Codice identificativo monumento: 3603
L'amministrazione francese guidata dal prefetto napoleonico De Tournon, avvia l'istituzione di un vivaio per la produzione di piante e la creazione di un servizio che si occupi dei giardini, in modo da abbellire le aree verdi della città e a creare un servizio pubblico in grado di gestirle.
Il direttore dei giardini e dei vivai imperiali Ippolito Nectoux, firma un compromesso di locazione per l'area di San Sisto a Villa Celimontana, per istituire il primo vivaio comunale di Roma.
Al fine di rendere meno provvisoria la situazione del vivaio di San Sisto, il vecchio affitto venne trasformato in enfiteusi della durata di 29 anni.
L'affitto del vivaio di San Sisto viene trasformato in enfiteusi perpetua.
Insieme alla vasca dell'abbeveratoio, i mascheroni e tritoni della Fontana del Moro di Piazza Navona, ormai fortemente degradate, sono rimosse, sostituite da copie e depositate nel semenzaio comunale di San Sisto.
La vasca dell'abbeveratoio e i mascheroni e tritoni della Fontana del Moro di Piazza Navona, sono spostati dal deposito del semenzaio di San Sisto per essere utilizzati in una nuova fontana nel Giardino del lago di Villa Borghese. La vasca del Beveratore viene collocata su un basamento al centro di un bacino mistilineo interrato, intorno sono posti i quattro mascheroni, su altrettanti basamenti all'interno del bacino. Ai quattro angoli del piazzale sono poste quattro piccole fontane con vasca semicircolare interrata, decorate da quattro valve di conchiglia in marmo, sulle quali sono adattati i quattro tritoni.
A Via di Porta S. Sebastiano, nei lavori per la zona monumentale, eseguendosi uno sterro nel luogo dove è stato finora il semenzaio comunale, si sono messi allo scoperto muri a cortina di buona fattura, dei quali non si crede utile dare ora la pianta perchè con lo sterro non si è raggiunto il piano antico.
Nella terra di riporto si rinvennero le iscrizioni che qui trascrivonsi: 1. Piccola base marmorea (m. 0,40 X 0,24 X 0,20): P SCANTIVS FLORVS HERCVLI D D; 2. Frammento di lastra marmorea scorniciata (m. 0,40 X 0,27): imp. caes. m. aur. antoninus pius. felix. aug. PONTIF maxim. trib. POT II cos. ii. p. p. pro COS imp. caes. 1. septi MI-SEVERI PII pertinacis. aug. arABDIAB parth. maxim. Nella prima linea del frammento vi è un' accurata abrasione, la quale assicura che all'imperatore ivi nominato fu decretata la damnatio memoriae. Il nome dell'imperatore scritto in secondo caso nelle linee 5 e 6, era certamente quello di Settimio Severo. Per questo, il personaggio celebrato nelle prime quattro linee non può essere che l'imperatore Elagabalo, il cui solo cognome Antoninus fu martellato nelle iscrizioni per decreto del senato (Vita Elagabali 17). L'epigrafe è quindi dell'anno 219 d. Cr. 3. Altro frammento di lastra marmorea (m. 0,40 X 0,28): ...avR PAVL... | ...avR MAXIM... | ...aVR NATALIS AE... | ...AVR VICTORIN... | ...TAVR NATALIAN... | ... SACR AVGV... | ...AVR OLIMPIC... | ...AEM DIANEM... | ...ANIVS V... | ...VS N... Questo frammento sembra sia parte di una lapide contenente i fasti di un ordine di sacerdoti della domus Augusta, come fa ritenere le parole SACR AVGV...della settima linea.
Si rinvenne inoltre un frammento marmoreo, riproducente dal pube all'ombelico una figura femminile nuda, in grandezza naturale; un rocchio di colonna, del diam. di m. 0,22 e alto m. 0,42; un frammento di statua marmorea riproducente la parte superiore del torso di una figura virile, pure questa in grandezza naturale.
Angiolo Pasqui.
Firmata in Campidoglio la convenzione tra stato e comune per la concessione in uso al Comune, dell'area del Colle Oppio, Villa Celimontana e del Palazzo demaniale di Sant'Agostino.
Inaugurazione del Semenzario comunale dopo i lavori di Raffaele de Vico e di Alberto Galimberti, attuati per rendere il servizio giardini più efficente e funzionale.