Codice identificativo monumento: 15000
Viene costruito il Tempio di Saturno al Foro Romano.
Viene costruito il Tempio dei Castori al Foro Romano.
Per commemorare la riconciliazione tra patrizi e plebei, Lucio Furio Camillo (figlio del dittatore) realizza il Tempio della Concordia al Foro Romano.
in occasione del trionfo del console Gaio Duilio al Foro Romano, che aveva condotto con successo la battaglia di Milazzo contro la flotta cartaginese, viene realizzata una colonna celebrativa utilizzando i rostri delle navi nemiche.
Un incendio distrugge il tempio di Cibele sul Palatino. Probabile danni anche ai Templi nell'area sacra del Campo Marzio, dove il piano del calpestio venne sopraelevato di circa 1,40 con un pavimento unico di tufo.
Inaugurazione della Basilica Giulia.
Lucio Munazio Planco ricostruisce il tempio di Saturno le cui colonne del proano sono ancora innalzate al foro romano.
Inaugurazione della nuova Basilica al Foro romano. In seguito alla ricostruzione effettuata da Lucio Emilio Lepido Paolo, prende il nome di Basilica Paulli. La basilica riprende la precedente Basilica Fulvia ma accorciata alle due estremità, e con una seconda navata aperta sul lato di fondo al posto del portico posteriore.
Al foro romano viene dedicato un tempio in onore a Giulio Cesare.
Consacrazione del Tempio di Apollo Palatino, costruito nel luogo in cui era caduto un fulmine all'interno delle proprietà di Augusto sul Palatino.
Un incendio distrugge le Basiliche Giulia ed Emilia al Foro romano.
Un incendio distrugge per la seconda volta il tempio di Cibele sul Palatino.
Viene costruito il tempio di Antonio e Faustina al foro romano.
Un incendio distrugge il Tempio di Apollo Palatino.
Papa Gregorio III avvia la ricostruzione della Diaconia di San Sergio e Bacco. Il campanile della nuova chiesa si installa sopra l'Arco di Settimio Severo.
Terremoto provoca vari crolli dalla collina del palatino. Danneggiando irrimediabilmente la cappella di Santa Maria antiqua. Crolla il tetto dell'Auditorium di Adriano. Cede quel che resta del fronte meridionale dell'Anfiteatro Flavio, generando una montagna di travertini, chiamata coxa.
Il cardinale Adriano Castellesi da Corneto, ottiene facoltà di estrarre marmi nel cortile dell'Ospedale delle Grazie, situato nei pressi del foro romano, per la fabbrica del suo nuovo palazzo in costruzione a Borgo.
In vista della visita a Roma dell'imperatore Carlo V, il Papa Paolo III incarica Antonio da Sangallo di predispone una via trionfale da Porta San Sebastiano fino al Foro Romano. La porta viene trasformata in un vero e proprio arco di trionfo, ornandola di statue, colonne e fregi. Ai lati sono erette due statue (una del Cristo, l'altra di San Pietro). Le due gnandi torri sono decorate con scene che ricordano il trionfo degli Scipioni e la sconfitta di Annibale. L'itinerario prevedeva la realizzazione di due rettifili, dalla porta San Sebastiano a San Sisto Vecchio e di qui (attraverso la vigna dei Benzoni, tra porta San Paolo e Santa Sabina e la vigna di Gennato Msffei) fino all'arco di Costantino, il secondo dalí'arco di Tito dhttamente ali'arco di Settimio Severo. Per migliorare il percorso del corte, viene demolita la chiesa di San Sergio e Bacco, adddossata all'Arco di Settimio Severo. Viene restaurata la chiesa di San Lorenzo in Miranda, ripristinando le forme originarie del tempio inglobato e rimuovendo le cappelle laterali e altre aggiunte. Alle falde del Palatino, vengono eseguiti complessi lavori, &cando, dopo imponenti opere di sostegno e temtzzamento.
Nel corso dei lavori di ricostruzione del palazzo Zambeccari, sono trovate cinque gigantesche teste di animali provenienti dal foro di Traiano: un ariete, un cammello e un cavallo, un toro e un bue. Sono utilizzate dal cardinale Bonelli per ornare il suo palazzo, integrandole con una testa di elefante e di rinoceronte.
Durante scavo all'Arco di Settimio Severo, viene scoperto un cippo (ora ai Museo Vaticano)
Il primo scavo con scopi puramente scientifici al foro romano eseguito dall'ambasciatore svedese tra il tempio dei Dioscuri e la colonna di Foca.
L'ambasciatore svedese in Roma, C.F. Fredenheim, avvia i primi scavi della Basilica Giulia.
Papa Pio VII avvia una campagnia di scavi al Foro Romano. Sono abbattute le strutture che gli si addossavano. Viene scoperta la base di una grande porzione del Miliare aureo, centro di tutte le strade dell'impero. Per l'occasione viene posta una targa (ora a villa Centurini). L'Arco di Settimio Severo e Costantino vengono scavati fino alle basi e circondato di mura.
