla piazza qui sopra nominata, e va diritta a piazza di Spagna. In via Frattina vi sono molti nogozi importanti. Ebbero tutti i cristalli rotti. Giunto in piazza di Spagna, il gruppo principale voltò a destra per via Due Macelli, dove fece gravi danni al Grande Orfeo. Il gruppo principale continuò le sue devastazioni in via del Tritono, poi si avviò verso i quartieri alti portandovi lo spavento e finì per capitare in piazza dell'Esquilino fra due o tre compagnie di fanteria, che lo dispersero arrestando i riottosi alle intimazioni. Un altro gruppo intanto erasi diretto per il Corso verso Montecitorio dove i deputati si trovavano adunati in seduta. Il portone principale del palazzo fu chiuso per un quarto d'ora. Sopraggiunta altra truppa e fatte le intimazioni di legge, i dimostranti si persuasero ad andarsene, dirige di fianco al Pantheon e per piazza della Minerva, verso il nuovo corso Vittorio Emahuele."
A Via delle Quattro Fontane, crollano i tramezzi di una casa in ristrutturazione. Il Re Umberto I accorre sul luogo del disastro e da supporto ai soccorsi:
"Nella mattina dell'8 gennaio, in una casa in costruzione presso le Quattro Fontane e adiacenti al giardino del Quirinale, caddero due volte del secondo piano, trascinando fra le macerie; nei sotterranei, dall'altezza di circa sei metri, tre operai.
Accorsero guardie, vigili con delegati e altre antorità, e si cominciarono subito i lavori di salvamento. Dopo qualche tempo di lavoro, furono estratti dalle macerie due degli operai, uno con qualche scalfittura e un altro leggermente ferito.
A mezzogiorno, mentre si eseguiva il lavoro per estrarre il terzo operaio, S.M. il Re, lasciando il Cosiglio dei ministri coi quali era in seduta per la solita relazione, accorse sul luogo della disgra accompagnato dagli aiutanti Pallavicini e Accini. Il Re, commosso, volle scendere egli medesimo nei sotterranei mediante una scala a piuoli, incoraggiando vivamente quelli che lavoravano a salvare il tezzo operaio.
Si riuscì, finalmente, a scoprirlo e tuttora in vita, ma impigliato con le gambe in mezzo ai rottami. Si temeva che avesse spezzate le gambe. Alle ore 2 e mezzo, sempre col Re presente, sî lavorava ancora per smuovere con tutte le precauzioni le macerie, affine di liberare il disgraziato. 11 Re faceva coraggio all'infelice, porgendogli dei bicchierini di cognac. Alle 4 e un quarto, il lavoro di liberazione ebbe termine.
Il Re che non si era mai mosso dal suo posto, assistette al collocamento sulla barella dell'operaio, che aveva una gamba fortemente contusa ma non rotta. Il ferito mormorava: Grazie, Maestà! E il Re: Sta tranquillo, chè non è niente. Non parlare, che ti fa male.
Mentre il povero operaio era condotto all'ospedale ove raggiunse gli altri due compagni, Umberto ritornava a piedi alla reggia, accompagnato dalle autorità e dal popolo. Allora avvenne una dimostrazione imponente. Si gridava: Viva il Re! Viva il nostro padre! Viva il padre degli operai! Molti piangevano.
La casa crollata apparteneva a un signore inglese. Furono arrestati il costruttore, il direttore dei lavori e un suo aiutante, che danno la colpa all'umidità."
Viene ampliato il Palazzo Galloppi con un nuovo fabbricato su via Quattro Fontane.
In via Quattro Fontane, rinforzandosi le fondazioni del casamento posto al n. 143, a m. 4 sotto il piano stradale e alla distanza di m. 3,40 dal ciglio del marciapiede, è stato riconosciuto un tratto di antica strada romana, a grossi poligoni di lava basaltina.
Giuseppe Gatti.
La Gelateria Fassi si sposta da Via delle Quattro Fontane a piazza Navona. La nuova sede al piano terra di Palzzo de Cubis, chiamata Caffè-gelateria Nino all'Agonale, è dota di una delle prime refrigeratrici elettriche di importazione tedesca.
Inizia l'eliminazione del tram da alcune zone centrali. Sono abbandonati i binari in piazza e via San Claudio, nelle vie del Pozzo e del Pozzetto e in via del Tritone fino al largo Tritone con variazioni di percorso per le linee 26, 27, 28, 28 rosso, 29 (La linea 26 è deviata, in piazza dell'Esedra, per via Nazionale, il Traforo, via dei Serviti, via del Tritone, piazza Barberini seguendo poi il precedente itinerario per via San Nicolò da Tolentino; la 27 è deviata per via del Tritone, il Traforo, via Nazionale, piazza Esedra seguendo poi il precedente itinerario per via delle Terme; le 28 e 28 rosso, dopo il Traforo, sono deviate per via dei Serviti, proseguendo poi per via del Tritone, piazza Barberini e via Quattro Fontane; la 29 è deviata per via dei Serviti, il Traforo, via Nazionale e via Depretis).
