Storia
CronologiaFondandosi un nuovo casamento sulla piazza Cenci, lungo la via che dovrà sboccare al ponte Garibaldi, a m. 5,70 sotto il livello stradale è stata ritrovata una grande tazza di fontana in granito, del diametro di m. 3,23.
Nel medesimo luogo è stato raccolto fra le terre un frammento di lapide marmorea, con cornice, che conserva questo avanzo d'iscrizione:
MIVS FECIT MIVS FECIT TIS LIBER SQVE
La Commissione Archeologica Comunale decide di trasportare a Piazza Cairoli la vasca di granito di Baveno scoperta nel corso dello scavo di fondazione di una casa a piazza Cenci, permettendo all'architetto Andrè di riutilizzarla come elemento di una nuova fontama nel Giardino.
In piazza Cenci, presso il sito medesimo ove fu trovata la grande tazza di granito, cfr. Notizie 1887, p. 114), fondandosi i piloni di un nuovo casamento si è trovato, alla profondità di m. 7,00, un muraglione foderato di parallelepipedi di tufa, che corre parallelo all'antica via della Mortella. Fra questo muro e il palazzo Cenci è apparsa, nel fondo di altri piloni, una platea lastricata da travertini, e solcata da un canale di scolo, largo m. 0,40.
In piazza Cenci, nel fondare una nuova fabbrica, si è trovato un frammento di
lastrone marmoreo, su cui si legge:
MINREB V
O SITVS SY
VC COM
L'epitafio, come osserva il prof. Gatti, ricordava uno di quegli officiali della milizia palatina, del secolo IV o V, che costituivano la schola agent(i)um in rebus, ed erano, secondo la Notitia dignitatum (Or. 10, Occid. 8) "sub dispositione viri illustris magistri officiorum.
L'ufficio degli agentes in rebus era principalmente quello che noi diremmo corrieri di gabinetto. Erano anche mandati come ispettori straordinari nelle provincie (curiosi, curagendarii), ad effetto di sorvegliare il servizio postale, quello di polizia ed altri simili.
Continuando i lavori per la fondazione del nuovo casamento, di proprietà del sig. Delvecchio in piazza Cenci, si è ritrovato un frammento di cippo marmoreo, alto m. 0,32 X 0,40 X 0,30, che reca un'epigrafe greca.
Ivi stesso è stato recuperato un frammento di lastrone marmoreo, sul quale si legge:
O LVPO C M V
PRAEF VRBI PONTIF DS
ACRARVM........GNITION
ET PER OR..NTEM PRAES
Sembra spettare a Virio Lupo, che ebbe la prefettura di Roma negli anni 278-280, e fu console nel 278 insieme con l'imperatore Probo. Di questo personaggio non si aveva finora veruna memoria epigrafica.
Presso la stessa piazza Cenci, in occasione di nuove fabbriche, sono stati recuperati alcuni frammenti di un grande bassorilievo, ov'era effigiata una scena di sacrifizio.
Nella parte conservata (m. 0,80 x 0,68) rimane un toro, accompagnato da due ministri coronati, uno dei quali, il victimarius, tiene nella destra una grande bipenne.
Un pezzo di transenna marmorea, ed un frammento di cratere con avanzo di figura di Psiche in rilievo, sono stati trovati nel medesimo luogo.
Fondandosi una nuova casa in piazza Cenci, è stata recuperata una lastra di marmo, con cornice, su cui leggesi:
DIS MANIBVS SACR
P PLAVTIO P F PROCLO
VIX ANN XXI M IIII D III
P PLAVTIVS FAVSTVS ACCES
PATRONO FILIO PIISSIMO
SIBI POSTERISQ SVIS
Nelle fondazioni di un nuovo casamento fra la piazza Cenci e la via Arenula, è stata ritrovata, ad otto metri sotto il piano stradale, una basetta di marmo, che porta incisa la dedicazione votiva: M LVRIVS GERMVS ARAM RESTITVERVNT IOVI OPTVMO MAXVMO OB SVAM SVORVMQVE SAT... La parola RESTITVER nel v. 2 fu aggiunta posteriormente.
Giuseppe Gatti.
Nel fondare un nuovo casamento tra la piazza Cenci e la via Arenula, ove fu scoperto recentemente un tratto di antico muraglione con una fila di colonne di travertino (cfr. Notizie 1889, p. 241), si è raccolta una bellissima ante- fissa in terracotta, alta m. 0,35 larga alla base m. 0,28. In basso è ornata di larghe baccellature, e al disopra sono rilevate due teste di arieti affrontate, che nascono da foglie d'acanto. Superiormente termina a palma. Il fondo piano era dipinto in colorturchino, le teste di arieti in giallo con le corna rosse.
Giuseppe Gatti.
Dagli sterri per la costruzione del nuovo casamento fra la piazza Cenci e la via Arenula provengono alcuni tegoloni di m. 0,59 X 0,59, grossi m. 0,08. Ciascuno di essi porta il marchio di fabbrica impresso due volte, in modo che l'uno sì sovrappone all’altro quasi a forma di croce. Il sigillo è rettilineo, ed ha il nome: CVSPIDE.
In un altro frammento di mattone rinvenuto nello stesso luogo leggesi il noto bollo circolare: L BRVTTIDI AVGNSTA:ES OPVS DOLIR pigna fra due palmette
Giuseppe Gatti.
Monumenti