Primi scavi a Veio effettuati da Andrea Giorgi in località Macchiagrande. Nell'area del foro romano, sono ritrovate 12 colonne ioniche (che saranno utilizzate nel 1838 ad ornamento del portico del Palazzo delle Poste a Piazza Colonna), e 12 colonne di marmo bigio (riutilizzate nel 1835 nella cappella di San Benedetto nella basilica di San Paolo).
Decreto Imperiale che istituisce “una passeggiata sulla periferia del Foro, del Colosseo e del Monte Palatino” che prenderà il nome di Giardino del Campidoglio.
Scavi ai fori portano alla luce i resti dell'abside di Santi Sergio e Bacco al Foro Romano
La Commissione dei monumenti e delle fabbriche urbane nel Dipartimento di Roma, approva il progetto di Louis Martin Berthault per il nuovo giardino del Campidoglio.
Il commissario delle Antichità Carlo Fea riprende lo scavo del tempio dei Dioscuri, iniziato sotto i Francesi, mettendone a nudo i gradini e risolvendo una volta per tutte la questione della sua pianta (ottastilo, con undici colonne su entrainbi i lati) e dell'attribuzione (precedentemente detti di Giove Stator).
Il commissario delle Antichità Carlo Fea collabora con l'ambasciatore di Portogallo, conte D.A. de Sousa Continho Funchal negli scavi nella zona sottostante il Campidoglio, che portarono alla scoperta del clivo capitolino e del vero tempio della Concordia. Da ciò ha inizio una polemica molto accesa con Stefano Piale sull'identificazione del tempio di Saturno (allora detto della Concordia e ribattezzato dal Fea con il nome di Juno Moneta) e di quello di Vespasiano (a quel tempo detto di Giove Tonante).
Papa Pio VII, visita i lavori di scavo al Foro romano.
L'archeologo Antonio Nibby, identifica come Basilica di Costantino, i resti nel foro romano fino ad allora considerati come il Tempio della Pace.
Alla morte di Raffaele Stern, Giuseppe Valadier assume la direzione per completare i restauri e gli scavi presso l'Arco di Tito.
Si concludono i restauri all'Arco di Tito. Viene posta una iscrizione sul lato ovest dell'attico, per ricordare il Papa Pio VII committente e gli architetti che si sono occupati del restauro. Raffaele Stern e Giuseppe Valadier.
Papa Leone XII innaugura la ripresa degli scavi nel foro Romano, con l'obiettivo di riportare l'intera area al livello esistente nell'età romana. I lavori, progettati dal Valadier e diretti dal Nibby, hanno inizio al Colosseo, con costo enorme, nel tentativo di trovare gli antichi canali di scolo.
Duranti sterri nei pressi dell'Arco di Settimio Severo, sono ritrovati colossali frammenti delle statue che lo decoravano.
Giovanni Battista de Rossi dirige i lavori di scavo alla Basilica Giulia. Vengono restaurati alcuni pilastri in mattoni.
Scavi ad est della chiesa dei SS . Cosma e Damiano, riportano alla luce un portale in travertino nella sala della Forma urbis, insieme a nuovi frammenti della pianta marmorea.
Pietro Rosa Scopre la cosidetta Casa di Livia sul Palatino, una delle abitazioni repubblicane conservatesi sul colle Palatino.
Inizio dei lavori per l'isolamento del tempio dei Castori.
Scavi nel Foro effettuati dall'architetto e topografo Pietro Rosa, portatono alla luce il tracciato della Cloaca Massima tra la Via della Salara Vecchia e la Marrana di San Giorgio. Il condotto viene in parte ripulito dal fango e dalle macerie che lo ingombravano.
Conclusione dello scavo della basilica Giulia.
Rinvenimento dei Plutei di Traiano nella piazza del foro romano.
Scavo della parte centrale del foro per permettere la definitiva liberazione della base della colonna di Foca. Durante gli scavi, vengono scoperti i Plutei di Traiano, delle balaustre marmoree istoriate che orbnavano la tribuna dei Comizi.
Gli scavi nel foro romano portono alla scoperta dei resti del Tempio di Vesta.
Faustino Anderloni, direttore tecnico della Banca italo-germanica (subentrata alla società di Credito), presenta domanda al sindaco per la licenza edilizia per la costruzione di una palazzina a Piazza Indipendenza.
Scavi al Foro romano portano alla scoperta del basolato della Via Sacra e all'identificazione del Tempio di Vesta.
Scavi nell'area degli Horrea Vespasiani, allora identificati con la Porticus Margaritaria.
Inizio degli scavi nella Casa delle Vestali.
Gli scavi lungo la Via Sacra, portano alla liberazione della facciata del Tempio di Romolo.
L'Ufficio Tecnico per gli Scavi di Antichità di Roma diventa Ufficio Tecnico speciale per le Antichità e i Monumenti di Roma e Suburbio, articolato in tre sezioni: per i monumenti all’interno delle mura; per i monumenti del suburbio e le scoperte di antichità; per Foro Romano, Palatino e Tevere.
