Dopo l'apertura dell'esercizio della tramvia a vapore tra Roma e Tivoli, l'Impresa Tramways inaugurata anche una linea tramviaria a cavalli di 2200 metri di lunghezza, come servizio urbano tra la stazione Termini ed il Cimitero del Verano. Dalla Dogana, posta nella via di porta Tiburtina a fianco della stazione Termini (poi via Marsala angolo via Solferino), attraversava le mura aureliane in corrispondenza dell'antica porta Tiburtina (fornice a destra) e si immette sulla via Tiburtina, seguendola fino ad un capolinea tronco posto nella piazza antistante l'ingresso al Verano.
Negli sterri pel nuovo viale di accesso alla porta s. Lorenzo, fra la chiesa di S. Bibiana e le mura della città, è stato trovato un bagno di casa privata, con una vasca semicircolare nel mezzo, ed altre dell' istessa forma nel giro delle pareti. Seguono cinque stanze, con traccia di pavimenti di marmo, distesi sopra un astrico di coccio pesto. Nei tempi bassi, questo luogo è stato occupato da un sepolcreto con cassettoni coperti a capanna. I mattoni sono improntati col bollo rotondo TI-ROPHIMI AGATHOBVLI DOMITI TVLLI
Eseguendosi il disterro per quel tratto del grande viale di circonvallamento, che è compreso fra la vecchia porta S. Lorenzo ed il ponte ferroviario di S. Bibiana, sono state scoperte le arenazioni della Marcia-Tepula-Giulia, per la lunghezza di circa duecento metri.
I primi quattro piloni, scoperti tra la vecchia e la nuova porta s. Lorenzo, appartengono al primo stabilimento dell'acquedotto, e sono costruiti a grandi massi di tufa. Misurano m. 2,25X1,80. Alcuni hanno il dado di coronamento in pietra sperone, altri in travertino. Gli archi, di m. 5,80 di diametro, sono formati da un solo anello di cunei di pietra sperono : i triangoli mistilinei di rinfianco, sono murati con tufo granulare giallo.
Nel tratto successivo, fra la nuova porta S. Lorenzo ed il viadotto di S. Bibiana, l'opera primitiva dell'acquedotto è interamente fasciata, e ricoperta da fodere e da sottarchi di cortina. Questa cortina è così perfetta, che non teme il confronto con quella degli archi neroniani.
I tegoloni degli archivolti sono cuneati, e misurano mm. 41 nella testata eccentrica, mm. 20 nella testata opposta. Il cemento non eccede la grossezza di un millimetro e due decimi.
Rodolfo Lanciani.
Due anni or sono, aprendosi una nuova porta fra la terza e la quarta torre a destra della porta S. Lorenzo, si osservò che nel nucleo della cortina anreliana era stato conglobato un ninfeo, o meglio, una parete rettilinea ornata di nicchie e rivestita di tartari, pomici, e conchiglie. Si osservò pure con sorpresa, che nel murarsi di questa parete nel nucleo della cortina fra le due torri, si erano murate contemporaneamente le statue collocate entro le nicchie.
Il giorno 22 ottobre, ampliandosi il taglio attraverso le mura, si è scoperta una nuova nicchia con la statua relativa. È un simulacro leggiadrissimo di giovane ignudo, senz'attributo di sorta, con la gamba destra appoggiata ad un tronco.
Nell' istesso luogo è stato trovato un pezzo di lastra marmorea, con le lettere: SANCTC ANTISTI Q ANTIS L IB
Rodolfo Lanciani.
Demolendosi breve tratto di cortina delle mura urbane per l'apertura della nuova porta S. Lorenzo, si è scoperta la fronte del ninfeo, già esplorato e descritto nel 1884; o per meglio dichiarare la cosa, si è scoperto che la cortina suddetta è composta di due pareti, divise fra loro da un intervallo di pochi centimetri ripieno di terra pigiata. La parete esteriore è opera di Aureliano: quella verso la città è lavoro del primo secolo, elegantissimo, e ben conservato. Doveva servire di sfondo ad un giardino. Vi si riconoscono dieci nicchie incrostate di smalti, pomici, conchiglie e nicchi marini. In alto corre uno sporto di cornice, coperto da lastre di piombo.
Rodolfo Lanciani.
Demolito presso la porta di s. Lorenzo un tratto delle mura urbane, che nella parte interna era costituito dalla parete di un antico ninfeo, vi furono ritrovati 24 frammenti di piccole statue in marmo, per lo più di soggetto bacchico e di arte mediocre. Alcuni di questi frammenti appartengono ad un gruppo di due Satiri; uno dei quali giace a terra avvolto dalle spire di un serpente, l'altro sembra accorrere in suo aiuto.
Dallo stesso luogo provengono questi avanzi di una grande lastra di marmo, con cornice.
Giuseppe Gatti
Pietro Gentilini, fonda un laboratorio artigianale di biscotti. Il forno si trova a Porta San Lorenzo 28/30, mentre a via Daniele Manin 41 il negozio al dettaglio. Segue l'apertura di una succursale a via Nazionale 195. Tipici prodotti sono i wafer, le fette biscottate e i famosi biscotti e la pizza romana.
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Villa Gentili Del Drago
1739 edifici
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Stemma del Cardinale Antonio Carafa presso porta San Lorenzo
1586 targhe
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Arco di Sisto V
1585 archi
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Acquedotto Felice
1585 acquedotti
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Stemma di Niccolò V sulle mura aureliane presso piazzale Tiburtino
1451 targhe
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Villa Sacripante
ville
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Ninfeo di Ercole a villa Gentili Del Drago
fontane
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Edicola di Porta Tiburtina
edicole sacre
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Casa del Dazio a Porta Tiburtina
edifici
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Torre idrica della Stazione Termini a San Lorenzo
cisterne
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Domus percenniorum
domus