Il Convento dei Cappuccini alle Sette Sale, viene per trasformato ad uso di deposito di mendicità, ad opera del Governo, ed il Comune concorre al suo mantenimento. "Per polizia urbana di cui la più interessante per Roma e che è di una necessità imperiosa, è l'istituzione di un Deposito di mendicità, diretta a purgare la città nostra dall'accattonaggio. Deposito che si deve stabilire nell ex convento dei Cappuccini alle Sette Sale per opera del Governo ed il Comune concorre al mantenimento dei ricoverati pagando 50 centesimi al giorno a persona."
Nell'abbassamento del piano dell'antica via delle Sette Sale fino al livello di via dello Statuto, il taglio delle terre presenta questa stratificazione. Dal zero ai 2 m. di profondità è suolo di scarico ; dai 2 ai 4 metri si rincontrano avanzi di edifici imperiali, fra i quali si distingue un tratto di peristilio di casa privata, con colonne scanellate di travertino; dai 4 ai 6 metri il terreno vergine (cappellaccio tufaceo) è tutto perforato da cunicoli e cloache, in parte murate , in parte tagliate nel vivo.
Questa rete cunicolare mette capo ad un pozzo, profondo 5 m. (10 dal piano stradale). Le sepolture arcaiche, anteriori alle mura serviane, si incontrano a varie profondità, generalmente dai 4 ai 5 metri. Contengono una massa assai considerevole di suppellettile funebre, in terracotta ed in bronzo.
La migliore delle scoperte (alla'angolo con via Equizia) sarebbe stata quella di un'ara in peperino, simile all'ara di Vermine: ma, per mala sorte, si è ritrovata al posto la sola metà inferiore, la quale non contiene iscrizione.
Rodolfo Lanciani.
Il luogo di cui si tratta è posto fra la via Merulana e la via delle Sette Sale poco discosto dal punto dove questa sotto giace alla grande conserva d'acqua delle terme di Tito, dalla quale prende il nome, e precisamente appiè di un grande edifizio, ad uso di convento con vigna attenente, il quale era poco prima abitato dai padri Cappuccini e spetta ora al Comune di Roma, che vi ha stabilito un reclusorio di mendicità.
La pianta del Nolli dimostra che quel sito era una volta occupato da un giardino dei Ruspoli. Che il luogo descritto si trovi in quella parte dell Esquilino la quale gli antichi denominavano Monte Oppio è cosa evidente per chiunque abbia qualche cognizione dell'antica topografia di Roma ed ora novella prova ce ne ha recato la singolare iscrizione arcaica in travertino dei magistri e flamini dei montani dell'Oppio che ignota a tutti si conservava nel convento suddetto e che per certo era venuta fuori dal medesimo suolo.
Quivi dunque i lavori di sterro, si sono abbattuti alle favisse di un tempio di deità medica e salutare, siccome attesta una quantità grandissima di ex voto in terracotta ritraenti secondo il consueto di grandezza al vero o poco meno teste gambe mani occhi orecchi e varie altre parti del corpo umano, oltre ad un numero pur grande di statuette votive le quali talvolta rappresentano divinità e tal altra sono immagini di persone che per favore del nume onorato in quel tempio si credeano sanate da una qualche infermità.
Il Gatti ha sagacemente congetturato che l'ignoto edifizio di cui si tratta, possa essere il tempio di Minerva Medica, il quale stava nella Regione V e nei due noti cataloghi antichi è ricordato innanzi a quello dell'Iside Patrizia con cui si chiude il perimetro di detta regione.
La situazione di un tempio di Minerva Medica sull'Oppio (s. Pietro in Vincoli) viene in certo modo a ribattere il luco e tempio di Mefite sul Cispio (s. Maria Maggiore) luoghi riguardati anticamente come insalubri per prossimità dei puticoli che funestavano molta parte dell Esquilino.
E a questo proposito devo notare che poco lungi dal sito delle recenti scoperte si sono trovati avanzi di antiche strutture fatte con massi rettangoli di tufo i quali dall'architetto della nostra Commissione sig cav. Costantino Sneider, si credono indizi dei puticoli stessi.
Giovanni Battista Visconti
In un grottone al casino all'Ex Convento dei Cappuccini, alle Sette Sale, si è trovata una grande lastra di travertino alta m. 0,57, larga m. 0,34, dello spessore di m. 0,12, sulla quale è incisa in caratteri dell'ultimo secolo repubblicano questa importantissima iscrizione:
FLAMIN
MONTAN MONTIS
OPPI
DE PEQVNIA MONT
MONTIS OPPI
SACELLVM CLAVDEND
ET COAEQVAND
ET ARBORES
SERVNDAS COERAVERVNT
Il luogo della scoperta, scrisse il prof. Gatti, corrisponde giustamente a quell'altura dell'Esquilino, che appellavasi Oppius mons, e costituiva una parte della seconda regione serviana, cioè l'Esquilina.
