Pubblicazione: 1904
L'Illustrazione Italiana. 10 Gennaio 1904.
"Non parrà vero qui, a noi, ravvolti da oltre un mese nella nebbia, nella pioviggine e nella neve, che a dieci ore di ferrovia sia possibile trovarsì così, all'aperto, in mezzo al verde, abbracciati dal calore del sole, in mezzo ad un rigoglio di vita che ha del primaverile; eppure il clima di Roma, quando non domina il scirocco, ha straordinarie magnificenze, rese talvolta un poco crudeli dal soffiare della tramontan che a noi porta freddo e neve, e a Roma è salutata come garanzia di bel tempo.
Tutti i giorni Villa Umberto I vede i suoi tortuosi stradoni, fiancheggiati dalle alte e severe conifere, percorsi da tutto quanto può offrire di ricchi equipaggi una città che è residenza di una Corte, di ambasciatori e inviati di tutto îl mondo a due Corti, la Reale e la Papale, di un'aristocrazia antica e fastosa, di quanto vi ha di signorile in Italia e nella colonia estera accentrantesi per la stagione invernale nell’alma Roma, attrazione di tutte le intellettualità e di tutti i sentimentalismi.
La domenica poi, a Villa Umberto I le carrozze non possono più trottare — la fila è così ininterrotta, che tutti, per quegl’ immensi vialoni, debbono andare al passo: non rompono la fila che le ‘carrozze del re e della regina.
Villa Umberto I, i lettori lo sanno, non è che l'antica Villa Pinciana dei principi Borghese, riscattata recentemente dallo Stato, con legge votata dal Parlamento, è donata, sotto il nome del compianto re Umberto, alla città di Roma, che ne fa, unita col Pincio, una sontuosa passeggiata pubblica quale soltanto Roma può offrire a sè stessa e al mondo."