Ritrovamenti durante scavi di fondazione a piazza Esquilino, angolo con la nuova via Cavour.
Il primo indizio dell'importanza e ricchezza del luogo ne fu dato il giorno 15 febbraio, con la scoperta di un erma rappresentante Bacco barbato, alta m. 0.31 , di buon lavoro e di perfetta conservazione. Ma il giorno 27 dell'istesso mese, cavandosi per le fondamenta di un muro maestro, nel luogo distinto con la lettera a, tornò ili luce sì gran copia di monumenti figurati da vincere di gran lunga l'aspettazione concepita per la scoperta dell'erma mentovata di sopra.
Prime ad apparire, fra le rovine cadute dalla parte più elevata dell'edificio, furono tre Cariatidi a doppia faccia, finamente scolpite in rosso antico alla maniera arcaica. Due sono acefale, e mancano di parte del piede: la migliore e la più conservata misura m. 0. 78 d'altezza, ed ha gli occhi riportati di smalto dorato: le braccia protese, e strette alla vita sollevano con gentile movenza i lembi della tunica.
Presso le descritte Cariatidi giacevano: una statua di bambino scherzante con un cagnoletto, ritratto dal vero con somma naturalezza, e con perfetta imitazione delle forme infantili; un' altra acefala di giovinetto, seduto sul tallone sinistro, mentre le braccia stringono il ginocchio destro; una terza statuetta parimente acefala di fanciullo interamente avvolto nel pallio; una testa di fanciullo ricciuto, e sorridente; un frammento di spoglia leonina in bronzo, avanzo forse di statua colossale di Ercole; una candeliera o pilastrino rettangolare, con le due faccie e le grossezze ornate di gentili fogliami; circa 30 m. lineari di cornice in rosso antico; oltre ad infiniti frammenti di colonne in giallo e nero antico.
Rodolfo Lanciani.
Essendo giunti i lavori di fondazione (di un fabbricato a Piazza Esquilino) nel punto indicato con la lettera d, si scoprì alla considerevole profondità di m. 10.30 l'angolo di una sala col pavimento di lastre di cipollino. Appoggiata ad una delle pareti apparve una base di in. 1,33 X 0. 80 X 0. 59 ornata delle rozze modanature del IV secolo e contenente nella fronte questa iscrizione:
NAERATIVS CEREALIS V C CONS ORD CONDITOR BALNEARVM CENSV1T
Dai lati del piedistallo sembrano essere stati abrasi alcuni emblemi, forse la patera ed il simpulo: su quello a destra si legge quest'ignoto nome, rozzamente graffito.
DIONISIVS (sic) SALSARIVS
La base di Nerazio Ceriale appartiene ad una numerosa famiglia di identici monumenti, i quali è agevole il credere fosser disposti da ambo i lati delle porte d'ingresso alle terme, ovvero sostenessero statue nelle sale principali.
Una base consimile è descritta dal princ. Massimo nella sua monografia degli orti Peretti siccome esistente nel cortile del palazzo Rospigliosi: una terza è tuttavia conservata presso il casino superiore di detti orti a capo della via Strozzi. Due altre poi leggonsi presso il Grutero e furono dedicate l'una all'edificatore dei bagni, l'altra a suo figlio Nerazio Scòpio da un Curzio Satrio che si qualifica per NVTRITOR di quest'ultimo.
È merito singolare delle nostre ricerche l'avere finalmente rivelato il luogo della provegnenza di quel gruppo di monumenti, ossia la posizione dei bagni Neraziani presso il termine del vico Patricio, ove eran altresì quelli di Novato.
Egli è probabile che l'abitazione urbana dei Nerazii fosse attigua ai bagni; e ne abbiamo indizio del seguente frammento di iscrizione dedi- catoria , da noi rinvenuto affisso ad una parete, il giorno 13 aprile, nel punto segnato con la lettera c.
V... AE ADFECTIONIS ERGA REPVBLICAM SICVT LVDVM
GLADIATORIVM OMNI IMPENSA SVA ITA SPOLIARIVM
A FVNDAMENTTS EXTRVCTVM ORNATVMQVE PRONI TORE
CIVITATIS REI PVBLICAE DONO DEDIT
La lastra scorniciata, rotta in 25 pezzi, misura m. 1,72 x 0. 33. È notevole l'analogia del testo con quello dell'epigrafe prenestina di Gneo Voeso Apro, cui i decurioni postulante populo dedicarono una statua QVOT ... LVDVM .... GLADIATORIVM ET SPOLIAR SOLO EMPTO SVA PECVNIA EXTRVCTVM PVBLICE OPTVLERIT...
Nel marmo teste scoperto presso S. M. Maggiore, mancando qualunque cenno a concessione di luogo pubblico, è ovvio il supporre che fosse quello stato collocato in area privata, cioè nell'abitazione urbana di quell'illustre famiglia.
Dei bagni istessi e della loro disposizione nulla possiam dire. Le vestigia dei muri scoperti quà a là, e da noi disegnati negli angusti e profondi cavi di fondamento, son troppo meschina cosa per poterne trarre gli elementi di una restituzione architettonica. L'edifizio era costruito a differenti piani sulla pendice del monte, la quale dichina con sì rapido pendio, che fra l'angolo S. 0. e quello N. E. dell'isola la differenza del livello del suolo vergine oltrepassa i 17 metri. Lo stile ed il sistema generale della costruzione la farebbe ascrivere alla prima metà del secolo quarto.
Rodolfo Lanciani.
Un'altra serie importante di scolture fu rinvenuta (nell'area dello scavo dei Balneae Neratii) nel luogo distinto con la lettera b. Citiamo a preferenza: un'elegante statua virile ignuda forse di un efebo mancante della sola testa, ed alta m. 1. 44; un torsetto di Venere Anadiomène; simile di statuina vivile ignuda; una testa di Venere con acconciatura rilevata e spartita sulla fronte; un piede di candelabro in bronzo, alto m. 0. 18, perfettamente conservato, e composto di tre zampe leonine, divise da fogliami;una statuetta della Fortuna in bronzo alta m. 0. 075 - un manico di lebete, o caldaio in bronzo; un nascimento di candeliera in commesso di marmi lini (opus sedile marmoreum); na ricca serie di bilancette, cucchiai, spilli, campanelli, lucerne fittili, abbeveratoi, tazze aretine ec.e n. 63 monete, cinque delle quali spettanti a Nerone, Adriano, Antonino Pio, Aureliano, Probo, le altre tutte dei secoli IV, e V; Tra le lucerne fittili merita speciale menzione una di quelle che solevansi mandare in dono nei Saturnali, con rilievo rappresentante la Vittoria sorreggente un clipeo, su cui è scritto ANNV NOVM (sic) FAVSTVM FELICEI.
Rodolfo Lanciani.