Giovanni Giacomo Tasso, prozio del famoso poeta Torquato, decide di dar vita ad una "Compagnia", con lo scopo di assistere nei loro bisogni religiosi, morali e materiali quei cittadini del distretto di Bergamo che avevano preso in Roma stabile dimora, e di tenere sempre vivi l’amore ed il culto della propria Nazione (Assumerà in seguito la denominazione di "Venerabile Arciconfraternita dei Santi Bartolomeo e Alessandro della Nazione Bergamasca).
I bergamaschi ottengono dal Capitolo di San Pietro in Vaticano la chiesetta di San Macuto come loro sede.
La Compagnia dei Bergamaschi inaugura a San Mancuto, l'oratorio per gli incontri spirituali ed un ospedaletto.
Papa Benedetto XIV impone all'Arciconfraternita dei Bergamaschi, di cedere ai Gesuiti il complesso di San Mancuto. Gli concede in cambio la Cappella della Pietà ed i locali annessi a Piazza Colonna, lasciati liberi con il trasferimento del Manicomio dei Pazzarelli presso Porta Santo Spirito.
Nuovo statuto approvato dall'Arciconfraternita che assume il volto di una società di mutua assistenza e beneficenza, oltre che di ente volto a tener vivo nei propri membri l'affetto per la terra d'origine.