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Necropoli Ostiense

Il sepolcreto presso San Paolo fuori le Mura

La zona era nell’antichità una vasta pianura alluvionale sulle rive del Tevere, attraversata dalla via Ostiense, il cui percorso attuale coincide ancora con l'antico tracciato. Nell’area compresa tra la Rupe di S. Paolo e l’ansa del Tevere, si addensava una grande necropoli le cui tombe si disponevano lungo la via consolare e le arterie minori.

La stessa basilica deve la sua origine alla deposizione dell’Apostolo in una di queste sepolture, attorno alla quale si articolò la prima area di culto e la successiva basilica paleocristiana. Gran parte di questa necropoli è ancora conservata nel sottosuolo e deve ancora essere indagata.

Solo negli anni 1917/18 i lavori di allargamento della via Ostiense hanno permesso una più puntuale documentazione del settore della necropoli ancora oggi in parte conservata. Un ulteriore intervento di allargamento del 1933 portò lo scavo fino alle pendici della Rupe mettendo in luce i sepolcri attualmente visibili.

Le tombe seguono l’andamento nord/sud dell’asse della via Ostiense e dimostrano una continuità d’uso dal I sec.a.C. al IV sec.d.C., documentando il passaggio tra l’uso del rito funerario dell’incinerazione e quello dell’inumazione, tra la fine dell’età repubblicana, il I secolo dell’impero ed il successivo II secolo.

I più antichi edifici funerari sono in prevalenza”colombari” a pianta quadrangolare nelle cui pareti interne erano ricavate piccole nicchie, in file di più piani, per la deposizione delle urne cinerarie.

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