Primi scavi nella Regia al Foro romano, ad opera dell'archeologo e filologo tedesco Heinrich Jordan.
Scavi al Foro di Nerva riportano alla luce il primo tratto della Cloca Massima.
L'Arco di Settimio Severo viene completamente liberato dai sedimenti.
Scavi al Foro romano: liberazione della facciata del Tempio del Divo Giulio; conclusione degli scavi nella Regia; restauro dell'edicola della Casa delle Vestali.
Il ministro Guido Baccelli, affida all'archeologo Giacomo Boni, la direzione degli scavi nel Foro Romano.
L'archeologo Giacomo Boni, durante una campagna di scavi presso la zona del comizio al Foro Romano, scopre i resti del Lapis niger. "Il 10 gennajo corrente (gli archeologi ne hanno notata la data come memoranda) si è scoperta sulla Via Sacra un’arca di pochi metri-quadrati, lastricata di massi di pietra nera ben diversa dalle selci, provenendo essa dal capo Tanaro (ora Matapan) nella Grecia. Secondo Varrone, il luogo dove fu sepolto Romolo era lastricato di pietra nera; e bastò questa scoperta di pietre nere perchè i cronisti telegrafassero ai quattro venti che era stata trovata la tomba di Romolo!"
Prime ascensioni e riprese realizzate su un pallone frenato della Brigata Specialisti ad altezze variabili fra 300 e 500 metri, sulla cui navicella di vimini, l'archeologo Giacomo Boni (direttore degli scavi) era accompagnato da due uffi ciali del Genio. Le attività erano finalizzate a documentare la situazione degli scavi in corso nell'area centrale della città, in particolar modo nella zona del Comizio. In una lettera indirizzata al suo amico St. Clair Baddeley, il Boni scriveva: «Ho fatto tre ascensioni nel pallone del genio militare a 400 metri sopra il Palatino e il Foro Romano, e ho preso qualche dozzina di fotografi e delle piante dei monumenti e delle vedute panoramiche".
Scavi al Foro Romano, nella parte lungo il lato meridionale della Basilica Emilia e verso l'Aula della Forma Urbis.
L'inglese Mr Philips, amante della storia romana, acquist a sue spese le case tra Sant'Adriano e San Lorenzo in Miranda, e le mette a disposizione del Ministero per demolirle e proseguire lo scavo del Foro Romano.
Prosegue la campagnia di scavi di Giacomo Boni al foro romano: viene dissotterrata la facciata della Curia; scoperto il Sacello di Venere Cloacina; demolizione della chiesa di Santa Maria Liberatrice; nuovi scavi nella casa delle Vestali; rimozione delle fasi imperiali del basolato all'altezza dell'arco di Tito:
"Ma non era soltanto una esigenza estetica quella che ha determinato la demolizione di Santa Maria Liberatrice. Come in tutte le opere d'interesse archeologico compiute dal ministro Baccelli in Roma, così pure questa, Ja più grandiosa di tutte, degli scavi del Foro è informata a due principii, che spesso vengono fraintesi e raramente vengono applicati di conserva: i resti dell'antichità servono all'indagine scientifica e all'arte e quindi l'uno dei principiî non deve sopraffare od escludere l’altro.
La demolizione di Santa Maria Liberatrice serve dunque anche alla scienza e noi ci attendiamo dalle sue fondamenta qualche nuova conquista per la topografia di Roma e per la storia delle chiese primitive. Essa occupava infatti il posto dell'antica Via nova, che scoperta in parte negli scavi del ministro Baccelli nel 1882, tornerà ora completamente in luce per mostrarci come, secondo dice Varrone, essa comunicasse col Velabro e come dal Foro si salisse al Palatino per la porta Romanula; è questo un punto molto oscuro della topografia del Foro.
Più fondate sono le speranze nel ritrovamento degli avanzi di un’antichissima chiesa cristiana che si debbono nascondere nelle fondamenta di Santa Maria Liberatrice e di ciò saranno lieti coloro che nella demolizione di una chiesa moderna han visto una specie di sconsacrazione dell'antica Roma e noi che in questo monumento primitivo del cristianesimo uscito dalle viscere delia terra all'aria libera, vediamo una pagina della storia della civiltà un saggio di quell'arte tornata bambina per rivivere una seconda volta nella città eterna.
E anche a proposito di questa antica chiesetta c'è controversia tra gli studiosi: alcuni credono che sia S. Maria antiqua, o S. Maria de inferno, la più vetusta delle chiese di Roma dedicata alla Vergine Maria, nel luogo stesso sacro alla Vergine dea pagana, a Vesta; la costruzione di essa risale a papa Silvestro nel primo quarto del IV secolo, altri che tale chiesa fosse ove sorse poi Santa Francesca Romana e perciò anche a risolvere questo problema della topografia di Roma cristiana sono utili gli scavi del Foro e la demolizione di Santa Maria Liberatrice."
