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Santi Ambrogio e Carlo al Corso

La basilica della nazione Lombarda

Una chiesa primitiva, dedicata a S. Nicola de Tofo, fu concessa nel 1471 da papa Sisto IV ai tanti lombardi presenti in città. La trasformazione dell’edificio comincia nel 1612, due anni dopo la canonizzazione di S. Carlo Borromeo, su progetto architettonico del milanese Onorio Longhi, che alla propria morte lasciò “in eredità” la prosecuzione dei lavori al figlio Martino. I lavori di edificazione della Basilica, tuttavia, si protrassero per diversi anni, col contributo di Francesco Contini, probabile successore di Martino Longhi.

Nel 1665 il papa Alessandro VII diede inizio agli espropri delle case che si trovano sulla strada interessata dai lavori di costruzione della tribuna dell’edificio. Altri importanti architetti si trovarono allora coinvolti nel cantiere, tra i quali i famosissimi Francesco Borromini e Pietro da Cortona, che furono incaricati di accertare la stabilità dei piloni di sostegno della cupola, terminata da Tommanso Zanoli nel 1669 su disegno dello stesso Cortona.

Nel 1682 fu finalmente dato inizio alla costruzione della facciata, ad opera di Giovan Battista Menicucci e Frà Mario da Canepina. Questa risulta fortemente plastica, tripartita da un unico ordine gigante di colonne e paraste corinzie, su cui poggia la trabeazione che sostiene un timpano triangolare. Il timpano è anch’esso molto aggettante e chiaroscurato, grazie anche alla spezzatura delle linee, fornendo un ottimo esempio dell’enfasi decorativa del tardo barocco romano, che tuttavia fu criticata dai contemporanei.

L’interno della Basilica, a croce latina, è diviso in tre navate, di cui quelle laterali si prolungano oltre l’altare, girando intorno all’abside della navata principale, foramando un deambulatorio.

La decorazione interna rappresenta uno degli aspetti più caratteristici di questa chiesa. Questa fu eseguita da alcuni tra i principali esponenti della pittura romana tardo barocca, e risulta ulteriormente arricchita da una serie di suggestivi stucchi, nella volta centrale, nel transetto e nella tribuna. Questi ultimi furono eseguiti su disegno di Pietro da Cortona, dai suoi allievi più celebri: Cosimo e Jacopo Antonio Fancelli.

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Immagini Visita guidata

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