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Fontanone del Gianicolo

La mostra dell'acquedotto di Paolo V

La Fontana dell'Acqua Paola, nota anche come il “Fontanone del Gianicolo”, fu voluta da papa Paolo V Borghese (1605-1621), successivamente al ripristino dell’Acquedotto Traiano, da lui stesso promosso nel 1608. Realizzata tra il 1610 e il 1614 come mostra terminale dell’Acquedotto Traiano-Paolo, la costruzione della fontana fu affidata a Giovanni Fontana (1540-1614), coadiuvato da Flaminio Ponzio (1560-1613).

Disegnata sul modello dell’antico arco trionfale, la fontana è costituita da cinque grandi arcate fiancheggiate da colonne e un ampio attico con l’iscrizione dedicatoria. Per la parte decorativa furono utilizzati marmi di spoglio bianchi e policromi, provenienti dal Foro Romano e dal Tempio di Minerva al Foro di Nerva, mentre le colonne, in granito rosso e grigio, appartenevano all’antica basilica costantiniana di San Pietro.

Alla fine del ‘600 l’architetto Carlo Fontana (1638-1714) ne modificò il prospetto, conferendo alla fontana la sua forma attuale: un monumentale bacino marmoreo fu aggiunto in sostituzione delle cinque vasche di raccolta, originariamente inserite tra gli intercolumni degli archi.

Danneggiata dai cannoni francesi durante la breve Repubblica Romana del 1849, la fontana subì vari restauri fino a quelli recenti del 2002-2004. Alle spalle della fontana si trova un piccolo giardino a ricordo di quello ben più grande esistente nel Seicento e che papa Alessandro VII Chigi (1655-1667) aveva destinato ad Orto Botanico. Al piccolo giardino sul retro del monumento si accede attraverso una scalinata in via Garibaldi n. 30, da dove si può godere una magnifica vista panoramica della città.

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