Scavi di John Henry Parker, nell'area degli orti dell'Abbazia di San Bernardo, portano alla scoperta di alcuni ambienti identificati come la Domus Nummiorum.
Scavandosi dal senatore Berardi il giardino già Trocchi alle terme diocleziane, posto a contatto con la rotonda di S. Bernardo, è stato scoperto il pavimento della strada, che circuiva dette terme dal lato di tramontana.
È largo m. 5,00. L'estremità opposta di questa strada, all'angolo nord-est delle terme, fu scoperta nel 1875, scavandosi le fondamenta del palazzo delle Finanze.
Rodolfo Lanciani.
Nelle Notizie del 1895, p. 195, furono descritte le importanti scoperte di una villa romana, forse appartenente al giureconsulto e prefetto del pretorio Gneo Domizio Annio Ulpiano, la quale occupò parte del promontorio ove sorge il castello medioevale di Santa Marinella, ed una zona ad oriente ove ora è la casa di campagna dei signori Marchesi Sacchetti.
A cura di questi signori sono state proseguite le indagini nello scorto giugno; ma senza importanti ritultati, essendo solo tornati a luce alcuni muri di opera laterizia, dei bassi tempi, più volte restaurati, e pochi frammenti architettonici, quali tronchi di colonne di palombino e pezzi di capitelli. Si raccolsero anche diversi piccoli frammenti di vasi aretini, alcuni con semplici ornati. Lo scavo di quest'anno ha confermato quanto ebbi a dire nella precedente relazione, circa l'abbandono e la completa devastazione della villa nei bassi tempi.
Impiegata quale materiale di fabbrica si rinvenne una lastra marmorea, lunga m. 0,30, alta 0,25, sulla quale è incisa l'epigrafe: L POMPON IO POLLIAN O HELICON ET IONIS F DVLCISSI MO SIBI.ETSVIS
Anche questo titolo, come quello rinvenuto lo scorso anno e adoprato pure tra materiale di fabbrica, proviene certamente da uno dei sepolcri che fiancheggiavano la via Aurelia.
Luigi Borsari.
Presentazione al Duce Mussolini e al Governatore Gian Giacomo Borghese, del progetto definitivo per la grandiosa sistemazione dell'area della Farnesina e delle falde del Gianicolo, in conformità del Piano regolatore generale dell'Urbe:
"...in occasione di un'adunanza della Classe delle Arti all'Accademia d'Italia, alla presenza del Governatore di Roma, di un gran numero di Accademici e di una rapresentanza della stampa, il Presidente Luigi Federzoni ha posto in rilievo le ragioni dell'iniziativa ed i caratteri salienti della sistemazione della zona in parola, plaudendo în modo particolare all'opera di Marcello Piacentini, il quale è riuscito a dare (come ha detto il Presidente) la prova più alta e convincente del suo eccezionale talento nel campo dell'urbanistica.
Ed ha anche ricordato e lodato, il lungo e intelligente lavoro compiuto dalla Commissione presieduta da Ugo Ojetti e composta degli Accademici Giovannoni, Marangoni e Pession. È giusto accennare che al progetto Piacentini hanno collaborato l'ing. Fuselli del Governatorato di Roma e gli ingegneri Jacopini e Massari dell'ufficio tecnico dell'Accademia d'Italia.
Dopo il breve discorso del Presidente dell'Accademia, Marcello Piacentini ha fatto un'ampia lucida e colorita illustrazione del progetto di sistemazione della zona, con l'ausilio di fotografie, di piante topografiche e di un grande plastico.
Da piazza della Chiesa Nuova si dipartirà un grande rettifilo che, attraverso il ponte Mazzini, salirà fino alla terrazza belvedere aperta in cima al colle Gianicolense, in mezzo a un succedersi di scenari architettonici che avranno una cornice e un fondale di verde, mentre l'accesso al Gianicolo assumerà un'aspetto imponente che ricorderà quanto Valadier fece in Piazza del Papolo e sul Pincio. Roma si arriechirà così di una nuova magnifica prospettiva.
