1894
Avviata la costruzione di un Velodromo fuori Porta Salaria.
14/6/1907
Il Consiglio Comunale di Roma Delibera sulla toponomastica delle strade vicino al nuovo edificio della Camera: Via del Parlamento, mantenendo i preesistenti nomi di Via della Missione e Via del Giardino (Theodoli), Largo dell'Impresa. Nel quartiere dei Ferrovieri presso Santa Croce in Gerusalemme: Vicolo di Porta Maggiore, Via Sessoriana, Via Germano Sommeiller, Via Sebastiano Grandis, Via Saverio Grattoni. Nel quartiere della Cooperativa Case ed alloggi per impiegati: Piazza Caprera; Via delle Alpi; Via degli Appennini. Denominazione di nuove strade: Via Po; Via Aniene; Via Luisa di Savoia; Via Giuseppe Zanardelli; Via del Teatro Costanzi (oggi parte di Via del Viminale); Largo Carlo Goldoni; Via Carlo Sturbinetti. Soppresse: Via Cacciabove (assorbita da Via del Tritone); Via Ericina (assorbita da Via Collina); Piazza dei Cappuccini (assorbita dalla nuova strada di Via Veneto); Via di Sant'Isidoro è accorciata.
1/12/1921
Viene soppressa la linea 29 (già linea V) da piazza Indipendenza alla barriera Trionfale. Viene istituita una nuova doppia linea per il quartiere Sebastiani, con capolinea ad anello percorso dalle due linee 32 e 33 nei due sensi. La linea 32 parte da piazza della Regina e attraverso piazza dei Cinquecento ritorna per via Po a piazza della Regina; la linea 33 percorre invece, in partenza da piazza della Regina, via Po e al ritorno è instradata per piazza dei Cinquecento.
1922
Si concludono i lavori per la costruzione di Villa Giorgina a Via Salaria, ripresi subito dopo la fine della prima guerra mondiale.
1923
Durante gli scavi per la costruzione di una palazzina tra via Livenza e via Po, viene scoperta una struttura ipogea del IV secolo d.C., con una forma quasi di circo. La costruzione si trovava nel mezzo del sepolcreto Salario, a cinque metri sotto il livello della omonima.
"La parte esistente della scala a più rampe che scende al livello inferiore, e di cui frazione della penultima e l'ultima rampa sono ben conservate, ha sotto di sè una nicchia decorata nelle pareti a finti marmi, entro la quale doveva trovarsi una statua, probabilmente di dimensioni poco minori del vero.
Ai lati della nicchia veggonsi delle figure dipinte a fresco, alla brava, con colori vivaci in cui dominano i toni rossi, di scuola, si direbbe oggi, impressionista; scuola della quale non s'incontrano che scarsi esempi fra le memorie pittoriche dell'antichità, e che nel caso attuale dà uno straordinario risalto al paesaggio che serve di fondo alle figure.
Una delle due figure che fiancheggiano la nicchia, quella di sinistra, rappresenta Diana cacciatrice, con arco e faretra da cui sta in atto di trarre una freccia; e ha ai suoi piedi un cervo da un lato, e dall’altro una cerva fuggente. A destra della nicchia è dipinta una figura di Ninfa che si appoggia ad un'asta e accarezza il muso di un capriolo
Sulla cuffia della nicchia vedesi rappresentata, su d’'un bacino quadrato, una fontana formata da un ricco «kantaro» intorno alla quale stanno alcuni uccelli a colori bianco e turchino, forse palombe, che cercano d’abbeverarsi.
Nella parete sotto alla nicchia, una stretta apertura doveva servire d'uscita all'acqua che, rimbalsando sui gradini marmorei di una scaletta, cadeva entro un vascone rettangolare non molto ampio ma assai profondo, circa 2,50 metri; il vascone ha il piancito formato da tegoloni con bollo d’età costaniana.
Una serie di quattro gradini permetteva di giungere al piano inferiore della vasca; scala che. per altro presenta lasingolarità di avere il primo scalino della straordinaria e poco pratica altezza di un metro e quindici centimetri. Nel piano del gradino sotto l'orlo della vasca, veggonsi poste în opera due stele funebri di cui le iscrizioni ricordano, l'una un pretoriano e l’altra tre. Entro la sca un tubo di scarico non permetteva all’acqua di superar l’altezza di m. 1,40; la vasca tuttavia poteva vuotarsi rapidamente ricorrendo ad una grande apertura a saracimesca. E finalmente una transenna marmorea, senza aperture, separava nettamente la vasca dal rimanente del salone."
22/10/1923
La ATM in via sperimentale, dimezzata la linea doppia 31 nero e 31 rosso, sopprime la 31 nero e face percorrere alla sola 31 rosso l'anello terminale via Po, vie Allegri e Mercadante, viali Rossini e Parioli, piazza Trasimeno, via Po. Il capolinea virtuale sull'anello, inizialmente posto a piazza Trasimeno, è spostato in via Po all'incrocio con via Allegri.
1929
Dopo la firma dei Patti Lateranensi, la Nnunziatura della Santa Sede in Italia si installa la propria sede a Villa Anziani sulla Nomentana.
2/10/1955
Esce il primo numero del settimanale l'Espresso. Fondato da Arrigo Benedetti e Eugenio Scalfari con il supporto finanziario degli imprenditori Adriano Olivetti. Benedetti crea la redazione attingendo a quella di «Cronache», settimanale che ha chiuso proprio quell'anno. Antonio Gambino, redattore capo, è confermato nello stesso ruolo nel nuovo giornale, così come gran parte della redazione: Cesare Brandi, Giancarlo Fusco, Fabrizio Dentice, Carlo Gregoretti, Cesare Zappulli e Bruno Zevi. La sede è a Via Po 12.
1959
La Nunziatura della Santa Sede in Italia trasferisce la propria sede da Villa Anziani sulla Nomentana, a Villa Giorgina presso al Via Salaria.
1972
Villa Mayer e il Collegio della Misericordia a via Po, vengono acquistati dalla dalla Società Astaldi e demoliti per costruirvi una moderna palazzina.
3/5/1983
Gino Giugni, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Roma e autore dello Statuto dei Lavoratori, viene gambizzato dalle BR appena uscito del suo studio a via Livenza 3.
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Uffici di Efibanca a via Po
1972 edifici
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Palazzo della Società Astaldi
1970 edifici
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Palazzo della SIFIR
1960 edifici
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Palazzina SIAE a Via Po
1952 palazzine
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Palazzina a Via Po 24
1922 palazzine
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Palazzina Cavalieri
1919 palazzine
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Villa Giorgina
1913 ville
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Villa Mayer
1909 villini
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Villino Mascagni
1909 villini
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Villino Bruschi Falgari
1908 villini
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Villino Pignatelli di Monteroduni
1908 villini
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Collegio della Misericordia
1907 conventi
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Velodromo di Porta Salaria
1894 impianti sportivi
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Villino Marignoli
villini
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Colombario di Via Sgambati
colombari
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Palazzo di Via Po 22
palazzi
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Ara di Via Po 25
sepolcri
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Edificio di Clemente Busiri Vici a Via Po
edifici
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Edicola angolo Via Pò e Via Salaria
edicole sacre