Sulla sponda sinistra del Tevere, a circa m. 300 di distanza dal ponte Milvio, sono stati scoperti grandiosi avanzi di antica costruzione in opera reticolata di tufo.
Il muro corre in direzione quasi parallela al corso del Tevere; dista m. 15 dalla ripa, e la parte sterrata è lunga m. 72,50. Volge poi ad angolo retto per altri m. 12, e su questo lato v'è un'apertura di m. 2,63, alla distanza di m. 5 dall'angolo.
I fianchi di tale porta sono costruiti con piccoli parallelepipedi di tufo; e ad essi corrispondono due pilastri quadrati, di m. 1,02 per ogni lato, che distano dal muro m. 2,65, per servire probabilmente a sostegno di una volta.Giseppe Gatti.
Sistemandosi la ripa sinistra del Tevere nel sito denominato i Polverini, in corrispondenza del vicolo della Rondinella, cioè oltrepassato di poco il primo miglio della via Flaminia, è stato rimesso all'aperto un nuovo cippo terminale delle ripe del fiume, infisso tuttora al proprio luogo. È in travertino, colla parte superiore curvilinea, alto m. 2,30, largo m. 0,65, grosso m. 0,34. L'iscrizione, a lettere rubricate, era rivolta verso il fiume, dalle cui acque in magra il cippo dista circa sei metri, e dice: M.VALERIVS MF MV N MESSAL P SERVEILIVS C F ISAVRIC CENS EX S C TERMIN
Spetta alla terminazione fatta dai censori P. Servilio Isaurico e M. Valerio Messalla nell'anno 699/700 di Roma ed è il 16° dei cippi di questa serie ritornati finora alla luce.
Giuseppe Gatti.
I lavori per l'arginatura della sponda sinistra del Tevere, presso il aito denominato l'Albero bello, rispondente in circa al primo miglio della via Flaminia, hanno fatto tornare in luce un altro cippo terminale delle ripe del fiume.
Anche questo fu trovato infisso al proprio luogo, ed alla distanza di m. 29, cioè esattamente 100 piedi romani, da quello scoperto nel passato mese di dicembre (cf. Notizie, 1896, p. 524). Il cippo è in travertino, alto m. 2,42, largo m. 0,62, grosso m. 0,55, e porta scritto: P SERVILIVS C F ISAVRICVS M VALERIVS M F W N MESS GENS EX S C TERMINAR
A poca distanza dai menzionati cippi sono stati scoperti avanzi di antiche fabbriche ad opera reticolata di tufo. Tra questi merita ricordo una piccola stanza rettangolare, lunga m. 2,60, larga m. 1,40, la quale conservava il pavimento di musaico, a fondo bianco con fascia di riquadratura in nero, e rombi parimente a contorno nero, simmetricamente disposti nel campo. Su questo musaico si trovò un grosso strato di calce, con cui erano posati tegoloni bipedali in terracotta (di m. 0,59 x 0,59), che portano impresso il noto sigillo delle figline Macedoniane, C.I.L. XV, 284, e due varietà del sigillo ibid. 986 b, c: L R SOSIAE
Ambedue questi bolli spettano in circa all'età di Nerone e di Vespasiano. Si è pure trovata nello stesso luogo una condottura in piombo, sopra un pezzo della quale leggesi il nome: ....LPICI CAMERINI
I Sulpicii Camerini furono gente di antica nobiltà, che ottennero più volte il consolato e le maggiori magistrature della repubblica fin dall'anno 253 di Roma Il tubo acquario, ora ritrovato in ruderi di fabbriche del primo secolo dell' impero, potrebbe darci il nome di quel Sulpicio Camerino che fu proconsole in Africa nell'anno 56 dell'èra volgare o di un prossimo suo discendente.
Giuseppe Gatti.
Per le opere di sistemazione della riva sinistra del Tevere, in prossimità del sito denominato Albero bello, è stata scoperta in mezzo ad alcuni resti di antiche fabbriche, una parte di stanza costruita con muri reticolati, coperti d'intonaco grossolano. Il pavimento era formato da uno strato di calcestruzzo.