Subito dopo il ponte Mazzini si snoderà sul declivio del colle, un ampio viale inquadrato da nuovi edifici. La caratteristica via della Lungara sarà mantenuta nella sua attuale direttrice, ma rialzata nel piano stradale. Ancora più in alto, dipartendosi dal grande viale di accesso, si biforcheranno due rampe, una delle quali sì inserirà nella nuova strada dal Gianicolo a San Paolo e alla zona dell'E. 42, e l'altra discenderà verso le poetiche pendici di Sant'Onofrio.
La nuova sistemazione impone la demolizione di case di poco conto e dell'edificio del carcere giudiziario di Regina Coeli, mette in valore gli edifici monumentali della Farnesina e di Palazzo Corsini, la cui facciata verso il colle ha un aspetto elegante e severo ad un tempo, e dà un nuovo accesso alla R. Accademia d'Italia da un viale di alberi dell'Orto Botanico.
Il progetto di massima comprende edifici per il Conservatorio di Santa Cecilia, per l'Istituto dell'Arte Drammatica, per la Sala dei grandi concerti sinfonici, per un Teatro all'aperto e forse per la Biblioteca Nazionale. Comprenderà anche un edificio per la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, l'istituto fondato, da Corrado Ricci già a Palazzo Venezia e da poco trasferito in questa zona.
Attorno alla più importante istituzione della cultura quale è la R. Accademia d'Italia, dovrebbero sorgere quando il progetto sarà diventato realtà, enti culturali e artistici tali da formare di questo settore dell'Urbe la zona accademica per eccellenza.
In luogo adatto, quale sfondo al complesso architettonico, verrà collocata la fontana del Mosè, che per ragioni urbanistiche verrà spostata da Piazza S. Bernardo dove attualmente si trova e che nella nuova sede, verrà sistemata con opportuni, ampliamenti alle parti laterali in modo da renderla più proporzionata alla vastità dell'ambiente.
Ma la parte architettonica ed edilizia del progetto in discorso è subordinata all'importanza e alla vastità della zona arborea che deliberatimente si vuol lasciare protagonista di tutto il nuovo ordinamento, facendo assurgere la zona alla magnificenza delle ville tuscolane e tiburtine.
Parte essenziale del progetto è quindi l'utilizzazione, come parco pubblico, dell'Orto Botanico [...] di Villa Corsini, fatto risorgere a nuova Vita dal Pirotta nel 1885, ed ora affidato alle vigili cure dell'illustre prof. Enrico Carano, che l'insegnamento della botanica impartisce con l'ausilio anche del «giardino didattico» annesso alla Città Unversitaria, con la sistemazione ideata dal Piacentini potrà essere valorizzato e aperto al pubblico, mentre attualmento è si può dire, sconosciuto alla cittadinanza romana.
Il visitatore della zona, quando questa sarà opportunamente sistemata resa accessibile non soltanto a pochi privilegiati, sostando all'ombra delle palme e al murmure delle fontane e di cadute d'acqua, salendo la scalea cosiddetta garibaldina centro di uno degli episodi della gloriosa resistenza del '49, inoltrandosi poi lungo il viale che porta all’aerea terrazza da cui il monumento di Garibaldi e il monumento’ di Anita dominano il panorama dell'Urbe, respirerà il clima eroico di fasti memorabili, in cui Italia, nel brivido di un'ora sacra, ritrovava a Roma il suo cuore pulsante.
GIOVANNI BIADENE
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Palazzo Amici
1883 palazzi
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Palazzo Albini
1882 palazzi
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Targa del Rione Trevi a Largo di Santa Susanna
1744 targhe
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Abbazia di San Bernardo alle Terme di Diocleziano
1598 conventi
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San Bernardo alle Terme 1598 chiese
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Santa Susanna alle Terme di Diocleziano
1592 chiese
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Monastero di Santa Susanna
1587 conventi
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Mostra dell'Acqua Felice
1585 fontane
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Domus Nummiorum
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Ospizio degli Eremiti Camaldolesi Toscani
edifici
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Domus di Gabinio e Caio sotto Santa Susanna
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