Per i cavi di fondazione di un nuovo casamento presso la chiesa di S. Bonosa, è stato ritrovato un frammento di lastra marmorea, che reca scritto:
M VSTINAE FILIAE DVL
Q V A VII MES VIIIT D VI
TAE ATTICAE CONIV PARABILI
FECIT PVTER SIBI
ET SVIS ABVS QVE
DRVM
In un altro piccolo frammento di marmo, trovato nello stesso luogo, si legge:
H COI... CARISS... FECI...
In previsione del centenario della nascita di Garibaldi, nasce un comitato per realizzare un monumento in onore dell'eroina e moglie, Anita Garibaldi. Il gruppo è presieduto da Augusto Elia (reduce della spedizione dei Mille) e affida allo scultore Mario Rutelli di pensare una scultura da erigere in Piazza d'Italia, odierna (Piazza Giuseppe Gioacchino Belli). Lo scultore realizza un bozzetto di un grande monumento dedicato ad Anita morente tra le braccia di Giuseppe Garibaldi, nella pineta di Ravenna, con ampie aree rocciose, ma il progetto fu accantonato per il parere negativo della Commissione Comunale di Storia ed Arte.
Apposta una targa commemorativa dei Trentini, in ricordo della battaglia di Bezzecca, sulla spalletta del Ponte Garibaldi:
"Si compì in Roma, una modesta ma altamente patriottica cerimonia, alla quale, se il momento politico e le circostanze attuali non concessero (da parte delle antorità costituite) di dare un carattere ufficiale e solenne, non fu per questo meno commovente ed intima manifestazione di amor patrio e di alti ricordi di riconoscenza e d’idealità la più pura.
I Trentini residenti in Roma, per mezzo del loro Circolo Trentino di Roma, avevano ideato di apporre, sul ponte Garibaldi, alla coJonna onoraria che allo sbocco di esso nel Trastevere, reca in lettere di bronzo i nomi di Volturno e di Bezzecca, una targa commemorativa che ricordasse implicitamente la giornata del Volturno, decisiva per le sorti della nuova Italia e che fu vinta con l'erdico sacrificio del maggiore trentino Pilade Bronzetti ed esplicitamente quella giornata di Bezzecca che, nella campagna del 1866, diede per un momento il Trentino alle armi italiane, a quelle armi garibaldine che poi, all'ordine ricevuto, dovettero ritirarsi col famoso obbediseo, di Garibaldi.
Raccolto il piccolo fondo necessario, si voleva apporre la targa lo scorso anno, nella propizia occasione del centenario dell'Eroe dei due Mondi, ma varie cause fecero differire tutto.
Ora il Comune di Roma, con deliberazioni di Giunta, concesse il permesso dell'apposizione di essa, e perciò, l'inaugurazione ebbe luogo sabato 18 luglio.
Rappresentava il Municipio il cav. uff. Pompeo Colonnelli, direttore dell’Ufticio Comunale di Storia ed Arte, al quale, da parte della Commissione dei Trentini, la targa venne consegnata, con poche ma concettose parole.
Era presente un piccolo nucleo di persone, tra le quali i rappresentanti della Società superstiti garibaldini Giuseppe Garibaldi, della Società fra i reduci delle patrie battaglie, della Società Giuditta Tavani Arquati, e del Convitto Nazionale di Roma.
La targa, in bronzo antico, opera dello scultore romano; Ginseppe Guastalla, semplicemente e gustosamente modellata, fascia la colonna, per metà della sua curva, è ornata di un fascio romano e di rami di quercia, e non disdice alla semplicità della colonna.
Posta immediatamenta sotto l'epigrafe di Bezzecca, reca seritto: I Trentini Nel centenario dell'Eroe."
Inaugurazione del monumento a Giuseppe Gioacchino Belli in piazza Italia.
Delibera comunale che cambia il nome di Piazza Italia in Piazza Gioacchino Belli.