A poco distante dal cuore di Trastevere, c’è una villa cinquecentesca ancora immersa nel verde, oggi sede di rappresentanza dell’Accademia dei Lincei.
La sua costruzione fu voluta da uno dei più potenti banchieri dell’inizio del XVI secolo, il senese Agostino Chigi, soprannominato il Magnifico per la sua ricchezza, che amava mostrava ai suoi numerosi ospiti. A questo proposito si racconta di lauti banchetti conclusi col lancio delle stoviglie d’argento nel Tevere (che venivano però provvidenzialmente raccolti da una rete nascosta alla vista degli invitati).
La Villa venne progettata tra il 1508 e il 1512 da Baldassarre Peruzzi, senese anche lui. Primo esempio di villa rinascimentale a blocco unico, l'edificio si sviluppa su due piani e presenta una pianta a ferro di cavallo, caratterizzata da motivi architettonici pienamente Rinascimentali.
La visita alla villa si compone di cinque stanze: la sala di Galatea, un tempo una loggia aperta verso il giardino con lo splendido affresco di Raffaello con il Trionfo di Galatea; la Loggia di Psiche con il ciclo delle storie di Amore e Psiche tratte da Apuleio opera di Raffaello e dei suoi allievi; la Sala del Fregio, usato forse come studiolo con le piccole scene inerenti alle Imprese di Ercole opera del Peruzzi; l'incantevole Sala delle Prospettive dove il Peruzzi dipinse delle vedute su Roma piene di fascino e infine la Sala delle Nozze di Alessandro e Rossane con gli affreschi del Sodoma.