In occasione del Natale di Roma, Re Umberto e la regina Margherita, visitano gli scavi al Foro Romano, accompagnati dall'onorevole Baccelli, il prof. Boni direttore degli scavi e il sindaco Colonna.
Scavo della chiesa di Santa Maria Antiqua e dei vicini edifici domizianei.
Rinvenimento di un frammento della Forma urbis rappresentante una settore delle Terme di Agrippa: "Nei giorni scorsi è stato rinvenuto al Foro Romano, durante i lavori di scavo diretti dall'ingegner Boni, un frammento dell’antica Pianta di Roma, sul quale sta incisa una parte della regione dove sorgevano le terme di Agrippa. Di questo frammento il prof. Gatti, nell'ultima seduta dell'Accademia dei Lincei, fece una dotta illustrazione, dando interessanti notizie relative non solo al frammento testò tornato in luce, ma riguardanti anche la Pianta in generale. Il nuovo frammento, che apporta elementi preziosi per la topografia di Roma antica, serviva di copertura ad una chiavica, la cui costruzione non rimonta che alla metà del secolo scorso; è sembra strano che nessuno abbia osservato i disegni della pietra quando fu messa in opera.
Il nuovo frammento contiene il disegno di edifici dei quali oggi non rimangono che poche rovine; e siccome il Peruzzi riferisce che la sala rotonda aveva un diametro corrispondente a 24 metri, si è trovato che nel frammento tale misura è esattamente rappresentata. Sì sapeva d'altronde che il rapporto dell'antica Pianta di Roma è quello di 1 a 250; e oggi siffatto rapporto viene confermato nelle misure del frammento. Finalmente, come fu già detto, quest'ultimo contiene una parte del contorno (A-B) della lastra di cui faceva parte, contorno che disposto orizzontale ci dà gli edifici perfettamente orientati, col sud in alto."
Scavi consistenti all'Arco di Tito per abbassare il livello stradale e mettere in luce le fondazioni.
Scavi nei presso il tempio di Antonino e Faustina, portano alla scoperta del sepolcreto dell'Età del Ferro.
Nel foro romano viene scoperta una necropoli arcaica: "Sterrando néll'angolo sud-est del Tempio di Antonino e Faustina, a quattro metri di profondità dal piano della Sacra Via, e a metri 1.15 dalla platea di fondazione del Tempio stesso, si rinvenne una tomba primitiva a cremazione. La tomba è composta di un dolium, in terracotta rossastra, coperto da un coperchio di tufo cinerino, doglio che era accomodato in un cavo del terreno è stretto, alla bocca, con una macera di pezzi di tufo della stessa lità. Contiene nove vasi: un olla o cinerario, quasi interamente riempito coi resti del cadavere che aveva subito una completa cremazione tanto che le ossa sono ridotte a minuti frammenti e fuso lo smalto dei denti. Vi sono due vasi, con rilievi imitanti lo corde e le legature di cuoio dei vasi primitivi, una coppa, a forma di olla, una tazza ansata, tre ciotole ed una ciotoletta. Il cinerario ha il coperchio in forma di tetto di capanna laziale, con l'imitazione, a rilievo, della ossatura a travi, come era l'uso degli abitanti primitivi del Lazio. Un folla di curiosi è tutto il giorno sul posto degli scavi; tutto il giorno è un pellegrinaggio di stranieri, di autorità. Anche S. M, il Re, accompagnato dal ministro Nasi, si è recato per la seconda volta al Foro Romano, interessandosi vivissimamente alle scoperte colà avvenuto specialmente a questa ultima."
L'archeologo Giacomo Boni, durante una campagna di scavi al Foro, scopre il Lucus Curtius.
Grande banchetto popolare al palatino: "Nello stadio del Palatino, per la festa del Corpus Domini viene organizzato un banchetto per 500 partecipanti. Era stato tutto ordinato con un bel concetto artistico lassù, nello stadio del Palatino, il celebre colle dei palazzi un tempo dei Cesari; le tavole, adorne di piante e di fiori, si allineavano per oltre la metà del vasto recinto. L'on. Santini, capo del Comitato, salutò per primo, e col consueto entusiasmo il sindaco Colonna, fedele e squisito interprete dell’anima e del pensiero della Capitale. Sorse don Prospero Colonna, e allora gli applausi serosciarono più gagliardi dell'acquazzone; applausi cordiali, unanimi. Il sindaco cominciò con frasi troppo modeste sul proprio operato; e seguì tracciando a volo tutto un programma di innovatore a pro di Roma. Disse: “ Grandissimi problemi finanziari, edilizi, sociali, dalla cni sollecita soluzione dipendono la bellezza di Roma, il suo ‘avvenire, il benessere della generosa sun popolazione, s'impongono imperiosi, e gravissima è la
Del vapore sommerso si vedono le punte dei pennoni.
