Codice identificativo monumento: 10409
Pietro Ferrerio progettata e iniziauna raccolta di incisioni con quarantaquattro tavole intitolata Palazzi di Roma de' più celebri architetti, che viene pubblicata da Giuseppe De Rossi.
Giovanni Giacomo De Rossi ristampa la pianta di Roma di A. Tempesta (pubblicata per la prima volta nel 1593 e in seguito nel 1606).
Giovanni Giacomo De Rossi ristampa, con alcune aggiunte, la grande pianta archeologica di Roma di E. Dupérac (pubblicata per la prima volta da Lafréry nel 1577), nonché una nuova pianta derivata, ma incisa da Giacomo Lauro.
Giovanni Giacomo De Rossi pubblica la raccolta di incisioni realizzate e intagliate da Giovanni Battist Falda, Nuovi disegni delle architetture e piante dei palazzi di Roma de' più celebri architetti.
Giovanni Giacomo De Rossi amplia la Stamperia di famiglia alla Pace.
Giovanni Giacomo De Rossi pubblica diverse raccolte di incisioni realizzate e intagliate da Giovanni Battist Falda: Il nvovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di n.s. papa Alessandro VII; Il secondo libro del novo teatro delle fabriche, et edificii, fatte fare in Roma, e fvori di Roma dalla santità di nostro signore papa Alessandro VII; una pianta piccola di Roma incisa durante il pontificato di Alessandro VII.
Giovanni Giacomo De Rossi pubblica una raccolte di incisioni realizzate e intagliate da Giovanni Battist Falda: Il terzo libro del novo teatro delle chiese di Roma date in lvce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Clemente IX.
Giovanni Giacomo De Rossi pubblica la "Nuova Pianta et alzata della città di Roma con tutte le strade, piazze et edificii, come si trovano al presente nel pontificato di n.s. papa Innocentio XI", incisa da Giovanni Battista Falda.
Giovanni Giacomo de Rossi pubblica il volume, Insignium Romae templorum prospectus exteriores interioresque a celebrioribus architectis inventi, una raccolta di 59 stampe raffiguranti piante architettoniche, prospetti e spaccati di chiese di Roma e di altre città, realizzate da G. Colin, G.F. Venturini, N. Belin, V. Mariotti, G.B. Falda, V. Regnart.
Domenico De Rossi eredita la stamperia alla pace dal padre Giovanni Giacomo dè Rossi.
Domenico De Rossi pubblica la prima parte della raccolta di incisioni "Studio d'architettura civile sopra gli ornamenti di porte e finestre tratti da alcune fabbriche insigni di Roma con le misure piante modini, e profili. Opera de' più celebri architetti de nostri tempi". Dedicato a Clemente XII.
L'antiquario Francesco de‘ Ficoroni pubblica nella stamperia di Domenico de' Rossi, l'opuscolo "Osservazioni sopra l'antichità di Roma".
Domenico De Rossi pubblica la raccolta di incisioni "Studio d'architettura civile sopra vari ornamenti di cappelle, e diversi sepolcri tratti da più chiese di Roma colle loro facciate, fianchi, piante, e misure. Opera de' più celebri architetti de' nostri tempi". Dedicato al cardinale Francesco Acquaviva d'Aragona.
Domenico De Rossi pubblica la raccolta di incisioni "Studio d'architettura civile sopra varie chiese, cappelle di Roma, e palazzo di Caprarola, et altre fabriche con le loro facciate, spaccati, piante, e misure. Opera de' più celebri architetti de' nostri tempi". Dedicato al cardinale Bernardino Scotti.
L'antiquario Francesco de‘ Ficoroni pubblica nella stamperia di Antonio de' Rossi, il volume "La bolla d'oro de' fanciulli nobili romani, e quella de' libertini, ed altre singolarita spettanti a' mausolei nuovamente scopertisi breuemente spiegate".
Lorenzo Filippo De Rossi, manifesta l'intenzione di ritirarsi dall'attività di Famiglia nella Stamperia alla pace. Alcuni negozianti inglesi, gli offrono 60.000 scudi per la cessione dell'officina e del suo contenuto. Il cardinale Neri Corsini, camerlengo della Camera apostolica, intima formale inibizione a Lorenzo Filippo De Rossi, di vendere (sotto pena della perdita) la collezione di rami della stamperia di famiglia.
Dopo una lunga trattativa durata sei anni e numerose perizie, papa Clemente XII acquista per 40.000 scudi (più altri benefici in favore dei De Rossi) l'intera collezione, che costituisce il nucleo iniziale della Calcografia camerale (divenuta poi Calcografia reale e quindi nazionale).
Campiglia, Giovanni Domenico, sovrintendente della Calcografica Camerale, cura la pubblicazione di una raccolte di incisioni realizzate e intagliate da Giuseppe Vasi, Duflos Philothee Francois e altri: Il quinto libro del novo teatro delle fabriche et edifici fatte fare in Roma e fuori di Roma dalla santità di nostro signore papa Clemente XII.