Data: 1897
Codice identificativo monumento: 2050
Intrapresi gli sterri per la fondazione del nuovo monastero dei Benedettini, sull’Aventino, nel lato di perimetro rispondente alla via di Marmorata, si è trovato alla profondità di circa m.20 dal piano di campagna, un antico cunicolo, largo in media m. 0,80 ed intonacato nelle pareti. La parte esplorata, lunga quasi m. 50, segue un andamento alquanto curvilineo, ed è terminata da pozzetti verticali.
A fianco del predetto cunicolo, ma in direzione un po' obliqua, è stato scoperto, per la lunghezza di m.12, un ambulacro, largo m. 3,20, terminato a volta, ed alto m. 4,40. Le pareti sono costruite in opera reticolata di tufo.
Nel lato opposto dell'edificio, cioè sulla linea che è nella sommità del colle e guarda le vie di S. Sabina e di S. Maria del Priorato, sono apparsi, a m. 4,80 sotto il piano attuale, avanzi di camere e costruzioni diverse a mattoni, con pavimento ad opera spicata. Ivi presso trovansi due antiche fogne; una delle quali è allo stesso piano delle fabbriche, l’altra a m. 1,40 più in alto. Sono costruite e coperte con tegoloni bipedali, in alcuni dei quali è impresso il bollo circolare, con grandi e belle lettere rilevate: M ANNI THOANTIS
Altri resti di costruzioni laterizie sono stati scoperti alquanto più a sud; e fra questi, a m. 5 sotto il piano della vigna, è stata sterrata una parte di antica camera, i cui muri conservano ancora in basso gli avanzi del rivestimento in lastre di marmi, . quasi tutti colorati. La larghezza della stanza è di m. 3,25: una parete è rettilinea, quella di fronte si compone di due segmenti circolari, in mezzo ai quali è un pilastrino laterizio. Il pavimento era decorato di un grande musaico, a semplice chiaroscuro. Nel tratto messo allo scoperto, lungo m. 5,75, è rappresentato Orfeo seduto e suonante la lira, verso il quale si avvicinano belve di ogni specie, quadrupediì, rettili e volatili. Più a destra, è figurato un Centauro assalito da vari animali feroci, ed in atto di vibrare l’asta contro una tigre.
A circa m. 8 dalla stanza testè descritta, e verso occidente, è apparso un grande muraglione a parallelepipedi di tufa, lungo m. 16, che segue approssimativamente la direzione da nord a sud. A sinistra di questo muro si apre una galleria, larga m. 2,40, con paramento di opera reticolata, ed avente nel mezzo, per tutta la lunghezza esplorata, che è di m. 12, un muro laterizio, largo m. 0,90, che s'innalza al disopra della volta e va quasi a raggiungere la superficie del suolo. Presso questa galleria è stato rimesso all'aperto un piccolo avanzo di altro pavimento a musaico a fondo bianco, con cubetti di vari colori, sparsi qua e là, senza disegno geometrico.
Sono stati raccolti nello sterro: una vasca, forse da bagno, di forma singolare, con alta scorniciatura, ed aperta da un lato, quasi nella forma data dalla sezione di un cratere; due pezzi di mattoni, uno dei quali ha il noto bollo delle figline Terenziane C. I. L. XV, 624, l’altro è improntato col sigillo circolare: DOL EX FIG PVBLIANIS gf ARVNTI FELICIS
Sull'Aventino continuandosi gli sterri per la fondazione del nuovo monastero dei Benedettini, in varî punti sono tornati all'aperto altri avanzi di antiche fabbriche e di gallerie ad opera reticolata di tufo.
Sotto una di queste gallerie passa diagonalmente un cunicolo di buona costruzione laterizia; e qui si rinvenne un pezzo di fistola aquaria in piombo, di medio modulo, senza alcuna scritta indicazione.