ILLUSTRATE.
sy la prodotto vivissima impregsione in , in Italia, quanto la distruzione di una valorosa banda combattente per la causa bulgara-macedone. La catastrofe, come è noto, avvenne il 7 giugno, ad un'ora dal porto di Marsiglia. Il Livan uno dei migliori vapori della compagnia Freissinet, che disimpegna il servizio postale fra Ja Francia e la Corsica, fu investito ad est dell’isolotto detto dei Due Fratelli dall’ /nsulaire della stessa compagnia, filante rapidamente sul Ziban, che rimase squarciato e colò a fondo in dieci minuti. Pare che i due capitani non abbiano rispettivamente avvertito l’imminenza del disastro. che forse potevasi evitare. Pende su questo un'inchiesta. Del Liban che aveva a bordo 200 persone, in prevalenza fanciulli italiani di sangue, mandati dalla Corsica a Marsiglia, inabissò seco nel mare cento vittime. Le nostre incisioni mostrano il desolante spettacolo del poco che resta, fuori dalle acque del Mediterraneo, del
Liban affondato, davanti a Marsiglia; e l’Insulaire con la ‘prora squarciata, presso l'isola Maire.
Gli avvenimenti di Salonicco vengono ora subito dopo la tragedia reale serba, fra i gravi fatti che emozionano il mondo e fanno rivolgere tutti gli
sguardi alla penisola balcanica. Una nostra incisione rappresenta i cadaveri dei enduti il 1° giugno nel combattimento accanito di Gradabor, ad un quindici chilometri da Salonicco, dove i turchi hanno distrutta la banda Athanas, una delle più terribilmente operose nella resistenza bulgara contro i turchi. La banda era composta di diciassette insorti, capo Athanas, di Gradabor, che mancava dal paese da sei anni; suo luogotenente Aristi, di Gradabor, che ne neava da sei mesi. Non è rimasto vivo della banda che un terzo bulgaro, di Gradabor egli pure, tutti gli altri sedici sono caduti.
Con altre due incisioni illustriamo ln partenza da Salonicco dei battelli di pesca italiani ed austriaci; e un'altra incisione rappresenta i tre dinamitardi che fecero saltare con la dinamite la Banca Ottomana, tradotti davanti alla Corte Marziale, che li condannò a morte, ed un centinaio circa furono condannati alla deportazione.
Il banchetto popolare al sindaco di Roma. Da quando l’Italia è fatta e.... non compiuta, non s'era avuto un banchetto simile: e i destini vollero che avesse luogo nella capitale, sotto un acquazzone numero uno.
Il luogo: nello stadio del Palatino. Il giorno: giovedì 11 giugno, festa del
Jorpus Domini. Banchettanti: numero 500.
Era stato tutto ordinato con un bel concetto artistico lassù, nello stadio del Palatino, il celebre colle dei palazzi un tempo dei Cesari; le tavole, adorne di piante e di fiori, si allineavano per oltre la metà del vasto recinto: Di fronte, sopra una predella, a cui si saliva per alcuni gradini coperti da un tappeto, sorgeva in semicerchio la tavola d'onore, alla quale facevano corona rami di palme. Intervennero società con bandiere, deputati, consiglieri comunali, commercianti ed esercenti romani... tutti ammiratori del sindaco don Prospero Colonna; il quale, assai migliore del suo omonimo antenato conquistatore di Napoli con Carlo VIII, conquistò a Roma tutti i cuori, tutte le simpatie... tranne quelle delle nuvole, a quanto pare, perchè sa rono il festeggiato e i festeggianti con una pioggia torrenziale, che, anzichè fugare. accrebbe il buon umore. Tutti, a tavola, aprirono gli ombrelli; e fu un banchetto ben curioso quello sotto le nere cupole gocciolanti, come quella dell’Olimpio di Emilio Praga. Il solo Comitato esecutivo, allestitore delle onoranze, rideva forse un po’ verde; ma tutti gli altri a ridere di cuore: un inerocio di frizzi, di saluti premurosi, di rallegramenti, d’augurii. Venne la volta dei brindisi. Molti brindisi. Naturalmente pioveva.
L'on. Santini, capo del Comitato, salutò per primo, e col consueto entusiasmo il sindaco Colonna, fedele e squisito interprete dell’anima e del pensiero della Capitale. Il Palatino e i suoi ricordi impennarono gli estri del geniale oratore, che trasse dal loco, i migliori auspici per l'avvenire di Roma. Fu applauditissimo. Seguì il comm. Armellini; ma la sua voce si perdette fra il fracasso della pioggia, che voleva avere essa sola la parola.
Sorse don Prospero Colonna, e allora gli applausi serosciarono più gagliardi dell'acquazzone; applausi cordiali, unanimi. Il sindaco cominciò con frasi troppo modeste sul proprio operato; e seguì tracciando a volo tutto un programma di innovatore a pro di Roma. Disse: “ Grandissimi problemi finanziari, edilizi, sociali, dalla cni sollecita soluzione dipendono la bellezza di Roma, il suo ‘avvenire, il benessere della generosa sun popolazione, s'impongono imperiosi, e gravissima è la responsabilità che, incombe su chi è dalla fiducia vostra chiamato a risolverli. E qui fra queste vestigia auguste dell'antica grandezza dell’Urbe, innanzi a tanta dimostrazione di fiducia e di affetto, quel sentimento si ingigantisce e diviene pauroso. Ma al superbo ideale di una Roma non soltanto evocatrice di grandezza nelle memorie del passato, ma degna di sfolgorare fra le capitali del mondo, come esponente radioso della grandezza d'Italia, io dedicherò tutta l'attività del mio spirito, e l'opera immane affronterò con sicura coscienza e con instancabile costanza, sorretto dalla vostra stima, ed ispirandomi ai nobilissimi esempi che mi stanno dinanzi."