Ivi erano quattro de’ sei sacrarii degli Argei posti nella predetta regione (Varr. Z. Z. V, 50). Il sacellum, al quale i magistri et flamines montanorum montis Oppit fecero il rituale recinto (!), spianando anche il terreno circostante, è senza dubbio uno dei sacelli compitali, che presero il posto di quelli degli Argei, ed erano proprio luogo di riunione per le sacra popularia degli abitanti dell'Oppio.
Costoro sono indicati come montani, appunto perchè appartenevano ad una delle alture del primitivo Septamontium, in opposizione ai pagani, che «abitavano i prossimi pagi. Erano costituiti a modo di collegi religiosi, ed avevano un'arca commune pel culto ompitalicio.
La piantagione di alberi, che fu ordinata insieme con la costruzione del sacellum, deve riferirsi al mantenimento dei luci sacri, i quali particolarmente sappiamo, che sull’Oppio erano congiunti coi sacrarii degli Argei, e ad essi davano anche il nome. Il comm. de Rossi ha già dichiarato, come per la tenacità della prisca religione latina non essendo stati mutati gli usi delle antiche sacra, i compiti succeduti ai sacrarii degli Argei rappresentavano i vetustissimi tugurii del Settimonzio, cioè le capanne dei primitivi pastori ed agricoltori latini; e gli alberi circostanti erano quindi un sacro ricordo dell'Reredium, o campo coltivato patrimoniale di quelle prische famiglie.
Dietro l'abside della chiesa di s. Pietro in Vincoli, costruendosi una fogna per dare scolo alle acque della nuova fabbrica aggiunta alla R. Scuola d'applicazione degli ingegneri, alla profondità di m. 3,00, si è trovato un grande muro di sostruzione; e poco più innanzi, cioè verso la via delle Sette Sale, è tornato in luce un muraglione a grandi massi squadrati di tufo.
Questo poggia sul suolo vergine, alla profondità di m. 5,80: i massi sono disposti alternatamente, nei vari filari, per fianco e per testata. La direzione del muro è da sud-ovest a nord-est.
Presso il detto muro è apparso un tratto di antica strada, formata coi soliti poligoni di lava basaltina.
Giuseppe Gatti.
Dietro la chiesa di s. Pietro in Vincoli, costruendosi una fogna per lo scarico delle acque dalla nuova fabbrica della R. Scuola d'applicazione per gl'ingegneri, si è scoperto un tratto di antica strada, che ha la stessa direzione e larghezza della via delle Sette Sale, e trovasi a m. 2,50 sotto il piano di questa.
Ivi presso si è trovato un avanzo di muro laterizio ed un piccolo tratto di pavimento ad opera spicata.
A m. 1,10 sotto l'antica strada anzidetta è tornata in luce una chiavica, alta m. 0,95 e larga m. 0,90. È costruita con massi di cappellaccio, e coperta da lastre di selce.
Un lastricato stradale più antico è comparso nello stesso luogo, alla profondità di m. 5,90, ma alquanto più verso sud, cioè propriamente sotto il muro di cinta del giardino attiguo all'abside della chiesa di s. Pietro in Vineoli.
Giuseppe Gatti.
Continuandosi i lavori per la nuova fogna in via delle Sette Sale, sono apparsi altri avanzi di antichi muri, di varia struttura, ed un tratto di strada antica, che trovasi a m. 6 sotto l'attuale piano stradale. Questa antica via ha direzione normale a quella moderna, e sembra essere un diverticolo dell'altra precedentemente scoperta (cfr. Notizie 1893, p. 237).
Giuseppe Gatti.
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Palazzetto Rinaldi
1895 palazzi
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Asilo Umberto I
1883 scuole
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Convento e chiostro di San Pietro in Vincoli 1517 conventi-chiostri
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San Pietro in Vincoli 1481 basiliche
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Palazzo cardinalizio di San Pietro in Vincoli
1471 palazzi
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Insula Vitaliana
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Domus sotto San Pietro e Vincoli domus
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Santa Maria in Monastero
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Monastero della Purificazione - Collegio San Vittore
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Santa Maria della Purificazione
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Porticus Liviae
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Ninfeo del Colle Oppio
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Aula decorata presso le Sette Sale
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