Data: 1939 / 1952
Codice identificativo monumento: 4495
Viene istituito, con legge n. 174, l'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma.
Il Duce Mussolini partecipa alla Posa della prima Pietra delle costruzioni per l'Esposizione 1942. L'edificio è il palazzo degli Uffici:
"Il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi assumerà anch'esso per le sue funzioni vaste proporzioni. Sarà eretto sulla Via imperiale e comprenderà, tra l’altro, un grande salone destinato ai ricevimenti ufficiali. Al centro sarà una spaziosa sala per le assemblee, capace di tremila posti a sedere, con un grande podio e una vasta cabina per proiezioni.
Il secondo gruppo di edifici a carattere permanente comprenderà i tre Palazzi delle Arti, quelli delle Armi, quello della Scienza, intitolato a Guglielmo Marconi; il Palazzo delle Poste, dei Telegrafi e dei Telefoni.
Altri edifici (terzo gruppo di costruzioni a carattere permanente) saranno destinati, durante l'Esposizione, ad ospitare varie mostre: dell'Agricoltura, delle Foreste, delle Opere pubbliche, del Turismo ecc. Chiusa l'Esposizione, saranno destinati ad edifici pubblici o ad uso di abitazione.
Nel centro dell'Esposizione avrà un posto d’onore la «Città delle Nazioni », la quale si stenderà Lungo la Via imperiale fino ad allargarsi lateralmente all'altezza del Palazzo della Luce, che costituirà una delle più sfolgoranti attrattive dell'Esposizione.
Abbiamo qui dato notizia di un nostro primo sopraluogo alla zona dell'Esposizione nello scorso agosto, all'inizio dei lavori di sistemazione della zona. Un altro sopraluogo, alla vigilia della posa della prima pietra del «Palazzo degli Uffici», abbiamo effettuato questa volta con la guida del Commissario generale dell'Ente, senatore Vittorio Cini, il quale ha invitato i rappresentanti della stampa italiana ed estera a visitare la zona e i lavori in corso alle Tre Fontane. Col Commissario generale erano l'on. Oppo, commissario aggiunto e presidente della Commissione tecnica coi componenti la Commissione stessa, e, in rappresentanza del Ministro della Cultura popolare on. Alfieri, il Direttore generale della Stampa italiana Gherardo Casini e il Direttore generale della Stampa estera Guido Rocco.
Il senatore Cini, che, dal palazzo Del Drago (attuale sede del Commissariato dell'Esposizione) si reca spesso alla zona dell'Esposizione volendosi render conto personalmente dell'andamento dei lavori, infondendo a tutti (collaboratori e maestranze) il suo spirito fattivo e alacre, conosce naturalmente in tutti i particolari gli aspetti e i-problemi della grandiosa impresa affidata alla sua competenza organizzatrice.
Ai rappresentanti della Stampa egli ha fatto una succinta ma lucida relazione, accennando al periodo preparatorio dell'Esposizione (forse il più delicato e difficile per quanto meno appariscente) per illustrare poi i progetti dei principali edifici e i criteri cirea la funzione urbanistica dell'Esposizione rispetto alla espansione della Capitale. «Non si è mai considerata l’Esposizione, egli ha detto, come un fatto contingente che poteva esaurirsi în se stesso; si è invece guardato al futuro. Si può dire che il nuovo quartiere di Roma, a Esposizione finita, potrà svilupparsi rapidamente attorno al primo nucleo monumentale senza soluzione di continuità. Il suo ingrandimento sarà facilitato grazie all’apprestamento di tutti i servizî, alla creazione della rete stradale e delle zone di acqua e di verde».
Anche il problema della ospitalità è stato affrontato. Sono stati creati i presupposti per la sua integrale soluzione, mediante provvedimenti che assicurano un opportuno finanziamento dell'industria alberghiera, con speciale riguardo alla Capitale.
Infine (e ciò è particolarmente importante) è stata risolta la parte finanziaria del programma, sia per quanto riguarda l'Ente Esposizione, sia per quanto si riferisce alle Amministrazioni dello Stato interessate alla grande rassegna e al Governatorato di Roma. La poderosa macchina dell'Esposizione è già in moto e procederà con ritmo accelerato in modo di arrivare puntualmente al traguardo per l'epoca fissata.
GIOVANNI BIADENE"
Con la legge n. 340 viene data piena autonomia e ufficializzata la nuova denominazione di Archivio Centrale dello Stato e operata la distinzione dall'Archivio di Stato di Roma.
Archivio Centrale dello Stato si trasferisce definitivamente nel Palazzo mostra delle corporazioni all'Eur.
L'Archivio Centrale dello Stato diventa un istituto dotato di autonomia speciale nell’ambito del Ministero per i beni e le attività culturali (D.P.R. del 26 novembre 2007 n. 233 e D.M. del 7 ottobre 2008) acquisendo autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile.
Presso il ministero della Cultura, il commissario straordinario dell'Inail Fabrizio D’Ascenzo e la soprintendente speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma Daniela Porro, presentano il progetto di riqualificazione e restauro del Palazzo dell'Archivio centrale dello Stato all'Eur. Per garantire la sicurezza, è prevista la messa in sicurezza della struttura edilizia e delle sue componenti impiantistiche, come le facciate, i solai, gli impianti tecnici e l’impianto antincendio. L’obiettivo della sostenibilità, invece, si realizza attraverso l’efficientamento energetico, l’uso di fonti di energia rinnovabili, l’energy sharing e l’uso di materiali per il recupero ecosostenibili. Per il restauro estetico dei manufatti, infine, si procederà alla pulitura dei rivestimenti marmorei e al ripristino delle parti deteriorate. Un nuovo impianto di illuminazione a basso consumo, infine, contribuirà a ripristinare il carattere monumentale della piazza.
L'Inail acquista 4 immobili storici da Eur Spa per 297,5 milioni di euro: l'Archivio di Stato (ex Palazzo Mostra dell'Autarchia e del Corporativismo), il Palazzo della Polizia scientifica (ex Palazzi Mostra dell'Agricoltura e delle Bonifiche) e di quelli della Scienza e delle Arti e Tradizioni Popolari.
Mario De Renzi, Gino Pollini, L.Figini.