Attentato in Via Rasella durante il transito a piedi di una compagnia del I battaglione del Reggimento Polizei SS Bozen, composta da 156 uomini tra ufficiali, sottufficiali e truppa, in assetto di guerra, con mitraglatrici montate su carrelli in testa e in coda alla colonna. Lo studente in medicina Rosario Bentivegna, con la copertura di un altra giovane studentessa, Carla Capponi fanno brillare una mina collocata in un carrettino metallico da spazzino. Subito dopo, due squadre dei GAP Centrali, una di sette uomini l'altra di sei, al comando di Carlo Salinari (Spartaco) e Franco Calamandrei (Cola), lanciano a mano bombe da mortaio leggero Brixia, modificate per esplodere per accensione della miccia, e sparano con armi leggere. L'azione si concluse con la morte di 32 militari e 110 feriti. persero la vita nell'attentato almeno altri due civili italiani tra cui il tredicenne Piero Zuccheretti. I gappisti non subirono perdite. I superstiti del Bozen, coadiuvati da forze tedesche e fasciste affluite sul posto, iniziarono a rastrellare la popolazione della zona circostante, arrestando abitanti e passanti. I rastrellati sono fatti allineare sotto contro la cancellata di accesso a Palazzo Barberini e quindi condotti in parte presso l'intendenza della Polizia dell'Africa Italiana (PAI), in parte presso il palazzo del Viminale, dove nelle cantine, circa trecento persone sono trattenute per accertamenti sino alla mattina successiva.
L'Accademia d’arte drammatica lasciando il Villino Durante e si sposta a via Quattro Fontane 20.
Attivata la Corsia Preferenziale sull'itinerario piazza Esquilino, via Cavour, via Panisperna, via Milano, via F. Crispi, via Sistina, via Quattro Fontane, via De Pretis, piazza Esquilino.
L'Accademia d'Arte drammatica trasferisce la propria sede da Via Quattro Fontane a via Bellini 16.
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Palazzo dell'Istituto Mobiliare Italiano e dell'Ufficio Italiano Cambi
1950 edifici
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Galleria di Palazzo Barberini
1949 musei
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Palazzo della Famiglia Barberini
1938 edifici
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Palazzo dell'Istituto Romano Beni Stabili a Via delle Quattro Fontane
1938 edifici
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Cinema teatro Quattro Fontane
1938 cinematografi
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Palazzo Tenerani
1870 palazzi
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Collegio Scozzese
1864 edifici
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Palazzetto Tenerari
1840 edifici
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Sferisterio Barberini
1814 impianti sportivi
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Targa del Rione Monti a Via delle Quattro Fontane
1748 targhe
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San Dionigi Areopagita
1653 chiese
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Convento e chiostro dei Trinitari Scalzi di Spagna
1634 conventi-chiostri
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Cappella di palazzo Barberini
1625 cappelle
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Palazzo Barberini 1612 ville
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Giardino di Villa Barberini 1612 giardini
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Sant'Andrea degli Scozzesi
1600 chiese
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Manica lunga del Palazzo del Quirinale
1590 edifici
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Fontana del Tevere alle Quattro fontane 1588 fontane
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Fontana di Giunone alle Quattro fontane 1588 fontane
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Fontana dell'Arno alle Quattro fontane 1588 fontane
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Fontana di Diana alle Quattro fontane 1588 fontane
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Palazzo Mattei Albani Del Drago alle Quattro Fontane
1587 palazzi
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Fontana del Convento di San Carlino
fontane
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Palazzetto Scalambrini
edifici
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Mura serviane nei sotterranei di Palazzo Galloppi Volpi
fortificazioni
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Madonna di palazzo Galloppi Volpi
edicole sacre
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Casa Koch
palazzi
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Lapide in memoria di Johann Anton Koch
targhe
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Lapide in memoria dei caduti alle fosse ardeatine catturati nei rastrellamenti tedeschi a Via Rasella
targhe
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Targa della vecchia piazza Grimana ora Barberini
targhe
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Madonna dell'immacolata di via degli Avignonesi
edicole sacre
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Madonna col bambino a via San Vitale
edicole sacre
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Palazzina del Cardinale Annibale Albani
palazzi
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Casa settecentesca a via delle Quattro Fontane 29
edifici
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Targa in memoria di Johann Christian Reinhart
targhe
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Fontana di Palazzo Barberini
fontane
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Ninfeo di Palazzo Albani Del Drago
fontane
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Ninfeo di Bacco nella Sala delle Colonne a Palazzo Barberini
fontane
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Fontana del giardino di Palazzo Barberini fontane
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Ninefo del giardino di Palazzo Barberini fontane
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Mitreo Barberini mitrei