Data: 79 / 81
Codice identificativo monumento: 541
Un violento incendio colpisce la città. Delle quattordici regioni soltanto quattro non vengono colpite. La distruzione di buona parte del centro urbano e dei palazzi Imperiali, permette all'imperatore Nerone di espropriare un'area complessiva di circa 80 ettari, per costruirvi un palazzo che si estenderà tra il Palatino, l'Esquilino e il Celio.
Per celebrare la sua vittoria su Massenzio, presso la valle del Colosseo viene avviata la costruzione di un arco trionfale dedicato Costantino. Contestualmente viene restaurata la vicina fontana costruendo intorno un muro anulare rivestito in marmo.
I lavori di scavo e restauro del Colosseo diretti dal Nibby, proseguono con lo sterrò del versante occidentale della valle, per porre in luce le pavimentazioni antiche tra l'anfiteatro e il tempio di Venere e Roma. Sono così scoperte la Meta Sudans, il basamento del Colosso di Nerone e la via basolata che collegava la valle al foro romano scavalcando la collina della Velia.
In Occasione delle celebrazioni per l'XI annuale del fascismo, il Re inaugura la Via dei Trionfi, prosecuzione della Via dell'Impero, dal Colosseo al Circo Massimo e Porta San Paolo. Si concludono i lavori di sistemazione dell'area alle pendici del Celio.
I resti della Meta Sudans vengono demolito fino alla base, insieme al basamento che sorreggeva il colosso di Nerone, per l'apertura di via dell'impero e di via dei Trionfi.
Il Dipartimento di Scienze dell'Antichità della Sapienz, sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella, avvia una campagni di scavo nell'area della meta Sudans.
La Soprintendenza Archeologica di Roma e l'Università di Roma la Sapienza, avviano il restauro delle strutture superstiti della Meta Sudans e la risistemazione dell'area circostante. Durante le indagini archeologiche, a sei metri di profondità viene rinvenuta un'altra fontana dell'età Augustea (simile ma di minori dimensioni) probabilmente distrutta nell'incendio del 64 d.C. La struttura era dotata di un saliente centrale di forma cilindro-conica e di una vasca mistilinea.
Era una fontana di forma tronco-conica, altacirca 18 metri. Veniva chiamata meta per via della sua forma che rappresentava la meta attorno alla quale i carri dovevano svoltare nelle gare nei circhi, e sudans perché sembrava sudare: infatti, la palla di bronzo che la sormontava era ricoperta da fori da cui usciva l'acqua.
1876
John Henry Parker
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1876
John Henry Parker
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Les restes de L'Ancienne Rome
1705
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I vestigi dell'antichita di Roma
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Speculum Romanae Magnificentiae