Conclusione dei lavori di scavo per isolare il Tempio dei Dioscuri.
III giornata del presidente Loubet a Roma:
"la giornata comincia con la rivista militare in piazza d'armi ai Prati di Castello; presenti tre divisioni di truppe a piedi, una divisione di cavalleria, tutte al comando del tenente generale Besozzi, comandante del corpo d'armata di Roma. Nel pomeriggio, nonostante una leggiera pioggia, il re e Loubet recaronsi a visitare i monumenti e gli scavi archeologici, al Foro Romano; poi la sera al Quirinale vi fu un gran pranzo militare.
Dopo il banchetto il re, il presidente, la regina, i seguiti recaronsi al solenne ricevimento in Campidoglio, ed assistettero alla fantastica illuminazione del Foro Romano e del Colosseo.
La Direzione delle Antichità e Belle Arti acquisisce Villa Mills al Palatino: "Un avvenimento notevole per l'archeologia romana, s'è compiuto in questi ultimi giorni: Ja Direzione delle Antichità e Belle Arti è finalmente entrata in possesso della famosa villa Mills che, occupando con le sue costruzioni e coi suoi giardini la più alta vetta del Palatino, impedì finora che in questa parte del monte, fosse mai fatto dal Governo nemmeno un principio di scavo."
Scavi nel settore meridionale del palatino, portano alla scoperta di alcune tombe arcaiche e di un tratto di un muro di cinta:
"Lo scavo fu iniziato sul lato meridionale del colle Cermalo, una delle tre vette del colle Palatino, dove la roccia scende in declivio, alle così dette Scale di Caco.
I risultati furono immediati, si scoprirono delle tombe in discreto numero, a fossa ed a pozzo, constatandosi quindi che la necropoli del Cermalo sorgeva già a metà del colle e che quindi l'acropoli, la rocca, la città primitiva non ne oocupava che il cocuzzolo.
Per la storia fu d'importanza capitale la scoperta di una cinta della città, che attraversa la necropoli e che subito apparve di costruzione recente. E la conferma se n'ebbe esplicita: questo muro di cinta copre in parte una tomba a fossa, nella quale era conservato ancora un vaso del quarto secolo avanti C., trascurato, siccome di poco prezzo, da quelli che avevano depredato la tomba, sollevandone il coperchio.
Ne risultò anzitutto che nel quarto secolo si seppelliva ancora sul Palatino: poichè i Romani non seppellivano in città, quella parte del. colle era ancora fuori dell’imbito urbano.
Proseguendo lo scavo della necropoli è tornata poi ora in luce una grande tomba a camera, in origine certamente coperta da un tumulo di terra, cui più tardi (quando il terreno fu livellato) stituì una capanna di semplice tessuto di canne, della quale nel terreno si conservano le impronte.
Questa tomba a camera per le sue dimensioni e per la forma dovette certamente essere destinata ad un grande personaggio, probabilmente un re. E non sarà meraviglia, se dimenticato l'originario sepolcro, la capanna divenne nella tradizione popolare la casa Romuli, la capanna dove il leggendario fondatore della città aveva vissuto la sua vita semplice di pastore. Questa capanna di Romolo, è noto, si conservò fin nel IV secolo a.C."
Dopo lunghe pratiche relative all'espropriazione (delle case acquisite da Mr. Philips), e lo scavo del terrapieno, si completa lo sterro completo della Basilica Emilia.
Scavo degli Horrea Agrippiana.
Alle 23, una motrice SRTO 310 in servizio sulla linea 12, dopo la fermata alla torre dei Capocci in via Giovanni Lanza, acquista nella discesa di via Cavour verso piazza delle Carrette una velocità eccessiva, deragliando nella curva di via della Salara Vecchia e cadendo da sette metri di altezza nel sottostante Foro, infrangendo un blocco di marmo presso la Cloaca Massima. Il bilancio dell'incidente è di 18 feriti.
Scavi per la liberazione dell'esedra dei Mercati di Traiano.
Scavi che rimettono in luce la metà del complesso del Foro di Cesare verso il Campidoglio, dove riemerge il basolato del clivius argentarius e i resti di un ninfeo absidato.
Scavo del settore nord della Basilica Emilia.
Inizio dei lavori per la rimozione degli arredi della chiesa barocca di Sant'Adriano e l'isolamento delle strutture della Curia romana.
Parziale Ricostruzione del Saerario di Vesta.