Presso l'angolo nord-ovest dell'edificio, rispondente sulla via di S. M. del Priorato, alla profondità di m. 7 sono state scoperte due stanze. Una di esse aveva il pavimento formato di lastre di marmi colorati, disposte a scomparti geometrici, di bell'effetto. Il pavimento dell'altra era egualmente di lastre marmoree transmarine, incorniciate da fascette di rosso antico. Anche le pareti erano rivestite di marmi, ma ne restano appena poche tracce nella parte più vicina al pavimento. Nello sterro di queste stanze si rinvenne un grande masso rettangolare di travertino, che porta incise le lettere A V.
Sono state poscia recuperate cinque anfore fittili, di varia grandezza, quasi tutte mancanti di qualche parte; un frammento di fregio con ornati a traforo, ed un frammento di pilastrino marmoreo decorato di fogliami a rilievo; parecchi pezzi di lastre di marmi colorati, spettanti a pavimenti e ad incrostazioni di pareti.
Luigi Borsari.
Il proseguimento degli sterri per la fondazione del nuovo monastero Benedettino, hanno fatto riconoscere, lungo il lato orientale dell'edificio, cioè verso la via di Marmorata, un ampio cunicolo, lungo m. 42, costruito in opera reticolata con paramento di mattoni.
Alle due estremità termina in pozzi circolari, donde partono rispettivamente due simili cunicoli: uno dei quali volge ad angolo quasi retto verso occidente, ed è stato esplorato per la lunghezza di m. 45; l’altro volge ad oriente, e se ne è sterrato un tratto di circa m. 20.
In prossimità di questi cunicoli, che si trovano alla quota di m. 27 sul livello del mare, ed egualmente sul lato est della fabbrica, è stato scoperto il pavimento di un'antica stanza, formato di marmi bianchi e neri, a scompartimenti ellittici. Questo pavimento era alla profondità di m. 2,50 dal piano di campagna.
A m. 0,34 più in basso ne fu trovato un altro a quadrati bianchi e neri di marmo; ed ancora un metro più sotto ne comparve un terzo, a tesselli tutti bianchi. Finalmente, approfondato lo scavo di altri m. 0,26, si ebbe un quarto pavimento marmoreo, a rombi bianchi tramezzati da listelli di marmo nero.
Altri avanzi di pavimenti antichi, composti con lastrine marmoree tagliate in varie forme geometriche, sono stati incontrati nell'escavazione di altri punti diversi. Uno di questi aveva nel mezzo un chiusino, di m. 0,89 per lato, rivestito di marmo e sovrapposto ad un tegolone forato; donde le acque si scaricavano in un piccolo fognolo, che correva sotto il pavimento.
Sono stati raccolti fra le terre: cinque frammenti di fregi ornamentali in terracotta; tre lucerne fittili comuni; un piccolo avanzo di lapide inscritta.
Giuseppe Gatti.
Continuandosi sull'Aventino gli sterri per il nuovo monastero benedettino di s. Anselmo, sono stati recuperati i seguenti oggetti:
Frammento di bassorilievo, in marmo, esprimente un delfino cavalcato da un putto. Frammento di piccola colonna marmorea del diam. di m. 0,14, alto m. 0,42.
Vari frammenti di un capitello, in tufo. Tegolone, di m. 0,45 X 0,33 col bollo di fabbrica C. LZ Z. XV, 20 a. Frammento di mattone, improntato col sigillo (cf. C.I.L. XV, 6306): EX PR PLOT ISAVRICAE CEPIO N EX FVR PECVLIAR
Sono stati pure scoperti due altri pavimenti di stanze. Uno è in musaico bianco, con vari pezzetti di marmi colorati e di forme irregolari, qua e là inseriti; l'altro è formato da triangoli e quadretti di marmi colorati, aventi i lati di m. 0,18.
Giuseppe Gatti.
Nelle escavazioni per il nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino, si è trovata una base di colonna, in travertino, il cui zoccolo ha la larghezza di m. 0,68 per ciascun lato. Originariamente era rivestita di stucco.
Fu pure recuperato un capitello in tufo, assai danneggiato; il quale era egualmente coperto di stucco; ed un frammento di piccola colonna di pavonazzetto, alto m. 0,53 col diametro di m. 0,18.
Giuseppe Gatti.
