Data: 1896
Codice identificativo monumento: 4020
Durante scavi effettuati nella tenuta di Adriano Ranucci a Tor di Quinto, finalizzati alla ricerca di marmi da rivendere sul mercato antiquario, viene scoperto il basolato di un diverticolo della via Flaminia, e a poca distanza dal margine occidentale della strada, appena quattro metri di profondità, molti massi in marmo "parte ornati e parte semplici", riconosciuti come pertinenti ad un monumento funerario. Nel corso degli scavi, durati circa un anno, vengono recuperati capitelli, pezzi di bugnato, cornici intagliate e frammenti di bassorilievo con rosoni, fogliame ed uccelli.
Al termine del contratto di scavo, in accordo con il proprietario del terreno, i marmi del sepolcro scoperto a viale di Tor di Quinti, vengono ceduti per Lire 7.000 al Cardinale camerlengo Camillo di Pietro, il quale a sua volta li cede ad un contrammiraglio che li lascia ammassati per venti anni in un terreno vicino a Porta del Popolo.
I marmi del sepolcro scoperto nel 1875 nella tenuta di Adriano Ranucci, vengono proposti in vendita al Museo Nazionale Romano, che non li acquista per mancanza di fondi. Vengono quindi acquistati dal barone Alberto Blanc e riutilizzati per la ricostruzione parziale del monumento, nella ristrutturazione della sua proprietà in via Nomentana, eseguita su progetto dello stesso Boni.
Lavori di ampliamento della via Nomentana, dopo la chiesa di Sant'Agnese fuori le mura, eliminano una fascia del parco di Villa Blanc, portando la ricostruzione del sepolcro antico, tra le due carreggiate stradali all’esterno della villa.
Coposto dal materiale marmoreo recuperato nello scavo del 1875.