Gandhi, insieme all'ex console italiano in India commendator Scarpa, visita le Palestre delle Avanguardisti dell'Opera Nazionale Balilla (al Celio e Via Sannio) e la Legione Caio Duilio dei marinaretti. Poi visita la Garbatella (il Nido dei Bimbi e la casa degli Sfrattati nell'Albergo Bianco). Nel pomeriggio si reca al Palatino, al Colosseo, al Foro Romano e alle Terme di Caracalla. Partecipa allo stadio della Rondinella alla partita di rugby tra Roma e Napoli. A sera viene organizzato un concerto in suo onore a Villa Torlonia. Alle 22.40 riparte dalla Stazione Termini per Brindisi.
Il Duce Mussolini inaugura l'apertura al pubblico del Foro di Cesare. Una statua in bronzo dedicata a Cesare viene posizionata tra gli scavi.
Vengono ricostruite tre colonne del tempio di Venere Genitrice al foro di Cesare.
Adunata nazionale dei volontari di guerra. Al Foro romano, il Duce Mussolini con Starace passa in rassegna i ai 10.000 volontari a cui fa un discorso su un piccolo palco.
In occasione del Natale di Roma ed a conclusione degli scavi e restauri di innalsamento delle colonne, il Duce Mussolini visita la nuova sistemazione del Tempio di Venere e Roma.
Avvio di scavi della Basilica Emilia, nei quali vengono messi in luce tutto il lato nord e l'angolo nord-ovest.
Riprendono i lavori di restauro della Curia Iulia.
Il Duce Mussolini e il ministro dell'Educazione Giuseppe Bottai, visitano i nuovi scavi al Palatino ed a Ostia Antica.
Saggi di scavo nella navata centrale e lungo il lato ovest della Basilica Emilia, dove vengono alla luce resti delle fasi edilizie più antiche.
Nella piazza del foro viene scoperta una iscrizione a lettere di bronzo (reintegrata in parte) su pavimentazione in travertino, realizzata in epoca augustea dal pretore urbano Lucio Nevio Surdino (Lucius Naevius Surdinus) in ricordo della nuova pavimentazione dell'area dove si trovava un vecchio anfiteatro adibito ai giochi gladiatorii.
Avvio di saggi stratigrafici all'interno della Basilica Giulia, che portano alla scoperta di parte della precedente basilica Sempronia e di una casa più antica.
Festa popolare al Palatino a beneficio della causa Slava dei Serbi:
"Il palazzo dei Cesari ha avuto una festa popolare a benefizio della causa slava.
Fra le varie parti della festa, l'illuminazione a bengala dei monumenti, riusci splendidamente. Quei colossali Ruderi di monumenti giganti illuminati dalle diverse Lucì dei bengala, rappresentavano un colpo d'occhio Sorprendente.
Quando fu illuminata la Summa Via, il tempio di Giove Statore, dove il proprietario della trattoria del Il Falcone aveva disposto moltissime tavole, restò illuminato anehe asso. La gente mangiava allegramente e non si trovava posto a quelle tavole.
Infatti sì deve provare doppio piacere a mangiare un piatto di spaghetti alla napoletana sotto le volte del tempio di Jovîs Statoris rischiarate dal bengala, e a bere un bicchiere di birra di Vienna alla sommità del clinus victoriae.
Cirea 4000 persone intervennero alla festa, per cui al Contitato, tolte le spese, resterà una buona somma."
Ignoti rubano la Testa di divinità femminile romana, di una statua posta all'ingresso del Foro Romano. Il repoerto sarà ritrovato nel 2020 dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale.
Aperto il congiungimento sotterraneo tra Foro romano e Foro di Nerva attraverso la cloaca risorgimentale.
Durante scavi presso via dei Fori Imperiali, sono riscoperti altri 53 frammenti della Forma Urbis.
Nuovi scavi al Foro di Cesare che rimettono in luce la parte del complesso verso il lato di ingresso.
Scavi nel settore Sud del Foro della Pace, ampliando il confine dell'Area archeologica del Foro Romano.
Inaugurazione della ricostruzione, tramite la tecnica dell'anastilosi con i pezzi originali, di 7 colonne del Foro della Pace.
Riapre al pubblico dopo i restauri le Uccelliere degli Horti Farnesiani sul colle Palatino.
Riparte la campagnia di scavi presso i resti di via Alessandrina. Gli scavi, iniziati già nel 2016, si era subito bloccati per la presenza di cavi elettrici.
Firmato un protocollo d'intesa tra il ministro per i Beni Culturali Albero Bonisoli e la sindaca Virginia Raggi, per riunificare nelle visite al pubblico, l'area statale e comunale dei Fori (attraverso un percorso nei tunnel sotto la via dei Fori Imperiali).
