Codice identificativo monumento: 254
Angelo Colocci, segretario di papa Leone X, compra una proprietà con giardino nei pressi della Fontana di Trevi, dove raccoglie una sapiente collezionista di sculture romane e una biblioteca, che diventa il luogo di incontro per le dispute dell'Accademia Romana, fondata da Pomponio Leto. Per valorizzare i suoi Horti, il Colocci restaura l'acquedotto Vergine sin dalle sorgenti. Viene creata una "fonte bizzarra e rustica", con una statua di Ninfa dormiente (oggi dispersa). La fonte doveva sorgere a ridosso dell'acquedotto, alle spalle della proprietà Colocci ed essere destinata probabilmente ad un uso pubblico.
In una lettera Angelo Colocci riferisce che ancora "qui a Roma abbruciate sono tante case, che una parte le ho redutte ad horto, ed alcune ancora stanno senza solaro" e che "erasi ridotto in una modesta abitazione con piccolo giardino appena sufficiente posta all'estrema parte a mezzodì della propria villa incontro al suo descritto palazzo"•
Giacomo Colocci, vende al nipote Ippolito il Casino con girdino ereditata dallo zio Angelo, posto di fronte al Palazzo Principale.
Una parte degli Horti Colocciani dell'Acqua Vergine sono acquistati da un certo Alessandro Maurelli.
Francesco e Giovanni Benedetto Colocci (eredi del letterato Angelo) cedono il casino e il resto dei loro giardini presso l'Acqua Vergine a Ottavio Del Bufalo, che l'incorpora nel loro palazzo attiguo.
Orazio Caetani acquista da Alessandro Maurelli, il Palazzo presso la chiavica del Bufalo.
Il Cardinale Michelangelo Tonti acquista dal duca di Sermoneta Alessadnro Caetani il Palazzo presso la chiavica del Bufalo.
Il Cardinale Michelangelo Tonti scrive un testamento dove concede i suoi averi e il suo Palazzo a sostegno dell'opera di San Giuseppe Calasanzio per erigere il Collegio Nazareno. Il testamento verrà comunque impugnato dalla sorella Cassandra e dai nipoti (che non si accontentavano dei beni ottenuti con donazioni precedenti), iniziando una decennale lite giudiziaria.
Il Collegio Nazareno apre i suoi battenti con otto convittori. Si recano in processione da San Pantaleo, in divisa paonazza e con mostre color rosa secca. A causa delle difficoltà finanziarie, dovute alla disputa ereditaria del cardinale Tonti, Giuseppe Calasanzio decide di affittare il Palazzo principale e stabilisce il collegio in una casa adiacente alla chiavica del Bufalo dove abitava un certo don Biagio Fattori, familiare del loro benefattore, che aveva ottenuto di dimorarvi gratuitamente a vita grazie a uno dei codicilli testamentari.
Risolta la questione dell'eredità del Cardinale Tonti, il Collegio Nazareno si installa nella sua sede definitiva al palazzo di via del Bufalo.
Il Cardinal Marcantonio Colonna, vende il palazzo Pamphilj di Albano, ai Padri Scolopi del Collegio Nazareno, per farne la loro residenza estiva.
Per la costruzione della nuova Cappella maggiore del Collegio Nazareno, viene sacrificato il teatro del Collegio.
Per la realizzazione di una nuova ala del Collegio Nazareno, ad opera dell'ingegner Buti, viene definitivamente demolito il Ninfeo degli Horti Colotiani.
Vittorio Emanuele III e la regina Elena fanno visita al Collegio Nazareno. Il busto della regina Margherita viene scoperto per l'occasione nel corso della cerimonia e le viene dedicato il Salone.
Viene distrutta un’ala trasversale ormai fatiscente del Collegio nazareno, ampliando il Largo del Nazareno. Al suo posto l'Ingegnere Fochi ne realizza uno nuovo sulla base di precedenti disegni, elaborati dall’Arch. Giovan Battista Milani, alcuni decenni prima.
A seguito della demolizione dell'ala fatiscente del Collegio Nazareno, la cappella della Madonna di Loreto (in essa esistente), viene ricostruita, in un‘area prossima all'Oratorio.
Chiude il convitto del Collegio Nazareno.
nel Collegio Nazareno sono progressivamente chiuse scuole elementari e medie. Restano attive solo alcune classi liceali.
Il Collegio Nazareno cessa le attività per far spazio a un hotel a 5 stelle. L'ultima classe ad essere chiusa è un V liceo linguistico.
L’area del palazzo era occupata agli inizi del ‘500 dalla abitazione dell’umanista Angelo Maria Colocci, i famosi Horti Colotiani ad Aquam Virginem, dove il letterato riuniva molti intellettuali dell'epoca. La zona fu devastata durante il “Sacco di Roma” del 1527 dai Lanzichenecchi. Poco prima della metà del ‘500, probabilmente dovette provvedere alla costruzione di un nuovo edificio sui resti del preesistente. Tra il 1560 e il 1570.