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Rione Celio

Mons Querquetulanus

In origine il nome del Colle era Querquetulanus mons per la ricca presenza di alberi di querce. L'origine del nome Caelius viene concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna, uno dei due fratelli di Vulci che avrebbero aiutato Servio Tullio a diventare re di Roma.

In epoca regia e repubblicana, gran parte il colle si trovava al di fuori del recinto sacro del pomerio, per cui vi sorsero templi dedicati a divinità straniere, come il tempio di Minerva Capta o l'antichissimo sacello di Diana fuori dalle mura serviane.

In epoca imperiale viene edificato uno dei più grandi Templi di Roma, dedicato all'imperatore Claudio divinizzato dopo la morte. Ben presto però Nerone Nerone trasformera il monumento in un maestoso Ninfeo della sua Domus Aurea.

Sul colle cominciarono ad emergere anche ricche domus aristocratiche (tracce ancora conservate nel Clivio Scauro). Ma con il sacco di Alarico del 410, la zona viene martoriata e comincia una fase di abbandono e ruralizzazione.

Le antiche rovine faranno da fondamenta per chiese e complessi monastici medievali: Santi Giovanni e Paolo, Santa Maria in Domnica, Santo Stefano Rotondo, San Gregorio, San Tommaso in Formis.

In epoca rinascimentale, l'aristocrazia romana torna ad apprezzare il colle. La potente famiglia Matte costruisce qui la propria villa suburbana, luogo di piacere e di ozio ancora integro. Il parco oggi è conosciuto come Villa Celimontana...

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