Nella bella cornice dei Mercati di Traiano, alla presenza del ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, viene presentato il progetto vincitore del bando internazionale della nuova passeggiata archeologica, collegherà l'intera area centrale della città - dai Fori, al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo, fino al Campidoglio. L’obiettivo del concorso, per il quale sono pervenute 23 proposte progettuali, è la realizzazione di un grande anello pedonale che riprende l’idea della passeggiata di fine Ottocento del ministro Baccelli. Una passeggiata unica al mondo che congiungerà via dei Fori Imperiali con gli altri percorsi intorno al Colle Palatino, intercettando l'itinerario ciclo-pedonale di via di San Gregorio, di via dei Cerchi, di via di S. Teodoro e delle salite e discese del Colle Capitolino, e che sarà caratterizzata da un incremento dei servizi dell’area, tra cui spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorrenze ciclo-pedonali. Il costo stimato per la realizzazione delle opere è di euro 18 milioni e 800 mila euro.
Papa Francesco in visita al Campidoglio. Entra a palazzo Senatorio dal corridoio del tabularium dove si affacciano sui Fori romani isieme al sindaco Gualtieri.
1920
anonimo
Pianta della Regia
Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma
1918
anonimo
Scavi al Clivio Palatino
1910
anonimo
Pianta del Lacus Curtius
1910
anonimo
Necropoli del Foro romano
1909
Dante Paolocci
La Passeggiata archeologica
L'Illustrazione Italiana 1909
1904
anonimo
Pianta della basilica Emilia
Das Forum romanum
1904
anonimo
Curia e Secretanum
Das Forum romanum
1904
anonimo
Pianta del Comizio
Das Forum romanum
1904
anonimo
Lacus Juturnae e Oratorio dei Quaranta Martiri
Das Forum romanum
1904
anonimo
Piante del Niger lapis
Das Forum romanum
1904
anonimo
Pianta della Regia
Das Forum romanum
1904
anonimo
Pianta del Tempio di Vesta
Das Forum romanum
1904
anonimo
Spaccato ricostruttivo della Casa delle Vestali
Das Forum romanum
1904
anonimo
Pianta della Casa delle Vestali
Das Forum romanum
1904
anonimo
Pianta di S. Maria Antiqua
Das Forum romanum
1903
anonimo
Pianta degli scavi del Sacrario di Giuturna
Rovine e scavi di Roma antica
1903
anonimo
Pianta di S. Maria Antiqua
Rovine e scavi di Roma antica
1903
anonimo
Area del Foro
Rovine e scavi di Roma antica
1901
anonimo
Rilievo generale dello stato del Foro Romano
1901
Dante Paolocci
Scoperta della Cloaca di Cesare al Foro Romano
L'Illustrazione Italiana 1901
1900
Dante Paolocci
I Sovrani visitano il Foro Romano
L'Illustrazione Italiana 1900
1899
Dante Paolocci
Erezioni delle Colonne Giacenti al Foro romano
L'Illustrazione Italiana 1899
1899
Dante Paolocci
La Presunta Tomba di Romolo al Foro
L'Illustrazione Italiana 1899
1897
anonimo
Scoperta dei Frammenti dei Plutei
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta del Portico Margaritaria
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta dell'Area presso l'Arco di Tito
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta del Palazzo di Domiziano
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta della Domus Tiberiana e della Domus Gaiana
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta della Domus Augustana
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta dell'Augusteum
Rovine e scavi di Roma antica
1897
anonimo
Pianta del Vicus Tuscus e Victoriae
Rovine e scavi di Roma antica
1893
anonimo
Foro romano
Corpus Inscriptionum Latinarum
1888
anonimo
Pianta dell'area della Curia
L'antica Roma
1885
Dante Paolocci
Sistemazione dell'Atrium Vestae
L'Illustrazione Italiana 1885
1883
Dante Paolocci
Scoperta del Locus Vestae
L'Illustrazione Italiana 1883
1883
John Henry Parker
Plan of Forum Romanum and Via Sacra
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Plan of the church of Santa Maria Antiqua
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
The Ruins of via Sacræ excavated in 1882
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of the Church of Ss. Cosma and Damian
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of Clivus Sacer as excavated in 1881
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of Basilica of Costantine
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Porticus Liviae and Colossus of Nero
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Substructures opposite the Colosseum
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of the Caput Viæ Sacræ
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of the Caput Viæ Sacræ
The Archeology of Rome
1882
Dante Paolocci
L'Esposizioni di belle Arti del 1883
L'Illustrazione Italiana 1882
1851
anonimo
Tempio di Giove Statore
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1851
anonimo
Foro Romano
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1850
Luigi Rossini
Vista del Foro verso il Campidoglio
I principali Fori di Roma Antica
1848
Luigi Canina
Veduta dello stato attuale del Foro Romano
Gli edifizj di Roma antica - Volume II
1848
Luigi Canina
Veduta dello stato attuale del Foro Romano
Gli edifizj di Roma antica - Volume II
1823
Luigi Rossini
Scavo della Colonna di Foca
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1813
anonimo
Progetto del Giardino del Campidoglio
Album Gabrielli
1799
Giovanni Battista Cipriani
Pianta dell'Arco di Settimio Severo
Vedute principali e più interessanti di Roma
1666
anonimo
Foro romano
Roma antica