Giuseppe Gatti.
Per i lavori del nuovo edificio, che la Società per gli automobili costruisce nell'antica villa Massani, sulla via Flaminia, si è trovato un frammento di grande cippo in travertino, che misura m. 0,44 X 0,35 e conserva le parole: M N MESA... (sic) EX S C.
È facile riconoscere, che questo frammento appartiene ad uno di quei cippi, coi quali nell' anno 700 di R. fu legalmente delimitata l'estensione delle ripe del Tevere dai censori P. Servilio Isaurico e M. Valerio Messalla (cfr. C. I. L. VI, 31540).
Due altri simili cippi terminali furono trovati sulla stessa sponda sinistra del fiume e presso il medesimo luogo, negli anni 1896 e 1897, i quali erano collocati a cento piedi di distanza l'uno dall'altro (v. Notizie 1896, pag. 524; 1897, pag. 10).
Quello testè rinvenuto, in cui il nome di Messalla è scritto con una sola S per errore del lapicida, va restituito così: p. serveilius c. f. is auricus m. valerius m. f. M N MESAL. cens. EX S C termin.
Giuseppe Gatti.
Inaugurazione del Ponte Rinascimento.
Nel quartiere Flaminio di Roma, si svolge la posa della prima pietra di un nuovo complesso urbano destinato ad ospitare i dipendenti delle Poste e dei Telegrafi. La madrina dell'evento è l'attrice dell’epoca Leda Gys (nome d’arte di Giselda Lombardi) allieva e amante di Trilussa che per l'occasione recita un sonetto del grande poeta dialettale dal titolo La politica. Presente il ministro Vincenzo Riccio. Il progetto prevedeva diverse palazzine con ampi spazi verdi interni, piazzette, cortili e giardini, otto palazzi a sei piani e sedici palazzine a tre piani e il complesso è prospicente il Lungotevere Flaminio.
Il segretario generale del Governatorato, accogliendo le lamentele apparse in un articolo della Tribuna, chiede agli uffici competenti di intervenire per impedire che il fabbricato in costruzione nell’angolo Nord della testata sinistra del Ponte Risorgimento occulti la visione del “Pettine di Villa Glori”. La “roccia cadente sulla via Flaminia” viene descritta come “uno dei più suggestivi sfondi estetici della città”. Viene proposto di conservare l'area giardino, ma viene invece venduta per area fabbricabile senza vincoli di difesa panoramica. .
Presso il Lungotevere Flaminio, viene installata la Legione marinaretti Caio Duilio. La Legione è fornita di una co- struzione galleggiante in muratura , una costruzione in legname a terra , due zatteroni di 18 remi ciascuno , una baleniera a sei remi ed alcune barche. I giovani Balilla, si addestrano, in particolare, arrampicandosi sulla doppia alberatura di un brigantino.
Inaugurazione della casina del Dopolavoro Postelegrafonico a Lungotevere Flaminio 67.
Inaugurazione dell'edicola sacra al Complesso di Villa Riccio a Lungotevere Flaminio, realizzata con il finanziamento dai soci della Cooperativa.
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Edicola di Villa Riccio
1957 edicole sacre
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Palazzetto Papi
1937 edifici
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Palazzina Furmanik
1935 palazzine
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Palazzina di Lungotevere Flaminio 24
1935 palazzine
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Palazzina di Lungotevere Flaminio 30
1935 palazzine
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Palazzina di Lungotevere Flaminio 34
1935 palazzine
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Centro sportivo Pastor Angelicus
1934 impianti sportivi
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Complesso urbano Villa Riccio
1919 edifici
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Ponte del Risorgimento
1911 ponti
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Circolo della Marina Caio Duilio
0 edifici
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Palazzina del Circolo Dopolavaro delle Postelegrafonici
edifici
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Fortezza navigante di Giulio Gra
edifici
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Giardini di Piazza Antonio Mancini
giardini