Continuandosi gli sterri per la fondazione del nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino, si è rinvenuto, sotto un moderno pavimento a cocciopesto, che formava il fondo d'una fontana, un cospicuo ripostiglio di aurei dell'imp. Lucio Vero.
Le monete, conservatissime e fiori di conio, furono sottratte e disperse dall'avidità degli operai. Per le indagini però subito praticate dalla R. Questura, ne furono recuperate 45.
Spettano tutte, come abbiamo detto, a Lucio Vero, e furono battute nell'anno 164 dell'e. v., nel quale Vero sottomise l'Armenia, imponendo a quella provincia il re Soemi.
Le monete recuperate sono di due tipi.
Del primo (Cohen n. 55, nuova ediz. n. 247) si hanno 22 esemplari: L VERVS AVG ARMENIACVS. Busto laureato dell'imperatore, con paludamento, a dritta. TR P III IM II COS I. Vittoria alata, nuda superiormente, che sorregge uno scudo ovale appoggiato ad un tronco di palma. Nello scudo leggesi VIC AVG. Dello stesso tipo si hanno altri 8 esemplari, con la testa non laureata.
Il secondo tipo (Cohen n. 39, nuova ediz. n. 39). presenta in 15 esemplari: L VERVS AVG ARMENIACVS. Busto dell'imp. a dritta, non laureato, con paludamento. REX ARMEN DAT nell'esergo : ed intorno TR P INI IMP II COS. IL Vero assiso sopra un suggesto, a sin.: dietro di lui il prefetto del pretorio; dinanzi un soldato, ed ai piedi del tribunale il re Soemi, tutti in in piedi.
Lugi Borsari.
Continuandosi i lavori di fondazione del nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino, sono stati scoperti altri avanzi di pavimenti a musaico.
Due di questi si trovarono alla profondità di m. 3,50. Uno è a tasselli tutti bianchi; l'altro a tasselli bianchi e neri, con disegno a fogliami. Un terzo pavimento, che era alla maggiore profondità di m. 0,50 ed in mezzo ai due sopra descritti, era formato da una greca a scacchi bianchi e neri, e contornato da un fascione con quadretti e triangoli, egualmente a tasselli bianchi e neri.
Negli sterri furono raccolti parecchi frammenti di canali in terracotta, con antefissa ornata di palmetta ed ovoli; varie lucerne fittili, comuni, una delle quali porta impresso il bollo FABRIC MAS; ed un frammento d'iscrizione in marmo: ...MACED... | ...IVDI..
Giuseppe Gatti.
Negli sterri per la fondazione del campanile annesso alla chiesa del nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino, si sono rinvenuti due tubi aquarii di piombo, di medio modulo, paralleli l'uno all'altro, e distanti fra loro m. 0,40.
In ambedue si legge, a belle lettere rilevate, il nome della proprietaria: PACTVMEIAE LVCILIAE
Si trovò pure la metà inferiore di una statua muliebre in marmo, di mediocre lavoro, mancante dei piedi; due anfore fittili; una lucerna, ed altri frammenti insignificanti, in marmo ed in terracotta.
Giuseppe Gatti.
Sull'angolo orientale del nuovo Collegio dei Benedettini all'Aventino, scavandosi per la collocazione del tilo di un parafulmine, si è incontrato il pavimento di un'antica stanza, a musaico tutto bianco. Questo pavimento trovasi a m. 4,35 sotto il livello del suolo attuale.
Giuseppe Gatti.
Nel lato volto ad oriente del nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino, facendosi un cavo per la collocazione di un altro parafulmine, alla profondità di ra. 2,00 si è incontrato un tratto di muro reticolato, lungo m. 1,80, ed un altro di buon laterizio largo m. 0,65, per la lunghezza di m. 1,70.
Giuseppe Gatti.
Un altro avanzo di pavimento a musaico bianco e nero è tornato in luce nei lavori per il lato meridionale del nuovo monastero dei Benedettini sull'Aventino. E alla profoudiià di sette metri sotto il piano attuale; ed è grandemente danneggiato e consunto dal fuoco.
Giuseppe Gatti.