Data: 1902
Codice identificativo monumento: 4151
A causa di difficoltà finanziarie, il principe Camillo II Borghese è costretto da Napoleone a vendere alla Francia 344 opere provenienti dalla collezione Borghese. Il museo del Casino di Gabi viene smantellato e gran parte del materiale esposto viene trasferito al Museo del Louvre.
Luigi Canina effettua uno campagna di scavi nella proprietà della famiglia Borghese a Torrenova. Nell'occasione viene scoperto un mosaico con scene di lotte Gladiatorie, che viene trasferito nella collezione della Galleria Borghese.
Legge n.519, in cui il Governo viene autorizzato a procedere all'acquisto di Villa Borghese, per una spesa massima di tre milioni di lire. Il parco, in quel momento soggetto ad asta giudiziaria, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune di Roma, con l'obbligo a questi di trasformarlo in pubblico giardino, da unirsi al Pincio e da nominarsi Umberto I.
Il Parco e le Collezioni della Gallerie e Museo Borghese entrano definitivamente in possesso dello Stato: "La gazzetta ufficiale ha pubblicata la legge del 26 dicembre 1901 con la quale è approvata la convenzione stipulata fino dal 19 agosto 1899 cogli undici eredi del Principe Don Marcantonio Borghese. Il prezzo d'acquisto è di tre milioni e 600.000 lire, pagabili in 10 rate annuali. Per rifarsi în parte di queste spese, la stessa legge autorizza il governo a riscuotere due nuove tasse: cioè sugli oggetti di antichità e d'arte destinati all'estero, esclusi quelli di artisti viventi, una tassa del 5% oltre quella doganale dell'1% e l'aumento di un terzo sulla tassa attuale di ingresso agli scavi, alle gallerie, ai musei ed ai monumenti. Anche negli ingressi gratuiti verranno poste nuove limitazioni. La legge è accompagnata dall'inventario delle Collezioni Borghese, annoverando 264 oggetti di scultura e 533 oggetti di pittura."
l Ratto di Proserpina del Bernini, trasportato dal Palazzo Margherita alla Galleria Borghese: "Il 10 settembre fu eseguito dagli abili operai del Ministero dell'Istruzione il trasporto, nel Museo della Villa Borghese, del grande gruppo di Plutone e Proserpina di G. Lorenzo Bernini che faceva parte della collezione Boncompagni Ludovisi e che, comprato nel 1901 dallo Stato insieme con tutti gli altri capolavori di quell'insigne raccolta, era restato nel palazzo della Regina Madre in via Veneto, non avendo mai il Ministero pensato a richiederlo. Per desiderio dell’Augusta Signora il gruppo è stato ora riconsegnato al Governo il quale gli ha dato stabile dimora nella R. Galleria Borghese ove si conservano altre sculture mirabili del grande artista del seicento.
Ettore Modigliani ispettore della Galleria Borghese, ha collocato il nuovo gruppo su un basamento provvisorio di muratura nel centro della sala degli Imperatori tutta rivestita di preziosi marmi policromi, e precismente nel luogo dove era finora la notissima colossale urna sepolcrale di porfido rosso. Aperta la comunicazione -tra il satone di ingresso affrescato da Mariano Rossi e la sala dei busti imperiali, dischiusa la grande porta della fronte nord dell'edificio la figura mitica di Proserpina, dibattentesi fra le braccia di Plutone inesorabile, appare ora al visitatore, che varca attonito l'atrio del Casino Borghese, sul fondo verde del parco dei daini adorno di erme vetuste, come un gentile fiore di vita, come una Fisione di pura e immacolata bellezza in un fantastico quadro silvestro popolato di divinità misteriose."
La Gioconda di Leonardo viene esposta a Palazzo Borghese, e prima del suo definitivo rientro a Parigi, all'ambasciata di Francia a Palazzo Farnese.
IV giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. A causa del maltempo viene rimandata la partecipazione all'esercitazioni a Furbara e Santa Marinella. Guidati sempre da Ranuccio Bianchi Bandinelli, i due gerarchi visitano la mattina nuovamente la Mostra Augustea della Romanità, poi i Palazzi Capitolini, Castel Sant'Angelo. Alle ore 16.30 il corteo si dirige alle Terme di Diocleziano (dove si trova l'Ara pacis) e poi alla Galleria Borghese. A sera partecipano al banchetto organizzato a Palazzo Venezia, a cui segue un discorso dei due gerarchi alla folla, dal balcone del palazzo.
La statua di Santa Bibiana perde un dito durante la ricollazione nell'omonima chiesa. La statua era stata spostata per un restauro e un esposizione alla Galleria Borghese, per una mostra dedicata a Bernini.